sabato 23 giugno 2012

Per fortuna

Guardando ieri sera i molti celebranti alla Messa per Fabio, ho elaborato questo pensiero: per fortuna non ho fatto il prete. E spiego: mia mamma Ines mi aveva fatto capire più volte che un prete in famiglia poteva starci bene, e che io forse ero, dei quattro, il figlio più adatto al ruolo. In verità non ho mai preso seriamente la cosa...per fortuna. Sarebbe stato un fallimento. Anzitutto amo troppo le donne, e poi il pensiero di dover allontanare i dubbi di fede mostrando il viso convinto, perché quello è il tuo mestiere e senza quello non sapresti come campare, sì, questa ipotesi mi spaventa. Per questo forse i preti dovrebbero avere un lavoro, che regali loro più libertà, più autonomia di giudizio, così da poter dire liberamente: "Ho sbagliato, amici come prima."

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