domenica 10 ottobre 2010

Il dolore di Giacomo

Quando la malattia grave arriva e pesa sulle spalle di una giovane vita: questo è capitato a Giacomo Cardaci, scrittore, che ha saputo regalarci il diario della sua vita sofferta. Il libro con la storia di Giacomo ('La formula chimica del dolore') verrà presentato oggi, domenica 10 ottobre, ore 17, Hall del Nuovo Ospedale di Circolo in via Guicciardini. Ad intervistare l'autore, Gianni Spartà. L'appuntamento è organizzato nell'ambito del Premio Chiara, in collaborazione con Varese per l'Oncologia Onlus. Ho letto il libro quest'estate. Mi ha regalato qualcosa. E non è facile. Perché sono un tipo abbastanza esigente.

Peace

Come già scritto, qualche giorno fa ho appeso sul mio balcone le bandiere di preghiera tibetane e la bandiera della pace (foto). Ogni tanto mi capita di esprimermi con segni esteriori, anche se resto convintissimo che un uomo di pace dimostra di esserlo con la vita, e non con una bandiera che penzola al vento. Poi pensavo ai quattro alpini morti in Afganisthan e a John Lennon, che avrebbe compiuto 70 anni e che ha scritto Imagine, che parla di sogni di pace. Ho frullato insieme tutti questi pensieri e ne è saltato fuori che è troppo facile scrivere canzoni come Imagine, cantarle e mettersi il cuore in pace, o appendere bandiere della pace. Ci è chiesto di più, molto di più.

Orgoglio alpino

Sono un alpino. Mortaista a Malles Venosta. Il mio orgoglio alpino è limitato. Metto il mio cappello alpino con nappina rossa (btg Tirano) una volta all'anno, il 15 agosto, alla Santa Messa delle Tre Croci, eppure quando sento che è morto un alpino in missione mi sento in qualche misura coinvolto, più coinvolto che se fosse un italico milite di un'altra arma. Non sono certo un guerrafondaio, non so quanto sia giusta l'operazione in Afganisthan, ma i quattro alpini morti ieri non mi lasciano indifferente.