martedì 2 agosto 2011

Botta di vita

Ho appena finito di leggere LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE di Joseph Roth, un bel racconto. Parla di un uomo dedito all'alcol, e Roth in effetti ha scritto di sé, essendo spesso ubriaco, soprattutto nell'ultimo periodo della sua vita. Questo è il suo ultimo lavoro, qualche critico lo considera il suo testamento spirituale.
In fondo il romanzo è un grande minestrone, dove ci si butta dentro la propria esperienza di vita, le letture, la vita imparata dagli altri, l'immaginazione, la fantasia eccetera. Ma la propria vita vissuta ha un ruolo fondamentale. Ho quindi pensato che, per dar più sapore alla mia narrativa, dovrò giocoforza dare più sapore alla mia vita. L'arte me lo impone!

Fare

Quando lentamente sale l'ansia, e la fatica di vivere si disperde in noi come un'invasione sgradita, vi consiglio di fare, qualunque cosa ma non rimate immobili, ad ascoltare il nemico. Uscire, cercare aria pura, muoversi, operare, quasi a voler scappare lontano da quella minaccia invisibile. "Ma la minaccia è in noi, e ci segue" direte, con una certa dose di saggezza. E' vero, ma l'esperienza insegna che così facendo l'ansia si stempera, la cappa di nuvole si frangia e potrebbe tornare presto il sereno.

I fuochi di Sant'Eusebio

Ieri sera, tradizionali fuochi pirotecnici per la Festa di Sant'Eusebio a Casciago, una festa molto seguita dai varesini, e non solo da quelli della zona. Ho dato un occhio veloce alle Cronache Adamallo-Grossi e alla Cronaca Maroni, non ho trovato riferimenti alla festa, ma sono sicuro che è una sagra antica. E comunque già in voga nel 1936, dato che mio zio, l'architetto Bruno Ravasi, ha realizzato un bel disegno proprio in riferimento alla Festa di Sant'Eusebio (foto).