venerdì 31 agosto 2012

Oxana ha Corso bene

E' iniziata anche l'atletica leggera alle Paralimpiadi. Ed è subito argento nei 200 femminili, grazie ad Oxana Corso, che ha corso come il vento.

Grande, Cecilia

Cecilia Camellini, cioè la prima medaglia d'oro per l'Italia alle Paralimpiadi nei 100 nuoto,stile libero. Bravissima!

Carlo Maria Martini: parole di sostanza

Oggi ho pregato per Carlo Maria Martini, morto a 85 anni. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di leggere alcuni suoi scritti. Ho avuto in dono anche due sue lettere, ma ne parlerò in seguito. Ho il ricordo di un uomo carismatico, aperto al dialogo con tutti, attento alla realtà, amante e profondo conoscitore della Parola di Dio. Parole misurate, di sostanza. Un maestro.

Federico da Luino

La prima italica medaglia alle Paralimpiadi di Londra arriva da un varesino, da un luinese per la precisione, di soli 19 anni, che se ne sta a mollo anche sei ore al giorno ad allenarsi in piscina: Federico Morlacchi, bronzo nei 100 farfalla, con un finale super. Nuota da quando ha tre anni. E' un atleta della Polha Varese, presidente la mia amica Daniela Colonna Preti: bravissimi Federico e tutti coloro che hanno permesso a lui di vivere una giornata fantastica.

Rosaria

Tanti auguri, cara Rosaria, donna dalla grande fede. Dovreste darne una fettina anche a me. Un abbraccio

in foto: Rosaria Lorefice, ausiliaria diocesana, con don Angelo Morelli, attuale parroco ad Arluno.

Paola e Roby

Sono andato a spulciare sulle mie Agende. Il 31 agosto del 1985, giorno delle vostre nozze, cari Paola e Roby, era sereno e faceva molto caldo. Non certo come oggi. Io alle 7 sono partito per Milano, in Duomo, voti di Rosaria, mente Carla e Valentina (che aveva 7 mesi) vi hanno seguito in chiesa. Io poi sono arrivato al pranzo, al Volo a Vela. Ma siamo andati via anzitempo, perché Valentina scalpitava. Mi sa che ho dovuto rinunciare alla torta, il mio piatto preferito.
Un abbraccio.
Tanti auguri.

giovedì 30 agosto 2012

Australiani col turbo

Appassionanti immagini dai Giochi Paralimpici di Londra. Ho visto la (purtroppo) netta sconfitta dell'Italia nel basket in carrozzina contro la Spagna e, sempre nel basket, gli Usa piegare la testa davanti alla Turchia. Ho scoperto poi che gli australiani sono fortissimi nel ciclismo su pista, con la 45enne Susan Powell (in alto) e con Kieran Modra nel tantem. Commovente.

Niente deleghe

Fabrizio De Andrè canta: "Quando si muore, si muore soli." E ciò non vale solo per l'ultimo passaggio, tutti sappiamo quanto sia in agguato la solitudine, e tutti hanno pensato, almeno una volta: "Bisogna che mi attrezzi ad affrontare, da solo, la vita." L'amore può soccorrerci in questa battaglia, ma delegare all'altro un compito che è nostro non è possibile, è un'illusione.

Paralimpiadi senza Fabrizio

Oggi, primo giorno di Paralimpiadi a Londra. Che partono già con un po' di tristezza per noi varesini: l'assenza di Fabrizio Macchi. In un paese democratico, frequentare una persona non può coincidere automaticamente con una colpa: Fabrizio lo saprà dimostrare, evidenziando la portata della sofferenza che oggi deve patire.

Come un'affettatrice

E su, via, verso l'alto, e la corona anteriore della bici non è solo l'aggancio di una grassa catena, ma un'affettatrice che ferisce e intaglia questo cielo di cemento, alla ricerca di aria....e corre il cuore, la corsa sana della fatica, non quella innaturale e vigliacca dell'ansia...su, in alto, la corona affetta il cielo e filtra finalmente la luce, soffi di sole che colorano l'asfalto e tracciano la via.

mercoledì 29 agosto 2012

Al chiaro di luna

Io vi dò un consiglio, poi naturalmente fate come volete: anziché accomodarvi pigramente (ma anche con comoda soddisfazione) sul divano la sera, davanti alla tele, una volta al mese prendete, andate in auto alla Prima Cappella e fatevi la Via Sacra al buio. Se non c'è la luna portate una pila, ma se c'è la luna è uno spettacolo. Ieri sera me lo sono goduto, dalle 21.30 alle 22.30. E con me altri varesini, che evidentemente sapevano. Una luna non piena ma pienamente illuminante la rizzàda, un chiarore magico e silenzioso, qualche verso d'animale. Poi, in alto, le luci della piana, e più le luci s'allontanavano da Varese più pulsavano, come minuscole mani che mi salutavano. Chiaro di luna: forse bisognerebbe dire chiaro di sole, perché senza il sole la luna farebbe poco. Però senza la luna il sole non resisterebbe, in veglia, anche la notte. Luna e sole, femmina e maschio: insieme.

Il racconto del mercoledì



NON SONO AFFARI VOSTRI

Una locanda per camionisti che si regge in piedi, stanca, dentro un accecante pomeriggio estivo, in una località non meglio precisata del nordest italiano, pianura padana, moscerini, zanzare e struggente apatia pomeridiana.
Non è più ora di pranzo, i camionisti hanno mangiato, qualcuno ha ruttato, bevuto, pisciato: quasi tutti hanno ripreso la loro strada. Ne restano solo due ancora al tavolo, mentre la ragazza scopa per terra, dopo aver liberato i tavoli dagli avanzi di cibo e dalla cenere di sigarette che non hanno centrato il contenitore. La ragazza avrà una ventina d’anni, è di una bellezza pura, inadatta a quel locale, stona, pare una modella che per vezzo ha lasciato la passerella, è stata caricata sopra un’auto di lusso e fatta scendere lì, in mezzo alla prateria, con la seguente raccomandazione: “Allora, vuoi fare questa pazzia? E sia…ma riguardati…e attenta a quelle merde di camionisti…’ In realtà la ragazza, che si chiama Mara, ha tutta un’altra storia, che non vi racconto perché ora entra nella locanda-bar un ragazzino che va subito da Mara, perché la bellezza è una calamita e lui un cercatore di gioia che si lascia attrarre verso quella meta sognata.
“Cosa posso darti? “ dice Mara al ragazzo, ad occhio dieci anni, non di più
“Quante caramelle mi dai con dieci lire?”
E lei: “Tu quante ne vuoi?”
Il ragazzo fa i conti, la conta è sottovoce ma Mara capisce che nella conta ci sta anche una ragazzina: “Cinque.”
“Sei fortunato” dice Mara. “Con dieci lire te ne compri cinque, anzi, sei, perché una te la regalo.”
Il ragazzino è come Cristoforo Colombo quando mise piede sulla terra benedetta. “Grazie” dice, e allunga la moneta leggera e argentata. Insieme vanno al banco, lui sceglie le sei caramelle, se ne va correndo, si tuffa nella luce, respira afa, zanzare e il volto di lei, le sue piccole mani che scartano il regalo.
I due camionisti hanno l’occhio addormentato, il ventre gonfio e voglia di dimenticarsi della vita, ma in quello stato di trance alcolica hanno seguito la scena. Quando Mara si avvicina con la ramazza al loro tavolo, il più brutto (ma più intraprendente) dei due le dice: “Guarda che quelle caramelle costano dieci lire l’una.”
Mara sorride: “Non sono affari vostri” e aggiunge “Tirate su le gambe, fatemi scopare qui sotto” e loro obbediscono, ma gli addominali sono un ricordo di gioventù e i piedi penzolano tremanti a pochi centimetri dal pavimento.
Poi anche i due sono costretti da impegni esistenziali a risalire sul loro mezzo, lamiere che scottano dentro il forno di un’estate di provincia.
“Ciao, Mara, qui ci sono i soldi del pranzo… solito, giusto?”
“Solito, solito” fa la ragazza, che si avvicina al tavolo, conta, blocca con parole sorprese i due, ormai sulla porta.
“Ei, un attimo..il resto.”
“Resto?” fa il meno brutto dei due.
“Sì, nemmeno contare sapete più, mi avete lasciato cento lire di troppo. Un attimo…”
“Tieni pure.”
“E perché?”
“Non sono affari tuoi.”
Si apre la porta: entrano polvere, un tafano, due vespe e un raggio di arcobaleno.
 


Il presente racconto breve è  ispirato alla canzone ‘Here comes that rainbow again’ di Kris Kristofferson 

Intorno ai 60

Interessante dibattito sul Corriere della Sera, innescato da un articolo di Paolo Conti, 58 anni, che dice: "Intorno ai 60 anni innamorarsi rischia il ridicolo." Ma il dibattito è più ampio: come vivere i cambiamenti che si verificano a quell'età? Fingere che non passa il tempo e rinverdire una giovinezza perenne (ciò che invita a fare la mentalità corrente) oppure adeguarsi all'età, accettarla? Pare che molti abbiano risposto a Conti, e i più sostengono la tesi dell'eterna giovinezza. Un 58enne, oggi, è come un trentenne di 50 anni fa, sostiene un personaggio noto.
Per me innamorarsi è una disposizione del cuore. Più si vive scacciando il narcisismo, più si prepara il terreno per l'innamoramento.  Quindi, teoricamente, se la vita è una vittoria contro il narcisismo e un'apertura agli altri, i sessantenni sarebbero bendisposti ad innamorarsi. Ma io credo che ogni età vada vissuta per quello che è, accettandone gli aspetti negativi, valorizzando quelli positivi. Inutile imbellettarsi e nascondere, c'è un tempo per avere trent'anni, e un altro per averne sessanta.

in foto: Richard Gere, sessant'anni ben portati 

Al prossimo film

Buon compleanno, cara Paola. Al prossimo film!

martedì 28 agosto 2012

Con le mani nella terra

Tutti gli anni, alla fine di agosto, prima che inizi il nuovo anno scolastico, vado alla Vidoletti e preparo la buca del salto in lungo, cioè tolgo la gramigna e le altre erbe infestanti, che hanno fatto razzia durante l'estate. Stamani, affondando le mani nella sabbia umida, pensavo all'importanza di dedicare del tempo ai lavori manuali, che offrono vari vantaggi: fanno muovere il corpo, permettono alla mente di pensare liberamente, regalano gratificazioni spesso immediate. Alternare lavoro mentale a lavoro manuale. E pensavo anche all'amico Alberto, che quest'estate ha lavorato manualmente per rimettere in sesto le persiane di casa: avrà fatto fatica, ma avrà anche ottenuto gratificazioni.

in foto: Andrew Howe, grande saltatore in lungo 

51° su 78

Torno un istante alla cicloscalata di domenica scorsa, la Cocquio-Orino di 5 km (la foto però fa riferimento alla Cronoscalata Brusimpiano-Ardena, che ho corso qualche anno fa, la bici è la stessa), perché ho letto sul sito dell'amico Sergio Gianoli (organizzatore della gara amatoriale) la classifica. Sono arrivato 51° su 78. Si tenga però presente (come ho già scritto qui) che il tempo che mi è stato assegnato (15'02") è fallace, in realtà ho corso in 14'01". Il che mi avrebbe permesso di migliorare di sole sette posizioni. Non molte, in verità. Ringrazio l'amico Sergio per la gara,  e per avermi citato nel suo pezzo.

Certo che è lecito

Certo che è lecito, e forse anche auspicabile, sperare in un colpo di fortuna che rivoluzioni la nostra vita, nel successo mondanamente inteso (soldi, gloria..), nella realizzazione di qualcosa che vada al di là della normalità e che ci assicuri un po' di imperitura memoria, dando ossigeno alla fisiologica vanagloria che ci è stata lasciata in dono....operiamo perché ciò si avveri, almeno come sogno, intanto però accarezziamo la quotidiana normalità (che non prevede voli transoceanici) affrontiamola come fosse un'impresa degna d'onore, considerando che, molto probabilmente (quasi sicuramente), sarà quello il terreno che dovremo far fruttificare, per non trovarci a mani vuote, con un pugno di sogni, quando dovremo consegnare il raccolto.

Franco, il pesista

Buon compleanno, caro Franco. Vedendo te non posso non ripensare agli anni giovanili alla Varesina, io coi miei sogni di ginnasta e tu con quelli di sollevatore di pesi, allenato dal mitico Macchi e da Angelo. Poi ci siamo ritrovati compagni al liceo, e poi ti ho visto impegnato nella corsa, per cercare con lo sport di ritardare la villania del processo di 'invecchiamento'. Teniamolo a bada, finché ci riusciamo.

lunedì 27 agosto 2012

Non ho il fisico

Come madre natura, a suo tempo, non mi ha regalato un fisico sufficiente per andare alle Olimpiadi (in foto, Alberto Busnari, lui sì col fisico adatto), così mi sto rendendo conto di non avere il fisico capace di sopportare e supportare l'ampiezza dei miei ideali. Ciò provoca sofferenza, tristezze da velleitarismo, subitanee e fugaci vampate di esaltazione. La mia abilità nell'accontentarmi non sempre basta. Ecco un film, una canzone, un articolo di giornale, una storia vera o d'invenzione, e allora torna la nostalgia, ma lo slancio vitale verso il nuovo fa pochi passi. Però non demordo. Mi tengo gli ideali, li ammiro, li osservo nel silenzio della mia normalità, confidando comunque -oltre ogni ragionevolezza- nel futuro.

Degli uomini e degli dei

Ieri sera, gentilmente invitato dagli amici Paola e Roberto, ho visto un bel film: 'Degli uomini e degli dei' di Xavier Beauvois, premiato al Festival di Cannes del 2010, definito da Le Monde un film ammirevole. E lo è davvero. E' la storia (vera) di sette monaci trappisti, uccisi nel maggio del 1996 a Tibhirine, in Algeria, in circostanze misteriose e mai chiarite: fondamentalisti islamici o un errore dell'esercito algerino? Il regista sposa la prima tesi, mostra l'ora et labora dei monaci, il loro vivere di preghiera e di semplici lavori, la loro disponibilità al servizio di tutti, cristiani e musulmani, il loro rifiuto ad abbandonare il monastero, quando la follia del fondamentalismo religioso comincia a massacrare la gente. Il messaggio è chiaro: è possibile comunicare e vivere in pace anche fra credi religiosi differenti, è possibile sacrificarsi per amore sino al martirio.

Airone Vidoletti

Ringrazio Stefano Castelli, che con questa foto finalmente mi ha fatto conoscere l'airone cinerino della Vidoletti. Mi avevano detto che alla mia scuola era stato avvistato più volte, in prossimità dello stagno, ma non ci eravamo mai incrociati. Eccolo, finalmente. (foto pubblicata su Varesenews)

Potabile o non potabile?

Credo che un piccolo investimento lo si potrebbe fare, lungo la Via Sacra che porta alla Madonna del Monte: un nuovo cartello alla fontana, che si trova fra la 5^ cappella e il 2° arco. Un tempo si leggeva: acqua non potabile, oggi si legge solo acqua e chi non ha ricordi del passato potrebbe anche bere quell'acqua. Magari non succede nulla, però mettere un cartello nuovo che chiarisca la qualità dell'acqua mi sembra una buona idea.

domenica 26 agosto 2012

Steamboat a Cunardo

Domenica 26 agosto (cioè stasera), ore 21, a Cunardo, la Steamboat Band proporrà la sua musica americana alla Festa della Birra.

Accadde...un anno fa


Domenica 28 agosto 2011 – sereno, fresco
Torna il problema accattonaggio, come sempre, e l’assessore alla polizia locale, il leghista Carlo Piatti, ribadisce il concetto: niente monetine agli accattoni, quei soldi non vanno a loro, c’è chi li sfrutta e continua, se il mercato rende. Mirabelli, del Pd, segue invece ‘La ragione del cuore’, mentre il leghista Giulio Moroni ammette: ‘Ho sempre dato la moneta, ma da quando ho visto quattro zingare consegnare migliaia di euro al loro capo, basta.’

Lunedì 29 agosto 2011 – sereno, poche nuvole
Centinaia di sindaci in fascia tricolore hanno manifestato a Milano, contro i tagli previsti dalla manovra del Governo, atta a permettere di risalire la china di una situazione economica italiana disastrosa. E, come sempre, ecco in prima fila il borgomastro varesino, Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia, nel difficile ruolo di mediatore fra la sua Lega (al Governo) e i cittadini, inviperiti dai continui tagli. 

Martedì 30 agosto 2011 – sereno, poche nuvole
Gli agricoltori varesini sono al limite di rottura, e Coldiretti Varese alza la voce: basta con le devastazioni causate dai cinghiali, che di notte fanno ciò che vogliono e distruggono i campi di mais della nostra provincia. Coldiretti chiede alla Provincia due cose: l’aumento delle guardie venatorie (che devono vigilare e abbattere i cinghiali) e il risarcimento totale dei danni.

Mercoledì 31 agosto 2011 – sereno, poche nuvole
Questo pomeriggio un autista di 56 anni è stato vittima di un curioso incidente: è stato punto da un calabrone, mentre percorreva la strada fra Cittiglio e Laveno. Ha perso così il controllo del suo Tir, che si è andato a schiantare contro una casa. Per fortuna si registrano danni ma non feriti. L’autista è stato ricoverato in osservazione.

 SETTEMBRE 2011

Giovedì 1 settembre 2011 – coperto, poca pioggia, variabile
Il geometra di un piccolo comune del varesotto, 50 anni, molestava un’amica via sms. Utilizzava numeri telefonici attivati con l’appropriazione indebita dei dati personali degli imprenditori che avevano presentato pratiche edilizie nel suo ufficio. Ha ammesso tutto alla polizia: lei frequentava un altro e lui, respinto, voleva vendicarsi.

Venerdì 2 settembre 2011 – variabile, afoso
Grande impresa ai Campionati mondiali di canottaggio, per due rappresentanti varesini. Primo posto per il ‘due con’ che vedeva ai remi il varesino Pierpaolo Frattini e il romano Vincenzo Capelli, mentre al timore ha dato la direzione e il ritmo di remata il gaviratese Niccolò Fanchi. Qualificazione di diritto alle Olimpiadi di Londra 2012. Qualificato per Londra anche Elia Luini nel ‘due, pesi leggeri’.

Sabato 3 settembre 2011 – coperto, variabile, afoso, pioggia
Molte iniziative culturali in questo fine settimana, fra le tante la festa di Varese News (quotidiano online più importante della città), Cinema Varese (con concerto gratuito di Ron) e un aperitivo letterario davanti alla Libreria Del Corso, presentati tre libri con la presenza del sindaco Attilio Fontana.


I primi di settembre portano, da anni, la festa di Varesenews, quotidiano on line diretto da Marco Giovannelli


Cronoscalata per Sestero

Stamani ho preso parte alla cronoscalata in bici Cocquio-Orino, circa 5 km, ma non tutti in salita. Non potevo mancare alla gara organizzata dal mio amico Sergio Gianoli (a destra), in memoria di suo padre Sandro, pedalata a scopo benefico per Sestero, onlus che si dà molto da fare. Stefano Zanini, Roberto Bof, Sergio Gianoli: un bel trio. Dunque: sono partito tranquillo, perché subito ecco il muro di Caldana, poi ho visto un concorrente davanti a me ed è scattata la molla: dovevo prenderlo. Così è stato, poi una lunga tirata sino ad un km dal traguardo, quando ho inquadrato nel mirino un altro atleta partito ben prima di me, e così via, l'ho superato ad un centinaio di metri dal traguardo. Passando sotto l'arco ho sentito: "N° 60 all'arrivo, 15'02", oltre la metà classifica, intorno alla trentesima posizione." In verità il mio cronometro segnava 14'01", ma non ho fatto reclamo, dato il carattere non competitivo della prova. Comunque mi sono divertito, che è poi quello che conta.

Anche Riccardo Caneva in sella

Stamani, in sella, alla cronoscalata Cocquio-Orino, c'era anche Riccardo Caneva, grande (e alto) giocatore di basket, amico del mio amico Enrico Piazza. Non l'ho riconosciuto subito, non mi aspettavo di vederlo in bici. Ho scoperto essere un lettore di questo blog, la cosa mi onora. E' partito prima di me, con le sue lunghe leve avrà fatto senz'altro un buon tempo.

sabato 25 agosto 2012

Troppo pochi

Troppo pochi. 21 anni di carcere sono troppo pochi per Anders Breivik, che ha ucciso nel 2011 fra Oslo e Utoya 77 persone, per lo più giovani. SETTANTASETTE. Dicono che la Norvegia sia all'avanguardia nel sistema giudiziario, privilegiando il recupero, il reinserimento nella società, segno di grande civiltà. Ammetto che l'argomento è delicato, ma il mio istinto parla chiaro: ergastolo. E' folle? Non è folle? Chi uccide 77 persone non è normale, e la società deve difendersi. E se il concetto di normalità è discutibile, sulla morte non si discute. Se avesse ucciso mio figlio, dovrebbero tenermi molto lontano da Anders Breivik.

Al fresco

Un aitante Antonio Antonellis, in cerca di fresco su un torrente, a Macugnaga. Non si dimentica della sua scuola neppure in vacanza, eccolo infatti con una maglietta Vidoletti.

Riossigenazione prescolastica

Vedo con piacere il mio preside prof. Antonio Antonellis (a destra) e la mia vicepreside professoressa Daniela Crespi (a sinistra) in fase di riossigenazione, prima della ripresa ormai (ohimé) vicina. E li noto su di un percorso montano che ben conosco, il sentiero che dal rifugio Zamboni porta all'ex rifugio Paradiso. Alle spalle il Monte Rosa, località Macugnaga. Nuvole all'orizzonte, ma non riguardano certo la Vidoletti, ben diretta dai due summenzionati docenti.

Nostalgia

Ieri sera l'amico Gianni ci ha invitati, Carla ed io, a mangiare la pizza al laghetto della Valganna (foto). E' bello avere amici che -dimostrando di apprezzare la tua compagnia- ti invitano facendoti una sorpresa. Gianni è amico di lunga data, ci si vede raramente eppure resta intatta quella confidenza, nata negli anni della nostra giovinezza. Da qualche tempo provo nostalgia per quell'età, grossomodo dal 1970 al 1980, per quegli amici, soprattutto per l'idealità di allora.

Giovanna e Adriano

Sebbene in lieve ritardo, tanti auguri a Giovanna (23 agosto) e  ad Adriano (24 agosto), amici.

L'apparenza può ingannare

Ho trovato molto bella questa foto, pubblicità di Louis Vuitton, che dice:
Due percorsi straordinari. Uno stesso destino.
Larisa Latynina e Michael Phelps. Due atleti entrati nella leggenda.

Ho seguito con passione Michael a Londra, il suo prima raggiungere (17 medaglie) e poi superare di slancio (22 medaglie) il record di medaglie olimpiche, detenuto dalla ginnasta russa Larisa.
Oggi guardo questa immagine, il volto di Michael, e ripenso al connazionale Lance Armostrong, sotto accusa per doping, e persino si fa il nome del nostro Fabrizio Macchi, questa piaga che corrode lo sport. Vero? Falso? Accuse ingiuste. A parte i casi come Alex, reo confesso, molte volte rimane il dubbio. Penso: 'E se anche Michael, con quella faccia da insospettato, un domani finisse sulla graticola?'  Sarei meravigliato ma non mi straccerei le vesti, ho imparato che l'apparenza può ingannare.

venerdì 24 agosto 2012

E tu? Che avresti fatto?

Premessa: non intendo difendere Roberto Formigoni, che mi sta anche antipatico. E solo uno sguardo disincantato sulla nostra povertà, mia e vostra. Dunque, Formigoni è stato al Meeting, ha detto che il Papa prega tutti i giorni per lui (e questo è un bene, tutti abbiamo bisogno di preghiere), che ha fatto male a concedersi quella famosa vacanza (che ha comunque pagato di tasca propria), non era opportuna, ha ribadito di non aver compiuto nessun atto fuorilegge e ha sottolineato ancora una volta i meriti del suo impegno in Regione Lombardia. I suoi amici ciellini hanno applaudito, compreso, gli si sono stretti attorno. Ma non tutti la pensano come i ciellini, e Formigoni e spesso criticato. Non sono Marco Travaglio, non entro nel merito, faccio un discorso più generale: se fossi stato al posto di Formigoni (o di tutti quelli che hanno potere, tentazioni...) come mi sarei comportato? Sono così sicuro della mia incorruttibilità? O non vale per me la frase della nota canzone di De Andrè:'...Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio...'? Il mio non è un invito a rubare, è un invito a trattenere la pietra in mano.  

Non è possibile

Rimmel è una delle canzoni che preferisco di Francesco De Gregori. Parlando recentemente con una mia compagna di liceo, questa sosteneva di aver ballato con me durante l'ultima festa della nostra storia di liceali, prima della maturità, proprio sulle note di Rimmel. Ricordavo vagamente la festa e certo non Rimmel tanto che le ho detto che si sbagliava, Rimmel era una canzone scritta senz'altro dopo. Sono andato ad informarmi e aveva ragione lei: Rimmel è del 1975, uscì proprio in quell'anno che segnò la fine del mio liceo. Quasi quarant'anni fa. Non è possibile!

La paura del futuro

Ieri sera ho visto un interessante programma, che ha ripercorso il dramma (a lieto fine) del calciatore Gianluca Pessotto. Nell'estate del 2006 si buttò dal balcone della sede della Juve a Torino, con un rosario in mano. Tornò in vita per un miracolo. Ascoltando la sua testimonianza, alcune affermazioni mi hanno fatto riflettere: la sua introversione, il suo continuo interesse per gli altri ("e così quando ho avuto bisogno io non sono stato capace di aiutarmi") e soprattutto l'ammissione della paura verso il futuro ("il futuro mi terrorizzava"). La paura del futuro. E' tremenda. E allora dico questo: chi non è in grado, per varie ragioni, di vivere con positività il futuro, chi è spaventato e non si sente in grado di arrivare nemmeno a sera, allora è molto meglio che si dimentichi del futuro, che non ci pensi e che viva ora dopo ora, un passo alla volta. Il futuro di chi ha speranza e mete da raggiungere è un orizzonte benevolo e ricco, ma il futuro può diventare davvero un ostacolo insormontabile.

giovedì 23 agosto 2012

Il parere degli altri

E' sempre una gran fatica ascoltare e considerare il parere degli altri, i consigli che ci vengono proposti, a volte con abbondanza, soprattutto quando si è giovani. Si ha sempre l'impressione di una intromissione illecita, di una 'violenza', di un furto alla nostra libertà. Si ha paura di dipendere e di non poter disporre a piacimento di una personalità propria, originale. Si teme di non essere compresi. Quindi di norma si rifiutano a priori. Non so che dire. Non sono comunque il tipo che, poi, annota: "Te l'avevo detto." Perché so che l'altro ha già capito.

in foto: la cascina Tagliata, nel Parco del Campo dei Fiori

Ti saluto, o Maria

Ti saluto, o Maria. Ti prego con speranza, ogni giorno, e mi conforta la certezza che non potrò mai dire: 'Quante Ave Maria sprecate!'

in foto: la piccola Madonna alla cascina Tagliata

Un po' di mistero

Conviene lasciare un po' di mistero intorno a noi. Non abusare, ad esempio, delle confidenze da social network. Credo che tutti abbiano fatto l'esperienza di veder ridimensionata la stima verso una tal persona, dopo che la stessa si è lasciata andare, mostrando il suo vero volto. Dietro il mistero si può sempre sperare che ci sia qualcosa. Oltre la tenda del mistero, si rischia di dire: 'Sotto il vestito, niente.'

Il prezzo del coraggio

Ieri sera, poco prima che si scatenasse su Varese una modesta tempesta tropicale, ho visto un gran bel film, 'Il prezzo del coraggio' (2003), di Joel Schumacher, con una bravissima Cate Blanchett nel ruolo della protagonista. E' la storia vera di Veronica Guerin, giornalista irlandese del Sunday Independent, classe 1958, giornalista dal grande coraggio, che prese a cuore il problema droga a Dublino, scrisse, fu minacciata e pagò infine con la vita il suo coraggio. Venne uccisa nel 1996 ma la sua morte non fu vana. La città si scosse, le autorità istituirono il Criminal Assets Bureau, ci furono molti arresti, compreso quello del capo dei narcotrafficanti, John Gilligan, colui che ordinò la morte di Veronica. Un gran bel film, con musiche stupende, che commuove e regala la voglia di essere almeno un po' coraggiosi.

mercoledì 22 agosto 2012

Dino, il preciso

Puntuale come altre volte è capitato, ecco la correzione del mio amico Giuseppe Dino Lorefice, mio compagno di classe alle elementari e alle medie, veterinario con la passione per il meteo eccetera....Dopo aver letto il mio post, precisa: "Caro Carlo, dal 1967 la temperatura massima raggiunta a Varese è del 21 luglio 1983, con 36,5°. La massima d'agosto risale all'11 agosto 2003, con 36°. Oggi abbiamo raggiunto i 35°, che è temperatura ragguardevole, tenuto conto che siamo alla fine di agosto."

Grazie, Dino.

In fuga dal sole

Nei miei primi 56 anni di vita, 37-38 gradi a Varese non li ricordo. Oggi ho cercato un po' di refrigerio ai 1700 metri del Monte Generoso, ma ho commesso un grave errore. Non un filo d'aria, meglio, solo un lieve brezza che saliva da Scudellate, mentre dal lago nulla. In compenso il sole, lassù, era micidiale. Siamo riusciti a mangiare un paio di panini solo perché una benevola nuvola fantozziana si è posata sulla cima, e allora quando il sole andava via un boccone, poi tornava il sole e allora si riusciva solo a bere..poi la fuga verso il basso, verso la piana del mendrisiotto, passando dalla padella alla brace (e in questo caso il detto si addice assai). Non oso certo lamentarmi, ma stasera pregherò perché i monsoni prealpini tornino al paese.

in foto: panorama del lago di Lugano, dal Monte Generoso

martedì 21 agosto 2012

Il racconto del mercoledì




IL PROFESSORE

Lo rivedo oltre la nuvola di fumo delle Turmac, appoggiato al calorifero, secco come un bacchetto, alto come un giunco, impregnato del sapere che ci serviva. Lo rivedo alla quarta lezione di filosofia,  prima liceo. In tre lezioni era successo questo: nella prima aveva sfruttato l’effetto sorpresa, quel silenzio che sempre accompagna l’esordio di un nuovo professore. Gli alunni tastano il terreno, sondano, valutano. E quel silenzio che ogni classe concede al nuovo prof si era caricato subito di interesse. Sicché la seconda lezione partiva bene per il professor Angelo Viscardi, che non la sprecò, non ci deluse e navigò sulla scia di quella prima onda.
Parlava lento, a basso volume, fra una boccata e l’altra; quelle parole misurate, roche, odorose di tabacco, venivano da lunga sedimentazione, da lenta maturazione, come gocce di vino stagionato in una botte di buon legno. Alla terza lezione ci aspettavamo che interrogasse e invece disse, dopo aver fatto l’appello, dopo essersi alzato con flemma, dopo aver acceso il cucuzzolo della Turmac e dopo essersi appoggiato al solito calorifero: “Avete domande da fare?” Silenzio. “Non partiamo bene, comunque ammetto di essere un insegnante che si fa capire” e così aveva dato inizio ad una nuova spiegazione.
Poi venne la quarta lezione. Sento ancora l’odore del fumo e le sue parole, che diradano la nebbia. Disse: “Ho finito di spiegare.” Silenzio fra noi, un vento lieve di brusio, qualche sorriso e soprattutto stupore. “Quello che mi paga lo Stato basta solo per tre lezioni. Ora riposo. A meno che….” Ci guardammo come avessimo visto la Madonna. “A meno che mi facciate trovare, tutte le mattine, sulla cattedra, un pacchetto di Turmac” e mostrò la scatoletta di cartone. “Queste Turmac” e le sollevò oltre la nube. Barilozzi si alzò, controllò, scrisse sul quaderno l’esatta dizione del prodotto.
“Barilozzi, hai visto bene? Quelle piatte, Turmac piatte.”
Uscì dall’aula per farci decidere in riservata democrazia. I pochi fra noi che mostrarono tracce di giustificata perplessità vennero ridotti alla ragione, mettendo sul piatto la validità di quell’insegnante. In tre sole lezioni aveva conquistato una classe definita esigente, a volte irrequieta.
Angelo Viscardi rientrò, ascoltò la sentenza, sorrise e interrogò Barilozzi e Faccioni. Non fu severo. Direi giusto.
Non mancarono mai le sigarette sulla cattedra del nostro professore di filosofia. Alla fine dell’anno feci i conti del mio investimento nel sapere, e lo giudicai un ottimo affare.  

Questo breve racconto è tratto da una storia vera. I nomi sono di fantasia.  

Un ragazzino

Tanti auguri, caro Cesare. Buon compleanno. Sì, lo so che il compleanno è domani, ma non ci sarò, quindi vado in anticipo, così sono il primo. Sembri un ragazzino, 61 anni ma sei un sempreverde. Bravo. Avanti così. Sei quasi ad altezza di Miss!

Differenze

E' ben diverso lo stato d'animo che accompagna l'arrivo di una lettera o di una telefonata, quando si hanno venti-trent'anni e quando se ne hanno cinquanta-sessanta. Nel primo caso prevale la gioia della speranza di una sorpresa positiva, nel secondo il timore di una nuova grana. Se questo è il lascito della vita, il regalo degli anni, non c'è da stare allegri.

Telegiornale

Chi riesce a seguire, dall'inizio alla fine, una volta al giorno, il telegiornale (di qualsiasi rete televisiva) gode senz'altro di un'ottima salute psicofisica. E' dotato di una bella corazza. Il tiggì ti deprime, ti mortifica, ti umilia, ti carica di rabbia rivendicativa, ti lascia l'amaro in bocca. Lentamente, ti spella. Chi riesce a seguirne due al giorno, è un eroe.

Tripla Steamboat

Triplo impegno, in questo fine agosto, per la Steamboat band, formazione musicale nella quale è coinvolto anche mio fratello Guido. La SB sarà il 23 agosto (ore 22.30) al Pub & Bar 'Sottosopra' di Luino, il 25 agosto (ore 21) a 'Mare, monti e lago' di Dumenza, e il 26 agosto (ore 21) alla Festa della Birra di Cunardo. Saranno tre omaggi alla musica americana, black and white.
La Steamboat Band è: Barbara Galafassi, Ivan Santini, Guido Zanzi, Marco Caccianiga, Fabio Dellea, Carlo Chiaravalli e Marco Mengoni.

lunedì 20 agosto 2012

Che afa fa

Che afa fa. Anche la rinfrescante provincia dei laghi (foto Carlo Meazza) geme sotto la canicola. Immagino le ininterrotte lamentele che oggi si leveranno dall'accaldato suolo padano: che caldo! Non unisco le mie. Cerco di lamentarmi il meno possibile, perché al peggio non c'è mai fine, e lamentarsi non risolve il problema. Riflettevo piuttosto sul nostro desiderio di 'situazioni estreme' (quanto odiamo la quotidianità ripetitiva) e insieme sulla nostra incapacità di sopportarne gli aspetti negativi. Vorremmo essere eroi, ma più che altro siamo pronti a tornare subito indietro. Siamo gente -dico in generale- che alla fin fine desidera il clima a metà, né caldo né freddo: quel giusto.

E la bici?

Tanti auguri, caro Marco. Ieri ho saputo che non avevi con te la bici in montagna. Non vorrei fosse un segno del tempo che passa! Avrai avuto le tue buone ragioni, per punizione 5 Campo dei Fiori entro la fine di agosto! ciao un abbraccio

Auguri, Alessandra

Tanti auguri, cara Alessandra. Bè, non sei così giovane, ma comunque hai ancora molta strada da fare. Ieri eravamo da mio padre, noi quattro fratelli, è come al solito si guardano le foto. E' saltata fuori una foto del 20 agosto 1980, a casa tua, festeggiavamo il tuo compleanno, con i tuoi genitori, i miei, Dario eccetera. Solo 32 anni fa. Che vuoi che sia?