lunedì 16 febbraio 2009

Uscire di casa



Sì, bisogna uscire di casa, sempre, anche dopo i 50 anni, soprattutto dopo i 50, quando subdole malinconie esistenziali portano a richiudersi nella prudente e rassicurante consuetudine. Se non avessi deciso di uscire di casa per il Trofeo 2 Valli, se avessi dato retto neanche alla pigrizia, ma ad esempio al fatto che avrei creato qualche scompenso nei programmi serali della famiglia, che non avrei cenato con i miei eccetera, mi sarei perso due serate davvero divertenti, nuove, diverse, arricchenti.
Ma prima bisogna uscire di casa, lasciarsi alle spalle ciò che già si conosce.
Prima bisogna minimamente rischiare.

Esagerare


Ascoltando, a Messa, il Vangelo di ieri (la donna che lava i piedi di Gesù con le lacrime del suo pentimento e li asciuga con i suoi capelli) mi sono ancor più convinto di un concetto: per riuscire nella vita, in ogni suo settore, ma soprattutto in quello dell'amore cristiano, bisogna esagerare. E' l'aggettivo 'molto' che conta (Molto le è stato perdonato, perché molto ha amato). La vita non è per i tiepidi, i prudenti, i calcolatori, i 'saggi'. E non è forse vero che noi ammiriamo gli eroi, proprio perché esagerano?