giovedì 21 febbraio 2008

La folla ai suoi piedi


Non ha mai avuto folle adoranti, quando giocava a calcio nel Castronno. E nemmeno fuori dallo sport, tanti amici sì, tanto rispetto, ammirazione ma folle no, né è mai andato a cercarsele, lui, il signor Luigi: lavoro, serietà, rispetto e generosità. Senza prosopopea. La folla è arrivata, ai suoi piedi, il giorno del suo funerale, oggi, nel primo pomeriggio. La basilica di San Vittore non ha retto all'urto. Molti in piedi, in piazza San Vittore, sotto un sole pallido, non all'altezza di Luigi Orrigoni. Chi semina raccoglie: lui ha molto seminato, ed è giusto che ora raccolga, in terra e, probabilmente, anche in cielo. Luigi, forse da sempre, o forse un dato giorno della sua vita, ha capito che la modalità per essere più felice passava dalla felicità altrui. Sorridere per aver generato un sorriso. Così s'è messo a spartire i suoi molti beni. Con coraggio, perché ci vuole coraggio non solo a fare l'imprenditore, ma anche a fare del bene. I tiepidi sono tiepidi in tutto. Mentre oggi c'era molto calore, anche nel pallido sole di un febbraio varesino, di lacrime e di applausi, di preghiere e di commozione.