sabato 28 aprile 2012

Romanzi e racconti

Il mio amico poeta Arnaldo Bianchi mi segnala una citazione da Niccolò Ammaniti (foto da Google immagini) che sento molto mia, che mi appartiene, vivendo io l'esperienza di scrivere romanzi e racconti: "I romanzi sono come montagne da scalare" dice il noto scrittore "c'è bisogno di luce che ti aiuti il più possibile a rendere chiaro il percorso....Scrivere è come andare in  bicicletta, all'inizio è una fatica tremenda, poi è come quando pedali: più ci dai dentro, più corri..." Ma mi ritrovo soprattutto quando Ammaniti parla di racconti: "Il racconto è chiuso in uno scatto, una scossa, un lampo. Non necessita di grandi intrecci, non devi star lì a sviluppare la psicologia di un personaggio. Basta una trovata geniale, una porta che si apre su una scena imprevista...."
Il racconto è più simile alla poesia.
Il romanzo richiede la pazienza del tessitore.  

Certo.....

Certo, avremmo tutto il diritto di protestare, visto che siamo venuto al mondo con scelta del tutto arbitraria e priva del nostro libero assenso. Protestare dal primo pianto all'ultima campana. Ma ne vale la pena? Visto che siamo in ballo, dobbiamo ballare. E ballare significa, per me, non avanzare nessuna pretesa sulla vita, non aspettarsi nulla come nostro diritto acquisito, ma ringraziare per ogni goccia di gioia. E' una gioia rubata al peggio che ci potrebbe capitare? Certamente sì, ma trovatemi voi un  modo migliore per stare al mondo.

in foto: la campanella sulla cima del monte Massone