sabato 14 aprile 2012

Un corpo tiranno


Chi pratica sport diventa in un certo senso uno specialista del proprio corpo. Impara a conoscerlo, a controllarlo, a distinguerne i ritmi, le variazioni, i dolori e le sensazioni positive. Chi pratica sport rischia di diventare in un certo senso anche un 'maniaco' del proprio corpo, proprio perché non c'è nulla come lo sport che permetta di mantenere talune caratteristiche giovanili, di potenziare la muscolatura, di tenere sotto controllo l'aumento ponderale eccetera. Chi pratica sport rischia di dover pagare un prezzo alto, nel graduale cammino che tutti dobbiamo percorrere: quello di accettare un corpo che con gli anni ci tradisce, che muta, che 'decade', che invecchia. Perché il nostro corpo è tiranno, ci lusinga e ci sostiene con leggerezza, ma può diventare il nostro peggior nemico. Si tratta allora di averne la massima cura, ma insieme di prenderne le distanze. Come ciò sia possibile, non lo so.

in foto: entusiasmo da sport giovanile

Dieci anni in più


Nel convegno di ieri alla Pellico, il mio amico medico sportivo (nonché 'eccelso' giocatore di tennis) Giulio Clerici (ultimo a destra accosciato, nella formazione tennistica che lo vede protagonista) ci ha raccontato tante cose interessanti, ed ha citato un recente qualificato studio inglese, che prova scientificamente (protezione del DNA) quanto intuitivamente tutti già sanno: chi pratica sport, bastano tre ore e mezza alla settimana, vive dieci anni di più. Ho fatto quattro calcoli, io dovrei viverne almeno venti in più. Troppa grazia Sant'Antonio!

Cimberio Varese-Scavolini Pesaro: 63-67


Peccato. Si poteva vincere, equilibrio assoluto dopo il terzo quarto (52 a 51 per noi) con un Goss davvero in forma, ma una percentuale complessiva nei tiri da tre davvero al di sotto degli standard soliti. Poi siamo arrivati punto a punto, sino a un + 5 per Pesaro a un minuto dalla fine che non lasciava affatto tranquilli. E l'ultimo minuto ha premiato loro, abili in difesa. Sottotono soprattutto Kangour, forse Rannikko è stato fatto rientrare in campo troppo tardi...ma questo è il basket, grande vittoria inattesa contro Biella fuori casa, sconfitta amara a Masnago, dove avevamo perso solo tre volte: e così sono quattro. Peccato!

Cimberio Varese-Scavolini Pesaro: 34-37


A metà partita, il match fra Varese e Pesaro è apertissimo: 34 a 37 per i pesaresi. Se qualcuno ha ancora dei dubbi sul fatto che il basket sia spettacolo e rapidi cambiamenti di fronte, questa prima parte della sfida lo ha ulteriormente dimostrato. 7 a 0 per Pesaro all'inizio, poi 9 a 0 per Varese, che chiude il primo quarto avanti di 6: 20 a 14. Il fatto di aver recuperato bene il meno 7 iniziale fa ben sperare, poi un paio di triple ci portano a più 12 e si pensa che la partita abbia preso i binari giusti. Ma facciamo troppi falli e Pesaro non molla, non si arrende, non va in depressione. Anzi, recupera e ci supera, sino al 37 a 34. La reazione veemente di Pesaro (tenuto conto che è in trasferta) è un poco preoccupante. Speriamo nella nostra reazione.

Lo sport del Caccia


Interessante convegno ieri sera alla Pellico, sull'importanza dello sport per la salute, nel quale ha parlato fra gli altri il mio amico medico sportivo Giulio Clerici. Ho rivisto tanti amici del Panathlon Club Varese. Tornerò sull'argomento. Ora non posso non citare lo show (peraltro annunciato) del mio amico e collega Marco Caccianiga detto il Caccia (foto da Google Immagini), responsabile della scuola calcio A.S. Varese 1910. Che, come è noto, è impietoso (pur essendo il suo lavoro) verso il mondo del pallone. "Dunque" ha detto fra l'altro il Caccia, "abbiamo tutti gli altri sport e poi il calcio, che è un mondo a parte, un altro pianeta. E' l'unico sport che ha scritto 'gioco' nel simbolo della federazione, in realtà a fatica riesco a farli giocare sino agli otto anni. Dopo gli otto anni, quando arriva il cartellino e si entra nel mondo dei campionati, è finita! Ma sino agli otto anni io faccio il possibile perché i bambini possano giocare. Si perde 10 a zero? Qual è il problema? Noi giochiamo!"

Noi giochiamo


Al convegno di ieri sera il mio amico Caccia distribuiva adesivi con la scritta: 'Scuola Calcio A.S. Varese 1910' noi giochiamo! Gustosa la sua descrizione del padre ex calciatore, che arriva da lui col figlio per iscriverlo: "Li individuo subito" ha raccontato il Caccia. "Il padre è davanti e il figlio nascosto dietro e il padre dice: -Voglio iscrivermi alla scuola calcio!- Lui, non il figlio! Ma io li smaschero subito. Perché prima o poi si arriva alla fase dell'infortunio:-Ho giocato nell'Inter, nel Milan, nella Juve, ero una promessa, poi un infortunio mi ha bloccato la carriera!- Ecco, fanno tutti così...è chiaro che riversano sul figlio le attese che loro non hanno portato a compimento. Questi genitori non li voglio, so che mi porto un problema in casa. Noi giochiamo!"

foto da Google immagini