venerdì 27 giugno 2008

Natura


Ho provato grande sintonia con lo scrittore Mario Rigoni Stern quando, leggendo l'inizio del suo ultimo libro (Stagioni) lui esprime il seguente concetto: non siamo più abituati a seguire il ritmo delle stagioni, abbiamo la memoria corta e ci sorprendiamo per fenomeni naturali che invece sono ricorrenti. Non segniamo più sull'agenda le temperature, la situazione metereologica, segniamo solo gli appuntamenti.

Nel mio caso la natura non mi sfugge, mi avvolge, io la cerco e lei risponde.

In foto: fiore di ninfea del lago di Monate

Notte bianca


Finalmente ho una foto di Gabri e Marco (con Buddy) così completo gli auguri. E ne approfitto (visto che Marco suonerà sabato 28 giugno, dalle 19 alle 20, piazzetta Perabò) per due battute sulla Notte bianca di sabato. Probabilmente scenderò in centro. Mi piace il clima euforico, mi piace incontrare amici e scattare qualche foto interessante. Però mi chiedo: quali sono i costi di questo eccesso di eventi? Se elevati, allora non ne vale la pena. Meglio diluire gli spettacoli nel corso dell'estate. In generale (Notte bianca a parte) noto una grande abbondanza di proposte, un'abbuffata di eventi, e forse una carestia di senso. Mi viene il paragone di un grande pranzo: dopo l'antipasto e il primo non si ha più appetito ma si mangia lo stesso. Senza gusto. Volete mettere quel mezzo panino, assaporato mentre si torna a casa dal panettiere, con il saccetto bianco in mano?