sabato 5 maggio 2012

Pioggia e dolore ancora


Pioggia e dolore ancora
cadono a gocce insieme
su un normale paesaggio
domenicale e antico.
Suona la campana,
nel mattino,
mentre nella valle sciama
un non so che di allegro
che ride e tace.


maggio '90


(Arnaldo Bianchi   PAESAGGI INATTESI)

Le tue mani


Le tue mani

Urla il silenzio alle nostre lontananze
se da remote stanze ci guardiamo muti.
Parlano i pensieri costanti,
tracce di sentieri in boschi cupi.

Come neve, sotto il silenzio il pane
lievita nella terra del domani.
Per l’oggi, tu lo sai, niente rimane.
Oggi colgono l’aria le tue mani.


Franco Galfrasconi

A ruota libera

Stasera, sabato 5 maggio, ore 20.45, salone parrocchiale di Biumo Inferiore (sotto la chiesa), la grande ciclista valceresina Noemi Cantele (eccola ai Mondiali di Varese 2008) porterà la sua testimonianza. E' questo un interessante prologo al Memorial Fabio Aletti, torneo di basket 3contro3 che si disputerà a giugno.

Verso Londra 2012

Monaco 1972: avevo 16 anni, cominciavo a capire qualcosa, soprattutto il dramma che turbò quelle Olimpiadi, la strage degli atleti israeliani sequestrati da un commando palestinese, e quella sensazione davvero spiacevole che non esiste più uno spazio nella vita neutro, da favola, dove poter giocare senza che i drammi dell'umanità piovano anche lì a guastare la festa. E' l'amarezza di chi scopre a poco a poco che i medici non sono tutti salvatori di vita, che i genitori possono sbagliare eccetera..ma per fortuna sono ancora giovane e voglioso di speranze. Soprattutto quella che prima o poi andrò anch'io alle Olimpiadi, forse quattro anni dopo, o forse otto. C'è tempo. Intanto sono due i nomi che più mi tornano alla mente di quelle Olimpiadi, che ho seguito dalla mattina alla sera: Olga Korbut e Mark Spitz. Naturalmente mi sono innamorato della piccola Olga, io che praticavo la ginnastica artistica. Ricordo di aver attaccato sul mio Diario Vit del 'Classico' una sua foto a colori, mi sembra sulla trave. Grande Olga! E poi Mark Spitz, eccelso nuotatore dal fisico tutto sommato normale. Moltissime ragazze tenevano in camera il suo poster con medaglie al collo, tante, tantissime, tutte in una sola Olimpiade.

Vento

Si incontrano periodi (rari, molto rari) nei quali un vento costante, benevolo, ci spinge dentro il futuro con leggerezza, una corsa veloce e serena, ma per lo più quel vento, ogni mattina, dobbiamo soffiarlo noi, inventarcelo in qualche modo perché la barca proceda. Ogni mattina si ricomincia da capo, si ripassa la lezione, si ricercano quei piccoli grandi segreti che abbiamo appreso e dimenticato la sera precedente, o nel sonno...ogni mattina dobbiamo ripetere: "Il riposo della sera è da meritare."