lunedì 30 novembre 2009

Vicino al bersagliere


Poiché sono quasi certo che qualcuno, desideroso di venire alla presentazione di AgendaVarese2010 (in programma venerdì 11 dicembre, ore 21) sbaglierà sala, recandosi come da tradizione in Salone Estense, allora preciso che la presentazione sarà all'ex Cinema Rivoli, che si trova vicino al ben noto monumento al Bersagliere, opera di Oreste Quattrini, in fondo a via Dandolo, zona tribunale.

Coraggio

Il pensiero di scrivere banalità, di mettere nero su bianco pensieri del cavolo (vedi foto), dovrebbero indurre chiunque ad una buona dose di prudenza, se non di ritegno. In questo credo invece di essere molto coraggioso. Quasi spudorato.

domenica 29 novembre 2009

Un dottore di troppo

Ho rivisto nell'armadio il mio diploma universitario ISEF arrotolato in pergamena e m'è venuta voglia di esporlo in casa, sotto picoglass. Proprio ora, che non mi mancano tantissimi anni alla pensione. Insieme pensavo al fatto che tale diploma mi abilita al titolo di prof, che mi ha accompagnato sino al 1989 quando, avendo intrapreso anche la carriera di giornalista pubblicista, molti hanno cominciato a darmi del dottore. Del tutto immeritatamente. In principio dicevo: "Non sono laureato, non chiamatemi dottor Zanzi." Poi ho lasciato perdere. Da noi, nella terra dei cachi (come canta Elio - vedi foto), il dott non lo si nega a nessuno. Ma la mia considerazione è anche un'altra: puoi essere il miglior prof di educazione fisica d'Italia, ma sarai sempre e solo un prof di 'ginnastica'. Puoi essere il più normale dei giornalisti pubblicisti, ma basta che pubblichi da qualche parte e sei subito dottore. Non c'è giustizia. I giornalisti contano, i prof scontano, ma quali siano i loro peccati, non si sa.

sabato 28 novembre 2009

Colore

Guardo sempre con ammirazione e riconoscenza chi, acciaccato, provato dalla vita, riesce ad essere ottimista, positivo, speranzoso; chi riesce a colorare il grigio che lo dovrebbe caratterizzare. Ogni tanto li incontro. Non sono in molti ma ci sono. Sappiano costoro che fanno del bene a se stessi e anche a me; e, con me, a tanti altri che incontrano sulla loro strada.

venerdì 27 novembre 2009

In diretta

Sono un uomo fortunato. Lo ammetto. Ma la fortuna, un po', bisogna andarsela a cercare. Così ho sempre fatto in modo di non dover dire: "Mi piacerebbe..ma non ho tempo." Solo raramente provo questa angosciante sensazione, l'impressione che la vita ti porti via come farebbe l'acqua di un torrente, causa impegni non voluti ed altri poco saggiamente presi. Sensazione spiacevole, ancor più rimarcata dal sospetto che certe cose non le si potranno recuperare: non saremo più capaci, non saranno le stesse...e poi, ci arriveremo? Certi colori preferisco vedermeli in diretta e non osservarli di fretta alla finestra o alla tele, rimandando all'autunno successivo.

mercoledì 25 novembre 2009

Post-it

Per solito (non faccio per vantarmi) spetta a me trovare frasi ad effetto, immagini non banali, ma questa volta una persona a me molto cara e vicina mi ha fregato. Per descrivere i suoi troppi impegni, ha detto di avere la mente piena di post-it. In effetti avrebbe bisogno di una bella vacanza (Cit sta per Compagnia italiana turismo). Per parte mia, le ruberò l'immagine e la sfrutterò in qualche mio scritto.

Skirollmania

Continua la mia skirollmania. Davvero li consiglio a chi ama lo sport di fatica, a chi ama andare in salita, a chi vuole un movimento completo, che interessi tutti i muscoli e l'apparto cardiocircolatoriorespiratorio. Lo skiroll è meglio anche del nuoto, perché si usano maggiormente gli arti inferiori e soprattutto si pratica in ambiente naturale. Ecco in foto i miei ski, sono da pattinato, ruota piccola, che gira in entrambi i sensi. Per chi inizia e per chi ama anche la tecnica classica consiglio gli 'easy', con ruota più grande, che gira in una sola direzione. Sono partito il 3 settembre ed ho già fatto km 165, tutti in salita, e cioè i 5 km che da casa mia vanno al Sacro Monte, su strada asfaltata. E' chiaro che aspetti la neve, ma anche non dovesse nevicare, quest'anno sarò meno triste.

domenica 22 novembre 2009

On the road

Avete mai pensato che, un domani, il vostro nome e cognome potrebbero essere stampati sopra un cartello stradale? Io sì. Anche se devo ammettere che per dar pace alla mia 'megalomania', tale esito sarebbe insoddisfacente. Infatti, su mille persone che dicono: "Devo andare in via Carlo Zanzi", quante si chiederebbero: "Ma chi è 'sto Carlo Zanzi?"

Riti

Sono l'uomo dei riti. Ne ho quotidiani, settimanali, mensili, annuali eccetera. Il rito è un gesto che si ripete tale e quale. Un gesto che per noi ha un significato. Un atto che, spesso, ci ha reso felici. Ripeterlo significa riappropriarsi di quella felicità. O semplicemente dire a se stessi: 'Ci sono ancora!'

Bimbi

Ho letto una statistica (attendibile) che mi ha fatto rabbrividire: nel 1979 gli under 15 erano, in Italia, 13 milioni; nel 2009, trent'anni dopo, sono 8 milioni. E se non ci fossero i figli degli immigrati, i numeri sarebbero ancor più 'scandalosi', rispetto al bisogno che ha l'umanità di rinnovarsi. Devo essere sincero: sono stufo di vedere gente che porta a spasso cani. Portiamo al parco bimbi, per piacere!

venerdì 20 novembre 2009

Soli

Si possono vivere momenti di solitudine non graditi anche con moglie, figli, amici e parenti. E' la solitudine angosciante di chi avverte la distanza incolmabile fra desiderio e realtà, fra il bisogno di pienezza, sincerità, verità, comunicazione totale e la misera realizzazione di tale aspirazione. E' la solitudine che nasce dal nostro silenzio, e dal silenzio di Dio. Poi, per fortuna, tutto passa e torna l'illusione della felicità. Torna la voce di Dio. Questo vogliamo credere, e tanto basta.

mercoledì 18 novembre 2009

Distacco


Soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti
bosco di Courton luglio 1918

Un anno di www.rmfonline.it

Compie un anno il settimanale on line www.rmfonline.it, al quale collaboro. Pizzata bene augurale, ieri sera, alla pizzeria San Gennaro di Cartabbia. Presenti, fra gli altri, il direttore Alma Pizzi, padre Gianni Terruzzi di Radio Missione Francescana, firme storiche del giornalismo locale quali Pierfausto Vedani, Max Lodi, Ettore Pagani.

Come il sole a mezzogiorno

Roberto Bof, noto giornalista, ci aspetta tutti venerdì 27 novembre, ore 20.45, cinema Vela. Desidererebbe la sala piena, per dar risalto agli atleti che, per particare sport, sono costretti ad usare stampelle, carrozzine eccetera. Eppure, e a maggior ragione, risplendono 'Come il sole a mezzogiorno', appunto.

Arriva AgendaVarese

Sebbene a fatica e all'ultimo momento (causa ristrettezze economiche, del resto è tempo di crisi) anche per questo 2009 arriva AgendaVarese, settima edizione, realizzata dal sottoscritto e dagli amici fotografi Domenico e Angelo. Mettendo d'accordo ben due editori (Macchione e Sintesi Media) ce l'abbiamo fatta. La presentazione sarà venerdì 11 dicembre, ore 21, auditorium comunale (ex Cinema Rivoli) di via Dandolo, nei pressi del Tribunale di Varese. Ma ne riparleremo.

domenica 15 novembre 2009

A metà

Ma sì, diamoci una calmata, diventiamo -per quel che si può- padroni del tempo e non schiavi. Tanto (facciamocene una ragione) un lavoro lo lasceremo comunque a metà.

Manualità

Fra i nostri tanti bisogni, ne sottolineo due. Il primo: abbiamo bisogno di manualità, di usare le mani per fare qualcosa, aggiustare, creare un oggetto che si veda e si tocchi. A volte ci basta riattaccare un bottone per essere felici. Orgogliosi. Ma abbiamo anche bisogno di comunicare idee, di 'regalare' i nostri pensieri immateriali, di raccogliere consensi ideologici, di interessare, di sorprendere. Ecco perché il libro fa alla bisogna: pensieri che si toccano, idee che si materializzano in carta e inchiostro. Il libro è un oggetto e molto più di un oggetto. E anche per questo molti vogliono fare gli scrittori, meglio, vorrebbero pubblicare un libro. Anche a pagamento.

sabato 14 novembre 2009

Resistenti al cambiamento

Consideravo che è ben difficile cambiare. Ciò che la natura ci ha dato, e probabilmente ciò che abbiamo appreso nei primi anni di vita, ci hanno regalato un'impronta non più modellabile. Forse si può limare via un po', ma è dura. E così si segue cò che ci viene più spontaneo, ciò che ci viene meglio. Per stare a me, sono nato per parlar poco, mai sarò un grande oratore, in compenso supplisco un po' con la scrittura. Ho maggiore versatilità per la fatica fisica e meno per quella mentale, ragion per cui (tenuto poi conto di un'intelligenza men che normale) non sarò mai un genio né un intellettuale di fama; in compenso nel 2007 (so che mi ripeto) sono salito 109 volte in un anno, in bici, al Campo dei Fiori. Ho fatto i miei bravi tentativi per superare certi limiti, ma sono quel che sono nato. Forse i maggiori sforzi li ho operati sul fronte morale, sin da bambino: ho cercato di essere più buono. Ma anche qui, con scarso sucesso. Ragion per cui, resterò sempre un santo fallito.


Felicità imperfetta

Insomma, già la felicità è merce rara, e poi abbiamo anche chi ci dice che è imperfetta. 'Felicità imperfetta' è infatti il titolo del romanzo di Maria Giulia Baiocchi (a sinistra) e Annalina Molteni, edito da NEM e presentato ieri alla Libreria del Corso. Non conosco Maria Giulia, mentre conosco bene Annalina, che andai a disturbare anni fa, chiedendole di aiutarmi nella presentazioni dei miei libri 'L'ultimo nemico' e 'Luzine'.
'Felicità imperfetta' è arrivato secondo al Premio Morselli, quindi già questo è garanzia di qualità. Lo leggerò e farò sapere. Intanto mi gusto la dedica: 'A Carlo, augurandogli una perfetta felicità.' E così va bene.

Il decennio di NEM

Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Poi ho scoperto che abbiamo un Robin Hood moderno, Fabrizio Corona, che ruba ai ricchi e tiene per sè. Poi abbiamo Dino Azzalin (maglione di vari colori autunnali) che non ruba a nessuno, ma come medico odontoiatra è piuttosto caro, bravo (lo posso dire per esperienza diretta) ma caruccio. In compenso è uomo generoso. Indirizza tale virtù in due direzioni: volontariato in Africa e casa editrice, la NEM, cioè Nuova Editrice Magenta. Poeta, narratore, editore, l'amico Dino ieri ha festeggiato i dieci anni di NEM con un incontro alla Libreria del Corso. Presenti alcuni suoi autori (fra gli altri, Silvio Raffo e Romano Oldrini), nonché la moglie (giacca a vento viola), che alla NEM dedica parecchio tempo. Bravo Dino: ad multos annos!

venerdì 13 novembre 2009

Videocrazy

Ho visto il contestato film Videocrazy, di Erik Gandini, spaccato dell'Italia televisiva, impietosa vivisezione del sorriso del Presidente, della pancetta di Lele Mora, dei tatuaggi di Fabrizio Corona e di quanti venderebbero l'anima pur di apparire davanti ad una telecamera. Senza arrivare alla svendita della coscienza o di un proprio genitore, credo che nessuno possa facilmente sgattaiolare da questa legge di natura: il bisogno di apparire, di avere un pubblico, di essere considerati, di diventare ricchi e famosi. Se non ricchi di soldi, almeno di fama. Poi c'è chi trascende, chi travalica il confine della decenza, chi si immiserisce sino alla disperazione, ma anch'io che ho un blog, che sono su fb, che scrivo libri, perché lo faccio? Posso elencare le ragioni più nobili, ma se gratto come farei con il fondo di un paiolo che conteneva polenta, troverei il sorriso del Presidente, cioè il riflesso del mio volto, troppo simile al suo.

mercoledì 11 novembre 2009

Da Brunello

Scendevo stamani dalla rizzàda della Madonna del Monte quando ho incrociato un tale, più o meno la mia età. Mi ha sorriso e ha aggiunto: "Sa da dove vengo? A piedi?" Non ho fatto in tempo a dirgli di no, che non lo sapevo e ha continuato con entusiasmo: "Da Brunello...laggiù" e mi indicava il paesino all'orizzonte, nitido per la stupenda mattina di novembre. "Là...tre ore ci ho messo...ma ho il passo buono...a piedi da Brunello." Gli ho fatto i complimenti e ho pensato ai pellegrinaggi dei nostri nonni, a piedi al Sacro Monte anche da Busto, da Gallarate, viaggiando di notte o partendo all'alba. Ore e ore di cammino e poi la rizzàda sassosa alla fine, sgranando i chicchi della corona del rosario.

martedì 10 novembre 2009

Ci guardano dei vecchi amaramente

Scendendo di corsa o a piedi con gli skiroll in spalla dalla rizzàda del Sacro Monte, spesso incrocio persone anziane, diciamo over settanta. Mi sbaglierò, forse sono totalmente immerse nella preghiera, ma noto spesso un atteggiamento rancoroso: non salutano, girano la testa dall'altra parte, presi nella loro serietà. Credo che taluni (soprattutto uomini) mal digeriscano il fatto che a loro non sia più concesso poter fare sport. La vecchiaia è peso, e l'invidia ha il sopravvento sull'accettazione dei limiti fisiologici. E' piacevole invece quando qualche anziano ti saluta, sorride e magari chiede notizie sul tipo di sport praticato: partecipa della tua soddisfazione. E pensare che un anziano che comunque si fa a piedi la rizzàda è comunque un privilegiato. E allora non posso non pensare alla bella poesia del mio amico-scrittore Roberto Piumini, contenuta nel suo 'Canzoniere'. L'ho persino imparata a memoria:
Ci guardano dei vecchi amaramente/chissà se per invidia o per ricordo/ o per l'invidia che il ricordo sente/ o qualche altro sentimento sordo./ Ci spiace la violenza che portiamo/negli occhi di chi vede il nostro amore./ Con lena innocente noi ci amiamo/ esente d'arroganza è questo fiore./ E tuttavia ci sembra colpa loro,/ sia che senza amore siano stati/ deluse pietre fredde in tanto mare,/ o sia che avendo conosciuto l'oro/ tanto miseri siano diventati/ da non saperlo altro che invidiare.

lunedì 9 novembre 2009

Dall'alba al tramonto

Che belle quelle giornate che si risolvono da sé. Basta lasciarle fare. Stamani pioggia e freddo, nessuna voglia di uscire dal letto e di iniziare la settimana. Poi un minimo di coraggio e via, sempre un po' più su sino all'apoteosi serale, con un quieto tramonto d'autunno sopra il Sacro Monte. Basta aspettare. Senza pretese. Resistendo quando c'è da resistere, facendo in modo di non perdere l'appuntamento quando è il momento giusto.

domenica 8 novembre 2009

Un mondo nel cuore

'Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole, e la luce del giorno si divide la piazza fra un villaggio che ride e te, lo scemo che passa...' (Fabrizio De Andrè) Credo che tutti si sia un po' scemi del villaggio, con un popolato mondo nel cuore che non sappiamo mettere in piazza con le parole. Non quelle 'banali' delle chiacchiere. Fra ciò che non si può dire e ciò che non riusciamo a dire, molto resta inespresso e noi ci presentiamo incompleti, muti, con una gran nostalgia di non riuscire a regalarci per ciò che siamo. La scrittura, per fortuna, ci mette una pezza. Che sarà sempre una pezza, ma è meglio che uno strappo.

Sogno


Forse propiziato dalla recente pizzata fra ex compagni di liceo (vedi foto), stanotte ho fatto un sogno, che ogni tanto riappare a turbarmi la quiete del sonno. Sono in classe, ho l'età attuale ma evidentemente non me ne rendo conto, visto che sono attanagliato dalla paura vuoi di una interrogazione, ma soprattutto dell'esame di maturità, che mi troverebbe assolutamente impreparato. E mi domando come possa essere finito lì, in una situazione ai confini della realtà. Poi l'angoscia trova pace nella consapevolezza che in verità l'esame l'ho già sostenuto, quindi posso stare tranquillo. Infine, a coronamento di questa parodia surreale, l'insegnante (una prof mai vista) mi supplica piangendo di non comprarle l'appartamento, che evidentemente occupo in affitto, perché contiene i giochi della sua infanzia! Voi perdereste tempo ad interpretarlo? Io no.

Cinque lustri

Ecco le tre opere in alluminio di Beppe Leoni, che da qualche giorno si 'appoggiano' al muraglione della rizzàda del Sacro Monte, fra la Seconda e la Terza Cappella. Rappresentano da sinistra monsignor Pasquale Macchi, il cardinale Carlo Maria Martini e Papa Giovanni Paolo II. Il buon Beppe (autore dei ben noti ciclisti padani) le ha pensate ad imperitura memoria della salita al Sacro Monte di Papa Karol, il 2 novembre del 1984, venticinque anni fa. Evento che ricordo molto bene, posto a metà fra la tragedia della morte di mia mamma e la gioia per la nascita della mia prima figlia. Se con un solo sguardo ripercorro questo tempo, questi 5 lustri, ne esco con la solita frase: "Sono volati." Il guaio è che voleranno anche i prossimi 25: per me, se va bene, gli ultimi. E allora, stamani, non piange solo il cielo.

sabato 7 novembre 2009

Pampy da Bergamo (bassa)

Bella serata ieri alla 'Locanda di Bacco', per salutare il compagno di liceo Giulio De Palma detto Pampy (primo a sinistra), già comandante dei Vigili del Fuoco di Varese, ora trasferito a Bergamo (bassa). Pampy mi è di esempio, lo è stato e lo è ancora. Pampy mi insegna, fra l'altro, che non è affatto necessario urlare.

venerdì 6 novembre 2009

Al termosifone

Infreddolita dai rigori dell'autunno, la mia gatta Amelie cerca riparo posizionandosi vicino al termosifone. Si dirà: c'è gente che muore di freddo e tu perdi tempo fotografando e parlando della gatta Amelie. Giusto. E infatti un po' me ne vergogno. Però è carina, dite la verità!

Crocifisso e croce affissa

Oggi tutti parlano di crocifissi. La questione diciamo 'giuridica' della croce affissa non è così semplice né scontata e preferisco non parlarne. Almeno per ora. Mi permetto solo, con umiltà, di esprimere una certa sorpresa nel vedere tanto amore per la croce da parte soprattutto di alcuni noti politici. Mi domando: ma hanno mai osservato con la dovuta attenzione lo 'scandalo' del crocifisso? Di un Dio così malridotto? Di un Dio così esigente?
in foto: la croce del Monte Tamaro

Notizie

In merito alla recente questione 'crocifisso a scuola', un'associazione laica e orgogliasamente atea esulta e su un volantino scrive: "La cattiva notizia è che Dio non esiste. La buona è che non ne hai bisogno." Io invece ne ho bisogno. E parecchio.

giovedì 5 novembre 2009

Inter

Sono interista da sempre. Data la vittoria di ieri sera contro la Dinamo Kiev (2-1), strappata in zona Cesarini, dovrei essere a mille. Ma non lo sono. Non mi va di lasciare la mia felicità o la mia tristezza in balìa di gente superpagata, a motivo di un gioco dove entrano fattori come fortuna e arbitraggio. Inoltre la passione per un team sportivo divide, propizia sottili vendette, tanto che la vittoria è attesa non come fatto sportivo in sè, ma come spunto di rivalsa e di soddisfazione di istinti poco nobili. E la rabbia-tristezza -a seguito di una sconfitta magari immeritata- non generano soprattutto dall'esito di una sfida sportiva, ma dal pensiero che sono già pronti a crudeli sfottò i tuoi amici-nemici d'altra casacca. La qual cosa genera insane attese di vittoria, onde potersi vendicare eccetera eccetera.
in foto: come lo sport può propiziare arte

mercoledì 4 novembre 2009

Uomo libero

Bene, auguri a tutti i Carli, visto che oggi è San Carlo Borromeo. Quindi auguri anche a me (in foto, primo a sinistra, insieme agli amici Marco e Adriano al Campo dei Fiori). E a mia moglie Carla, naturalmente. Carlo, dal germanico Karl, cioè 'uomo libero', anche se ho appena scritto proprio qui che la nostra libertà è assai condizionata. Carlo, un nome una volta di moda, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, poi la disaffezione. Oggi trovare da noi un bimbo di nome Carlo o Carla è una rarità. Gli amici di liceo mi chiamano Charley, taluni Carlino o Carletto. Carlone non mi ha mai chiamato nessuno, eppure conoscendo le mie manie di grandezza, forse sarebbe l'espressione più corretta.

martedì 3 novembre 2009

Sulla poesia

La morte di Alda Merini ha propiziato in me riflessioni poetiche. Un mio amico poeta mi ha consigliato di darmi alla poesia ma ho declinato l'invito, perché poeta non sono. Eppure, più ancora che per la narrativa, nel mondo della poesia c'è posto per tutti. Ci sono applausi per tutti nelle pubbliche recite, ma quanti hanno capito? Meglio: quanti si sono davvero emozionati? Il poeta, solo per il fatto di immaginarsi tale, gode di ogni licenza (poetica). Spesso la gente invidia i poeti. Perché? Forse perché sanno vivere gli estremi della gioia e del dolore, e sanno trasmettere, bandendo la banalità, con parole nuove, ciò che noi percepiamo come un sussurro, come lo stupore e il terrore di un attimo. I poeti poeti. Perché, come ebbe a dire De André: "Tutti da giovani scrivono poesie. Poi continuano solo due categorie: i poeti e i cretini."
Comunque vi propongo questa poesia di Alda Merini. E' un abbraccio a lei e un omaggio alla (a mio giudizio) vera poesia.
L'umile giunchiglia
"Dimmi almeno/che oscura meraviglia/già ti prende di me/che trovi bella/questa scommessa/e umile giunchiglia/che già ti paragoni/a una stella/dimmi che me divina/e me presente/senti dentro/il tuo letto di piacere/dimmi che un bacio/fuga dolcemente/tutte le smanie/e tutte le chimere.

lunedì 2 novembre 2009

Alda, poeta

La mia amica, poeta (o poetessa) Renata Spinella, sosteneva che anche per le donne va bene il termine poeta. Quindi scriverò che Alda Merini, poeta, è morta ieri a 78 anni. Di lei ho un caro ricordo; venne a Varese l'11 maggio del 2008 (eccola in foto, con Bambi Lazzati) e sorprese chi, come me, non la conosceva. Donna sincera sino alla sfrontatezza, geniale e instabile, passava dal lamento per il troppo caldo o freddo ad una poesia di alto livello, fumava e cantava, prometteva di volersene andare e poi rimase sino a tardi, eseguendo anche brani al pianoforte. Diceva: "Il poeta non è mai solo, è sempre accompagnato dalla meraviglia del suo pensiero". Eppure proprio lei ha fatto una vita di solitudine e il suo pensiero spesso la tradiva, la ingannava, la mortificava, obbligandola a continui ricoveri negli ospedali psichiatrici.

La morte si sconta vivendo

La morte si sconta vivendo, così Giuseppe Ungaretti pone fine ad una sua poesia. Io preferisco scrivere che 'la morte si vince vivendo'.
Pensare alla morte ha senso solo se tale pensiero ti regala una potente voglia di vivere. Altrimenti è meglio, molto meglio pensare ad altro.

Lacrime

Lunedì 2 novembre, commemorazione di tutti i defunti, e piove. Se la pioggia avesse un andamento inverso, diremmo che sono i vivi che piangono i loro morti; così siamo costretti ad ammettere che è il contrario: e non hanno tutti i torti.

domenica 1 novembre 2009

Libertà

Scendendo dalla rizzada del Sacro Monte, stamani ho incontrato il 'mitico' Beppe Leoni, generale leghista, architetto-artista, autore fra l'altro dei ben noti ciclisti padani (vedi foto). Stava piazzando tre immagini in alluminio di Giovanni Paolo II, in occasione del 25° della sua ascesa alla Madonna del Monte. Ci siamo messi a parlare. Con lui si parla in dialetto e ha sempre un buon carattere. Così ho ripensato a quegli anni (1992-93-94-95..), quando seguivo il Consiglio comunale come giornalista del Luce e lui era consigliere e mi diceva sempre 'Scriiv pulìt', scrivi pulito, cioè corretto. In quegli anni se mi fossi schierato per la Lega credo che conoscendo Leoni (uomo dei media leghisti) avrei forse ottenuto, come giornalista, una carriera più brillante. Gianluigi Paragone dòcet. Non lo feci e non mi pento. Meno soldi e meno gloria, ma un di più di altre cose, per me importanti. Volessi riempirmi un po' la bocca, direi: "Feci una scelta di libertà." Ma quale libertà? La nostra presunta libertà è sempre una libertà condizionata, dipendente, asfittica. Siamo 'liberi' schiavi delle nostre abitudini. Abbiamo catene qua e là. E purtroppo abbiamo perso le chiavi dei lucchetti.