martedì 22 dicembre 2009

Faccio fatica

Come non mi piace la neve rovinata dalle impronte, così non amo dover ammettere che sto antipatico a qualcuno. Ma è così, e con l'età m'accorgo che tale numero di 'nemici' è superiore alle mie aspettative. Non essendo un leader carismatico, non genero amore e odio, ma al più simpatia e antipatia. Nella mia visione troppo ottimistica del mondo, ho sempre cercato di non farmi nemici e, in aggiunta, di non vederne. Poi ho imparato a leggere i sorrisi, arrivando a tradurre (credo con poco margine di errore) un sorriso sincero da uno artefatto, sinceramente critico verso di me. Non mi avventuro ad immaginare le ragioni di tale antipatia: ci giocheranno l'invidia, il mio carattere, forse basta la mia faccia per certe antipatie a pelle. Nè sto qui a dire che mi piacerebbe che mi si dicessero le cose in faccia: certe verità sono pugnalate che è meglio non ricevere. E' così per tutti. Credevo di essere un'eccezione. Non era eccezione, era solo illusione.

Incontro

Nell'inevitabile e avvilente processo di liofilizzazione e sfoltimento che i più chiamano invecchiamento, per fortuna di tanto in tanto incontro i biscotti di mia figlia Maddalena (in foto, uno dei 14 tipi che ha preparato per i pacchettini di Natale), biscotti che mi rimpolpano il corpo e lo spirito.

Auguri

A tutti coloro che mi vogliono bene regalo, a mo' di abbraccio natalizio, questa bella immagine della mia amica fotografa (nonché ex campionessa di sci della valanga rosa) Piera Macchi. E a chi mi vuole male (ammesso che ci sia) consiglio un bel giro in mongolfiera. Da lassù, cambiando prospettiva, magari cambia anche idea su di me.