martedì 31 agosto 2010

Almeno una venatura

Un lettore del mio blog (e mi accorgo giorno dopo giorno che non sono pochi), un giornalista ormai felicemente in pensione, mi fa notare che qua e là non dimentico di mettere post leopardiani, venati di tristezza. Una persona a me cara, amante del ballo, un giorno mi ha detto che il ballo che meglio mi rappresenta è il tango, perché ha sempre un sottofondo di malinconia. E io mi domando: va bene rimuovere, va bene essere ottimisti, va bene far finta di niente e pensare al proprio orticello, va bene non ingrandire le cose, accontentarsi, valorizzare al massimo il bello che c'è e ci circonda, i segni del bene, gli spazi di luce, ma vogliano almeno che dentro di noi rimanga una venatura, come una piccola scia di tristezza? Secondo me non può essere reale una felicità 'sguaiata'.

in foto: dai Pizzoni di Laveno, il battello verso Laveno lascia la scia dalle parti di Intra

La casetta in Canadà

Non so, forse il mio amico Alberto Palazzi ha, nella sua Caldana, una villetta come questa...se no, gli auguro per i suoi sessant'anni di poter trascorrere i molti anni che ancora gli restano in una bella casetta come questa in foto. Tanti auguri