domenica 3 luglio 2011

Magie di internet

Magie di internet. Questo pomeriggio, verso le 13.30, stavo prendendo il sole sulla terrazza del Ristorante del Monte Generoso. Ronzavano sopra di me molti alianti. Ho scattato la foto che vedete. Poche ore dopo, tramite facebook, mi arriva una foto, scattata dal mio amico Marco Stefanon, che mostra la cima del Generoso, ripresa da un aliante. Alle 14 del pomeriggio di oggi. Probabilmente l'aliante che vedete in foto non è quello pilotata da Marco, ma tramite fb ho scoperto che Marco fa il pilota d'aliante e che mi girava sopra la testa questo pomeriggio. Bellissimo!

Passeggiata al Monte Generoso (m 1704 slm)

Noi varesini snobbiamo un po' il Monte Generoso (m 1704 slm) e invece merita, è una bella passeggiata non particolarmente impegnativa e il panorama è sovrabbondante. In auto da Mendrisio sino al Bella Vista, e siamo già a 1200m. Per comodo sentiero si arriva alla cima (in foto) in un'ora e trenta minuti. 500 i metri di dislivello. Andrebbe snobbato solo il ristorante, per i prezzi stratosferici. 5 euro mezzo litro di acqua minerale!

Rosa e Cervino


Non è facile vedere il Cervino dalle montagne intorno a Varese. Dal Monte Generoso si vede, alla destra del Rosa.

Treno a cremagliera

Il caratteristico trenino a cremagliera, che dalla piana sale al Monte Generoso.

Parapendio

Tanti parapendii in cima al Monte Generoso

Marco sul tetto del mondo

PER MARCO NIENTE ‘SORE MADE’

Vorrei parlare di Marco Ghiringhelli e, tramite la sua storia, rendere omaggio a tutti gli sportivi di razza che non mollano mai. Mi viene in mente, ad esempio, Ottavio Missoni, classe 1921, in finale ai 400 ostacoli alle Olimpiadi di Londra del 1948, ancora impegnato in gare di atletica Master. Ma stiamo a Marco Ghiringhelli, classe 1955, varesino appassionato di judo. Già ad alti livelli negli anni Settanta, si è sempre mosso in due direzioni: gareggiare e far gareggiare. Sul secondo fronte ha fondato la Società di judo ‘Robur et Fides’ di Varese, con sede in via Marzorati, una fra le Società meglio organizzate nel panorama nazionale. Quando non insegna Scienze Motorie e Sportive nelle scuole medie, il prof. Ghiringhelli sale sul colle dello sport (alla Robur abbiamo palestre e piscine), indossa il candido judogi (stretto in vita, nel suo caso, da una cintura nera) e trasmette la sublime arte giapponese. Poi, per mantenersi in forma e per essere d’esempio ai suoi ragazzi (in primis ai suoi due figli, ottimi atleti) gareggia ancora nella categoria master. Negli ultimi anni è stato due volte Campione Europeo, mentre nei giorni scorsi è andato a Francoforte, per i Mondiali. Non agiate trasferte con lussi, sponsor e ingaggi a più cifre, ma veloci e stressanti viaggi (per carenza di tempo e di danaro) sostenuti solo da una passione vigorosa. E a Francoforte Marco Ghiringhelli si è meritato la medaglia di bronzo, terzo nella categoria over 55, peso 60 chilogrammi. Un incontro di judo inizia con l’annuncio dello ‘hajime’ (cominciate) dato dall’arbitro. Un cinquantaseienne senza la grinta di Marco direbbe ‘ahimè, chi me lo fa fare di stare ancora qui sulla pedana, a sbracciarmi dentro uno judogi.’ E invece per Marco non è ancora arrivato il ‘sore made’ (questo è tutto), cioè l’invito giapponese che decreta la fine dell’incontro.

La Provincia di Varese domenica 3 luglio 2011


in foto: Marco Ghiringhelli è il primo a sinistra, in piedi

Marco & Ron

LA PIEDMONT PRESENTA ‘LIGHTS FOR YOUR PARTY’

Marco Zanzi e Ron Martin, uno di Varese, l’altro del North Carolina: internet li fa incontrare, la musica li unisce, l’Oceano Atlantico è poco più di un fiume che si può guadare facilmente. Così è nata la storia di Marco, Ron e della Piedmont Brothers Band. In principio scambi di opinioni, di canzoni, poi idee, progetti, incontri (Ron viene a Varese, Marco vola negli Usa), un cd un paio di anni fa (Bordertown), la nascita della Piedmont Brothers Band e di un sito (www.piedmontbrothersband.com). Cover e brani scritti da Ron e da Marco, coinvolgimento di molti amici, un gruppo che si rinnova continuamente. Musica country e rock, la qualità è ottima ma non basta certo una sintetica recensione per convincere: qui si tratta di ascoltare. E l’occasione c’è, anzi ne abbiamo due, nell’immediato, che ci permetteranno di apprezzare il nuovo, secondo cd della PBB. Si tratta di ‘Lights for your party’ Un’occasione è sull’uscio di casa. Infatti martedì 5 luglio, ore 21, teatrino ‘Santuccio’ di via Sacco (ingresso libero) abbiamo il primo appuntamento. Il secondo è per mercoledì 6 luglio, ore 21.15, alla Sala Fontana di via Boltraffio 21, a Milano. Per prenotazioni a questo secondo spazio live (un concerto che verrà fra l’altro registrato) contattare Frugiu (335.7723969 – frugiu@piedmontbrothersband.com)

Dice il critico musicale Raffaele Galli: “Lights for your party conferma le buone cose messe in mostra dalla PBB nel disco del debutto e rafforza la convinzione che l’amicizia vera, il rispetto e la considerazione sono un carburante fantastico e l’approccio musicale da angolature diverse un rilevante valore aggiunto.”


La Provincia di Varese domenica 3 luglio 2011

Quando si soffre

Quando si soffre si soffre e basta, ed è già tanto non disperarsi. Ma ammesso che sia possibile riflettere in quei momenti, credo che non bisognerebbe né invidiare chi sta bene, né essere felici se altri soffrono (mal comune mezzo gaudio), perché sarebbe come ammettere che si gioisce delle disgrazie altrui. Eppure, quando si soffre, questi due atteggiamenti sono umanissimi.
'Gioite con chi è nella gioia, piangete con chi è nel pianto' dice il Vangelo.

in foto: immagini di gioia al matrimonio di Marta e Fabio

Padrino indegno

Domenica 23 giugno 1985, alle 3 del pomeriggio, nella piccola chiesa del Lazzaretto, mia nipote Marta riceveva il Santo Battesimo. Aveva un mesetto di vita. I suoi genitori avevano scelto me come padrino di battesimo. Padrino indegno, dalla fede dubbiosa. Ma vedo che nonostante il padrino, Marta ha mantenuto fede alla 'fede' ricevuta dai padri (e dalle madri) e ieri si è sposata in chiesa. Dal suo zioCarlo difficilmente potrà avere certezze in questo campo, ma mi vedrà sempre alla ricerca di Dio, aperto al trascendente, bisognoso di respirare aria che soffia dall'alto.

Madonna del Perdono

La chiesa del paese era un edificio vecchio di almeno cent'anni, sodo, sgraziato e utile come le mani dei contadini. Dedicato alla Madonna del Perdono, il santuario era tanto stipato nelle feste quanto sgombro nei feriali....La pessima costumanza di mercanteggiare in chiesa era deprecata anche dal priore don Andrea, che alternava il latino e il dialetto, la rigidità del dogma con la bonomìa del padre che troppo conosce i suoi figli, molto la debolezza degli uomini ma non si stanca di sperare nel miracolo, nella puntualità alle funzioni e nel rispetto del Padre Eterno...

dal racconto 'La scheggia impazzita'

foto: la chiesa della Madonna del Perdono di Goito, recentemente restaurata

Là dove scorre il fiume

Ieri sono stato a Goito, nel mantovano. Un luogo che conosco bene, spazi nei quali ho ambientato un mio racconto, 'La scheggia impazzita', che fa parte della raccolta L'ULTIMO NEMICO. A tanti anni di distanza (il libro è del 1994) considero questo uno fra i miei racconti migliori.

Mutando la successione degli atti previsti, costeggio il fiume controcorrente. Vivace al centro, frenata dagli attriti lungo le sponde, l'acqua immaginava il Po, col quale si sarebbe congiunta prima di mezzogiorno...(pag. 164)

in foto: il fiume Mincio a Goito