mercoledì 31 ottobre 2007

Sintesi






Forse è capitato anche a voi. Di fronte a dibattiti televisivi, dove il relatore sa tante cose, pare avere colto con più avvedutezza il senso della vita, mi sento inadeguato. Ma poi penso: "Sarebbe un'ingiustizia se il senso della vita -e quindi la felicità- potesse esser colto meglio solo da chi ha doni intellettuali e sa molto." E sarebbe anche antievangelico, visto che il Vangelo pare dire esattamente il contrario: i misteri del regno saranno rivelati ai piccoli, non ai sapienti. Il segreto deve aver a che fare con la semplicità, la sintesi. Mi viene questa immagine: se la vita è un mare da attraversare, bisogna saper nuotare. Mi si potrebbe dire: ma chi ha consapevolezza, ha studiato, sa molte cose è come se si procurasse una barca, quindi va meglio, più spedito e arriva prima. Non credo sia questione di arrivare prima o di fare meno fatica, credo che c'entri soprattutto la direzione che si sceglie. Lo strumento deve essere uguale per tutti, se no il progetto parte male, discrimina. E concludo; mi pare che certi dibattiti o certi sproloqui sulla stampa siano come il suono di un trombone: un gran baccano, che confonde e stordisce più che illuminare.

Arriva l'AgendaVarese2008


Ecco in foto gli autori di AgendaVarese2008, e cioè il sottoscritto e i fotografi Domenico Ghiotto e Angelo Puricelli. Per l'Agenda del 2008 abbiamo scelto la maglia della Cimberio basket, che ha iniziato il campionato in modo disastroso. Verrà presentata (l'Agenda) venerdì 16 novembre, ore 21, Salone Estense. Chi viene ha l'Agenda gratis, poi dovrà pagarla. Ma l'editore Cavenaghi, per festeggiare i 25 anni de L'Occasione, ha pensato ad altri eventi.

venerdì 9 novembre, ore 21, Villa Recalcati, dibattito sul futuro dell'informazione su carta (Carta straccia?)

venerdì 23 novembre, ore 18, Multisala Impero, presentazione del libro Profili, con testi miei e foto di Carlo Meazza

sabato 1 dicembre, ore 21, salone oratorio di S.Ambrogio: Spettacolo musicale con la Steamboat Band e il Distretto 51.

Si entra sempre gratis.

Un modo per passare serate diverse.

domenica 28 ottobre 2007

E cento...ma si continua


Poco dopo mezzogiorno ho raggiunto per la centesima volta nel 2007 il piazzale del cannoncino, su al Campo dei Fiori. Raggiunto in bici. Con alcuni amici, e questa forse è stata la cosa più interessante. Riguardo all'impresa sportiva (che non è poi questa grande impresa) si può dire che la 1^ volta è stata il 2 gennaio, la 100^ oggi, 28 ottobre. Sono 9 chilometri di salita (da casa mia), quindi ho pedalato per 900 km in salita. Il dislivello in ascesa è di circa 650 metri, quindi ho fatto 65.000 metri di dislivello. Come rapporto più agile, avevo un 39-21. La salita più veloce, con l'amico Elio, in 39'33", il 17 settembre; la più lenta (a parte oggi) il 21 febbraio, con il mio alunno, Kevin Rocca, in 61'44". Sono sempre salito da solo, a parte una volta con Kevin, con Elio Cappelli e con Marchino Riganti. Ho forato una sola volta, in discesa. Sono salito quasi sempre con la mia Decathlon gialla, bici da corsa che ha quasi 10 anni, a parte poche volte in mtb e una volta, l'11 marzo, in City-bike (nel tempo discreto di 53'15"). Che dire? Che andrò avanti, il 2007 non è ancora finito. Forse arriverò a 110, 120, ma la cosa non mi interessa molto. Il numero 100 ha il suo fascino, è cifra tonda. Ringrazio di cuore tutti gli amici che mi hanno accompagnato, in particolare Riccardo (che mi ha regalato un pezzo su La Prealpina) e Marchino, che mi ha preparato un poster, poi firmato dagli scalatori. E poi ringrazio Adriano, che ha sofferto sino alla fine. In fondo mi ha regalato la sua sofferenza, e non è poco. Abbiamo stappato una bottiglia di Fragolino, che è andato giù come le nostre bici, poi, in discesa. Una domenica diversa. Bella. Che non dimenticherò tanto alla svelta.

lunedì 22 ottobre 2007

Con Marco, il Re


Questa è stata una domenica diversa, perché per la prima volta ho pedalato in bici dietro ad un mio amico che non andava in bici, ma in hand-bike. Era Marco Re Calegari. Siamo partiti da Capolago e siamo arrivati a Laveno, poi dietro front: totale circa 50 km. Incredibile, facevo fatica a stargli dietro, soprattutto all'andata: lui pedalava con le braccia, io con le gambe. Marco ha spalle imponenti, bicipiti di titanio, pettorali e dorsali d'acciaio, e del resto non potrebbe andare così veloce senza un fisico da superman. E' stato alle Paralimpiadi e ai Mondiali, ha vinto medaglie e titoli. Lo sport gli ha permesso di dare un senso alla vita, dopo l'amputazione degli arti causa incidente in auto. Ma anche lo sport deve molto a Marco, un vero re. Nella foto, siamo sul lungolago di Laveno.

giovedì 18 ottobre 2007

Come dentro un film

Ascolto poca musica, e quella poca quasi sempre in auto. Sarà capitato anche a voi. Viaggiando con la musica e vedendo il mondo fuori, sembra di essere in un film e tutto diventa più bello. Quando vedo un film penso spesso (e a volte lo dico anche a Carla): "Troppo facile. Il regista ha a disposizione musica, immagini e parole. Io ho di fronte solo lo schermo del notebook bianco." Una volta si diceva la pagina bianca. E quel bianco a volte ti pare uno spazio incolmabile. Soprattutto è dura, con la sola parola scritta, rendere ciò che sa fare il mix di suoni, immagini colorate e parole. Scrittore: un mestiere duro. (Non allego foto perché uno scrittore, appunto, dovrebbe avvalersi solo delle parole scritte.)

Su Dio


Dio è al centro dei miei pensieri. Vi offro un'immagine per sorridere (vedi foto, con la vignetta del mio amico Gaspare Morgione) e una frase che mi è piaciuta, di René Guénon (che non so chi sia): "La migliore preghiera è quella che si fa senza parole: cercando di confondere noi stessi nel silenzio di Dio."

lunedì 15 ottobre 2007

E' tutto fattibile


Con l'età (attenzione alla perla di saggezza che ora vi regalo) le distanze si avvicinano, si diventa amici dei prof del liceo che ti facevano paura, si ha confidenza coi campioni dello sport che ammiravi (nel mio caso, ad esempio, il grande Paolone Vittori della magica Ignis, o Dino Meneghin), scopri che un tuo compagno di liceo diventa Presidente del Consiglio eccetera. Con l'età tutto diventa meno clamoroso e, in definitiva, più fattibile. E allora coraggio, non è il caso di porsi limiti, in fondo è tutto più semplice di quanto si possa pensare. Nella foto, il prof. Silvio Raffo, che già insegnava quando ero alunno al Cairoli, anche se non mi faceva affatto paura.

Festa del centenario


Benché non sia una grande impresa, domenica 28 ottobre (partenza ore 10.45 da casa mia, via Vico 29) salirò per la centesima volta in bici al Campo dei Fiori. 100 volte nel 2007, da gennaio ad ottobre, in dieci mesi. Invito tutti gli amici ciclisti a tenermi compagnia. Si va adagio. C'è posto per tutti.

Campane festive


Preferisco essere criticato per l'eccessiva banalità di ciò che scrivo, piuttosto che per una incomprensibile 'profondità'. E fra le banalità che ho da scrivere, questa: stamani, domenica, suonavano alle 8.30 campane a festa, ero già felice di mio e le campane -per tutta una serie di ragioni- hanno completato il bel quadro. Ma ho pensato (dato il gran clamore dei bronzi): "Se qualcuno ha fatto una notte in bianco e, con pena, è riuscito ad addormentasi all'alba e le campane lo svegliano..." Credo sia importante, in ogni situazione, cercare di leggere con gli occhi di tutti, perché (come ho già scritto) anche l'immagine più poetica (le rondini che sfrecciano in un tramonto di primavera), letta dalla parte dei moscerini, non è poi così idilliaca. Nella foto, le campane di Biandronno.

venerdì 12 ottobre 2007

Arcobaleno


Non si vede molto, ma nella foto c'è l'arcobaleno. E' l'immagine più eloquente della bellezza che dura un istante. Pensavo: la bellezza deve alla sua caducità il suo valore, il suo fascino. Come la luce deve molto al buio, come la gioia molto al dolore. La vita, forse, deve ringraziare la morte se sa offrire slancio vitale e non apatia e noia, sino alla disperazione. Di questo passo, si potrebbe affermare che la vita eterna, data la sua fissità di bellezza, potrebbe anche essere noiosa. Quindi il Padrone di Casa dovrà darsi da fare, per non farci rimpiangere la vita terrena.

giovedì 11 ottobre 2007

Il corpo


Il mio amico Carlo Meazza (nella foto di Mario Chiodetti) ha proposto per il nostro prossimo libro (Profili) una sua foto, uno dei suoi rarissimi nudi di donna. Ho accettato. Osservando la foto in bianco e nero, fra i molti pensieri, anche questo: invecchiando bisognerebbe prendere le distanze dal corpo, che tende a tradirci. Si preferisce non guardarsi allo specchio, o guardarsi da lontano, come faccio io di questi tempi. Eppure bisognerebbe amare il proprio corpo anche se non mantiene le promesse di un tempo. Non è possibile separarci da lui, illudersi che con l'ascesi si possa abbandonarlo prima del tempo. Tanto vale averne compassione e simpatia, anche se ci duole. Accettare senza drammi il ritmo delle stagioni. Invecchiare con serenità, meglio, con dignità.