lunedì 22 settembre 2008

Jeannie, l'inossidabile

Jeannie Longo, classe 1958, francese, ciclista professionista. La stampa transalpina l'ha definita la campionessa del secolo. Dopo esordi brillanti nello sci, passa al ciclismo e a 21 anni vince il primo dei suoi 15 titoli nazionali. Sulla bici ha vinto tutto: strada, pista, mountain-bike. Oltre 1000 vittorie, 13 titoli mondiali fra strada e pista, 38 record del mondo, 3 Tour de France consecutivi, epiche battaglie con la nostra Maria Canins, molte medaglie olimpiche e quarto posto a Pechino, non molti giorni fa. E ora eccola a Varese, Land of Tourism and bikes. Non si ossida il suo fisico minuto. Magia dello sport.

Con la Miss

Come promesso, eccomi con Gloria Bertazzoni, una delle sei Miss Mondiali di ciclismo, mia ex alunna alla Vidoletti. Ricordo che era una ragazzina timida, discreta nello sport ma non brillante. Una mia soddisfazione personale e professionale: l'avevo convinta a partecipare alle gare di sci nordico a Cunardo, e un anno aveva messo gli sci sottili, con discreta prestazione. Naturalmente l'ho già invitata alla prossima nostra corsa campestre, ospite d'onore durante la premiazione.

L'alba

E torna l'alba su Sant'Ambrogio Olona e su Varese, alba Mondiale: da stasera si comincia. Grande festa coi Festi e i loro figuranti. Salvo imprevisti, ci sarò. Quando mi sveglio quasi sempre ringrazio Dio, in genere perché non ho motivo di lamentarmi della mia vita. Poi penso alla vita degli altri, a chi sta peggio e i conti non tornano: ma è lo stesso Dio, quello che dà felicità a me e dolori ad altri? Non ci sono molte alternative: o Dio è quel Padre che per educare il figlio alla vita e al sacrifico lo prova (e leggendo la Bibbia si ha questa immagine), o Dio è quel Padre che soccorre il figlio quando, ferito, ha bisogno di una mano (e leggendo la Bibbia, si trova anche questa immagine). Il Padre, il tipo di Padre che prego ogni giorno è il secondo. Decisamente il secondo. Perché non posso credere che Dio abbia voluto saggiare la fede di Marco e dei suoi genitori costringendo il giovane Marco, mio amico della Shalom, ad una vita vegetativa per anni, sino alla morte di oggi. Dio è Padre, lo dice Lui, e noi quando pensiamo ad un padre non possiamo pensare ad un carnefice, ancor più se si tratta di un Padre Dio, Dio Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra......