sabato 30 giugno 2012

Bravo, padre Gianni

Il mio amico padre Gianni Terruzzi (la foto è proprio micro), anima di Radio Missione Francesca e del settimanale online Rmfonline, ha fatto pervenire ai collaboratori (ci sono anch'io, anche se scrivo poco, sono un lazzarone) questa bella mail, che voglio allegare qui, augurandogli buone vacanze (tanto so che lui non va mai in vacanza) e promettendo che a settembre sarò più presente:


Care amiche e amici,
martedì scorso ci siamo riuniti nel convento di viale Borri per scambiarci l’augurio di una buona estate giornalistica. Alcuni di voi erano assenti. Eravamo circa una trentina. In agosto
Rmfonline rispetterà la consueta pausa mensile, e questo ci darà l’occasione per recuperare energie e fare ancora meglio in futuro.
Del passato siamo contenti. Abbiamo compiuto progressi, accolto nuovi amici, offerto tanti spunti di riflessione e di dibattito. Continueremo così, con attenzione ai problemi locali e ai valori di fondo che ispirano la nostra avventura editoriale, al cui centro c’è l’uomo. L’uomo nella sua fragilità emozionale e nella sua ricchezza etica, l’uomo fedele alla sua libertà di giudizio, osservante di quella degli altri, compreso dello spirito religioso di cui ciascuno è pervaso. E che poi ciascuno declina al modo che gli sembra opportuno.
Ringrazio tutti per la continuità dell’apporto a Rmfonline, ormai punto di riferimento qualitativo dell’informazione varesina. Stiamo vivendo insieme un’esperienza straordinaria, gratificante, generosa come tutte le esperienze di volontariato: è questa la bellezza che ci piace e che continuerà a rappresentare la nostra linea politica.
Un fraterno saluto di buona estate.
                                   Fra Gianni Terruzzi

Piero Chiara e il suo lago


Non ci potrebbe essere luogo migliore per la Conferenza Stampa che rivelerà i nomi dei finalisti del Premio Chiara 2012: il lago Maggiore, tanto caro al narratore luinese. E se il meteo sarà favorevole, il breve tragitto col battello (18.30 partenza da Laveno) sino all'eremo sarà suggestivo. Diciamo pure romantico. E io ci sarò.

Racconti di piazza


Da sinistra: Piazza, Faroni, Marino, Iseo, prof di Scienze Motorie e Sportive. Mi soffermerei un attimo sul mio collega e amico Enrico Piazza. Abbiamo lavorato bene insieme, qualche volta mi ha fatto arrabbiare (ma di rado) e in compenso mi ha sempre rallegrato con le sue avventure, principalmente sportive. In luglio e agosto devo completare un romanzo, ma a settembre attaccherò con un nuovo libro. Il titolo ce l'ho già: 'Racconti di piazza'. Oppure potrei rifarmi al titolo di un telefilm di tanti tanti anni fa: 'Ai confini della realtà'.

Destino

DESTINO è una di quelle parole assai usate ma poco chiare. Leggo sul Devoto-Oli: 'Destino: insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato (o stiano per determinare) gli eventi della vita...'
Da cristiano più che di destino dovrei parlare di Provvidenza, ed io non nego che vi sia un intervento misterioso di Dio, che contribuisce a 'guidare' le nostre scelte. Ma ciò che appare più evidente sono le più o meno libere scelte che noi compiamo. In genere, soprattutto nelle scelte fondamentali della vita, la scelta nasce da una riflessione (a volte lunga e dolorosa) fra i pro e i contro. In alcuni casi operiamo scelte soprattutto di cuore, d'istinto, e magari poi ci pentiamo per aver usato poco la ragione; in altri casi siamo troppo razionali, salvo poi pentirci di aver trascurato il cuore. Mi piace molto ripetere ciò che ha detto un saggio (non so chi):  il cuore è il vento che gonfia le vele, la ragione è il timone che guida la barca. Siamo cuore e ragione, metterli d'accordo non è mai facile.

in foto: era destino che arrivassi alla Vidoletti? Di certo se nel 1984 non presentavo domanda di trasferimento, lì non capitavo.

Il comitato

Il Comitato Feste e Festini della Vidoletti ha bene operato anche in occasione della recente manifestazione di fine anno. Del resto è un Comitato molto collaudato.

La torta


Grazie....per la torta!

I cannoli di Agatina

Ieri sera, alla festa Vidoletti per le pensionate, non potevano mancare i famosissimi cannoli di Agatina detta Tina. La professoressa Gussio, di chiare origini siciliane, è grande esperta di questo dolce. Desidero ringraziarla, per i cannoli ma soprattutto per essere stata la professoressa di matematica di tutte e tre le mie figlie. Brava Agatina! E adesso, che vai in pensione, non dare i numeri!

35° anno di insegnamento

Bè, questa foto è di qualche annetto fa (e purtroppo si vede) ma è una foto d'autore, di Carlo Meazza, per questo l'ho scelta. Dunque, ieri ho portato a compimento il mio 35° anno di insegnamento. La mia carriera è stata molto fortunata: un anno a Venegono Superiore, un anno a Saronno, 5 ad Arcisate e poi, dall'anno scolastico 1984-85, alla Vidoletti, un chilometro da casa. Molto è dietro alle spalle, altro mi attende, vado avanti giorno per giorno, cerco di non buttar via troppo tempo. Ma intanto ho soffiato nel fischietto, tre fischi di chiusura dell'anno scolastico 2011-2012. Ora vado negli spogliatoi e mi faccio una bella doccia.

venerdì 29 giugno 2012

Nessuna sviolinata

Nessuna sviolinata, ma al termine dell'anno scolastico 2011-2012 desidero ringraziare il mio preside Antonio e le collaboratrici Daniela e Silvana, per il gran lavoro svolto. Io insegno spesso volentieri, qualche volta con entusiasmo e qualche volta a fatica, insomma, faccio il mio dovere, ma loro vanno ben oltre!

Con la ex Nicoletta

Naturalmente si tratta di ex alunna. Nicoletta, mia ex alunna, oggi è entrata ufficialmente in ruolo. La Commissione Valutazione (della quale faccio parte da molti anni) l'ha ritenuta meritevole di tale titolo. E per me è un grande onore poterla accogliere alla Vidoletti, come collega.

Ricambio generazionale

E come è giusto che sia, le giovani leve s'accomodano sulla cattedra di chi meritatamente va in pensione, dopo un lungo servizio. Largo alle giovani!

Il grazie del preside

Il dirigente scolastico della Vidoletti, prof. Antonio Antonellis, a nome di tutto il collegio docenti, ha ringraziato le quattro professoresse, che hanno raggiunto l'età della pensione. La professoressa Fenza ha parlato dell'oscuro lavoro dell'insegnante, che semina con passione e attende e spera.

Una grande festa

Grande festa questa sera alla Vidoletti, per il pensionamento di quattro professoresse: Gussio, Fenza, Irace e Cicala. Per loro sarà una lunga estate!

Auguri

Oggi è San Pietro e Paolo, quindi auguri ai tanti Paolo, Paola, Pietro, Piera che conosco, a cominciare da mio fratello Paolo eccetera eccetera.
In foto: Paolo Caggioni (padre orgoglioso che porta all'altare la figlia Benedetta).

Io non dimentico

Naturalmente, in questo momento di esaltazione nazionale, io non dimentico le bravate di Balotelli, soprattutto l'oltraggio alla maglia nerazzurra, gettata a terra con disprezzo. Ma questo della maglia deve essere un vezzo di SuperMario, che anche ieri si è denudato. Non dimentico ma, ovviamente, tutto si supera, perché alla gente non interessano persone equilibrate, sagge, morigerate, consapevoli eccetera. Alla gente interessa che uno sappia far bene una cosa, meglio di tutti gli altri. Alla gente interessa uno che metta pepe al nostro desiderio di vittoria, di rivalsa, di primato, sebbene per interposta persona. E Balotelli va benissimo, perché segna, la sola cosa che deve fare. E non è poco. A un calciatore è chiesto di fare il calciatore, cioè di calciare la palla in rete. Tutto il resto sono chiacchiere. Quando SuperMario non segnerà più (speriamo che la striscia positiva continui anche con la Spagna) allora verranno fuori tutte le magagne, ma finché segna state sicuri che nessun indice accusatore si alzerà contro di lui. Forza Mario!

Superstizione

Altro che furie rosse: furie azzurre! Ritengo che, all'80%, l'Italia vincerà gli europei, domando gli iberici che, rispetto a noi, sono meno gasati, più appagati. Per noi potrebbe essere l'inizio di un nuovo ciclo, c'è molto entusiasmo e questo fa la differenza. Certo, una partita secca è aperta ad ogni risultato, per questo lascio il 20% alla Spagna. Ho notato una cosa: c'è molta gente superstiziosa. Ad esempio molti non scriverebbero (per superstizione, appunto) ciò che ho scritto io, perché porta male. Ma quando mai! Ritengo la superstizione un ridicolo retaggio della nostra arcaicità. Una forma di paura.

giovedì 28 giugno 2012

Challenge Provincia di Varese


Il Golf Club Varese ospita un avvenimento d'eccezione, il Challenge Provincia di Varese, con professionisti del golf giunti da tutta Europa. Oggi una prima selezione, venerdì e sabato la sfida fra i migliori.

I numerini


Il grande tabellone, con aggiornamenti dei risultati sui campi in tempo quasi reale.

Un grande talento


Domenico Geminiani, 16 anni, talento del golf nazionale, presente sul green di Varese

Mister master Stefano

I miei più sinceri auguri all'amico Stefano Giani, che ha vinto di recente i Campionati italiani master nei 5 km di marcia (vedi foto). Stefano è ben noto a Varese, anche perché è l'unico che marcia con perfetta tecnica nei sobborghi della città, coi suoi baffi, il suo procedere impettito, il suo cappellino. Grande Stefano!

Equilibrio

Suggerire ai giovani che devono essere equilibrati è come dire ad una pentola a pressione che non deve fischiare. Che facciano le loro esperienze di trasgressione, di eccesso senza eccessi estremi, ma credo che alla fine arriveranno alla mia conclusione. Penso ai giovani: puntare al ribasso, accontentarsi, vivacchiare può essere persino piacevole, salvo poi arrivare alla mia età e rendersi conto di aver vissuto così così (e allora quel sospetto scoccerà assai), ma del resto puntare troppo in alto può ingenerare frustrazioni, sconfitte, depressioni.  Uno su mille ce la fa, canta Giannino, e gli altri 999 hanno il magone e si sentono falliti. E potrei fare molti esempi. Quindi? Rischiare ma non troppo, valorizzarsi ma coi piedi per terra..insomma, equilibrio.... discorsi da vecchi....voi giovani non ascoltatemi.

Fra medioevo e nuovo millennio

Procedo, saltellando fra Medio Evo e Nuovo Millennio. Per quanto riguarda la cura del corpo, l'importanza che attribuisco alla salute psicofisica per il raggiungimento della felicità, sono pienamente nel mio tempo. E del resto io sono un professionista del corpo, pur ribadendo lo stretto legame che c'è fra corpo e mente. Ma le riflessioni che faccio su ciò che veramente alla fine conta, sull'essenziale, sulle fondamenta che reggono l'edificio, soprattutto quando si procede nel tempo, mi portano ad un progressivo distacco dal corpo, nella convinzione che ci diventerà nemico e dovremo imparare a sopportarlo. E qui siamo nel primato dello spirito, cioè, se non erro, in pieno Medio Evo.  

Auguri, don

Auguri, don. Il 28 giugno di molti anni fa, credo il 1967, don Angelo (la foto non è il massimo, è l'unica che ho trovato su google) venne ordinato sacerdote e capitò nella mia parrocchia, a Biumo Inferiore. Da allora le nostre vite hanno camminato parallele sino al 1981 (quando mi sono sposato) e anche oltre. E' stato il prete che ha determinato maggiormente la mia vita, perché è stato molto presente negli anni decisivi, dai 15 ai 25 anni, quando si operano le scelte fondamentali, nel mio caso studio, lavoro e matrimonio. Fra pro e contro, devo ammettere che a tanti anni di distanza i pro credo siano superiori ai contro. Mi ha insegnato a pensare a Dio e ai fratelli. Ha messo insieme ragazzi e ragazze in un unico gruppo, e questo non è poco. Ha rafforzato il mio amore per la montagna, con le vacanze sulle Dolomiti. Ha però calcato troppo la mano sull'obbedienza, sul rispetto dell'autorità, e soprattutto non ci ha educato ad una fede dubbiosa. Per contro ci ha rafforzato nella virtù della pazienza. Ci ho messo molti anni a liberami da alcuni legami troppo stretti, dallo strapotere dei sensi di colpa, ma nessuno è perfetto, né io né don Angelo, quindi tutto sommando ringrazio di averlo incontrato. E lo ricordo con affetto.

mercoledì 27 giugno 2012

Comunicare

E' una gioia grande riuscire a comunicare ciò che si vive nel profondo, trovare persone attente alle nostre confidenze. L'amore può regalare questa dimensione di vicinanza. Ma tale livello profondo di comunicazione è difficile, raro, tante ragioni (banali e serie) sviliscono questo bisogno primario. E prevale il silenzio. Spesso un silenzio nascosto nella folla, perché stare con gli altri non vuol certo dire comunicare.
L'esistenza è uno spreco enorme di intimità non condivise.

Luisa e Ric, sposi quasi novelli

Tantissimi auguri agli amici Luisa e Ric, che oggi festeggiano l'anniversario di nozze, sposi dal 1981. Sposi quasi novelli...ma sempre belli!

martedì 26 giugno 2012

Il racconto del mercoledì



IL PASSAGGIO

Il pelouche dell’infanzia cerca di liberarsi dalla morsa nervosa delle dita di lei, la sua padrona, che lo maltratta: piccolo candido pelouche dal nastrino rosso al collo, morbido e impotente oggi, che lei ha voluto con sé, davanti al suo primo esame di competenza scolastica. Annega, riemerge, gli schiaccia la pancia e lui gonfia il torace, gli strizza il collo, le piccole zampe d’orsetto  che accoglie con pazienza tutta quell’ansia da prestazione. Lo accarezza ma –inganno- un attimo appresso è soffocato, manomesso, solleticato.
Lei è una gran bella ragazza oggi, sulla via della completezza: onde lunghe di lisci capelli s’adagiano sugli scogli di spalle larghe, ha scelto un vestito da sportiva qual è, di alta statura, basse colline di seni primaverili, il dolce profilo del naso e due mani nervose. Le lunghe dita tastano la morbidezza del vecchio amico d’infanzia, soggiogato al suo potere di donna costretta a soffrire per dire parole imparate a memoria. Vorrebbe essere altrove, aver già scontato la pena, vorrebbe tacere e baciare il pelouche ma non è ancora il tempo: ora gli serve, antico regalo tornato utile dopo anni d’oblio. Stava uscendo di casa senza di lui, una pesante cartella di libri e quaderni, il desiderio di scappare lontano e un respiro d’affanno. L’ha visto, nell’ombra, fra polvere e bambole molli, l’ha accolto nella sua mano. Cascate di ricordi piacevoli, speranza che avrebbe ottenuto conforto dall’animaletto di pezza.
Siamo quasi alla fine ma lei non molla la presa, lo tormenta, lo molesta, lo stressa con il suo stress.
Ora abbassa le mani sotto la cattedra, le ginocchia pressano dita e pelouche, lei guarda i suoi giudici, no lui no, quel professore no, quella domanda no, non sa nulla, pocopoco, quasi niente. Vorrebbe pregare ma accartoccia l’orsetto, si sfila il nastrino dal collo, cade a terra con il tintinnio della campanella. Un trillo che non sfugge alla commissione d’esame. Ma fingono i prof. Sorride solo lei, la sua amata, che capisce ed è pronta ad un’altra domanda, per rincuorarla. Sa che la saprà. Ma l’altro incalza, gliel’ha giurata, all’esame all’esame vedrai, forse è solo la rabbia di essere vecchio, uno che ha dimenticato la morbidezza della gioventù.
“Bene, può andare?” chiede un docente.
“Per me sì” risponde il più innocuo, distante nel suo mondo.
Un susseguirsi di sì, va bene, sorrisi e “Un momento”. Tutto combacia, gliel’aveva promesso, ci rivedremo all’esame.  “Una sola domanda, mi piacerebbe che tu parlassi….”
Non la sa. E’ andata male. Ci sarebbe un pianto di rabbia sul limitare del suo sorriso falso, e fra le dita l’animaletto che geme, che soffre, che incassa. Che non regge più: la testa prende commiato dal resto del corpo.
Si aprono le sue mani, unite per tenerlo. Si scollano ed è un altro dolore, inatteso e profondo, più insopportabile di quella domanda dell’ultimo istante.  
“Allora, signorina…”
Si solleva la chiusa del pianto, singhiozza senza vergogna per quell’attestato di debolezza.
“Non fare così.” Il professore tiranno è pentito, è il primo ad accorrere, cerca di rimediare con fare paterno. “Se non la sai, amici come prima. Non è importante. Sei andata bene. Non piangere.”
“Non piango…”
“Non piangi?” domanda la sua professoressa del cuore.
“No, non piango per…”
“Per..?” ed è tutta un’attesa curiosa.
“ Non è la domanda…”
“Allora?”
“E’ morto il mio amico.”

Sempre meno

Stamani ho visto l'annuale poster, che mette in foto i nuovi preti diocesani. E ogni anno è per me una prova di fede. Solo 21 in tutta la Diocesi di Milano che, se non erro, è la più grande del mondo. Sempre meno. Ricordo negli anni Sessanta che il poster elencava 50-60-70 novelli preti. E' per me una prova di fede, perché lo leggo come esito sociologico: per forza, un tempo conveniva fare i preti, soprattutto nelle classi meno abbienti, e quindi i sacerdoti abbondavano. Oggi non conviene più, quindi niente preti. In compenso abbondano le vocazioni nel Terzo Mondo dove, in effetti, forse è un 'mestiere' ancora appetibile.E mi domando: Dio dov'è? Basta la sociologia a spiegare il fenomeno?
Dio sta sempre dietro la nostra libertà La libertà lo batte sempre sul traguardo, o è Lui che si fa superare, ma questo poco importa. Fatto sta che la libertà, dalle nostre parti, un tempo suggeriva: fatti prete, che hai solo da guadagnare. Oggi dice: fatti furbo, non farti prete.

Un Carlo nuovo di zecca

Leggo oggi su Varesenews una notizia che mi rallegra assai: i miei amici Luisa e Massimo sono diventati nonni, è nato il loro primo nipotino, Carlo, figlio della loro figlia Virginia e di Filippo. Naturalmente sono molto contento per la scelta del nome, mi pare un ottimo nome. Un abbraccio ai neogenitori, agli amici giornalisti Max e Luisa e un caro ricordo anche al bisnonno Mario Lodi (nella foto di Carlo Meazza), storico direttore del quotidiano La Prealpina. Evviva!

Luci ed ombre

Rintanato fra l'ombra e la luce
accucciato fra silenzi e verità
brillo di poco sole riflesso
scanso il buio come una ragnatela,
a bracciate, come chi nuota.


(foto v.z.):  1 luglio 2011 chiesetta di Santo Stefano

lunedì 25 giugno 2012

Un nuovo inizio


Il mio amico Stefano detto Pillo (a destra), appena laureato in ingegneria gestionale, ha iniziato oggi, 25 giugno, la sua carriera lavorativa. Desidero auguragli un percorso felice e ricco di soddisfazioni. E approfitto per augurare a tutti i giovani BUON LAVORO. So che per loro è più difficile, rispetto ai tempi miei. Difficile ma certo non impossibile. Le difficoltà possono anche essere stimolanti. Superarle gratifica.

Armonia

Non so se le donne possono dire la stessa cosa, so che noi uomini abbiamo a disposizione la bellezza femminile per poter sperare nell'Armonia, nella Bellezza di un Progetto eterno di Bene e di Bello che sappia andare al di là delle cose.

in foto: Greta Garbo la divina, una bellezza assoluta

Tanti auguri, miei cari

Tanti auguri marcogabry o gabrymarco, che è la stessa cosa.

San Giuàn fa mia d'ingànn

Chi è stato all'oratorio conosce bene questa frase scaramantica: 'San Giuàn fa mia d'ingàn'. In pratica: San Giovanni dovrebbe proteggere dalle ingiustizie della storia e in particolare dello sport. Se uno prende un rigore ingiustamente, San Giovanni ripara al torto facendo sbagliare chi tira dal dischetto. E ieri era San Giovanni, e il Santo ha fatto il suo dovere, regalando all'Italia la dovuta vittoria contro l'Inghilterra. Ma attenti: San Giovanni fa sì la grazia, ma non sempre, e noi la palla la dobbiamo depositare in gol. 'La dura legge del gol.'

domenica 24 giugno 2012

Torno sempre con gioia

Torno sempre con gioia all'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore. Il mio oratorio dal 1961 al 1984. Certo, allora il campo da basket non era così bello, niente tribunette, lì mi sono fatto le ossa, le sbucciature, le sudate che hanno rallegrato la mia giovinezza. Soprattutto tanto sport e un po' di preghiera. Molto è cambiato in questi ultimi quasi trent'anni, eppure all'oratorio Molina sono sempre un po' a casa mia, il senso di estraneità è lieve, i ricordi mi abbracciano, anche se non sono tutti positivi. E la voglia di fare canestro, quella, non manca mai.

Bene, come sempre

Stasera si è concluso il 7° Memorial Fabio Aletti. Bene come sempre. Oltre 40 squadre partecipanti, organizzazione ottima (grazie ai molti volontari, che meritano un grande applauso), bene il meteo (a parte il temporale di ieri), fondo del campo completamente rinnovato, tanto pubblico. Festa di sport, festa della memoria, festa della speranza. Della Speranza.

Vecchie glorie-giovani promesse

Ottimamente presentata da Antonio Franzi, giornalista, uno dei massimi esperti di basket e non solo di Varese, si è svolta la tradizionale sfida Vecchie Glorie-Giovani Promesse, nell'ambito del Memorial Fabio Aletti. Ho potuto così salutare, fra le vecchie glorie, Fabio Colombo e Max Ferraiuolo. Ma vediamo, a sinistra, anche il mitico Della Fiori. Non so come sia andata a finire, ma ho notato l'assenza di Mentasti, un'assenza pesante. Non so come i coach Crugnola e Gergati abbiano fatto, mancando il suo atletismo e i suoi canestri pesanti.  

Armando, grande play

Coach della formazione delle vecchie glorie è stato scelto il mio amico ed ex collega alla Vidoletti Armando Crugnola (maglia verde). Armando è stato un grande play, giocava nella Robur e un anno in serie B fu il miglior realizzatore di quel campionato. E' stato sfortunato, in quegli anni due erano i play varesini migliori, lui e Dodo Rusconi. La grande Ignis scelse Dodo, che ebbe modo di dimostrare tutto il suo valore a livello nazionale ed internazionale. Ma sono convinto che Armando avrebbe fatto altrettanto.

Brava Raja

Raja Khairallah, (a destra), classe 1987, di Torino, ha vinto ieri il Premio ArteVarese.com in Galleria Ghiggini, con una foto digitale (vedi sopra) dal titolo 'Do not go gentle into that good night' del 2011. Ero indeciso ve votare lei. Una foto molto suggestiva. Dice Raja: 'Spinta dalla curiosità verso ciò che anima l'essere umano in quanto commistione di spiritualità e materialità, predisposizione innata alla solitudine ed alla socialità, le mie fotografie tendono a comporre queste antinomie sfruttando la tecnica dell'accostare colori scuri a luci tenui e color pastello...'

Accadde...un anno fa



Domenica 26 giugno 2011 – sereno
Ieri mattina, verso le 8.30, esattamente all’orario di apertura, l’ufficio postale del Sacro Monte è stato rapinato. Un lavoro da professionista, dato che nessuno si è accorto del furto, a parte l’unica impiegata dell’ufficio, che è stata chiusa in bagno dopo la rapina. Solo le sue urla disperate hanno permesso di scoprire il malfatto. Spariti migliaia di euro in contanti.

Lunedì 27 giugno 2011 – sereno
A Vedano si fa sul serio. Grazie ad un’ordinanza del sindaco vedanese, si è giunti all’identificazione di un uomo di Malnate che, per ragioni sconosciute, aveva deciso di abbandonare sul bordo strada di Vedano un certo quantitativo di rifiuti domestici. A differenza di Napoli, qui i cittadini hanno denunciato il fatto e contribuito alla ricerca dell’uomo che è stato identificato: multa di 400 euro e ripulitura dell’area.

Martedì 28 giugno 2011 – sereno
Torna la questione Carcere dei Miogni. A seguito di una protesta non violenta dei detenuti, il capogruppo Pd in Consiglio comunale, Fabrizio Mirabelli, ha portato la questione in Salone Estense. Un tema che ciclicamente torna. Mirabelli chiede fra l’altro che fine abbia fatto il piano carceri, con l’ipotesi di un nuovo penitenziario per la nostra città, visto che l’attuale, sorto nel 1890, è del tutto inadeguato.

Mercoledì 29 giugno 2011 – sereno, coperto, temporale
Stefania Filetti, classe 1966, residente a Cinisello Balsamo, è stata eletta alla guida della Fiom-Cgil di Varese. E’ la prima volta che una donna ricopre tale incarico alla Fiom varesina. La Filetti si è fatta le ossa –sindacalmente parlando- all’Alfa Romeo di Arese, prima di passare alle dipendenze dei sindacati dei metalmeccanici varesini.

Giovedì 30 giugno 2011 – sereno, molto bello
Presentata la nuova stagione all’Ippodromo delle Bettole, che inizierà il 2 luglio. 18 appuntamenti, sino al 30 agosto. A comunicare il calendario degli eventi ippici Guido Borghi (uno dei massimi azionisti della ‘Varesina Corse’), il sindaco Attilio Fontana, don Pino Tagliaferri (in rappresentanza dell’Istituto Geriatrico Molina) e Cesarina Del Vecchio (Fondazione Piatti Onlus). Alcune corse, infatti, avranno finalità benefiche.

LUGLIO 2011

Venerdì 1 luglio 2011 – sereno
Chiude la Macelleria Carlo Turati di Corso Matteotti, una macelleria storica, operante in centro città dal 1934. “Andiamo in pensione”: questo il sintetico comunicato, lasciato ai molti clienti da Emilio Turati (66 anni) e dalla sorella Vittoria (74 anni) che, giustamente, hanno deciso di riposarsi, dopo tanto lavoro. Al loro posto subentrerà Erbolario. Molti i clienti delusi: una carne piemontese così buona sarà difficile recuperarla altrove.

Sabato 2 luglio 2011 – sereno
Partenza a buon ritmo dei saldi, data unificata in tutta Italia. Partenza buona ma non eccellente, dicono i commercianti, prudenti per natura. “Per tirare le somme bisognerà attendere a lungo. La crisi non è ancora superata, e Varese non fa eccezione.” Gli sconti variano dal 30 al 50 per cento, e qualche cliente si lamenta: “Dovrebbero essere dal 50% in su.” 



San Giovanni

Auguri ai tanti Giovanni e Gianni e Giovanne che conosco. In particolare a Gianni Argese, assiduo lettore di questo blog, un uomo che ha dato troppo poco all'atletica leggera italiana, era una promessa mantenuta solo in parte, e al mio amico giornalista e scrittore Gianni Spartà (foto), che non molla e cerca di dare qualcosa in più al ciclismo italiano. San Giovanni mi ricorda mia madre che diceva sempre: "Le ciliegie si possono mangiare non oltre San Giovanni, dopo hanno il giovannino (il vermetto  ndr)." Cara mamma Ines, e cara zia Maria, che aveva due piante, una di ciliegie e una di amarene ed io su, fra i rami, a raccoglierle.

sabato 23 giugno 2012

Il nuotatore

Sto leggendo la raccolta di racconti 'Il nuotatore' di John Cheever (foto). Una scrittura essenziale, incisiva. Speriamo che mi faccia tornare la voglia di nuotare. Ma soprattutto che elevi un poco la qualità della mia scrittura.

La coppia

I cognomi sono sempre quelli, Zanzi e Meazza, ma questa volta lo Zanzi non sono io, bensì il mio amico Daniele, noto agronomo, amante degli alberi varesini. Dopo aver firmato alcuni libri con l'amico fotografo Carlo Meazza, ora tocca a Daniele prendere il mio posto come scrittore. Il libro, un prestigioso volume che ha richiesto alcuni anni di lavoro, verrà presentato entro la fine dell'anno. Questa che vedete è una copertina di prova, potrebbe non essere quella definitiva.

Ottima musica

Stamani, in corso Matteotti, mi ha fatto piacere ascoltare musica classica in versione moderna, proposta da questi 5 giovani suonatori ambulanti, molto bravi, gente che ha studiato, non strimpellatori. Giovani intraprendenti. Avevo ascoltato un gruppo simile a Trastevere, due anni fa. Musica di qualità, pur senza l'abito adatto!

Eileen ed Emilio

Si è svolta stamani, in Galleria Ghiggini, la premiazione dell'XI edizione del concorso Ghiggini Arte Giovane. Vediamo Eilenn Ghiggini (al centro) e suo padre Emilio (a destra) durante lo spoglio delle schede. Come è andata a finire lo vedrete più avanti, qui voglio ringraziare Eileen ed Emilio per la loro volontà di mantenere questo Premio, voluto da Gottardo Ortelli, spazio riservato alle giovani speranze dell'arte. In tempi di vacche magre, questo è un segno di amore verso la pittura, la scultura, la fotografia, l'arte nelle sue molteplici espressioni.  

Francesca, Raja e Gabriela

 Ecco le tre ragazze premiate: da sinistra Francesca Lai (seconda classificata), Gabriela Butti (prima classificata) e Raja Khairallah (premio ArteVarese.com)  Fra i dodici finalisti vi erano 5 maschi, che sono stati surclassati dalle femmine.

L'equilibrio di Gabriela

'Ricerco e studio l'imperscrutabile e ciclico divenire che è l'EQUILIBRIO, unione di Teoria e Pratica, commistione di materie naturali e di tecnologia, buio e luce...' Questo scrive fra l'altro Gabriela Butti, classe 1985, di Como, per presentare i suoi due lavori. In basso vediamo 'Nemesi, 2012', carta da spolvero traforata e retroilluminata. E' Gabriela la vincitrice del Premio Ghiggini Arte Giovane 2012. Brava!

Ho scelto Erika

Come giurato della Giuria popolare del Premio Ghiggini Arte Giovani quest'anno mi sono sbilanciato, ho voluto superare la mia tendenza a preferire opere 'tradizionali' e ho votato questo lavoro di Erika Lecchi, che è sempre alla ricerca di nuovi materiali ed ha scelto le ossa per scriverci il pentagramma del 'Nocturno' di Tchaikovsky. Non ha vinto, ma non mi pento della scelta.

Per fortuna

Guardando ieri sera i molti celebranti alla Messa per Fabio, ho elaborato questo pensiero: per fortuna non ho fatto il prete. E spiego: mia mamma Ines mi aveva fatto capire più volte che un prete in famiglia poteva starci bene, e che io forse ero, dei quattro, il figlio più adatto al ruolo. In verità non ho mai preso seriamente la cosa...per fortuna. Sarebbe stato un fallimento. Anzitutto amo troppo le donne, e poi il pensiero di dover allontanare i dubbi di fede mostrando il viso convinto, perché quello è il tuo mestiere e senza quello non sapresti come campare, sì, questa ipotesi mi spaventa. Per questo forse i preti dovrebbero avere un lavoro, che regali loro più libertà, più autonomia di giudizio, così da poter dire liberamente: "Ho sbagliato, amici come prima."