lunedì 31 ottobre 2011

Smisurato amore

La misura dell'amore è un amore senza misura. (Sant'Agostino)

Sandro, un eroe

Mi inchino davanti a Sandro Usai, 38 anni, volontario sardo che ha perso la vita da eroe. Dopo aver salvato due donne durante l'alluvione a Monterosso, è stato inghiottito dal fango. Ieri è stato ritrovato il suo corpo, nona vittima dell'alluvione in Liguria e Toscana.

Dora

Tanti auguri, cara Dora. Ricordo molto bene la tua vivacità quando ero il tuo prof. alla Vidoletti e tu (insieme ad altre compagne di quella classe molto vivace) mi facevi 'disperare'. Piccola, scattante, ottima velocista ma anche con una buona resistenza. Da allora il tempo è corso in avanti, molto veloce come te. Auguri.

domenica 30 ottobre 2011

Un cristallo di voci

Mi giunge (per la prima volta dal computer di casa, che finalmente ha acquistato) una nuova poesia dal mio amico poeta Arnaldo Bianchi, che volentieri metto in comune. E lascio anche l'indirizzo mail di Arnaldo, che avrà piacere di raccogliere qualche parere sui suoi versi. Indirizzo mail: arnaldo_bianchi@teletu.it Per i pochi varesini che non lo conoscono, ricordo che Arnaldo ha già pubblicato molte raccolte di poesie, ed è una delle voci poetiche più significative della nostra città.

un cristallo di voci
che si frantumano
diventano frasi nel silenzio
diventano sguardi nel mattino
diventano volti nella vita

Gianni e Franco

Ieri, al campo di atletica 'Bellorini' di Calcinate degli Orrigoni, si è svolto il Memorial Bellorini-Formato, gara studentesca di atletica per i ragazzi delle superiori. Purtroppo lavoravo, se no sarei andato lì. E' il mio ambiente, ho tanti colleghi e amici, tanti ex alunni che hanno gareggiato, amo l'atletica leggera e, potendo, avrei gareggiato anch'io, con le mie 'chiodate' adidas. Ma soprattutto avrei abbracciato nella memoria e nella preghiera Gianni Bellorini e Franco Formato (foto), prof di ginnastica morti troppo presto. Di Gianni (che ho conosciuto poco) ricordo l'intervista che gli feci poco prima della morte. Era un tipo esagerato e generoso sino alle estreme conseguenze. Di Franco ho invece questa stupenda immagine: dopo la campestre provinciale a Somma Lombarda, campestre che suo figlio Mattia (mio alunno) vinse (era in prima media) vidi allontanarsi nelle nebbie di quel campo e di quel mattino di dicembre padre e figlio, l'uno vicino all'altro, forse Franco teneva il braccio sulle spalle di Mattia, ma non ne sono sicuro. Un'immagine fantastica.

L'ufelèe della Dama Bianca

L’UFELEE DELLA DAMA BIANCA

E’ stato presentato a Varese il bel libro di Alessandra De Stefano ‘Giulia e Fausto’ (Rizzoli). Sottotitolo: La storia segreta dell’amore scandaloso che spaccò l’Italia. Alessandra è giornalista Rai, inviata al Giro e al Tour. Giulia e Fausto sono Occhini e Coppi, la Dama Bianca e il Campionissimo, protagonisti della storia d’amore che divise la Penisola quanto la rivalità fra Coppi e Bartali. Il volume è molto documentato, non è certo il primo libro sulla travagliata vicenda sentimentale ma per la prima volta lo scrive una donna. Rileggere di Giulia e Fausto mi ha fatto tornare indietro nel tempo, ai racconti di mio padre Mario e a quel suo fortuito incontro con la Dama Bianca. Mio padre, ufelée (pasticcere) alla pasticceria Marcolini di via Albuzzi, una sera vide entrare una bella signora, elegante e decisa: “Vorrei una torta per molte persone, con al centro una montagna e dei piccoli ciclisti che la scalano. E’ possibile?” Mario ci pensa, non può dir di no. “Faremo il possibile” risponde e si mette al lavoro. “Non è stato facile fare i piccoli corridori, ma la signora ha apprezzato il mio lavoro” racconta, ripensando al sorriso d’assenso che ha accompagnato la consegna del dolce. Di che anni si parla? Mario non sa essere preciso, di sicuro non è l’8 agosto 1948, perché in quella data si correva la Tre Valli Varesine e fu lì che Giulia incontrò a tu per tu, per la prima volta, Fausto Coppi. Quella torta risale agli inizi degli anni Cinquanta, probabilmente sempre in occasione di una Tre Valli. Giulia Occhini non è ancora, pubblicamente, l’amante del ciclista campione, quindi mio padre non la riconosce. Qualche tempo dopo nasce il mito della Dama Bianca e Mario capisce tutto: “Tela lì la sciùra du la turta!”

La Provincia di Varese domenica 30 ottobre 2011


in foto: Mario Zanzi (che oltre a fare il pasticciere praticava come sport la ginnastica artistica alla Varesina) agli inizi degli anni Cinquanta, quando avvenne l'episodio ricordato.

sabato 29 ottobre 2011

Il teatro di Umberto

Fra i miei molti limiti, vi è anche quello di non essere un grande amante del teatro. Preferisco il cinema. Ho di recente conosciuto Umberto Bellodi: fra le mille cose che fa, si occupa anche di formazione per le professioni dello spettacolo presso l'Accademia del Teatro alla Scala di Milano (foto). E' musicista, scrittore di testi teatrali, attore. Per chi ama il teatro di strada e di ricerca, invito a consultare il seguente sito, che vede anche in questo caso Umberto fra i protagonisti: www.progettonur.wordpress.com

Con la pochezza del mio cuore

Con la pochezza del mio cuore, sono accanto alle popolazioni alluvionate della Liguria e della Toscana. Ieri sera, al programma L'ultima parola su RaiDue, condotta dal mio amico Gianluigi Paragone (che ha pure fatto il cantante, bravo Gianluigi!) ho visto nelle immagini fango, distruzione, lacrime e rabbia, proteste, indignazione ma anche coraggio e voglia di vivere, nonostante la distruzione totale. Ed io, che lo scorso agosto ho visitato quei luoghi (in foto, Monterosso, una delle Cinque Terre), che sono passato per le viuzze oggi piene di auto, alberi, fango e sassi, sono senza parole.

Scrittore

A volte provo un certo imbarazzo quando mi danno dello scrittore, o mi dò dello scrittore (più raramente), ma oggi pensavo che in realtà sì, sono uno scrittore, perché per me lo scrittore è colui che trova nello strumento della scrittura il mezzo ideale per comunicare, ancor più efficace (per lui) della parola orale. Il vero scrittore (a mio avviso) è per solito piuttosto introverso, taciturno, poco abile nella conversazione in pubblico, direi persino impacciato, perché ha bisogno di una penna e di un foglio per aprire le ali.

in foto: Romano Oldrini, poeta (a sinistra) con il narratore Ermanno Cavazzoni, finalista al Premio Chiara 2011.

venerdì 28 ottobre 2011

Un consiglio

Siete alla ricerca di gratificazioni? Volte un pubblico che vi applauda? Datevi allo skiroll come me. Nessuna vi dirà mai niente se correte, andate in bici, nuotate, camminate, ma se vi vedono con gli skiroll per strada, allora la cosa cambia. Ecco un sintetico elenco di alcuni complimenti che ho ricevuto dal pubblico non pagante a bordostrada: "Sei un mito! Sei il mio idolo! Non è valido, però, hai quattro ruote! Che figata! Mamma, guarda, quel signore va con gli sci!..." senza contare gli sguardi di ammirazione. Una volta una signora mi ha detto: "Non sa quanto la invidio!" eccetera eccetera. Seguite il mio consiglio: volete trovare una morosa? Andate sugli skiroll!

Pensione 2

Per la gente degli anni Cinquanta come me, il tempo di mettersi comodi a leggere il quotidiano va allontanandosi sempre più. Avranno anche esagerato i democristiani negli anni passati, non discuto, ma oggi noi assistiamo alla svendita dei cosiddetti diritti acquisiti, e il fuggi fuggi verso la pensione ci trova in posizione sfavorevole. Come i miei amici sanno, ho vari trucchi per non arrabbiarmi, pensando alle promesse non mantenute: anzitutto facendo volentieri il mio lavoro, poi vivendo alla giornata e soprattutto -regola aurea- ritagliando ogni giorno un pezzettino di tempo dedicato ad una pensione anticipata. Se potete, non rimandate troppe cose piacevoli a quella data che s'allontana di manovra in manovra: portatevi avanti.

Pensione 1

Si fa un gran parlare di pensioni. Ora sembra che tutto resti bloccato a quanto già legiferato, cioè un progressivo aumento dell'età pensionabile, sino ai 67 anni per tutti nel 2024 (o 2026, non ricordo). In ogni caso, mi spiace molto per i giovani, ma qui non hanno nessuna intenzione di mandarci a riposo. L'Italia sarà sempre più nelle mani delle pantere grigie, e un degno rappresentante, dalla folta chioma argentata, ho qui ripreso in piazza Carducci.

giovedì 27 ottobre 2011

Essere se stessi

Ieri sera, parlando con una persona a me molto cara, è saltata fuori questa frase malandrina: "Pensa che brutto andarsene, con la sensazione di non essere mai stati se stessi!" Già, ma oggi, riflettendo su cosa voglia dire essere se stessi, mi trovo in imbarazzo. Sono forse solo un'opaca immagine di quello che avrei potuto essere, se fossi stato più me stesso? Essere se stessi significa dire sempre ciò che di pensa? Fare sempre ciò che si vorrebbe fare d'istinto? Essere sinceri sino alla sfrontatezza e alla villania? Essere se stessi equivale a spontaneità? E quanto conta il coraggio? E quanto limita la paura? Insomma, a 55 anni non so ancora se sono davvero me stesso.

fotoindovinello: quale altro essere vivente compare, oltre a me, nella foto?

mercoledì 26 ottobre 2011

I due amici

Ecco i due grandi amici Maniglio Botti (a sinistra) e Fiorenzo Croci, oscurato dal cappello. Giornalisti, scrittori, sono anche amici miei. Di Maniglio saggista ricordo anzitutto la bella monografia (scritta insieme a Max Lodi) su Giovanni Bagaini, fondatore e primo direttore del quotidiano La Prealpina, dove Botti ha vissuto tutta la sua carriera di giornalista. Di Fiorenzo ho fra le mani la sua ultima opera di narrativa, che mi accingo a leggere. Titolo: 'Quell'insolito caso di via Cavallotti' (Edizioni Il Cavedio). Maniglio e Fiorenzo, un'amicizia fraterna, a vantaggio della cultura varesina.

La piazzetta


La stupenda piazzetta di Vernazza, una delle Cinque Terre, in agosto e ieri, 25 ottobre. Natura benigna e matrigna. L'uomo ci metterà anche la sua parte, ma chi comanda è la Natura. Da sempre.

IL RACCONTO DEL MERCOLEDI'

ottobre

D’ottobre, a Varese, piovono castagne.

No, non vi parlerò di nonno o nipote, di padre e figlio che se ne vanno per i boschi, in cerca del frutto ottobrino. Non di quelle belle camminate dalle parti del Poggio, o nei boschi di Velate, di Brinzio, del Monte Sette Termini. Varese, la mia città, è per dir così abbracciata dai castagni, benefica edere rampicante che avvolge la periferia, rendendola zuccherina. Non vi narrerò di quel crepitare di foglie secche, sotto i piedi dei cercatori di castagne, né della perizia necessaria per sgusciarle, senza trafiggersi i polpastrelli di spine. Non vi descriverò la soddisfazione di quando si capita sotto un pianta e l’occhio vede subito che è quella buona: grosse, e già scartate, come caramelle pronte alla degustazione. E –anche se ne avrei voglia- tralascio il racconto di quando mio padre ed io, sempre ai primi giorni di ottobre, verso sera, scendevamo di casa, curva a sinistra, un centinaio di metri ed eravamo in Villa Toeplitz, con i sacchetti in mano. Il buon vecchio andava sul sicuro: i primi frutti erano là, inesorabilmente là, vicino alla casupola diroccata, due tre piante note perché erano le prime a liberarsi dell’acuminato fardello, regalando ai cercatori le perle autunnali. Dirò solo che lui, papà, mi batteva sempre: un chilo io? Un chilo e mezzo lui. Due chili nel mio sacchetto? Tre nel suo. Le più grosse me le regalava. Non visto (così credeva) le infilava nella mia busta di cellophane. Gioiva.

Che vi dirò allora, dell’ottobre castagnolo?

Scriverò di quel profumo che, a sera, durante la cena, s’alzava dai fornelli e svolazzava per la cucina. Una mistura di aroma e di calore, di chiacchiere e di televisore che gracchiava. Un profumo di castagne che, oggi, cerco di imitare, seguendo la ricetta passo passo, ma non ci riesco.

Questa la ricetta. Verso le diciannove, mio padre andava in balcone, prendeva la cassetta dei frutti color cappella di boletus pinicola, un coltellino con il manico rosso e dava il via al taglio.

“Deve essere lungo” diceva “tanto quanto la metà convessa. Profondo, ma non tanto da incidere la polpa.” “Se no?” “Se no la castagna si apre in cottura e non si sbuccia bene.” Aveva, il vecchio, la mania per il momento –decisivo- della spellatura.

Usava una pentola senza buchi. “Non è necessaria quella coi buchi, sai? Quella che vendono al mercato, apposta per le castagne. Noi le facciamo sul fuoco, questa va più che bene.”

Quando s’era detta la preghiera, prima della cena, mio padre s’alzava e metteva fuoco sotto la pentola, una fiamma vivace, senza coperchiare i frutti. Non lo ripeteva, perché ormai lo sapevamo. Ma ripetendolo, avrebbe detto: “La fiamma, in principio, deve essere alta, così la buccia si apre, la pellicina anche, e si vede il bianco. Più bianco si vede, meglio verrà la sbucciatura. E girarle spesso, devono prendere il nero, ma solo sulla buccia.”

Allora, dopo pochi minuti, saliva il profumo d’autunno, con la fiamma viva che scaldava la piccola cucina.

La cena, per mio padre, era un continuo alzarsi e risedersi, rimestare e mangiucchiare, in attesa del dolce, alla fine.

“Al momento giusto” diceva le prime volte “bisogna abbassare la fiamma, quasi al minimo, e mettere il coperchio, continuando a girare ma con minor frequenza.”

Era questione di metodo e di tempismo. Qualche attimo prima della frutta, lui s’alzava di nuovo, via il coperchio, su la fiamma per il tocco finale, l’ultima abbrustolita. Dovevano essere pronte quando la cena era alla stretta finale. Versava le castagne in un contenitore, che sistemava in mezzo alla tavola come un trofeo. Quasi a dire: “Mangiatevele, adesso, che sono perfette!” Perfette, cioè disposte a sbucciarsi con pochi attriti di polpastrello, prima la scorza grossa, poi la pellicina sottile, che doveva polverizzarsi senza far penare. Il frutto doveva presentarsi ai denti, alla lingua, al palato, morbido e insieme caramellato.

“Senza il Lambrusco valgono la metà” diceva, beandosi per i frutti che avevano obbedito ai suoi comandi, prendendosela con i ribelli, troppo neri, riottosi alla spellatura, crudi in più punti.

Si parlava, e nel parlare mio padre voleva nascondere la sua golosità, che andava dalle castagne (cinque-sei, non di più) alle noci (le prime, fresche, un paio al massimo, con la pellicina umida da eliminare) all’uva col pane, alle prugne secche, al caffè coi biscotti, alla scaglia di cioccolato.

Sarà nel girone dei golosi, il mio vecchietto. Ma non all’inferno. Credo ve ne sia uno anche in purgatorio. E perché no? I golosi anche in paradiso. Come artista (delle castagne) e come cultore del piacere di campare.

Questo mio racconto è tratto dal volume UNA CITTA' IN CORNICE (Macchione Editore - 2004)

martedì 25 ottobre 2011

CLASSIFICA CAMPESTRE PRIME MASCHI

Foto: i primini alla partenza. L'emozione della prima campestre Vidoletti.

CLASSIFICA CAMPESTRE PRIME MASCHI (2000)

1-BERNASCONI ALESSANDRO 1C 4’44”

2-SACCHETTI GIACOMO 1 A 4’54”

3-PIROTTA MATTEO 1C 4’58”

4-GRASSI LUCA 1G 5’10”

5-MOGNON ALESSANDRO 1B 5’11”

6-NUMEROLI MATTEO 1C 5’12”

7-BELLACCI MATTIA 1H 5’18”

8-SINISCALCHI DAVIDE 1D 5’19”

9-PARRINO NICCOLO’ 2I 5’20”

10-TRIVINI BELLINI FILIPPO 1H 5’24”

11-VERSINO MICHELE 1B 5’25”

12-NEGRI SAMUELE 1E 5’25”

13-ROMANIELLO LUCA 1E 5’26”

14-BIOTTI SAMUELE 1C 5’26”

15-TARTARI LORENZO 1D 5’27”

16-MOGNON DAVIDE 1I 5’27”

17-CASALE FRANCESCO 1B 5’28”

18-DI PASQUA ANDREA 1B 5’29”

19-ASTUTI ANDREA 1D 5’29”

20-BISACCIA MARIO 1C 5’35”

21-RANIERI FILIPPO 1F 5’38”

22-PARIETTI LORENZO 1C 5’39”

23-BEZZECCHI ANDREA 1E 5’40”

24-NEGRI SAMUELE 1G 5’42”

25-MAGOGA JACOPO 1G 5’47”

26-COLUCCELLI GIANLUCA 1 A 5’49”

27-GATTI MATTIA 1I 5’51”

28-PETKOVIC SASHA 1H 5’52”

29-BARDOTTI ANDREA 1H 5’53”

30-PAOLINI EDOARDO 1C 5’53”

31-LODI NICOLA 1G 5’54”

32-COLNAGO MATTEO 1C 5’54”

33-CARCANO GIOVANNI 1D 5’57”

34-PONCETTA ANDREA 1G 5’58”

35-DI SANTO MARCO 1G 5’59”

36-NARDI RAFFAELE 1C 6’00”

37-POLGAR ANDRIJA 1F 6’01“

38-CARLUCCIO FILIPPO 1B 6’03”

39-CICERI MATTEO 1B 6’05”

40-ZARPELLON JOE 1H 6’08 »

41-DAINO ANDREA 1I 6’09”

42-CAMPO GIUSEPPE 1F 6’10”

43-BISACCIA MATTIA 1C 6’11”

44-TREZZI RICCARDO 1B 6’15”

45-IRMICI LEONARDO 1I 6’15”

46-PIA ALESSANDRO 1F 6’16”

47-D’ELIA MATTEO 1G 6’18”

48-CARUSO FILIPPO 1D 6’19”

49-CAMPIGLIO LUCA 1E 6’21”

50-SPANARELLI STEFANO 1D 6’24”

51-CRENNA FRANCESCO 1C 6’28”

52-SOLARI ANDREA ROMEO 1E 6’29”

53-GARDELLI RICCARDO 1B 6’31”

54-DOGBO DANIEL 1D 6’32”

55-PIZZI MIRKO 1I 6’34”

56-GIUDICI MATTEO 1D 6’38”

57-RICCA ANDREA 1H 6’40”

58-BORZONE TOBIA 1F 6’41”

59-NAPOLITANO RICCARDO 1I 6’41”

60-MAZZA RICCARDO 1C 6’42”

61-MOSCATELLI DAVIDE 1 A 6’43”

62-MACCHI LORENZO 1B 6’45”

63-TORRESIN EDOARDO 1I 6’47”

64-CHIARI STEFANO 1H 6’48”

65-BIANCHI GIANLUCA 1I 6’49”

66-ZOPPINI RICCARDO 1I 6’50”

67-POLIZZI RICCARDO 1C 6’51”

68-MACCHI LEONARDO 1I 6’51”

69-PICCINELLI RICCARDO 1F 7’03”

70-CANIZZARO ANDREA 1G 7’04”

71-SERRANO ALEXANDER 1E 7’08”

72-CIMINO DAVIDE 1E 7’09”

73-NOGARO VITTORIO 1H 7’10”

74-RASIL BEN LIMIDO 1H 7’13”

75-NOGARA GIOVANNI 1H 7’15”

76-RENNA ANDREA 1G 7’16”

77-VITALI RICCARDO 1G 7’17”

78-BUZZI MATTEO 1F 7’18”

79-ROSSI DANIELE 1G 7’19”

80-PECORA LUCA 1D 7’24”

81-PAOLOZZI DAVIDE 1B 7’25”

82-BOSETTI LUDOVICO 1I 7’26”

83-FRANCALANCI PAOLO 1D 7’29”

84-BERNASCONI LUCA 1B 7’30”

85-VIGANO’ FLAVIO 1F 7’31”

86-OLDANI MATTEO 1C 7’37”

87-VIAVATTENE MATTEO 1G 7’40”

88-VARALLI EMANUELE 1F 7’41”

89-POZZI GIACOMO 1G 7’42”

90-RIVERA LEONARDO 1F 7’48”

91-SENATORE RICCARDO 1E 7’49”

92-GOTTARDI CHRISTIAN 1 A 7’50”

93-ZAVATTARO MATTEO 1F 7’54”

94-BEZUSHKA ROMAN 1I 8’26”

95-FOGLIA LUCA 1 A 8’27”

96-GENOVESE DANIELE 1C 8’37”

97-DELLA RAGIONE LEONARDO 1H

Quando crolla la casa

La morte è sempre una irrimediabile sciagura, ma quando ti crolla la casa addosso è ancora peggio. E' un doppio tradimento. Sono vicino alle vittime del recente terremoto in Turchia (foto da Google immagini)

Cura

La delicatezza nel rapporto con gli altri è segno di grande maturità. I rapporti richiedono cura, e tale cura non è mai abbastanza. Le nostre frasi possono ferire molto più spesso di quanto si creda. Gli altri sono in genere più permalosi di quanto noi sospettiamo. Crediamo di essere simpatici, ma probabilmente offendiamo qualcuno. La sensibilità altrui è sempre più sottile e raffinata delle nostre ipotesi di gentilezza. Su questo terreno c'è sempre da imparare.

lunedì 24 ottobre 2011

CLASSIFICA CAMPESTRE PRIME FEMMINE

in foto: alcune alunne di prima, alla partenza della campestre Vidoletti

CLASSIFICA CAMPESTRE PRIME FEMMINE (2000)

1-BOTTINELLI ALESSIA 1C 3’20”

1-LODIN FEDERICA 1F 3’20”

3-MARE’ ALLEGRA 1F 3’28”

4-BINDA CECILIA 1E 3’29”

5-PAROLIN MONICA 1C 3’30”

6-FANTIN LETIZIA 1F 3’34”

7-OLDANI BEATRICE 1C 3’35”

8-MARZETTA BIANCA 1 A 3’36”

9-BOSSI MARTINA 1 A 3’37”

10-BERENGAN SARA 1D 3’38”

11-TALAMONA VERONICA 1E 3’40”

12-TESTA CHIARA 1G 3’42”

13-BESSEGHINI ANNA 1E 3’42”

14-DALMAGRO VIRGINIA 1C 3’43”

15-MASOTTO ERIKA 1E 3’45”

16-GADISCO SILVIA 1B 3’47”

17-BIZZOZERO ELISA 1 A 3’47”

18-FERIOLI ELISA 1G 3’48”

19-MAFFINA MARTINA 1H 3’49”

20-GORRI GIULIA 1G 3’49”

21-INTROINI GIORGIA 1I 3’50”

22-PIATTI GIADA 1C 3’52”

23-PUPULIN VALENTINA 1C 3’53”

24-MAURI ELENA 2I 3’54”

25-MORGANTI VITTORIA 1C 3’55”

26-PRINA ASHLEY 1G 3’56”

27-ALBERTI ELEONORA 1C 3’56”

28-SAMMARTINA FEDERICA 1 A 3’57”

29-PANIGADA LUDOVICA 1C 3’57”

30-TRAVAGLINI MATILDE 1E 4’00”

31-ROVERA VERONICA 1E 4’01”

32-MIRABILI MONICA 1F 4’01”

33-SIRONI VALENTINA 1F 4’02”

34-GUABELLO MATILDE 1F 4’04”

35-PROCOPIO ASJA 1E 4’04”

36-MONTERISO ELISA 1H 4’05”

37-POLONI VIOLA 1B 4’07”

38-LANZI GIULIA 1E 4’09”

39-ZANZI ALICE 1F 4’10”

40-ARGIERI MATILDE 1D 4’11”

41-CALONI CAROLA 1C 4’12”

42-RASO CATERINA 1B 4’13”

43-SARTORELLI ALESSIA 1B 4’14”

44-CASATI GIULIA 1E 4’15”

45-SUSCO MICHELA 1E 4’15”

46-COSMA ELEONORA 1 A 4’16”

47-CAVALLO MATILDE 1D 4’17”

48-JACAZZI CHIARA 1H 4’18”

49-GAETANIELLO GIORGIA 1 A 4’20”

50-CAMUNI NADA 1 A 4’21”

51-PONTI EMMA 1E 4’23”

52-VALLARANO CLARA 2F 4’24”

53-GANDINI VIOLA 2F 4’25”

54-PROTO ELEONORA 1B 4’26”

55-SICILIANO SARA 1G 4’26”

56-MELITA MANUELA 1D 4’28”

57-BALIAN ANAHID 1D 4’29”

58-CIS MARIANNA 1E 4’29”

59-TALAMONI VALENTINA 1D 4’30”

60-BREBBIA GIULIA 1B 4’31”

61-FERRARIO LETIZIA 1H 4’31”

62-FERRARI ELISA 1G 4’33”

63-EL BOUGAFRI HAZAR 1I 4’34”

64-MACCHI AGNESE 1I 4’35”

65-TOFFOLO GAIA 1G 4’36”

66-FUSCO SARA 1I 4’37”

67-MARCHESI CHIARA 1H 4’37”

68-BOUAZIZ OMAYMA 1I 4’38”

69-CALESELLA AURORA 1C 4’39”

70-CLARKE MIRANDA 1H 4’40”

71-BETUCCHI SONIA 1C 4’41”

72-FRANCESHCINI GIULIA 1E 4’42”

73-BIANCHI NOEMI 1G 4’43”

74-HASSANY ARIANA 1C 4’43”

75-SALICE ALESSIA 1I 4’44”

76-GUABELLO CECILIA 1 A 4’45”

77-SOMMARUGA MARIA 1G 4’46”

78-ANDRIOLO SARA 1D 4’46”

79-GRIMOLDI GAIA 1 A 4’47”

80-DOLCINO MARTINA 1I 4’49”

81-BOLOGNINI FEDERICA 1B 4’50”

82-COLOMBO FEDERICA 1 A 4’50”

83-CARLETTI ROSSELLA 1 A 4’51”

84-SCAGLIONI ELISA 1E 4’51”

85-TIBILETTI LUCREZIA 1 A 4’52”

86-FIORI CHIARA 1I 4’53”

87-AURIEMMA CLARISSA 1I 4’54”

88-LONGARI GIULIA 1B 4’55”

89-GUARNIERI GIORGIA 1I 4’55”

90-TEODOR ADELINA 1B 5’02”

91-PELUSO FRANCESCA 1E 5’03”

92-AZIZ SARA 1D 5’04”

93-MALTRAVERSI CRISTINA CAROL 1 A 5’05”

94- DELLE COSTE MARTINA 1B 5’06”

95-DIMATTIA ILARIA 1B 5’07”

MACCHI NICOLE 3C

BABUDRI MARCO 3B


Il pasticciere della Dama Bianca

Di fronte a questo libro non potevo non ripensare a mio padre, che mi raccontò dell'incontro che ebbe con Giulia Occhini, la Dama Bianca. Era pasticciere alla Pasticceria Marcolini di via Albuzzi, a Varese. Una sera arriva una signora e ordina una torta molto grande, vuole che ci si realizzi una montagna con piccoli ciclisti che la stanno scalando. Mio padre a fatica realizza l'opera e la consegna a questa bella signora, piuttosto esigente. Qualche giorno dopo scoppia lo scandalo della Dama Bianca, e mio papà Mario riconosce Giulia: "Tela lì, la sciura du la turta!" dice, con malcelata soddisfazione.

Giulia e Fausto

Questo pomeriggio Alessandra De Stefano (nella foto, insieme a Cesare Chiericati) è venuta a Varese a presentare il suo libro 'Giulia e Fausto', La storia segreta dell'amore scandaloso che spaccò l'Italia (Rizzoli). Chi è Alessandra? E' presto detto: giornalista Rai, ha preso il posto del mitico Auro Bulbarelli (che aveva preso il posto dell'ancor più mitico Adriano De Zan) nella cronaca del Giro d'Italia e del Tour de France. Segue il ciclismo da 15 anni, ha dedicato due anni e mezzo di lavoro per ricostruire la storia d'amore fra Fausto Coppi e Giulia Occhini. Molti libro sono stati scritti per quella arcinota vicenda, che ha diviso l'Italia ancor più che la lotta fra Coppi e Bartali. Il libro non l'ho letto, ma le parole di Alessandra mi hanno convinto: la sua è stata una ricerca capillare, documentatissima, paziente, senza pregiudizi e prevenzioni. E per la prima volta abbiamo un libro su Fausto e Giulia, scritto da una donna.

Auguri, Amelie

Il 24 ottobre 2005, alle 21.15, entrava nella nostra -e sua- casa la gattina Amelie. Aveva pochi giorni di vita. Era lunga una piastrella della nostra cucina, come si può notare dalla foto, scattata proprio quel lunedì sera. Sei anni sono volati, ora Amelie è lunga almeno tre piastrelle, e anche piuttosto larga! Auguri, gatta Amelie.

Premio Chiara 2011

La Giuria Popolare del Premio Chiara 2011 non ha avuto dubbi. Vittoria netta per la raccolta di racconti 'Una giornata al Monte dei pegni' (Einaudi) di Elena Loewenthal (101 voti), a parimerito (con 43 voti) 'Mosche d'inverno' (Sellerio) di Eugenio Baroncelli e 'Guida agli animali fantastici' (Guanda) di Ermanno Cavazzoni, il favorito della vigilia. Gradevole pomeriggio culturale ieri alle Ville Ponti, con lo spoglio in diretta delle schede, le interviste agli autori e tanto altro. Il Premio Chiara si conferma lodevole iniziativa, che merita applausi. Un grazie particolare va a Bambi Lazzati e a Romano Oldrini. Ad multos annos!

Chiara ed Elena

Elena Loewenthal (qui con il presidente del premio, Romano Oldrini), dominatrice del Premio Chiara 2011, ben 101 preferenze.

domenica 23 ottobre 2011

Errore di classe

Più avanti, nella classifica delle seconde medie femmine, ho sbagliato la classe della vincitrice, Marzia Daverio (che qui vediamo alla partenza, in maglia nera). Non è la 2E ma la 2A. La precisazione è d'obbligo, data la sana rivalità fra le classi.

Cimberio-Casale Monferrato: 72-64

Non sono bastati i garretti di Michael Dunigan, 209 x 110 kg (foto) per far vincere Casale Monferrato, ma i 'casalesi' sono andati vicini al colpaccio, e sarebbe stata la prima loro vittoria in serie A. Per fortuna la Cimberio basket, a sei minuti dal termine, ha cominciato ad ingranare, la fortuna si è girata dalla sua parte, i cecchini di Casale hanno cominciato a prendere il ferro, e così la partita è nostra: 72 a 64. Ma quanta fatica! E tanti errori, soprattutto da sotto.

CLASSIFICA CAMPESTRE TERZE MASCHI

in foto: partenza delle classi terze. Da sinistra: Poma, Casnici (il vincitore) e Pultrone.

CAMPESTRE TERZE MASCHI (1998…)

1-CASNICI MATTIA 3B 5’52”

2-SERRANO JOSE’ 3F 5’55”

3-POMA EDOARDO 3F 6’00”

4-PRADO CRISTIAN 3E 6’07”

5-CALASCIONE SIMONE 3E 6’13”

6-COLNAGO DANIELE 3C 6’16”

7-ZANASCA ELIA 3G 6’18”

8-UGGERI MARCO 3C 6’20”

9-TALAMONI PAOLO 3D 6’24”

10-PICCINELLI SIMONE 3G 6’32”

11-ROSSINI GABRIELE 3G 6’35”

12-ZAVATTONI GIORGIO 3 A 6’36”

13-CENACCHI MATTIA 3G 6’40”

14-CRESPI DAVIDE 3F 6’41”

15-LEMUS GALILEO 3C 6’50”

16-TOLETTI TIZIANO 3G 6’52”

17-BIZZOZERO PAOLO 3E 6’54”

18-MARTIGNONI MATTEO 3F 7’02”

19-STEFANONI KEVIN 3C 7’11”

20-MEAZZA PIETRO 3D 7’12”

21-CONTI DAVIDE 3 A 7’16”

22-GATTI DAVIDE 2B 7’17”

23-CARCANO FILIPPO 3G 7’17”

24-DI GIOIA NICCOLO’ 3C 7’20”

25-PULTRONE DOMENICO 1B 7’21”

26-SALVETTI NICHOLAS 3D 7’26”

27-BETUCCHI MARCO 3C 7’26”

28-FAILLA NICOLO’ 3 A 7’27”

29-FANTIN MATTIA 3C 7’32”

30-BOLOGNA MATTEO 3B 7’34”

31-BOSSI FEDERICO 3C 7’37”

32-BARATELLA RICCARDO 3F 7’43”

33-VILLA TOMMASO 3F 7’44 »

34-CANZIANI MARCO 3 A 7’52”

35-BALZARETTI MATTIA 3G 7’56”

36-CALIARO SIMONE 3E 8’07”

37-PORCELLI EDOARDO 3 A 8’17”

38-GORRI ALESSANDRO 3 A 8’25”

39-MARAZZATO DAVIDE 3C 8’35”

40-PAPA ELJON 3G 8’39”

41-MARAZZATO STEFANO 3C 8’54”

42-GELARDI SIMONE 2D 8’59”

43-MANGINI GABRIELE 3D 9’00”

44-ROMANO’ FRANCESCO 3D 9’01”

45-RIBOLI EMANUELE 3D 9’02”

46-LOVEDEEP SINGH 2E 9’37”

47-BROGGINI ANDREA 2E 9’57”

48-TEYSSIR BENASHOUR 3C 10’09”

49-BARREDA CRISTOPHER 3B 10’42”

50-GJOKA ALDO 2B 10’52”


CLASSIFICA CAMPESTRE TERZE FEMMINE

in foto: la partenza delle ragazze di terza media, anno 1998

CAMPESTRE TERZE FEMMINE (1998…)

1-REDAELLI CRISTINA 3B 4’54”

2-OVALLE CHARLOTTE 3B 5’03”

3-BAROZZI CAMILLA 3G 5’04”

4-CALLEGARI MARTA 3F 5’11”

5-BIANCHI SARA 3E 5’14”

6-CIPOLLINI NOEMI 2 A 5’16”

7-GERVASINI CHIARA 3D 5’19”

8-ROUIGUI HAYER 2F 5’23”

9-DONNINI SILVIA 3G 5’47”

10-GIORGETTI CHIARA 3E 5’49”

11-ZOCCALI ALESSANDRA 3D 5’50”

12-ROMANIELLO SIMONA 3G 5’51”

13-MARTARELLI IRENE 3D 5’51”

14-LOVATO MARTA 3F 5’52”

15-MURRU GIOVANNA 3B 6’20”

16-ARGERI DILETTA 3E 6’25”

17-DI GIANDOMENICO FEDERICA 3E 6’26”

18-YAZBECK GIADA 3D 6’27”

19-POLGAR TEA 3F 6’28“

20-CARMINATI ILARIA 3C 6’31”

21-CAZZOLA CECILIA 3F 6’32”

22-LUCENTE SARA STELLA 3F 6’33”

23-COPPOLA CHIARA 3E 6’36”

24-MENTASTI LARA 3E 6’36”

25-LOMBARDI GAIA 3E 6’37”

26-AITANA MEDINA 3B 6’38”

27-NUMEROLI VALENTINA 3F 6’38”

28-BURGIO NOEMI 3E 6’39”

29-NEGRI ESTER 3E 6’39”

30-CARENZO VALENTINA 3C 6’42”

31-COLOMBO FRANCESCA 3B 6’43”

32-GRAZIOSI MARTINA 3 A 6’44”

33-CASTELLANO LARA 3 A 6’45”

34-SARTORELLI SARA 3C 6’49”

35-PREITE BEATRICE 3 A 6’53”

36-SALMASO CHIARA 3F 7’22”

37-RESTA MARTA 3C 7’25”

38-FAVA NIKOLE 3C 7’25”

39-DELLE COSTE SARA 3F 7’30”

40-ACCARDI GIULIA 2B 7’31”


This must be the place 3

Fra i temi di questo bel film, il dramma della solitudine, la noia, la depressione e soprattutto il gran bisogno di affetto, di qualcuno che ci dimostri il suo bene, la sua riconoscenza. Più di un episodio lo sottolinea. Spesso il protagonista Cheyenne (Sean Penn, nella foto da Google immagini) dice: "So che non è vero, ma ti sono grato per averlo detto." Anche una bugia, pur di regalare l'illusione di essere amati. Ne abbiamo davvero bisogno.

This must be the place 2

Visti i temi trattati da This must be the place, avrei immaginato il regista Paolo Sorrentino uno della mia età, over 50, e invece è del 1970, giovane. Sì, perché nel film abbiamo il tema del senso di colpa per la figura paterna, il tema della ricerca del padre che se ne va, e allora lo si rimpiange e si cerca di riparare alle sfrontatezze della gioventù, quando i rapporti parentali soffocano, e con la scusa del genitore che non ci ama è facile andarsene. C'è il tema della tentazione di amori giovani, che possono lusingare anche chi -come il protagonista- vanta 35 anni di matrimonio in apparenza felice. Cheyenne rifiuta l'approccio esplicito di una giovane con la più improbabile delle frasi: "Non posso fare l'amore con te. Sono un uomo sposato!" Anche se poi il regista lascia in sospeso l'esito di quella notte, non si capisce bene se Penn l'abbia trascorsa sul divano o a letto con la ragazza. C'è il tema della morte del figlio, che in verità assilla ogni mamma e papà, giovani o vecchi che siano. E ci sono tanti altri spunti. Bravo, Sorrentino.