martedì 28 giugno 2011

Dono?

Mi vado convincendo che il dono più desiderabile è la capacità di amare. Amare nell'accezione cristiana. No, perché c'è chi fa un unico calderone e ci mette dentro sesso, egoismo, narcisismo...e li chiama amore. No, no...qui intendo amare sino a dare a vita per i propri amici. Come si legge nel Vangelo. Ma vado altresì convincendomi che tale dono in realtà non è un dono, cioè un qualcosa che uno ha e l'altro no, affinché chi non ha voglia di sacrificarsi possa avere una scusa: io non ho il dono dell'amore. Niente affatto. L'amore è più paragonabile ad una cima da conquistare che ad un regalo da scartare. La capacità di amare va chiesta e ricercata. Bisogna pregare e operare. Nella vita ben poche cose di valore vengono regalate: men che meno la capacità di amare.

in foto: la croce della Cima Laurasca

O cavallina, cavallina storna....

Mi è capitata fra le mani una vecchia edizione dei Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli. Sfogliandola ho visto la poesia 'La cavalla storna'. Immediato il ritorno al 1963. Frequentavo la seconda elementare. Mia mamma si alzava presto la mattina, verso le sei, per dare ripetizioni a mio fratello. Ero molto volonteroso allora, molto caparbio, così avevo deciso di alzarmi anch'io a quell'ora per imparare a memoria, dal primo all'ultimo verso, questa nota poesia pascoliana. A scuola ne avevamo imparate solo alcune strofe. Troppo poco per me, alunno che avrebbe voluto essere modello. Riuscii nell'impresa e da allora presi l'abitudine -mai persa- di alzarmi presto al mattino. Ora ho deciso di imparare di nuovo a memoria 'La cavalla storna'. Avrò la stessa caparbietà di allora? Forse ce ne vorrà anche di più, avendo ora meno memoria.

in foto: cavallina della Val Loana