sabato 31 luglio 2010

Pizza Margherita

Nei primissimi anni di matrimonio mi ero cimentato nella realizzazione della pizza margherita, con risultati discreti. Poi, per decenni, ho preferito puntare su altro, tralasciando con un certo superiore 'distacco' le umane cibarie. Che pure non ho mai disdegnato. Da qualche tempo ho ripreso il gusto della manualità, insieme al piacere del cibo. E così ieri, dopo quasi trent'anni, ho rifatto la pizza margherita, usando l'apposita macchina del pane. Ecco il risultato, che hanno potuto apprezzare gli amici della Shalom.

Rosaria

Alla festa per i 40 anni della Shalom, un ricordo particolare è andato all'amica Rosaria (foto), da 25 anni Ausiliaria Diocesana, una scelta vocazionale impegnativa. E infatti don Angelo ha fatto memoria di chi, nella Shalom, ha optato per una scelta non matrimoniale: Rosaria Lorefice, don Paolo Vesentini, Padre Mauro Serragli, Padre Angelo Giorgetti.
Ho promesso a Rosaria di farle avere il mio indirizzo mail, che qui scrivo, ricordando a chi già lo possiede che è cambiato: carlo.zanzi@teletu.it

Bravi e cattivi ragazzi

Grazie alla squisita ospitalità dei fratelli Alberti, ieri abbiamo potuto festeggiare i 40 anni della Comunità Shalom, esperienza giovanile di fede e di amicizia voluta da don Angelo Morelli (foto), allora coadiutore a Biumo Inferiore. Il don naturalmente non poteva mancare. Fra le cose dette, ha sottolineato un concetto: i frutti della Shalom si vedono soprattutto adesso, dopo tanti anni. In un certo senso è vero: le fondamenta, scavate allora, in profondità, permettono alla casa, bene o male, di reggere al tempo, alle crepe, a qualche scossone, al lavorìo del tempo.
I ragazzi d'oratorio vengono considerati, dai più, 'bravi ragazzi'. Ci sono stati anni nei quali, probabilmente, mi consideravo tale. Non oggi. In ogni caso ad essere 'bravi ragazzi' sin dalla giovane età, si rischia poi di aver dentro la nostalgia di quel 'cattivo ragazzo' che abbiamo scacciato, la voglia di recuperare esperienze non fatte allora. Ma le fondamenta poggiano sulla roccia. E se anche la roccia può cedere, ben più facilmente lo fa la sabbia.

venerdì 30 luglio 2010

Mauro, l'eroe

Il maresciallo Mauro Gigli, 41 anni, e il caporal maggiore Pier Davide De Cillis, 33 anni, sono morti in Afghanistan. Si dirà che era il loro lavoro. E si aggiungerà che non si capisce perché debbano rimanere laggiù ancora italiani a morire. Sembra che Mauro Gigli, con il suo comportamento, abbia riparato dallo scoppio il capitano Federica Luciani, rimasta ferita in modo non grave; la ragazza in divisa ha già confermato di voler restare in quelle terre infelici. Per me Mauro Gigli è un eroe, e merita tutto il mio rispetto.

Nuvole

Fra i vari miei impegni estivi, vi è anche la realizzazione di un racconto breve, dal titolo COME LE NUVOLE. Quando penso a ciò che più mi attrae, mi sorprende e mi stupisce di quello che mi circonda, metto ai primissimi posti le donne e le nuvole.

Partire

Quando alzarsi dal letto al mattino è davvero dura, nulla ci invoglia, tutto ci dà noia e pare insensato, la sola prospettiva che ci dà ossigeno è l'idea di salire sopra un aereo e partire per destinazione ignota, quando di ciò ci lamentiamo con ogni soggetto meritevole delle nostre proteste, ebbene, pensiamo...che abbiamo perfettamente ragione.

giovedì 29 luglio 2010

Inseriamo la marcia

Alberto Contador ha vinto il suo terzo Tour de France. In passato un grave aneurisma aveva messo in forse la sua vita, e senz'altro la sua carriera sportiva. Così non è stato. Prima di lui Lance Armstrong aveva vinto sette Tour, e anche lui in gioventù ha dovuto lottare con un tumore che avrebbe potuto annientarlo. Ma stiamo a casa nostra: la storia di Fabrizio Macchi è nota ai più. Ebbene? Chi ha toccato sino alla radice la nostra fragilità ha una marcia in più di noi, non c'è niente da fare. E allora? Facciamo tesoro della loro esperienza, prendiamo coscienza una volta ancora che siamo solo in prestito su questa buccia terracquea...e inseriamo la sesta!

La tuseta dul Muntell (la bambina del Montello)

Ogni volta che scoppia un temporale potente (come stamani, e in foto si nota il fiume d'acqua che scivola lungo le scale di casa mia) ricordo mia figlia (la più piccola) che era terrorizzata dal temporale, si metteva col naso sul vetro e piangeva, chiamando la mamma. Così, guardando la sua paura, è nata la mia poesia in dialetto 'La tuseta dul Muntell', premiata anni fa al Concorso Poeta Bosino. Eccola:
In dul vent fiacc d'agost/uduur d'acqua./Dal ciel da gess/gòta a gòta e po da prèssa/al pioo./
Nèta i so pagn Varès;/canta la grundàna,/sa pìzza 'l verd,/lusentan, sota i niul, i còpp,/la tera, cota,/gusta 'l piasè d'una bevuda./
Di part dal mott da Bium da Sura/ul nègar s'è quagià;/saètt, trun e acqua cativa/cuntra 'l San Giorg.
La tusèta dul Muntell,/nasìn schiscià sul vèdar/ciama la mama/piang a la tempesta/sentèe sota duu ugin pien da paura.
L'è 'n gibilèe, adess/ul ciel sura Varès.

Scegliere

Come sa bene anche chi ha poca vita alle spalle, scegliere è arte assai difficile. In genere siamo tutti abili a scegliere di non scegliere, tenendo il piede in tante scarpe, rimandando la scelta più in là possibile. Ogni scelta è rischio, nostalgia di ciò che si lascia, paura dell'ignoto. Ringraziamo coloro che ci insegnano quest'arte, così essenziale e così trascurata (per pavidità). Ringraziamo non chi sceglie per noi, ma chi ci dà il buon esempio.
in foto: mare di felci verso l'Alpe Meriggetto

mercoledì 28 luglio 2010

Futuro


Forse a settembre si aprirà un nuovo capitolo nella mia tardiva ma gratificante (almeno per me) carriera di giornalista pubblicista.
in foto: vecchia linotype, presso la sede del quotidiano 'La Provincia' a Como

martedì 27 luglio 2010

Campionati europei di atletica leggera

Un avviso, in particolare per i miei alunni: in questa settimana, dal 27 al 31 luglio, sono in programma a Barcellona i Campionati Europei di atletica leggera, sport che, come i miei alunni sanno, è molto bello, completo e assai praticato alla scuola media Vidoletti. Vi invito dunque a seguirli, su Rai Due, anche perché vi interrogherò sull'argomento. Naturalmente scherzo! il prof
in foto: premiazioni alle Fasi Interdistrettuali di atletica leggera 'ragazzi' a Calcinate degli Orrigoni, campo scuola 'Gianni Bellorini'.

Andrea, Luca e Paolo

Stamani in San Vittore Messa a ricordo del dramma di Andrea, Luca e Paolo, morti esattamente un anno fa, pochi chilometri fuori Varese, in autostrada, per un disgraziato incidente d'auto. Ho scelto questa foto 'allegra' (i miei ex compagni di liceo, nel nostro annuale incontro) perché certamente quei tre giovani, la sera di un anno fa, erano felici prima dell'incidente, e perché li immagino felici anche adesso. Devo pensarli così. Non ho alternative. "Nessun maggior dolore, che ricordarsi del tempo felice nella miseria..." dice Francesca da Rimini a Dante, nel V° canto dell'Inferno, ma io francamente credo che non vi sia maggior dolore, quanto la perdita di un figlio. Quel dramma, un anno fa, ha commosso e impietrito tutta Varese.

lunedì 26 luglio 2010

Il dolore di Giacomo

Giacomo Cardaci ha 24 anni. Ha già vinto premi letterari (fra gli altri il Premio Chiara Giovani), ha bruciato le tappe, anche quelle del dolore. Lotta contro un male per fortuna non incurabile, ma assai grave. E nel libro 'La formula chimica del dolore' (Mondadori) ha raccontato la sua storia di dolore e di speranza, con uno stile giovane, dove umorismo e dramma stanno bene insieme, senza prendersi a pugni. No, non dite che è un libro triste e che d'estate uno a voglia di rilassarsi. Anzi, d'estate è più facile che dal rilassamento arrivi la noia, e dalla noia la percezione di essere anche un po' infelici. Nonostante le vacanze. Ebbene, questo libro dà la stessa voglia di vivere che si prova quando si entra in un ospedale e si scopre che tanta gente, anche giovane, soffre e rischia di morire. Mentre noi soffriamo per le nostre ridicole paranoie.

Il passato è come sale


Annoto questa suggestiva frase, attribuita a Claudio Baglioni: 'Il passato è come sale che si scioglie e dà sapore al presente'
in foto: meridiana sulla chiesa di Monteviasco

domenica 25 luglio 2010

Il rifugio all'Alpe Meriggetto

In prossimità dell'Alpe Meriggetto il panorama si dilata sul lago Maggiore, sul Monte Rosa e sui tanti Duemila che nascono dalla sponda piemontese del Verbano.

La strada del Rille

La luna, senza traccia d'alone, nitidissima, pennellava la sua luce riflessa sui tetti e sulle pietre della strada del Rille, che altrimenti si sarebbe dovuta percorrere tastando i muri...

L'ultimo nemico (pag 65)


Benvenuto o passegger

Sostò invece, e a lungo, al Santuario della Madonna della Serta. Lesse per intero l'iscrizione: "Benvenuto o passegger, sosta e riposa...."

L'ultimo nemico (pag 59)

I tetti di beole

Monteviasco grondava di luce e di rugiada. I tetti di beole fumavano per il vapore e gli sbuffi dei camini. Versi di animali e un puzzo di fuliggine e di antico sfiatavano da quelle scaglie di pietra a secco, tenute insieme da poca calce e da un tenace amore per l'eredità dei padri....

L'ultimo nemico (pag 59)

Monteviasco

Ero salito una sola volta a Monteviasco, nell'estate del 1993. Dovevo verificare alcuni luoghi, che mi servivano per ambientare parte del mio romanzo (poi ridotto a racconto lungo) 'L'ultimo nemico'. Ci sono tornato oggi e nel ripercorrere la via della Coltura (la lunga scalinata che sale al paese dal Ponte di Piero) e la strada del Rille (la sola via di Monteviasco) ripetevo a memoria parti del mio scritto. Speravo allora, nel 1994, quando il libro uscì, che Monteviasco avrebbe avuto un beneficio dalla mia scrittura, anche turistico, perché non pochi sarebbero saliti al paesello, incuriositi dalla mia narrazione. Ero un illuso, eppure anche l'illusione serve (eccome) a tirar sera.

venerdì 23 luglio 2010

Inganno doppio


La quasi totalità degli aspiranti narratori di successo (ampia schiera nella quale mi colloco senza indugio) vivono un doppio inganno: pensano di appropriarsi del futuro (perché la loro opera li renderà immortali) e tale illusoria euforia rende loro accettabile, quando non entusiasmante, il presente. In realtà il futuro aprirà loro le braccia, accogliendoli da illustri sconosciuti, e nel frattempo si sono giocati il presente. Meglio sarebbe, per tali uomini di lettere, farsi più spesso una bella passeggiata, ammirando la concretezza di un riposante panorama.
in foto da sinistra: Monte Chiusarella, Monte Poncione, Monte Generoso.

giovedì 22 luglio 2010

Non di solo pane vive l'uomo

E infatti, si vive anche di Pan Meino. Ecco l'ottimo risultato del lavoro di stamani, ma del resto con nonno Mario andavo sul sicuro. Immaginateveli tiepidi, profumo di dolci al fior di sambuco, crosticina croccante e una bella tazza di panna liquida (o anche panna montata), immaginatevi seduti al tavolino di un bar del centro di Milano o in corso Matteotti, con la persona che in assoluto prediligete....parole, panna, Pan Meino e una scaglietta di Paradiso....

Nonno Mario e Pan Meino

Quando il senso di finitezza ti rincorre, è più facile portare a compimento alcuni piccoli progetti familiari, quale quello di apprendere da mio papà Mario, provetto pasticciere per una vita, come si realizzano i Pan Meini, tipici dolci milanesi, importati anche a Varese. I milanesi avevano l'abitudine, in un tal giorno dell'anno, di andare in pasticceria a mangiarsi questo Pan de Mej (con panna liquida), dolce al fior di sambuco, che a Varese si può trovare solo alla Pasticceria Ghezzi di corso Matteotti. E allora ecco nonno Mario in azione, e io a prendere appunti. E intanto si parla, si impastano farina, zucchero, uova e ricordi, l'afa non dà più fastidio, la vita scivola in là con leggerezza.

mercoledì 21 luglio 2010

21 luglio 1969: la luna

Il 21 luglio del 1969 per la prima volta l'uomo mise piede sulla luna. "Un piccolo passo sulla luna, un grande passo per l'umanità" disse con le lacrime agli occhi (questo immagino) Neil Armstrong. Poche immagini, al pari di quella della luna, sollecitano le due componenti dell'uomo: quella poetica e quella scientifica. Il poeta si siede, guarda la luna, pensa e scrive. Lo scienziato si siede, guarda la luna, pensa e poi si mette all'opera e studia e magari sulla luna ci arriva. Chi è più bravo? Da qualche tempo io (poeta e non scienziato) sono propenso a credere che il poeta operi una scelta di maggior comodità e disimpegno, e che tutto sommato siano più utili alla società gli scienziati rispetti ai poeti. E già immagino i miei amici poeti e scrittori, scandalizzati dal mio dire. E' vero, un poeta quando ha il mal di pancia chiede la medicina ma anche un astronauta, in viaggio verso la luna, potrebbe aver bisogno di leggersi una poesia di Leopardi...mah, il discorso è complesso...

Bravo Pino


Ancora grazie a Pino Terziroli (secondo da sinistra) per il grande impegno che sta mettendo, volto a riportare in primo piano il bel Santo Stefano di Bizzozero, nonché a valorizzare la figura di mio zio, architetto Bruno Ravasi. Un apposito Comitato si è di recente trovato con l'assessore ai Servizi Sociali del nostro Comune, Gregorio Navarro (anch'egli di Bizzozero), che ha promesso un contributo per la ripresa dei lavori di restauro della chiesetta romanica. Fra le altre idee, quella di intitolare a mio zio la piazzetta antistante il luogo di culto. Fra i presenti, mio cugino Dario Ravasi e Paolo Zanzi (che non è mio fratello ma un caro amico). Non sono sicuro, ma forse la prima a sinistra è Elisa Ravasi, nipote di Bruno. Mio fratello Guido ha dato la disponibilità a collaborare alla realizzazione di un piccolo museo, in Santo Stefano, dedicato allo zio.

Nuovo indirizzo mail

Ai miei lettori (pochi o tanti non lo so) comunico il mio nuovo indirizzo mail. In realtà cambia ben poco, sempre carlo.zanzi@ ma al posto di tele2.it ora è teletu.it quindi viene: carlo.zanzi@teletu.it

lunedì 19 luglio 2010

Con Marco

Con Marco al Campo dei Fiori. Come ogni anno. Giornata ideale, sole e la tanta ombra della vegetazione, che rende più agevole la salita. Fra parole e fiatone anche tanti pensieri, e fra questi uno: si dice che andare in bicicletta sia faticoso, ma in fondo si sta seduti.
Non so se Marco concorda.

Sesso scritto


Come i miei pochi lettori sanno, ho quasi sempre inserito nei miei romanzi e nei miei racconti scene erotiche. Per una ragione: mi considero un narratore che attinge dalla vita e non dai libri altrui o dalla fantasia estrema; il sesso è componente essenziale della vita e se ne può parlare. Con i dovuti modi, senza strabordare, perché come dice il mio amico Raimondo Fassa, è l'argomento più difficile da trattare in un romanzo. Può causare cadute clamorose e ferite da leccare. Inoltre un narratore (che sempre si mette a nudo) lo fa particolarmente in tali descrizioni, sicché chi lo conosce vede il volto dell'autore in quello del protagonista, ignorando le seguenti due leggi: 1) di norma lo scrittore si divide in più personaggi 2) lo scrittore in genere attinge sì dalla vita, ma non solo dalla propria, ci sono le vite altrui e c'è il grande capitolo chiamato desiderio. Vorrei comunque condividere con i miei lettori un pensiero: sono convito che le donne (grandi lettrici di romanzi) non amino simili descrizioni, a differenza dei maschi, che però non leggono romanzi. Mi sbaglio?

domenica 18 luglio 2010

Effetto camino

Le mie figlie non sono tenere con me, e spesso mi rimproverano di aver loro trasmesso, oltre a qualche pregio, anche qualche difetto. Ad esempio un condotto uditivo stretto (per cui è ben difficile togliere una goccia d'acqua quando entra) e nel quale si deposita facilmente il cerume, causando parziali sordità Ma per fortuna la moderna tecnologia offre aiuti, inesistenti quando ero giovane io. Ecco ad esempio il famoso cono per l'estrazione del cerume, che sfrutta l'effetto camino, l'aria calda sale e facilita la fuoriuscita del fastidioso deposito. E vi garantisco che funziona!

sabato 17 luglio 2010

Auguri, don Marco

Auguri, caro don Marco, bomber di Dio, auguri dall'alto dei cieli, naturalmente, dove tu da qualche anno palleggi col Padre Eterno. Devo chiederti scusa, come sai non sono ancora andato a prendere da don Luigi Del Torchio il libro, da lui scritto, che narra le tue umane vicende, ma quest'estate provvederò, te lo prometto. Fra l'altro il libro contiene anche un mio breve testo. Auguri ancora, caro don, segna e divertiti...sì sì, lo so, in vita non hai mai perso nelle sfide alunni-prof a pallone, un pareggio soltanto, ma tu eri già uscito per infortunio. Io c'ero, caro don, e ricordo molto bene.

Bravo Ric

Bel momento davvero ieri sera alla 10^ Cappella della Via Sacra, la Cappella della Crocifissione. Interventi del prof. Silvano Colombo e di don Luca Violoni ma -devo essere sincero, e non perché è mio amico- ciò che ho maggiormente apprezzato è stata la lettura (da parte di un bravissimo Andrea Chiodi) del racconto 'Giuda', tratto dall'omonima raccolta di racconti di Riccardo Prando, abile narratore varesino. Il racconto, in sintesi, è la vibrata protesta di Giuda verso Bussola, lo scultore che ha realizzato le statue della Decima Cappella e che ha tralasciato di inserire anche lui, con il cappio in mano, a rappresentare l'umanità ferita, bisognosa di perdono, alla ricerca di un senso al Tutto.

venerdì 16 luglio 2010

Giuda alla Decima


Venerdì 16 luglio (cioè oggi) alle ore 21, alla decima Cappella della via sacra, l'attore Andrea Chiodi leggerà il racconto 'Giuda' del mio amico narratore Riccardo Prando, tratto dall'omonima raccolta di racconti. Una serata suggestiva.

Cesso

Ogni istante bruciato in rimpianti, rimorsi e nostalgie e un istante buttato nel cesso.

Continuo


Dai 15 ai 25 anni circa mia mamma Ines (in foto a quell'età) si è dedicata allo studio del pianoforte, diplomandosi e dimostrando indubbie doti artistiche. Come già scritto, da poco mi sono imbarcato nell'avventura: suonare un poco il pianoforte, meglio, l'organo. E continuo, con alti e bassi, momenti di semiesaltazione ed altri di ansia che mi deprimono, negandomi l'illusione di riuscire a portare a termine almeno unn brano. Continuo con la testardaggine che prende dopo i 50, quando non si può perdere tempo e bisogna ramazzare al più presto ciò che si riesce; quando la mente stenta a rodare, ed ogni tanto tossicchia come un motore poco brillante. E stamani, durante una crisi di disistima, ho pensato a lei, a mamma Ines, seduta al pinoforte, in crisi d'ansia davanti a spartiti infinitamente più complessi dei miei. Quelle crisi che ti bloccano le mani, stecchi a raffica e pensi di aver disimparato tutto. Pensando a lei mi sono consolato.

giovedì 15 luglio 2010

Inno alla felicità

Dicono che i soldi non danno la felicità, ma la stuzzicano assai. E dicono bene. Il necessario per vivere è la base di ogni felicità, e salvo rarissime e sante eccezioni (San Francesco...) è inutile che facciamo i di più: io sono felice perché ho un lavoro sicuro, perché non ho problemi di salute, perché ho una bella famiglia....siamo fatti di carne ed ossa.
E chi si aspettava un mio inno alla felicità del tipo: i soldi non contano nulla, la felicità è altro...si è sbagliato.

Pessimista?


Scopro con piacere di avere più di un lettore che quotidianamente ha la pazienza di leggere queste poche note. Uno dei mie lettori mi ha fatto notare che tendo con troppa facilità al pessimismo. Quando ero un bambino, un ragazzo ero solito chiudermi nel vittimismo, porta verso il pessimismo. Ma oggi sono cambiato, mi considero ottimista e positivo. Però parlo spesso della morte, e questo forse confonde le idee. Ma parlare della morte non è certo essere pessimisti, ma realisti. Non c'è nulla di più reale, certo, tangibile quanto la morte. Rifletterci sopra non solo non è segno di tristezza, angoscia e assenza di slancio vitale, anzi: nulla invoglia maggiormente alla vita, quanto il pensiero della morte.

martedì 13 luglio 2010

Con 'nonno' Pietro

E dopo quasi trent'anni, commovente incontro a Cisano Bergamasco, nella mitica pizzeria 'Tonallo' di sua porprietà, con il 'nonno' Pietro Isacchi (nonno perché è arrivato poche ore prima di me in caserma). Insieme abbiamo sofferto alla 'Sigfrido Wackernell' di Malles Venosta, mortaista mortai da 109 come me, bergamasco verace, oggi consigliere provinciale della Lega e un paurioso incidente in moto 4 anni fa. Vivo grazie alla sua tempra coriacea e al sua carattere invincibile, ha però dovuto abbandonare la sua grande passione, l'alpinismo, con imprese di spessore alle spalle e anche un Ottomila. Lui mi ha regalato un'ottima pizza margherita, una maglietta e un dvd, realizzato dall'ALPE (Associazione Liberi Padani Escursionisti), associazione che Pietro anima con passione. Io gli ho regalato qualche mio libro. Da buon leghista doc, ha guardato con particolare interesse 'Maroni l'arciere'.

La signora Coronetti


Per me era la signora Coronetti, cioè la dinamica e sorridente mamma di Rossella, amica del cuore di Carla, mia moglie. E' morta oggi, a 85 anni, tradita da un cuore da tempo malato. Anche se ad 85 anni più che di tradimento si può parlare di normale decorso di una vita. Che per la signora Coronetti è stata difficile, 'raddrizzata' grazie ad un carattere tosto. L'ho vista pochi giorni fa, mi ha riconosciuto, probabilmente sapeva che da quel letto non si sarebbe più rialzata, pareva serena, lì, in mezzo alle sue due figlie tanto amate.

Caterina e Nicolò

E non si pensi che ho pubblicato questa foto, che ritrae fra gli altri mia figlia Caterina (ultima in basso a destra), fra i dieci alunni meritevoli di 100/100 alla maturità scientifica al 'Ferraris', per dar lustro alla mia figlia più 'piccola'. In realtà l'ho fatto per stringere la mano a Nicolò Motta (secondo da destra in alto), mio ex alunno alla Vidoletti, studioso e grande sportivo (detentore sino a due anni fa del record della scuola della staffetta 4x100). Scherzi a parte, bravo Nicolò e brava Caterina. Come si usa dire, 'è tutta farina del suo sacco'. Caterina ha studiato molto, è stata di esempio anche a me (che non di rado scantono da una vita troppo 'impegnata'), ha raccolto ciò che ha seminato. E se è vero che il voto alla maturità non è certo viatico per una vita 'riuscita', è altresì vero che chi si impegna in genere arriva al traguardo.

foto tratta da La Prealpina di martedì 13 luglio 2010

lunedì 12 luglio 2010

Paioli al vento


Ieri la Steamboat Band suonava ad Arbizzo, paesino vicino a Marchirolo che non avevo mai visitato. Molto suggestivo, dove vi è l'abitudine di far pendere dalle pareti i paioli della polenta.

Auguri, pirata

"Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria..." dice Dante nel 5° canto dell'Inferno, ma io, caro Ric, ti ricordo il tempo felice (la Brinziobianca 2010, con la tua ottima prestazione) in un altro momento felice, cioè il tuo compleanno. Che non è da intendersi come un anno che passa, ma un anno in più di saggezza e di maturità. Caro Pirata (primo a sinistra), sei doppiamente fortunato: io alla Brinziobianca non ti raggiungerò mai, e tu non raggiungerai mai me in quanto ad età. Auguri.

domenica 11 luglio 2010

Dalla canoa alla bici

Finalmente, dopo vari tentativi falliti, siamo riusciti ad accordarci, Paolo ed io, per l'ascesa al Campo dei Fiori in bici. Paolo Trecchi, mio compagno di liceo, grande canoista 'estremo', fra i più scriteriati solcatori di fiumi e di torrenti d'Italia e non solo, passato poi alla bici per ragioni anagrafiche, mi ha fatto compagnia sulle amate rampe della mia salita. Oggi iscritto alla società Bicitime, impegnato ancora in gare di mountainbike, non molla e pedala alla grande. Un tempo parlavamo di ragazze; oggi, molti anni dopo, di figli e, per lui, anche di nipoti. Ma il fisico scantona l'età e allora si va avanti, anzi, in alto.

sabato 10 luglio 2010

Vette d'evasione

Una celebra frase da immaginetta, che tenevo nel libretto delle Ore quando ero giovane, diceva più o meno così: diffida dall'evasione attraverso le vette, perché la cosa migliore sta nel salire verso l'alto ma tenendo i piedi bene a terra, dentro il fango, la miseria, la povertà umana, bisognosa del nostro amore.
Tale frase ha tarpato le ali alla mia voglia di vette. L'Italia ha perso un 'grande' scalatore.
Per molto tempo ho piegato i miei desideri per conformarmi ad una idealità. Oggi, ai giovani, consiglierei (rispetto ai propri desideri) non di piegarli ma di accarezzarli, di capirli....avere delle passioni è una gran fortuna, probabilmente sono un dono di Dio.
in foto: la croce della Cima della Laurasca (foto Carlo Meazza)

venerdì 9 luglio 2010

Sulle donne

Le donne non dovrebbero essere picchiate neppure con un fiore, e sono perfettamente d'accordo. Però sono anche (parzialmente) d'accordo con queste due celebri citazioni:
Gli uomini passano per essere crudeli, le donne invece lo sono. Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono. (Friedrick Nietzsche)
La donna può dire sì e no nello stesso tempo. La donna vuole e non vuole nello stesso istante. La donna mente e dissimula infinitamente meglio dell'uomo. (Joseph L. Mankiewicz)

Dieci anni di meno

Tanti auguri, caro Guido. Non credo di sbagliare se affermo che rispetto ad un anno fa hai un anno in più (grande deduzione matematica!) eppure credo che tu ne abbia dieci in meno. La vita non è un'autostrada, è più simile al mio Campo dei Fiori: non scendono i pedali in salita, ma la conseguenza della fatica è l'ebbrezza della discesa.

giovedì 8 luglio 2010

Iniziativa lodevole

Bambi Lazzati è impegnata in questi giorni di gran calura (lei e i suoi collaboratori) a preparare i pacchi, 200 pacchi, con i libri dei 4 finalisti del Premio Chiara 2010, più il libretto del Chiara Giovani, pacchi che andranno ai 200 componenti della Giuria Popolare. Ecco in foto i 12 libretti del Chiara Giovani degli anni passati (manca quello del 2010, l'ultimo)...il Chiara Giovani è davvero una lodevole iniziativa, un punto a favore di una manifestazione viva e coinvolgente. Un'attenzione ai giovani, non sempre valorizzati dagli adulti, che nella loro manìa di sentirsi giovani si dimenticano di chi giovane lo è per davvero.

Oltre le ortensie

In una giornata di questo tempo che fugge credo ci possa stare se non tutto, molto. Lo spazio per godersi il bello delle ortensie che colorano il mio giardino, ma anche l'indignazione, che invita ad andare al di là delle ortensie, per prendere coscienza del 'brutto' dei terremotati d'Abruzzo (malmenati a Roma) o delle sfide lanciate alla nostra libertà.

mercoledì 7 luglio 2010

Abbuffarsi


Ne parlavo con un mio amico, qualche giorno fa; lui qualche anno più di me, ma condivideva lo stesso pensiero. A volte ci si vorrebbe abbuffare di vita, recuperare con frenesia il tempo perduto, approfittare per vivere esperienze che, fra poco, non saremo più in grado di affrontare..insomma, abbuffarsi come chi si trova davanti ad una tavola riccamente imbandita di ogni ben di Dio ma sa che non potrà consumare il lauto pranzo con calma, perché il locale chiude. Si rischia l'indigestione, ma è meglio questo rischio che l'altro: per paura del mal di pancia stare mestamente alla finestra, osservando con rimpianto ciò che accade in piazza.

martedì 6 luglio 2010

Abitudini

Riflettevo sulle abitudini. Ci caratterizzano, con gli anni si accentuano, si radicano, ci proteggono ma insieme ci immobilizzano, come un grosso masso. Sempre la stessa zona di parcheggio nel supermercato, più o meno la stessa panca in chiesa, lo stesso lato del letto matrimoniale, il posto a tavola, ciò che mangiamo....e potrei continuare a lungo. Se vogliamo far sì che dalla 'pietra' che siamo diventati col tempo spuntino fiori di novità, dobbiamo partire proprio dalle abitudini quotidiane. Ridicole, modestissime rivoluzioni, eppure primi segni della nostra rivolta.

O mazàj o mantegnìj

O mazàj o mantegnìj, o ammazzarli o mantenerli: ecco una delle frasi classiche di mia madre, riferita ai figli, che sarebbero da ammazzare (certe volte) ma non potendolo fare, allora vanno mantenuti, cioè compresi eccetera. Frase che mi è tornata alla mente stamani, quando una mia figlia, a causa di un posteggio assai maldestro, ha distrutto una portiera della nostra (nuova) Hyundai I10 (in foto, insieme ad una Ferrari di uguale colore). Mi sono piuttosto alterato, ma la collera è durata non più di un quarto d'ora, esito che la stessa mia figlia prevedeva ed ha sottolineato. "A te non interessano le cose materiali" ha aggiunto. In fondo è vero.

Aperitivo in musica


Ecco un buon modo per spezzare l'attesa della finalissima Mundial. E' vero, non giocano gli Azzurri, ma abbiamo ragione di credere che domenica 11 luglio, alle 21, molti siederanno davanti alla tele per godersi la finale dei Campionati Mondiali di calcio. Prima, alle 18.30, ad Arbizzo, vicino a Marchirolo, la Steamboat Band offrirà un gustoso aperitivo in musica. Musica blues e country, ingresso libero, buona qualità assicurata. (in foto, Guido Zanzi, chitarrista, uno dei componenti della band nonché mio fratello, tornato sul palco dopo una pausa di riflessione).

lunedì 5 luglio 2010

Al profumo di Menta e Rosmarino


Presentato ieri sera, nel suggestivo cortile di Villa Cellina ad Orino, il n° 24 della rivista 'Menta e Rosmarino'. Nove anni di vita e la grande passione di Alberto Palazzi e dei suoi molti collaboratori, per una rivista di ambito locale che si distingue per l'eleganza, la raffinatezza della grafica, la qualità degli interventi. E' la rivista di sette comuni: Gavirate, Orino, Cocquio Trevisago, Azzio, Bardello, Cittiglio e Gemonio. Pagine per ricordare e per progettare, per riflettere e per vivere la comunità. Da qualche tempo ho il piacere di collaborare. Non risiedo in uno dei sette comuni sopracitati, ma il profumo di Menta e Rosmarino delle nostre terre certo non mi è estraneo.