mercoledì 15 agosto 2007

Cappello d'alpino


Dal 1996, il giorno di ferragosto, prendo la bici e il mio cappello d'alpino e salgo al Campo dei Fiori, per partecipare alla Santa Messa che gli alpini varesini preparano lassù, alle Tre Croci. E' uno dei tanti riti della mia vita. Salvo rarissime eccezioni, è anche la sola volta che tolgo dall'armadio il mio cappello d'alpino. Mi vanto di essere un 'vecjo', anche se non sono iscritto all'ANA e non partecipo alle iniziative, salvo a questa dell'Assunta. Il mio anno di naja (settembre 1978-settembre1979) si è consumato fra Merato e Malles Venosta, e qui in foto il cappello mostra la penna con nappina rossa del btg Tirano, lo stemma con zampa d'aquila sempre del Tirano, le mostrine, l'aquila del 5° alpini. Il mio incarico: mortaista. Ringrazio gli alpini soprattutto per uno stupendo corso sci, un mese al passo del Tonale. Molto meno per i campi (soprattutto quello invernale), il nonnismo e tant'altro. A quei tempi là c'erano ancora i muli. Ho fatto molto sport, in quell'anno, ho consumato tanta pazienza e ho preso un gran freddo, tant'acqua e una Messa in tedesco, Santo Natale 1978. Non so bene il perché, ma ci tengo al mio cappello d'alpino.