domenica 22 agosto 2010

La scelta

Questo libro invita a molte riflessioni. Certo, non è un libro che va bene per chi intenda distrarsi, rilassarsi, non pensare, atteggiamento lecito, soprattutto in estate. Comunque, fra i vari pensieri, ha trovato conferma una mia idea: quando si vive nella normalità, senza picchi di disperazione come nel caso della storia di Caterina e dei suoi genitori, è possibile anche permettersi una fede che dubita, una fede traballante, sempre messa in discussione, precaria, approssimativa. Quando arriva il grande dolore, arriva anche il tempo della scelta radicale: o con me o contro di me. Non ci si può più permettere di filosofeggiare. O il dolore ci strappa, ci sradica e fa seccare la nostra misera fede, oppure il soffrire ci porta dentro una fede indubitabile. Per necessità. Lì, nel dolore, davvero abbiamo bisogno di una medicina potente, e la beviamo, senza discutere. Senza pensare alle controindicazioni.

Pizzo Marona

Eccoci, Enrico ed io, in cima al Pizzo Marona. La croce (a ricordo di una delle tante vittime della montagna), la chiesetta, cime più basse verso il Pian Cavallone, Verbania, il lago Maggiore. Dalla Cappella Fina (sopra Miazzina) al Pizzo Marona (1000 metri di dislivello) ci vogliono non meno di due ore e mezza, tre. E se fa caldo come ieri, anche di più. Portatevi molta acqua.

Pizzo Marona

Continua la scoperta dei monti della sponda piemontese del lago Maggiore. Ieri bella passeggiata con gli amici Rossella, Enrico e Martina. Pian Cavallone e poi Enrico ed io siamo saliti al Pizzo Marona (m 2050 slm). Gran caldo, bel panorama (anche se non era nitidissimo), buona compagnia. Un sabato diverso dal solito, un buon gelato a Laveno e il ritorno a casa. Certo non annoiati.