giovedì 15 luglio 2010

Inno alla felicità

Dicono che i soldi non danno la felicità, ma la stuzzicano assai. E dicono bene. Il necessario per vivere è la base di ogni felicità, e salvo rarissime e sante eccezioni (San Francesco...) è inutile che facciamo i di più: io sono felice perché ho un lavoro sicuro, perché non ho problemi di salute, perché ho una bella famiglia....siamo fatti di carne ed ossa.
E chi si aspettava un mio inno alla felicità del tipo: i soldi non contano nulla, la felicità è altro...si è sbagliato.

Pessimista?


Scopro con piacere di avere più di un lettore che quotidianamente ha la pazienza di leggere queste poche note. Uno dei mie lettori mi ha fatto notare che tendo con troppa facilità al pessimismo. Quando ero un bambino, un ragazzo ero solito chiudermi nel vittimismo, porta verso il pessimismo. Ma oggi sono cambiato, mi considero ottimista e positivo. Però parlo spesso della morte, e questo forse confonde le idee. Ma parlare della morte non è certo essere pessimisti, ma realisti. Non c'è nulla di più reale, certo, tangibile quanto la morte. Rifletterci sopra non solo non è segno di tristezza, angoscia e assenza di slancio vitale, anzi: nulla invoglia maggiormente alla vita, quanto il pensiero della morte.