giovedì 27 gennaio 2011

Il senso religioso

Ieri sera ho assistito alla presentazione del libro di don Giussani, 'Il senso religioso', da parte di don Carron, il suo successore alla guida del movimento di Comunione e Liberazione. Al Cinema Vela, fra centinaia di ciellini io, non ciellino, mi sono sentito quasi in famiglia, perché le parole della religione mi appartengono, mi costituiscono. Il senso religioso non mi è affatto estraneo: Dio e la sua presenza sono molto più di una parola recitata per abitudine. Dio è la più insistente domanda della mia vita, non proprio ai primi passi. Ma la fede in Cristo è un'altra cosa. Quell'incontro decisivo, che pensavo di aver fatto, a poco a poco si è rivelato illusorio. E la mia non testimonianza cristiana sta lì a dimostrarlo. Ma non mi rattristo. Perché sto camminando. Perché ho speranza nell'uomo e nella vita. Perché prego. E perché guardo le stelle con sufficiente stupore.

Memoria

Ho letto di un recente sondaggio Usa: imparare a memoria poesie e tabelline fa bene alla memoria, quindi è una pratica da favorire. Mi pare una grande scoperta! Oggi è il giorno della Memoria. L'Olocausto, per un momento, ha fatto tramontare ogni umana speranza: il male vince inesorabilmente sul bene. Poi, giacché bisogna vivere, lo scandalo inaudito si è stemperato. Ma dimenticarsi dell'orrore di quel tempo maledetto è una colpa grave. Ridurne la portata è una tragica bugia.