domenica 27 settembre 2009

Compassione

Compassione, cioè il patire-con, che ti permette di spezzare il pane (o dividere una fetta di torta) con chi ha fame eccetera. Il Vangelo di domenica 27 settembre è quello del Buon Samaritano. A tutti noto. Il Samaritano è buono perché ha compassione del poveraccio che è stato picchiato e rapinato. Si ferma. Gli altri se ne vanno. Ascoltandolo pensavo che si fanno tanti corsi (sportivi e non, i più strani, originali, incredibili), ma non ne ho mai visto uno sulla compassione. Ma ci vorrebbe. E la prima lezione per me dovrebbe avere per titolo 'L'arte della sosta'. Perché noi (mi permetto di usare il plurale, non se la prenda chi non si sente in lista), perché noi, dicevo, scappiamo.

sabato 26 settembre 2009

Un libro per Luigi


A partire da sabato 26 settembre, e credo per un paio di settimane, allegato a La Prealpina sarà in vendita un libro dedicato a Luigi Orrigoni (foto Ghiotto-Puricelli), imprenditore, morto prematuramente. E' stato scritto dal mio amico Gianni Spartà, con interviste di un altro mio amico, Riccardo Prando. Si dirà che ho tanti amici. Sì, sono fortunato, ed era mio amico anche Luigi Orrigoni, che ho conosciuto bene nei suoi ultimi anni di vita. Luigi un giorno si è stancato di fare solo le cose bene, e ha pensato che fosse bello fare anche DEL BENE. E si è dato da fare, arricchendo di generosità le sue giornate. L'ultima volta che lo vidi eravamo io, lui e il fotografo Carlo Meazza. Naturalmente si parlava di libri. Io gli dissi che era venuto il momento di pensare ad un libro sulla fortunata impresa dei suoi supermercati Tigros. Lui si mise a ridere, come per dire che non era il caso, e poi c'era tempo. E invece il tempo, purtroppo, non c'è stato più.

venerdì 25 settembre 2009

Profumi d'autunno

Il mio amico-collega Enrico Piazza oggi mi ha fatto proprio un bel regalo. Mi ha omaggiato quattro boletus edulis (anzi, forse uno è un boletus pinicola), insomma, quattro bei funghi porcini da lui raccolti in luoghi segreti e inaccessibili ai più, che già vedo trasformati in funghi trifolati, ottimi per il mio amato risotto. E stasera sarò un po' più felice. Concluderò poi con le mie amate caldarroste, un sorso di lambrusco amabile e via. Si dirà che sono un goloso, meritevole di qualche girone infernale. In fondo si tratta solo di un paio di sapori autunnali. Basta ritagliarsi il tempo per gustarli.

E bravo Gianluigi

Campane a festa per l'amico giornalista Gianluigi Paragone. Le campane non sono state scelte a caso (foto), sono quelle della chiesetta di Torba, vicino agli studi della tele locale Rete 55. Dunque, Paragone è stato nominato vicedirettore di RaiDue. E' il giornalista varesino che ho visto crescere con maggior velocità e successi di carriera, grazie a doti e scelte politiche: collaboratore de La Prealpina, poi direttore di Rete 55, poi direttore de La Padania, poi vice a Libero e ora vice in Rai. E bravo Gianluigi!
Fra i ricordi, ne ho uno in particolare: quando collaborava alla Prealpina, fu lui a telefonarmi, annunciandomi che avevo vinto il premio Poeta Bosino. Doveva fare il pezzo e chiedeva lumi.

I due figli

Sempre il mitico prof. Zamagni (vedi sotto) ha citato Sant'Agostino, sul tema della speranza. "La speranza ha due figli, la rabbia e il coraggio. La rabbia, che ti fa vedere ciò che non va; il coraggio, che ti fa agire verso un mondo migliore. La speranza non ha niente a che vedere con lo stare con le braccia conserte ad aspettare." Insomma: aiutati che il ciel ti aiuta. Perché la crezione deve essere completata grazie al lavoro dell'uomo, lavoro (sempre parole del prof) che al tempo di greci e romani era destinato agli schiavi e non esercitato dagli uomini liberi, lavoro che (ora et labora) è stato poi equiparato alla preghiera, momento essenziale di libertà e di realizzazione. Quindi anche di felicità.

L'indice di felicità

Interessante incontro sull'enciclica pontificia 'Caritas in veritate'. Un grande prof Stefano Zamagni, economista, ha fatto rimpiangere chi non ha avuto docenti come lui. Fra le tante cose dette (che poi in sintesi è sempre la stessa storia, l'egoismo contro la carità, il cuore di pietra contro il cuore di carne, l'interesse personale contro una visione fraterna), Zamagni ha parlato di indice di felicità: "Dopo una certa soglia, la felicità non è direttamente proporzionale alla ricchezza. Diventa il contrario. Più soldi, meno felicità." Dopo una certa soglia, si capisce: chi non ha il minimo è molto infelice. Ciò è detto per chi, le ricchezze, le accumula, illudendosi che quella è la via per la felicità. Ma anche questo era già stato scritto. Sul Vangelo.

giovedì 24 settembre 2009

La casa dello sciatore


Almeno per quanto mi riguarda, lasciata l'acqua ormai fredda del lago di Monate, ho dato inizio alla stagione dello sci nordico. Infatti mi sto allenando con gli sky-roll, gentilmente prestati dall'amico prof. Pippo Gazzotti, uno che ha imparato ad amare lo sport e lo sci da fondo dal mai dimenticato prof. Gianni Bellorini. E proprio il prof. Gazzotti mi fa sapere che Brinzio, da ieri, ha una vera e propria Casa dello Sciatore, una casetta di 9 metri x 4, destinata al noleggio sci e alla sede dei maestri di sci del Brinzio. Quella vecchia era davvero angusta. Molto bene. Manca solo una cosa: la neve. Certo, è presto adesso, ma comincio a pregare perché ne scenda come lo scorso anno: una stagione da favola (vedi foto).

mercoledì 23 settembre 2009

Noemi d'argento


Grande Noemi. Nel mio pezzo, uscito su rmfonline.it, sono stato buon profeta. Dei quattro moschettieri varesini, impegnati ai Mondiali di ciclismo a Mendrisio, davo Noemi come la favorita per un posto da podio. Naturalmente Garzelli e Basso non sono ancora scesi in strada, e possono far meglio di lei (e ce lo auguriamo), intanto lei, Noemi Cantele da Arcisate, ha fatto il botto, medaglia d'argento nella crono elite donne. Lei alla tele è apparsa radiosa, ma immagino la gioia anche della mia amica (nonché collega) Mariangela Algisi, che è stata la prima allenatrice di Noemi. Molto bene. La ragazza, straottima nello sport ma ottima anche nello studio, fosse venuta a scuola alla Vidoletti avrebbe vinto senz'altro il nostro premio LA SPORTIVA DELL'ANNO.
La foto che vedete è stata da me scattata giusto un anno fa, all'arrivo della prova in linea dei mondiali varesini. Oggi Noemi è decisamente più sorridente di allora.

Fossi in voi

So che l'ha già detto qualcuno, ma io lo ripeto alla mia maniera. Fossi in voi, non mi darei gran pena, alla ricerca di soldi e fama. Già è dura andarsene, dopo aver sperimentato, se non proprio una valle di lacrime, quanto meno una pianura di mezzi sorrisi e un tot di recriminazioni. Figurarsi se abbiamo da abbandonare soldi, successo, salute. Ci parrebbe di non poterci aspettare di meglio. O forse, addirittura, un giudizio severo sulla natura di quei soldi e di quel successo. Meglio viaggiare leggeri, con qualche sopportabile acciacco e la speranza che il meglio debba ancora arrivare.

martedì 22 settembre 2009

Il furto

Settimana della mobilità sostenibile, e tante iniziative anche a Varese per favorire l'uso della bicicletta. Non si venga a dire a me di usare la bici, perché me la porto anche a letto. Stamani la mia figlia maggiore, che ama andare in bici, si reca alla stazione FS, lega la bici (una city-bike nuova di pacca) e parte per Milano. La colloca insieme a molte altre due ruote. Quando torna, la bici si è trasformata in una rabbia potente, perché quella di metallo grigio è stata gentilmente rubata. Per fortuna non era la mia mitica Decathlon gialla (vedi foto), ma sempre di una bici da 300 euro si tratta. Voglio dire a chi l'ha rubata (tanto non lo saprà mai) che è un ladro (e ciò è evidente), ma che almeno la usi quella bici, la tratti bene e non vada più in giro in auto. Così avrei l'impressione di aver fatto -a parziale rimborso della sua malefatta- una buona azione.

Manuela e Carlo


25° di nozze dei miei cari amici Manuela e Carlo detto Carlino. Ci hanno regalato una bella festa ma, ancor prima, esempi di fedeltà e di gioia coniugale. Di Manuela posso dir poco, perché tardi è arrivata alla Comunità Shalom, mentre Carlo lo conosco da almeno 40 anni. Non so se Carlino se lo ricorda ma io, che sono molto vanitoso, lo ricordo eccome. Erano i primi anni della Shalom, e alcune ragazze (invogliate dalla Mentina e dalla Tappo) fecero un sondaggio fra di loro, per redigere una classifica dei maschi più belli. Ebbene, non ricordo se io e lui arrivammo primi a pari merito, oppure primo lui e secondo io, fatto sta che quello fu il verdetto, e ancora mi crogiolo. Come ricordo la stupenda Aletta Harley Davidson di Carlo, la sua passione per la montagna, la pesca e la caccia ai funghi. ......tutto è scivolato in avanti in un attimo, e ciò non rispetta le nostre aspettative.

domenica 20 settembre 2009

Viagra

Scendevo stamani dalla rizzàda della Madonna del Monte, con gli sky-roll in mano. Ho incrociato due signore, fra i 50 e i 60. Dialogavano a voce alta, non so se per la foga del racconto o per farsi sentire. E io ho sentito: "Vedi, gli uomini hanno il Viagra e quelle robe lì, ma noi donne non abbiano niente, per la mancanza di ormoni. Non abbiamo le stesse possibilità degli uomini..." Come dire: su quel fronte, è finita. E ancora: "Vedi, noi donne puntiamo tutto sui figli, e quando questi se ne vanno...." Mamma mia! Povere donne (dopo una certa età)! Ma lasciatemi aggiungere: poveri uomini!

Antonella e Paolo

20 settembre 2009: sono in festa Antonella e Paolo, per il loro anniversario di nozze. Ed io con loro. Sono sicuro che Paolo, ieri se non stamani, per festeggiare ha preso la bici ed è salito al Campo dei Fiori. Lui festeggia respirando la sana e salubre fatica, mista ad aria buona, di chi ama lo sport, non disdegnando la buona cucina e un buon prosecchino.

Le Agende


Dunque, si diceva (vedi sotto) che per me scrivere è un po' come respirare. Infatti oltre al diario, in vent'anni ho pubblicato una trentina di libri (dei quali non rimarrà traccia nella storia della letteratura, e che riesco a vendere solo regalandoli, il che è una contraddizione), e poi tengo dal 1979, cioè da 30 anni, le Agende, dove annoto con una costanza che quasi mi spaventa, i fatti della mia vita e di chi mi sta più vicino. E qui, davvero, non ho mancato un giorno. Ho iniziato il 1° gennaio 1979. Avevo smesso di fumare da un paio di giorni. Ero a militare a Malles Venosta. Così scrivevo su una piccola Agenda color marrone:
A piedi verso Resia (troppo vento e freddo). Telefonato alla Carla. A piedi a Tarces
In principio le Agende erano piccole e scrivevo poco poco, poi Agende più grosse e descrizioni più abbondanti: fatti e, ogni tanto, qualche nota, anche ironica.
Se voglio sapere cosa mi è successo, che so, il 5 maggio 1993 prendo l'Agenda e leggo: c'è anche il meteo. Direte che sono un po' maniaco. Non posso darvi torto.

Respirare

Per me, insignificante puntino nel nulla (eppure essenziale al mondo come ciascuno di noi) scrivere è quasi come respirare. Ho iniziato a scrivere un diaro alle medie, poi mia madre l'ha visto e l'ha letto e così ho smesso. Per riprendere nel 1975, quando (avevo 19 anni) la mia cara zia Maria mi regalò un diario verde (con lucchetto). E così cominciai. Le prime parole: '24-XI-1975: Sono le 9 passate da poco, e tra non molto andrò al Pronto Soccorso perché ho un ginocchio (quello destro) che mi fa molto male. Sono nero!
Da allora non ho più smesso. Su questo tipo di pagine annoto soprattutto considerazioni più che cronache di fatti. E' un diario di riflessioni. A volte non scrivo per giorni e mesi, soprattutto se la vita procede piatta, monotona, ripetitiva, insapore. Qui scrivo quando le cose vanno molto bene e, soprattutto, quando vanno male. E' una scrittura anche curativa. Naturalmente è un diario al quale ha accesso solo mia moglie. E che -come per tutti i Grandi- sarà poi pubblicato postumo: naturalmente il più tardi possibile!!!!!

venerdì 18 settembre 2009

Per amore o per forza


Di mio padre ricordo una frase, che mi innervosiva. "O è così, o è ancora così!" come dire: lo devi fare. Di mia madre ricordo una frase simile: "Si fa, per amore o per forza!" Questa frase mi faceva arrabbiare un po' di meno, ma sempre mi trovava impreparato all'azione.
A meno di essere completamente solo, senza legami, sopra un'isola deserta (evento assai raro), altrimenti la vita ti 'obbliga' ad amare, cioè ad accettare che la tua esistenza sia parzialmente condotta da altri. E a volte, quasi totalmente. E allora bisogna passare dall'IO al NOI: per amore o per forza. E conviene anzitutto a noi amare. Peccato che l'amore non sia affatto 'naturale' e spontaneo: prima c'è sempre l'IO. Amare è una conquista, un'ascesi, ma è un cammino ineliminabile. Vitale. E' la croce di tutti. La croce è un atto d'amore. Certo, se ne può anche fare a meno, si può fuggire, ma è una fuga verso una disumanità che fa male, anzitutto a noi stessi.

mercoledì 16 settembre 2009

Un podio a Daniela

La mia amica Daniela Colonna Preti (prima a destra, con gli occhiali, durante un momento conviviale) ha vinto il premio 'Un podio per tutti'. Un riconoscimento meritatissimo, perché Daniela è l'anima, lo slancio vitale, la passione della Polha Varese, società sportiva per atleti diversamente abili. Un giorno di molti anni fa, rendendosi conto di avere del tempo libero, ha detto: "Sarà meglio che le mie ore vadano a buon fine." E così è stato. Poi il tempo della generosità si è dilatato a dismisura: non per niente è stata premiata, lei, che già aveva ricevuto anni fa la prestigiosa Martinella del Broletto, con commovente cerimonia in Salone Estense.
Daniela: un esempio. E si va avanti ad esempi, folate di vento che ci fanno bene.

A Berlino a forza di braccia

Volto noto, è facile incontrarla a bordo strada con la sua bici, soprattutto dalle parti di viale Aguggiari. Natasha Isler, grande hand-biker, ha ricevuto la maglia griffata Provincia di Varese e il 20 settembre sarà a Berlino, per la maratona. Trasferta resa possibile grazie all'organizzazione di SeSteRo, neonata Onlus (già ne ho scritto) che favorisce fra l'altro lo sport disabili. Natasha, campionessa italiana 2003, terza ai Mondiali del 2007, vestirà dunque una maglietta biancorossa, colori varesini che saprà onorare in terra tedesca. Forza di volontà e di braccia: è così che si distacca la malinconia e qualche giusta, sacrosanta recriminazione.

martedì 15 settembre 2009

Volente o nolente

A 53 anni, cioè alla mia età, quando non è più lecito dire 'Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura etc', volente o nolente si traccia una bella riga sotto e si tirano le somme: parziali, certo, ma neanche tanto. Molto lo si è ormai fatto, indietro non si torna, le scelte decisive sono attuate e praticamente completate, restano le briciole, aspirazioni di corta gittata. E se tanta gente, a questa età, va in crisi, è perché i conti non tornano. E il timore di aver fallito la sola possibilità che un giorno ci è stata affidata ci sconforta. In certi momenti di rabbiosa rivalsa si ipotizzano riscatti dell'ultima ora, ma ci si trova appesantiti, imbrigliati da legami ineliminabili: i figli ancora in casa, i genitori bisognosi d'aiuto. Si avverte, poco gradita, la sensazione che la nostra vita sia in mano ad altri, proprio ora che avremmo le ultime possibilità. E non mi si dica che sono pessimista. Credo di essere un realista con venature ottimistiche, proprio perché, nonostante la mia analisi, sorrido abbastanza spesso.

Presa di coscienza

Lo sappiamo, siamo appesi a un filo, ad ogni età, però il tempo che va dai 50 ai 55 anni (cioè la mia età) è tempo di crisi, un po' per tutti. Ma non lo si dice. E non si è coniato un termine paragonabile all'altra età di crisi, l'adolescenza. Dire senescenza è troppo, andiamo decisamente in là con gli anni. Direi presa di coscienza. Parlerò un po' di questo mio tempo, anche se i post del blog (che vanno al contrario, si legge prima ciò che è stato scritto dopo) creano qualche confusione. Il passato, il presente e il futuro sono letti, compresi e immaginati con occhi più consapevoli. E ciò mi porta ad abbracciare la celebre sentenza di Orazio: 'Carpe diem, quam minimum credula postero' e cioè 'Cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel futuro'. Ma proprio Orazio, che invitava a far parte dell'aurea mediocritas, che non piace agli eroi ma vince gli affanni? Già, proprio Orazio.

lunedì 14 settembre 2009

Capriolo o stambecco?

Mi giungono dal mio amico-collega Enrico Piazza (probabilmente il solo, in Varese, che sta all'aria aperta come se non più di me) due segnalazioni di errori sul mio blog. Primo: quello da me segnalato tempo fa (vedi foto) non è un capriolo ma uno stambecco femmina. Inoltre, nel post su Mike Bongiorno, sempre il prof mi fa notare che il grande Mike è sì stato in vetta al Cervino, ma lassù condotto da un elicottero e non con le proprie gambe, gambe che invece hanno portato Enrico sulla cima della nota e affascinante vetta alpina. Non indago oltre e mi fido. Correggo e ringrazio l'amico-collega, grande sportivo e -cosa a me sconosciuta- anche grande esperto di ungulati.

Vanità e affanni

Ieri ho visto 'Vanità e affanni', uno degli ultimi film di Ingmar Bergman, del 1997, pensato e girato sulla soglia degli ottant'anni. 'Una parabola sulla vita, la morte, la pazzia e l'arte' recita il sottotitolo.
Un film estremamente ermetico. E l'ho già notato più volte: i registi (gli scrittori...) più invecchiano più si complicano la vita, offrendo lavori complessi oltre ogni comprensione dei più. Perché mai? Paura di ripetersi? Voglia di originalità? Desiderio di strafare, di superarsi, di ricapitolare in un solo lavoro il materiale di una vita? Secondo me la vita, andando in là, dovrebbe regalarti semplicità. Via via si sfronda e resta poco, ma ciò che davvero regge tutta la casa.

domenica 13 settembre 2009

Volano i pensieri

Volano i pensieri, e oggi si posano riconoscenti su una considerazione ottimistica: se riusciamo a vivere con gusto il presente, lo dobbiamo ad una sorta di legge primordiale di conservazione (simile all'istinto sessuale che favorisce la conservazione della specie), che ci dà tranquillità anche se (e lo sappiamo ma lo scordiamo subito) potrebbe capitarci di tutto. Eppure andiamo avanti, ci addormentiamo sereni e al mattino ci alziamo con voglia. Sappiamo ma speriamo che non capiti proprio a noi. Solo quando capita davvero a te, solo quando (a seguito di quella sciagura o per motivi insondabili) cadi nella depressione, solo allora la vita ti appare per quello che REALMENTE potrebbe essere. Le fondamenta vacillano. Ed è davvero dura. Ma la voglia di vivere è in genere più potente di ogni sconforto. E se ne esce. E si torna a volare.

Era ora

Ho dovuto aspettare i miei 53 anni, ma infine sono salito anche sul Monte Lema, una delle cime (diciamo cimette) più vicine a Varese. Anche il Lema ha la sua bella croce, eretta dai Malcantonesi nel 1929. Non ci ero mai andato. Poco più di un'ora, lasciando l'auto all'Alpe Pradecolo, sopra Luino. Insomma, io che sognavo d'arrampicare, eccomi sul Lema. L'arte d'accontentarsi è pur sempre un'arte.

venerdì 11 settembre 2009

Lasciamo stare i lupi


Ogni vita ha lo stesso valore. Ogni sofferenza fa male allo stesso modo. Per tutti i drammatici 11 settembre, che non scoppiano in diretta e non negli Usa. Homo homini lupus, l'uomo (è) lupo per l'uomo...ma non prendiamocela sempre coi lupi. Bastiamo (e avanziamo) noi, inetti custodi del bello.

Oggi, come allora

11 settembre 2001-11 settembre 2009: una preghiera

giovedì 10 settembre 2009

Nessuna pretesa

Sì, di per sè, visto che non abbiamo deciso noi di venire al mondo né tanto meno è frutto del nostro ingegno la tragica modalità per andarsene, di per sè -dicevo- potremmo anche lamentarci, avere pretese e arrabbiarci, ma l'esperienza insegna che sarebbe come prendere a pedate una roccia. Quindi, in realtà, non possiamo vantare nessuna pretesa. E allora non ci resta che ringraziare (non so bene chi...io direi Dio) se stamani ci siamo alzati, possiamo respirare e, tutto sommato, stiamo bene. Prospettiva di basso profilo? Sarà, ma francamente io non ne trovo di migliori.

mercoledì 9 settembre 2009

Capriolo

Quando ho visto questo animale -puntino lontano su una cresta in controluce a 2000 metri- l'ho preso per una capra. Poi con il massimo zoom ho intuito che fosse un capriolo e ho scattato la foto. Una capra non meritava l'immagine, un capriolo sì. Di capre ce ne sono tante, di caprioli molti meno e poi sono 'timidi', scappano, non è facile vederli, avvicinarli. L'abbondanza toglie la meraviglia. E allora è dura per noi, uomini, che siamo così 'abbondanti', meritarci la meraviglia di qualche nostro simile.

martedì 8 settembre 2009

Mike...tutto in un attimo

Probabilmente non ha avuto neppure il tempo di dire la sua parola magica (Allegria!) o una più consona al momento. In un attimo se n'è andato Mike Bongiorno, 85 anni e una bella vita dietro le spalle: soldi, sport, salute, soddisfazioni, successo, abbronzatura, papere (più o meno volontarie) e talento di intrattenitore. Un uomo fortunato (almeno per ciò che si poteva intuire dai media), che ha mantenuto la fortuna sino alla fine, lasciando la scena della vita soffrendo il meno possibile, grazie ad un infarto senza sconti. Mike fa parte della mia fanciullezza, giovinezza, della mia vita: un personaggio che si immagina immortale.
Una bella fortuna, dunque. A lui regalo il suo Cervino, cuspide che ha scalato più volte, lui che teneva una delle sue case a Cervinia. Sì, fortunato: non ha dovuto affrontare la prova dolorosa (a volte disumana) di dover 'ascoltare' la morte, cercando di mostrare a chi resta e osserva che è possibile accettarla e 'abbracciarla' con dignità.

Saper leggere e scrivere

Direttamente da Managua, in Nicaragua, il mio amico Giori Ferrazzi mi ricorda che l'8 settembre è la Giornata Mondiale dell'alfabetizzazione. Milioni di bambini ancora non sanno né leggere né scrivere, e non certo per pigrizia. Fiori destinati a non sbocciare mai, o malamente. Mi suggerisce di far visita ad un sito (www.iosonopresente.it). Io andrò a vederlo. E se volete vederlo anche voi, vedete voi.

Sestero...verso l'alto

I miei amici SE (Sergio Gianoli), STE (Stefano Zanini) e RO (Roberto Bof), cioè due giornalisti e un ex campione di ciclismo, hanno tenuto a battesimo un'Associazione (SESTERO, appunto), che ha lo scopo di ben operare per chi ha bisogno, in modo particolare amici diversamente abili eccetera. Puntano in alto nella generosità e, conoscendoli, non ho dubbi sulle loro reali motivazioni, e soprattutto sulla concretezza della loro azione. Gente che dice: "C'è un ospedale da fare in Africa...bene, su le maniche e via." Dice Roberto Bof: "Abbiamo appena iniziato, il conto è già in rosso, eppure..." Se avete tempo, visitate il nuovo blog di Roberto (http://robertobof.blogspot.com) e avrete tutti i ragguagli del caso. Per parte mia, non posso che mandare un invidioso e ben augurale abbraccio ai miei tre amici.

lunedì 7 settembre 2009

Aria rarefatta

Si dice: "Vado ad ossigenarmi in montagna." In verità l'espressione non è corretta, perché l'aria è più rarefatta, quindi abbiamo meno densità di ossigeno causa la minor pressione...ma queste sono sottigliezze, la realtà è che quando si sta tutto il giorno a 2000 metri, dentro una giornata stupenda, sole forte, ai piedi del ghiacciaio del Basodino, buona musica e buona polenta e spezzatino, ci si riossigena davvero. Cosa capitata a me e a tanti amici ieri, a Robiei, in Canton Ticino.
Poi si torna a valle, dove c'è maggior densità di ossigeno...e di problemi.

sabato 5 settembre 2009

Ski-roll

So bene che da uno di 53 anni (quindi con la prospettiva, se va bene, di tre decenni di vita, quindi con la finalità di non perdere altro tempo) ci si aspetterebbero altre e più serie considerazioni. Ma di meglio non so fare. Quindi dirò solo che a 53 anni, per la prima volta, ho usato gli ski-roll, piccoli sci da fondo a rotelle, utili per allenarsi in assenza di neve. Me li ha prestati il mio dirigente Antonellis, che li ha avuti a sua volta dal grande Pippo Gazzotti. Peccato che non si possano usare in discesa. Infatti sono salito alla Prima Cappella e poi sono tornato a piedi. Mi sono divertito, bisogna fare molta attenzione perché cadere sull'asfalto non è come cadere sulla neve. I vari Prando, Piazza, Bernasconi eccetera sono avvisati: la mia preparazione per la Brinziobianca 2010 è già cominciata. Quindi si diano da fare.
in foto: la Brinziobianca del 2009. Io ho il cappellino giallo dello Sci Nordico.

Auguri, 'vecchio' Gianni

Et voilà, un altro anno se ne va!!!!

venerdì 4 settembre 2009

Partenza anticipata

Chi mi conosce sa che attendo con gioia, in aprile, il ritorno delle rondini e che non sono affatto di buonumore quando mi accorgo che non ci sono più, a fine estate. Consideravo qualche giorno fa che, ad occhio, negli ultimi tempi se ne andavano da Varese prima, il cielo d'agosto era già vuoto di rondini. E stamani, sul Corriere, le parole dell'etologo Danilo Mainardi confermano la mia osservazione: le rondini se ne vanno prima dai nostri cieli, causa mutamento climatico. Se ne vanno alla spicciolata, è sempre più raro vedere grandi stormi o assembramenti pre-partenza. Animali superspecializzati, soffrono particolarmente i cambiamenti nell'ambiente. Lasciando spazio ad altre specie (dice Mainardi) che meglio si adattano: ratti, colombi, pesci siluro, scarafaggi....Allegria!

giovedì 3 settembre 2009

Ma tu, cosa vuoi fare?

Ieri ho visto il film 'Le pagine della nostra vita', un filmone d'amore, niente male. Ogni donna, vedendolo, avrebbe detto: "Questo è ciò che si augura ogni donna." Ma vale anche per gli uomini, ve lo garantisco; anche se resta il sospetto che un simile amore sia possibile solo nella letteratura (nata per dar seguito ai nostri desideri più che alle nostre possibilità). Amore intenso, straordinariamente fedele siano all'ultimo. Una cosa mi ha destato interesse più di altre: il protagonista ripete stesso alla sua bella: "Ma tu, tu che cosa vuoi fare?" Nella vita il difficile non è dar seguito ai propri desideri, ma avere desideri precisi, sogni chiari, mete sentite. La giovinezza è stupenda se il giovane sa dove andare (amore, lavoro...), lo è molto meno (e spesso è così) se si è confusi e insicuri (amore, lavoro...). L'eroe ci affascina perché ha le idee chiare. Ci affascina molto meno (anche perché ci somiglia) chi segue il vento, come le bandiere (in foto, quelle del Passo della Novena).

mercoledì 2 settembre 2009

Una grande anima

Don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, dice: "Le grandi anime non muoiono mai, continuano a girare intorno a noi." E oggi fa riferimento a Teresa Sarti Strada, morta a 63 anni, docente di lettere, moglie di Gino Strada, medico. Insieme, nel 1994, hanno fondato Emergency, organizzazione umanitaria che resta quando tutti se ne vanno, realizzando strutture sanitarie per i feriti di guerra. Donna di poche parole e di molti fatti (così leggo, perché non ho avuto il piacere di conoscerla), ha vissuto per gli altri, dimentica di sè. Che è poi l'unico modo, a mio avviso, per affrontare anche la nostra battaglia più dura, che tutti sanno qual è. Infatti ha saputo morire. Don Virginio Colmegna dice: "Donna straordinaria, parlava facendo."


martedì 1 settembre 2009

Una nuova campanella


Stamani, per me professore, è suonata la campanella dell'anno scolastico 2009-2010. (in foto: la campanella della chiesetta del Monte Tamaro). A partire dall'anno scolastico 1962-63, non ho perso un anno di scuola (a parte l'anno scolastico 1978-79, perché ero a militare). Fate voi i conti. E' suonata la mia 47^ campanella del primo giorno di scuola. Decisamente meglio quella che si ascolta da insegnanti. Ogni anno c'è almeno un terzo di novità, cioè le nuove mie tre classi prime, che rendono il mio lavoro mai noioso. E poi nuovi colleghi e nuove metodologie.
Mi autoauguro un buon anno scolastico.