mercoledì 21 marzo 2007

Solo una foto, molto più di una foto


Quando ci si inchina davanti ad un panorama così (era il 30 maggio 2006, vicino a Recanati) non occorre essere fotografi, basta avere lì una macchina fotografica, anche modesta. E io spesso ho in tasca la digitale. Perché so che incontro Dio più nella natura che nelle parole scritte, anche di un libro Sacro. E perché credo che una foto possa prolungare un'emozione. La commozione ha qualcosa di sacro. E mentre scattavo pregavo e recitavo a memoria: "Primavera d'intorno brilla nell'aria e per li campi esulta..."