giovedì 31 dicembre 2009

La somma di un anno

Il 2009 è stato, per me, un buon anno. Buono come il pane....e se si ha fame di vivere, il pane va benissimo, soprattutto se è appena uscito dal forno. Sto perfezionando la tecnica, che prevede di essere felici nella normalità. Così le normali preoccupazioni (che sono quotidianità per tutti) non mi hanno angosciato. Con gli anni, la consapevolezza di aver bruciato un altro anno si fa più acuta e preoccupante. Ho cercato di porre rimedio a tale inevitabile, crudele legge della vita vivendo alla giornata, senza inutili calcoli, proporzioni di quanto già vissuto e di quanto resta ancora da mettere sul tavolo dell'esistenza. Come dice la longeva Rita Levi Montalcini, cerco di 'dare vita ai giorni, più che giorni alla vita'. Non ci riesco quasi mai, ma il proposito mi pare buono.

mercoledì 30 dicembre 2009

Pippo e Andrea

Oltre a darsi da fare per tracciare la pista del Brinzio, il maestro Pippo Gazzotti ne approfitta per allenare una delle promesse dello sci nordico varesino. Si tratta di Andrea Ferrario, classe 1992, da Lozza. Andrea studia allo ski-college di Bormio, quarta Liceo Scientifico (con buoni risultati) e si allena con i valtellinesi. Gareggia infatti per il Team Alta Valtellina, ma segue i consigli di Pippo. Con il pari età Luca Bosetti (già descritto in un post), fanno una gran bella coppia, a dire che i varesini possono tenere a bada anche i valligiani.

Cima Pedum

Dorme ancora la valle del Brinzio, sotto una coperta di cielo nuvoloso. Ma ad occidente brillano la neve e le rocce del Monte Pedum, in fondo alla Valgrande. E' come gustare la luminosità di un mondo migliore, guardando dal buco della serratura.

martedì 29 dicembre 2009

Occhio alle zolle

Il millimetrico strato di neve del Brinzio ce lo stiamo godendo tutto, cercando di non sciuparlo, evitando con cura (ma ogni tanto si cade) qualche zolla di terra affiorante. Poi un sorso di tè e una foto di gruppo. Da sinistra: Ric (il pirata del Brinzio), grande giornalista, il sottoscritto, Enrico detto 'l'uomo delle nevi' (in senso buono, data la sua alta competenza sciistico-paesaggistica), Momo il gattista (colui che guida il gatto delle nevi) e Pippo, eccelso tecnico dello sci nordico, che insieme al Momo predispone i tracciati e studia le angolazioni migliori, per sfruttare al meglio la neve.

lunedì 28 dicembre 2009

No smoking

Sul luogo non ho dubbi: la bella casa degli amici Alberti a Livo, sopra Gravedona. Di fronte a me il Monte Legnone, di sotto il lago di Como. Ho dubbi sulla data, poteva essere la sera del 28 o del 29 o del 30 dicembre 1979. Sedevo davanti al caminetto, insieme ai cari amici di allora e di oggi. C'era anche Carla, quella che sarebbe diventata mia moglie. Ebbene, in tale circostanza ho fumato la mia ultima sigaretta. Da allora, più nemmeno un tiro. Festeggio dunque 30 anni di sigarette evitate, di soldi risparmiati, di salute guadagnata (almeno spero). E' stata una delle migliori scelte della mia vita. Avevo iniziato presto, dieci anni prima, facevo le medie, rubavo le sigarette a mio padre e me le fumavo in solitudine, quando andavo a pescare. Più volte avevo cercato di smettere, senza successo. A militare, nella noia della naja, ho raggiunto il record del fumo. Forse anche per questo, al ritorno da Malles, la decisione irrevocabile. Drastica.

domenica 27 dicembre 2009

Confronto impietoso

Foto di rito anche per questo Santo Stefano 2009. Papà Mario e i suoi quattro figli. Un tempo davano un telefilm dal titolo 'Io e i miei tre figli'. Ricordo bene? Da alcuni anni scattiamo questa foto il 26 dicembre, sempre, inesorabilmente seduti ai piedi di quell'altra foto, che ci ritrae nell'estate del 1978 in Val Gardena. Perché mai scegliamo di scattare la foto qui, dove il confronto col tempo che passa è inesorabile, non lo so. Questo è il rito e così si fa. Ad multos annos.

Gesù Paolino

Un abbraccio a questo aitante cinquantenne cantante. Nascere il giorno di Natale è piuttosto impegnativo ma, caro Paolo, mi pare che tu stia facendo onore a tale data. Pensa te, se fossi nato a Genova, per la gente del porto saresti stato di sicuro 'Gesù Bambino'.

Si riparte


...e le mie speranze erano ben riposte. Una telefonata di Pippo ieri sera, e la notizia della riapertura della pista di Brinzio. E così stamani eccomi sulla neve, lungo l'anello di circa tre chilometri (e da domani forse altri due, per un giro completo di 5 km). Evviva, la neve non è tanta ma gli uomini del Centro Fondo Brinzio (dal presidente Alberto Ponzi a Pippo Gazzotti a Fabio Piccinelli eccetera) la stanno amorevolmente curando, spostando qua e là dove manca, nella speranza che non venga né caldo né pioggia, ma il giusto freddo e altra provvidenziale neve dal cielo. Ma intanto si riparte. Eccomi con il senatore della Marcialonga Alberto Zuffi e con la mia istruttrice Silvia Bossi.

sabato 26 dicembre 2009

Non si replica

Purtroppo non si è ripetuto l'incanto dello scorso anno (foto), quando il 26 dicembre 2008 sono stato accolto da Brinzio con un candido, fantastico abbraccio. Stamani alle 9 ero già lì, ma ho trovato neve ghiacciata, poca e non fresata. La pioggia s'è bevuto il manto, non so se gli uomini del Centro Fondo di Brinzio sapranno riparare al danno. La sorella meno nobile, invidiosa, ha fatto scempio della parente. Così, mestamente, ho calzato gli skiroll e sono salito al Sacro Monte. Ma non ho perso la speranza. Attendo comunicazioni da Pippo e dal Pirata.

venerdì 25 dicembre 2009

Natale

Un altro Natale. Per me è il cinquantaquattresimo. Che dire? Vorrei avere più entusiasmo e più fede. Mi accontento di questo po' di brace, premessa di fuochi futuri, purché qualcuno ci soffi sopra. E se fosse Dio stesso, non mi dispiacerebbe.

in foto: presepe di casa, con statuine realizzate da noi, meglio, da loro, cioè da Carla Valentina Maddalena e Caterina. Da qualche anno lo avevamo trascurato, utilizzando piccoli presepi. Quest'anno le ragazze hanno voluto un ritorno al passato. Già hanno nostalgia della loro giovinezza. Andiamo bene!

mercoledì 23 dicembre 2009

Da dove tanta energia?

Piazza Canonichetta trasformata per qualche ora in una grande falegnameria. Un inebriante profumo di legno ha mutato questo pomeriggio i soliti odori del centro città. Tanti ragazzi, in abiti d'epoca, hanno animato il Presepe vivente, dieci anni di Presepi, cioè di lavoro, materiali, idee, animali sull'aia ai piedi del campanile del Bernascone, un lavoro di mesi, dispendioso anche in termini economici. Perché tutto ciò? Da dove genera tanta energia? Me lo chiedevo scattando foto e ammirando la scena. Loro, la gente di Comunione e Liberazione, gli autori del Presepe, lo fanno per se stessi, per i loro figli e nipoti, e lo mostrano ai varesini. Si mostrano con l'abito della fede, col vestito della festa.

Augurio

Luca Bosetti, classe 1992, mio ex alunno a Casciago, è fra i dieci migliori sciatori di fondo della sua età in Italia. Ottimo nello sport ma anche nello studio, Luca è qui impegnato sulla pista del Brinzio, lo scorso anno. Ebbene, con questa foto voglio augurare a me, a Luca e a tutti gli amanti dello sci nordico che la bella neve di questi giorni non venga sciolta dalla pioggia. Quanto meno che ciò non accada a Brinzio, dove proprio oggi (stando alle previsioni di Pippo Gazzotti) dovrebbero battere la pista per la stagione 2009-2010. Coraggio, neve, non mollare!

Niente gonfalone

Dopo sei anni di foto con l'Agenda sotto il gonfalone del Comune di Varese, in Salone Estense, quest'anno niente gonfalone, dato che la presentazione di AgendaVarese2010 si è svolta nel rinnovato Auditorium comunale, ex Cinema Rivoli. Ottima sala ma senza il fascino del salone nobile di Palazzo. Eccoci comunque alla fine della serata, come si dice 'stanchi ma felici': a destra Domenico con le sue bellezze, a sinistra Angelo coi suoi misteri, al centro io in bianco e rosso, i colori della mia amata Varese. La foto è dell'amico Guido Nicora.

martedì 22 dicembre 2009

Faccio fatica

Come non mi piace la neve rovinata dalle impronte, così non amo dover ammettere che sto antipatico a qualcuno. Ma è così, e con l'età m'accorgo che tale numero di 'nemici' è superiore alle mie aspettative. Non essendo un leader carismatico, non genero amore e odio, ma al più simpatia e antipatia. Nella mia visione troppo ottimistica del mondo, ho sempre cercato di non farmi nemici e, in aggiunta, di non vederne. Poi ho imparato a leggere i sorrisi, arrivando a tradurre (credo con poco margine di errore) un sorriso sincero da uno artefatto, sinceramente critico verso di me. Non mi avventuro ad immaginare le ragioni di tale antipatia: ci giocheranno l'invidia, il mio carattere, forse basta la mia faccia per certe antipatie a pelle. Nè sto qui a dire che mi piacerebbe che mi si dicessero le cose in faccia: certe verità sono pugnalate che è meglio non ricevere. E' così per tutti. Credevo di essere un'eccezione. Non era eccezione, era solo illusione.

Incontro

Nell'inevitabile e avvilente processo di liofilizzazione e sfoltimento che i più chiamano invecchiamento, per fortuna di tanto in tanto incontro i biscotti di mia figlia Maddalena (in foto, uno dei 14 tipi che ha preparato per i pacchettini di Natale), biscotti che mi rimpolpano il corpo e lo spirito.

Auguri

A tutti coloro che mi vogliono bene regalo, a mo' di abbraccio natalizio, questa bella immagine della mia amica fotografa (nonché ex campionessa di sci della valanga rosa) Piera Macchi. E a chi mi vuole male (ammesso che ci sia) consiglio un bel giro in mongolfiera. Da lassù, cambiando prospettiva, magari cambia anche idea su di me.

domenica 20 dicembre 2009

I due legni

Torno un attimo alla croce e al Crocifisso. Concordo con ciò che disse Karol Wojtyla, quand'era arcivescovo di Cracovia. Di fronte al divieto di appendere la croce nelle aule scolastiche, il futuro Papa consigliò agli alunni di procurarsi un piccolo crocifisso e di metterlo sul banco. Ad ogni modo questa polemica sulla croce -a mio giudizio- non è stata vana. Infatti un mio parente, appartenente ad un partito che ha preso a cuore la vicenda, si è fatto amico di questo simbolo, di questi due legni incrociati che reggono il peso di un uomo che muore. Prima della ben nota vicenda, non era affatto convinto che valesse la pena scendere in piazza, allestire un gazebo solo per un uomo Crocifisso.

sabato 19 dicembre 2009

Sasslong


Da almeno vent'anni lavoro il sabato, quindi mi perdo regolarmente la discesa libera della Val Gardena, la mitica Sasslong. Ricordo quando facevo il liceo, il sabato uscivo a mezzogiorno e facevo la strada di corsa (sette minuti) per non perdermi le imprese della valanga azzurra. Causa una fastidiosa influenza, questo sabato sono stato costretto in casa, e così ho ritrovato la mia discesa libera. Nomi di atleti a me sconosciuti, ma non i luoghi e un piacevole ritorno al passato, ai sabati della Sasslong.
foto Marco Riganti

giovedì 17 dicembre 2009

La foto mancante

Devo questa stupenda foto al mio amico Domenico Ghiotto. Nonostante lui si fosse raccomandato di metterla nell'AgendaVarese2010, io mi sono dimenticato. Per ora rimedio così, dando una seppur modesta vetrina alla caratteristica immagine, poi vedremo di inserirla nell'AgendaVarese2011, per la quale sto già lavorando. E qui ampio la veduta: è difficile comunicare, capirsi sempre, anche se si vive fianco a fianco. Quando poi la comunicazione è scritta (quindi rimane, e non si può cancellare con un 'Ma io ho detto...') non si è mai attenti e prudenti a sufficienza, mai troppo precisi e saggi, mai così profondamente calati nei panni altrui da evitare spiacevoli incidenti. Che possono anche far soffrire. Nei miei vent'anni di giornalismo non posso dire di essere stato esente da leggerezze. Mai in mala fede. E questo un poco mi assolve.

Marta olè

Molto bene, oggi mia nipote Marta ha meritato la laurea magistrale, dentro una gelida mattina milanese, riscaldata dall'applauso finale di amici e parenti. Lo stress dello studio è finito, ed era ora. Dunque, se penso a mia nipote Marta...mi vengono in mente tante cose, ma ecco, l'occhio mi cade sopra la fila di cd proprio davanti al mio lungo naso...giusto, Marta ha cantato (grazie alla sua bella voce) fra le altre canzoni anche la mia 'Creazione', un modesto tentativo (il mio) di mettere in parole e musica la gioia della paternità. Grazie, Marta, per quella interpretazione. Molti anni sono passati....mi verrebbe da sbrodolare con la retorica, scrivendo: molti anni sono passati ma tu 'canti' ancora bene l'esaltante canzone della vita! Mamma mia...anche perché la vita non è poi così esaltante. Ma oggi per te, cara Marta, sì.

mercoledì 16 dicembre 2009

Carlo Meazza a 180°

Oltre due metri di foto, una superba panoramica a 180° delle Alpi (dal Monte Rosa al Bernina) e delle Prealpi (da Biella a Lecco), scattata (anzi, scattate, perché sono più foto unite in perfetta adesione) da Carlo Meazza. Ecco il regalo del noto fotografo alla sua città, per questo Natale 2009. La si trova in libreria Del Corso. E' un cartoncino colorato che profuma di infinito.

Il terzetto

Ad un anno di distanza è per me un onore posare con gli amici-amanti dello sport Pippo Gazzotti (a sinistra) e Silvano Danzi (al centro). Dicembre 2008, le nevi di Brinzio, dicembre 2009, il prato ghiacciato delle Bettole, in occasione delle Provinciali dei GSS di corsa campestre. Pippo, grande tecnico dello sci da fondo; Silvano, attuale tecnico nazionale Fidal del fondo veloce, infine il sottoscritto, professionista del dilettantismo, che fa le cose 'alla Carlona' (e non potrebbe essere altrimenti) ma si diverte.

martedì 15 dicembre 2009

Benefici sorrisi

Altra mattina di sport, corsa campestre nel gelo dell'ippodromo delle Bettole. E altri, benefici sorrisi di chi, forte della giovinezza, si permette di stare a maniche corte sotto lo zero. Regalo questi scanzonati sorrisi anzitutto a me, e poi a tutti coloro che si intristiscono per ragioni che non meritano la nostra tristezza. La tristezza ha senso se supportata da un 'dramma' di una certa consistenza; in caso contrario...vediamo di farci una bella risata.

lunedì 14 dicembre 2009

gigi alla 53esima

Auguri, caro Gigi. Io ti ho insegnato a scappare dall'oratorio, per andare a vedere calcio e basket; tu mi hai insegnato ad essere ottimista, positivo e propositivo. Purtroppo sia io che te stiamo invecchiando troppo alla svelta. Dovresti insegnarmi come fare a rallentare la foga del tempo.

domenica 13 dicembre 2009

L'effetto infarto


Quando il cielo è grigio topo (come stamani) a volte ci si sente un po' fiacchi dentro, poco grintosi (diciamo così), lontani dalla brillantezza euforica simboleggiata qui in foto dal carnevale (immagine di Ghiotto e Puricelli). In tale frangente suggerisco di utilizzare la mia tecnica: l'effetto infarto (o fine della guerra o simili). Basta per un istante ricostruire la scena, immaginando di essere sopravvissuti ad un malanno importante, o di essere fra coloro che scendono in strada, dopo la notizia della fine di una guerra. A costoro non interessa certo il colore del cielo. La vita scoppia dentro. E si va verso il futuro. Utilizzate l'effetto pericolo scampato, e la fiacca tristezza di una giornata senza ossigeno diventerà slancio vitale.

sabato 12 dicembre 2009

Il 2009 in videoclip


Grazie all'attenzione di Marco Giovannelli e di Michele Mancino, il quotidiano online www.varesenews.it ha dato ampio spazio ad AgendaVarese2010, pubblicando una galleria fotografica della presentazione di ieri e il videoclip, con le foto di Angelo e Domenico che il giovane amico Andrea Maggiolo ha 'assemblato' nel videoclip, pubblicato sempre su varesenews. E' una sintesi del 2009 in immagini. Mi pare suggestivo.
la foto che vedete qui compare sull'Agenda e sul videoclip

AgendaVarese2010

Ieri sera, presentazione alla città di AgendaVarese2010, nella bella sala dell'ex cinema Rivoli. L'agenda ha avuto una cornice di pubblico meno ricca del solito (una novantina di persone, in genere ce n'erano quasi il doppio) ma in compenso poca formalità, un clima familiare, tanti giornalisti e amici, un'oretta di immagini e parole, un abbraccio a Varese, a questa città quieta e bella, generosa e a volte persino simpatica. Più m'incanutisco più capisco di appartenere a questo borgo, c'è l'ho cucito addosso, le radici si radicano, si interrano, sarà difficile smuovermi da qui. Ora l'Agenda va, nelle librerie e, fra qualche tempo, anche allegata a La Prealpina. Speriamo di venderne un po'. Sono contento? Sì.

venerdì 11 dicembre 2009

Scoperta

La scoperta della bugia su Gesù Bambino non è un bel risveglio, ma c'è un risveglio ancora peggiore: il rendersi conto che il medico, col suo camice bianco, non risolverà affatto tutte le nostre malattie, né ci libererà dalla morte. I malanni sono tali e tanti, che il medico è poco più che un dilettante al loro cospetto. E più 'appassiamo' (come l'ortensia della foto), più comprendiamo l'esattezza di tale verità. Che ho di recente letto negli occhi del mio medico di famiglia; con uno sguardo e mezza battuta mi ha detto (non cito testualmente): caro Carlo, stai contento finché dura, ringrazia la genetica e la fortuna perché, in caso di bisogno, qui c'è poco da fare.

giovedì 10 dicembre 2009

Un buco nel tramonto

Il Monviso buca il tramonto, sgonfiando la superbia di questo 10 dicembre 2009. Ed è subito notte.

mercoledì 9 dicembre 2009

Chi ha il pane....

Si dice 'Chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane' anche per indicare i pro e i contro di due età, la giovinezza e la vecchiaia. Ma noi che stiamo più o meno a metà (e anche un po' oltre), che abbiamo ancora denti discreti e qualche pezzo di pane, che vediamo aumentare i capelli d'argento come rami sottili nel vento e nell'azzurro, che dobbiamo fare?

Cachi

Elio, quello delle Storie Tese, ha cantato a San Remo che l'Italia è la terra dei cachi. Sarà, ma è noto che l'arte ha ben poco a che spartire con la verità (in minuscolo): conta il suono, l'immagine, l'accostamento che non deve risultare banale. Conta la rima, causa di molte menzogne.

Giro mediatico


Il mercoledì è il mio giorno libero (lavoro il sabato) quindi il mercoledì prima della presentazione dell'Agenda in genere lo dedico ai media; un po' di pubblicità è d'obbligo. Eccomi con gli amici fotografi Angelo e Domenico e la conduttrice Olimpia Manduca, negli studi di Radio Missione Francescana. Al pomeriggio Tele7Laghi del mitico Mauro Cento. E l'Agenda va. Per il momento abbiamo solo la copertina (quella che vedete sul tavolo) ma è meglio di niente.

Il grande sogno

Mio padre ha sfiorato per un pelo la Seconda Guerra Mondiale, io per un pelo il Sessantotto. Ma, col mio carattere, non sarei comunque stato sulle barricate. Ieri ho visto il film 'Il grande sogno', ricordi e gesta di quel tempo, sul finire degli anni Sessanta. Film che mi ha lasciato la nostalgia di azioni che non ho compiuto (non alludo certo al terrorismo, alla degenerazione di quegli ideali, alla violenza eccetera), la nostalgia di una giovanile idealità che fa sempre piacere vedere, ma che è dura da concretizzare. Non ho cambiato il mondo. Cerco almeno di far sì che il mondo mi cambi (in peggio) il meno possibile. Passandomi con una certa apprensione le mani nei pochi capelli rimasti, mi consolo nella convinzione che c'è rivoluzione costruttiva, c'è ardore sessantottino anche nel più silenzioso, invisibile, quotidiano, banale gesto di umanità.

martedì 8 dicembre 2009

L'idealista Meazza

Del mio amico Carlo Meazza non posso che parlar bene. E' un bravissimo fotografo ed è un idealista. Pubblicizzo così molto volentieri il suo annuale calendario (vedi foto) e la sua mega foto, una panoramica a 360° dell'arco alpino visto dalle nostre terre, una gigantografia che il ministro Bobo Maroni ha omaggiato ai suoi colleghi europei, dando lustro a Meazza e al panorama di Varese, terra benedetta da Dio. Se andate in Libreria del Corso, trovate e l'uno e l'altra. Però, mi raccomando, tenete da parte qualche euro per la mia AgendaVarese!

Perché mai Bergman?

Ieri ho visto il mio 24° film di Ingmar Bergman. Titolo: IL SEGNO. Girato nel 1985, è considerato il film più pessimistico del regista svedese. Il che la dice lunga. L'ho visto poi nell'originale in svedese, con sottotitoli in italiano. Un dialogo stringente, un faccia a faccia ininterrotto fra un uomo e una donna (una splendida Harriet Andersson), roba da martellarsi le palle per più di un'ora. Ed io mi domando quale misterioso motivo mi induca a vedere simili film. Certo, le tematiche di Bergman sono anche le mie, ma lui le sviluppa (salvo eccezioni) in modo talmente contorto e simbolico e astrattamente realistico che uno resta senza parole. Eppure l'ho visto, e sino alla fine. In compenso, e sempre di Bergman, ho molto apprezzato L'ADULTERA (del 1970), film di una semplicità sconvolgente (stando ai parametri bergmaniani), con una strepitosa Bibi Andersson.

lunedì 7 dicembre 2009

Ul Calandàri 2010


Come da tradizione, ieri sera è stato presentato alla città 'Ul Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2010'. Foto di rito, autorità (fra le altre il regiù Augusto Caravati, il prevosto Gilberto Donnini, il prof. Livio Ghiringhelli eccetera) e poi la cena al Palace Hotel. Da anni, subentrando al mitico Mario Lodi, curo per il Calandàri la Cronaca in sintesi dell'anno trascorso. Sono onorato di questo incarico. Metto il mio mattoncino, affinché l'edificio della memoria sèguiti a salire.

Benedizione alle famiglie

Agli inizi degli anni Sessanta (facevo le elementari) ero un bravo chierichetto, che seguiva don Umberto e il parroco don Felice durante la benedizione alle famiglie, a Biumo Inferiore. Si entrava in tutte le case, e con la mancia mi compravo da Brenna (costava 50 lire) un golosissimo cono di panna montata con cannella. Circa la benedizione alle famiglie, da noi a S.Ambrogio le cose sono molto cambiate, e si è infine arrivati a radunare gli abitanti di una zona in un cortile, una preghiera comunitaria e via. Ecco in foto la benedizione alle famiglie della mia zona, via Vico-Casluncio. Pochissimi i reduci di un cristianesimo-cattolicesimo da barricata.

Maddachef

Maddalena, la mia secondogenita, neolaureata in matematica, ha la passione per la cucina, per i dolci in particolare. Ha ulteriormente perfezionato la tecnica e il suo sito. Ai golosi rivelo l'indirizzo: www.maddachef.it/blog

venerdì 4 dicembre 2009

Diciottenne

Alcuni lettori di questo blog mi hanno fatto notare che opero preferenze, dando risalto più a una figlia che a un'altra. Avevo infatti dato lustro alla laurea triennale in matematica di mia figlia Maddalena, la seconda, tralasciando i diciotto anni della mia 'piccolina' Caterina. Come si sarà intuito, ora non ho più figlie minorenni. Premesso che non dò mai molto spazio sul blog ai miei familiari (anche perché non hanno manie di protagonismo come le ho io), pongo però rimedio alla svista. Con questo soffio Caterina è ancora una teenagers, ma 18 candeline cominciano ad essere troppe da spegnere in un sol fiato.

Complimentone

Una mia amica, scrittrice di buon livello, mi ha fatto pervenire oggi via mail un parere che mi ha davvero lusingato, donando colore ad una giornata grigia e fredda. Le avevo regalato il mio libro UNA CITTA' IN CORNICE, che contiene alcuni racconti brevi e i Pensieri & Parole, apparsi sul quotidiano La Prealpina. Ecco cosa scrive: "....Ho letto alcuni tuoi pezzi sul libro fatto con Meazza e, visto che ci conosciamo da anni e, penso, ci sia stima reciproca, ti dirò cosa ne penso in piena libertà: sei sottovalutato. Scrivi benissimo e il 'bozzetto' ti riesce perfettamente. Ma quando qualcuno a Varese se ne accorgerà? Ti meriteresti un editore di livello."
Non faccio commenti, e mi crogiolo nella vanagloria.

giovedì 3 dicembre 2009

Incontro

La Decima Cappella, quella della Crocifissione, è il luogo ove quasi quotidianamente e con maggior intensità incontro mia madre. Perché l'ultima volta che salimmo insieme sulla rizzàda (molti, troppi anni fa) lei riuscì con gran fatica ad arrivare sino a lì, si sedette e non ce la fece a raggiungere il santuario. Qualche giorno fa, passando dalla Decima Cappella, l'ho incontrata più intensamente del solito. La sensazione di essere in braccio a lei, quando il profumo, la voce, il contatto sono ravvicinati. Materialmente possibili, nella immaterialità di una presenza che si rigenera di tempo in tempo.
in foto: riflessi alla Decima Cappella

In pace con se stessi

Durante la giornata vivo taluni ricorrenti attimi nei quali mi sento in pace con me stesso. Tale pace non è certo frutto del sentirsi a posto con la coscienza, appagati, soddisfatti, creditori più che debitori. No, credo che nessuno possa sentirsi tale. E' una pace frutto di un livello sopportabile, nella norma, comprensibile, accettabile di compromessi, silenzi, piccole bugie, prudenze, pavidità, mediocrità. E' la pace che genera da una considerazione: servi inutili sumus. Da tale pace nascono rimpianti (che hanno a che vedere con la nostalgia) più che rimorsi (che attengono alla disperazione).

mercoledì 2 dicembre 2009

Le copertine

Ecco in anteprima assoluta il grosso foglio in cartoncino delle copertine di AgendaVarese2010. Per tradizione mi faccio lasciare dalla tipografia un foglione non tagliato, che appendo a mo' di poster in garage. Come si può notare, in genere ogni foglio contiene quattro copertine, mentre sulla stessa dimensione (ma con carta diversa, uso mano) si stampano le pagine interne, 16 per facciata, 32 fronte-retro. Vi piace il colore? Io avrei preferito un bordeaux scuro, ma questa volta ho lasciato decidere ai due fotografi Angelo e Domenico.

Lavando i denti

Stamani, lavandomi i denti, a questo fra l'altro pensavo; se sia preferibile, al momento della partenza, avere in dote un grande amore, abbondante come una tavola imbandita, o un amore modesto, mediocre, usuale, persino striminzito. Certo, un grande amore, che in principio strappa i capelli e poi resta comunque vivace come un vino mosso, fa piacere, può lusingare tutta una vita, ma non renderà ancor più crudele e insopportabile l'epilogo? Incomprensibile? Assurdo?

Paletti


In un'intervista a IO DONNA (del 28.11.2009), il cantante Francesco Tricarico, alla domanda su quale sia stato il giorno più infelice della sua vita, così risponde: "Quando ho iniziato a pensare alla morte." Lo condivido solo in parte. Se così fosse, io sarei sempre infelice. Quando si sta bene (e sottolineo: quando si sta bene), può essere persino dolce pensare alla morte. In ogni caso è sensato. Pensare alla morte permette di mettere i giusti paletti alla vita.

lunedì 30 novembre 2009

Vicino al bersagliere


Poiché sono quasi certo che qualcuno, desideroso di venire alla presentazione di AgendaVarese2010 (in programma venerdì 11 dicembre, ore 21) sbaglierà sala, recandosi come da tradizione in Salone Estense, allora preciso che la presentazione sarà all'ex Cinema Rivoli, che si trova vicino al ben noto monumento al Bersagliere, opera di Oreste Quattrini, in fondo a via Dandolo, zona tribunale.

Coraggio

Il pensiero di scrivere banalità, di mettere nero su bianco pensieri del cavolo (vedi foto), dovrebbero indurre chiunque ad una buona dose di prudenza, se non di ritegno. In questo credo invece di essere molto coraggioso. Quasi spudorato.

domenica 29 novembre 2009

Un dottore di troppo

Ho rivisto nell'armadio il mio diploma universitario ISEF arrotolato in pergamena e m'è venuta voglia di esporlo in casa, sotto picoglass. Proprio ora, che non mi mancano tantissimi anni alla pensione. Insieme pensavo al fatto che tale diploma mi abilita al titolo di prof, che mi ha accompagnato sino al 1989 quando, avendo intrapreso anche la carriera di giornalista pubblicista, molti hanno cominciato a darmi del dottore. Del tutto immeritatamente. In principio dicevo: "Non sono laureato, non chiamatemi dottor Zanzi." Poi ho lasciato perdere. Da noi, nella terra dei cachi (come canta Elio - vedi foto), il dott non lo si nega a nessuno. Ma la mia considerazione è anche un'altra: puoi essere il miglior prof di educazione fisica d'Italia, ma sarai sempre e solo un prof di 'ginnastica'. Puoi essere il più normale dei giornalisti pubblicisti, ma basta che pubblichi da qualche parte e sei subito dottore. Non c'è giustizia. I giornalisti contano, i prof scontano, ma quali siano i loro peccati, non si sa.

sabato 28 novembre 2009

Colore

Guardo sempre con ammirazione e riconoscenza chi, acciaccato, provato dalla vita, riesce ad essere ottimista, positivo, speranzoso; chi riesce a colorare il grigio che lo dovrebbe caratterizzare. Ogni tanto li incontro. Non sono in molti ma ci sono. Sappiano costoro che fanno del bene a se stessi e anche a me; e, con me, a tanti altri che incontrano sulla loro strada.

venerdì 27 novembre 2009

In diretta

Sono un uomo fortunato. Lo ammetto. Ma la fortuna, un po', bisogna andarsela a cercare. Così ho sempre fatto in modo di non dover dire: "Mi piacerebbe..ma non ho tempo." Solo raramente provo questa angosciante sensazione, l'impressione che la vita ti porti via come farebbe l'acqua di un torrente, causa impegni non voluti ed altri poco saggiamente presi. Sensazione spiacevole, ancor più rimarcata dal sospetto che certe cose non le si potranno recuperare: non saremo più capaci, non saranno le stesse...e poi, ci arriveremo? Certi colori preferisco vedermeli in diretta e non osservarli di fretta alla finestra o alla tele, rimandando all'autunno successivo.