lunedì 25 gennaio 2010

Aneddoti nerazzurri

Quando posso cerco di essere un gentleman, e allora certo ora non mi metterò a dileggiare i cugini del Milan, né ad affermare con boria che abbiamo già vinto il Campionato eccetera. Mi limiterò ad un piccolo aneddoto. Anni fa stavo lavando l'auto con la maglia che vedete, una vecchia casacca dell'Inter. Mi vide dal balcone al piano rialzato la mia vicina, la già anziana signora Alma Bernazzani, entrò in casa, riuscì e mi lanciò dal balcone una sdrucita bandiera dell'Inter, vessillo che apparteneva al suo caro marito Renzo, morto da tempo, grande tifoso dei nerazzurri. I Bernazzani venivano da Milano. Ricordo ancora il vessillo volteggiare nel sole verso di me, e la gioia della mitica signora Alma e del suo cane Dick (che si mise ad abbaiare), felici di aver consegnato ad un tifoso degno tale preziosa bandiera. Chiudo con una bella battuta del mio amico Carlo Pastori, nata a seguito dell'ultimo derby: "La città di Milano ha due grandi squadre: l'Inter e le riserve dell'Inter!" Non male.
Pronto ad accettare con sportività una eventuale vittoria del Milan in Campionato, tolgo il disturbo.

Testata

Fra le iniziative della Giornata della Memoria, La7 ha dato il film L'ULTIMO TRENO. Bello e commovente, l'orrore dei campi di sterminio visto con gli occhi dei ragazzi. Fra l'altro, uno dei protagonisti aveva un metodo per punire chi gli stava antipatico: dargli una testata sul naso. Ebbene, tale metodo adotterei anch'io (senza esagerare, ma con una certa forza) verso coloro che anche solo di striscio tendono a minimizzare, annacquare, stemperare l'orrore di tale nefandezza.
in foto: i fortunati ragazzi di oggi, che mai e poi mai dovranno dimenticare