martedì 8 novembre 2011

Un uomo infelice

Non so come andrà a finire per Berlusconi, oggi ha ricevuto un'altra mazzata al suo delirio di onnipotenza. Forse sta cominciano a riflettere davvero. Al di là dell'esito del colloquio con Napolitano, è chiaro che Berlusconi sta concludendo la sua parabola discendente. L'illusione di essere il dio in terra è durata sin troppo, e certo non ha fatto bene all'Italia. Al di là di tutto, credo che Berlusconi sia un uomo infelice. Oltre il suo sorriso disegnato su un viso di plastica, non può essere felice chi è così distante dal senso di realtà, chi idolatra se stesso, chi non conosce la parola umiltà. Mi verrebbe da scrivere che mi fa un po' pena ma trattengo la penna, pensando a chi soffre davvero, a chi davvero merita compassione. Non so quale sarà il futuro di Berlusconi. Mi pare di poter dire che non gli basteranno i suoi molti averi per vivere in serenità.

I fiori di Paolo

Sebbene in lieve ritardo, anche quest'anno mi è giunto l'omaggio floreale del mio amico Paolo Pozzi, poeta, in occasione del mio onomastico. Mi dona i colori del suo giardino, della sua bella villa affacciata sul lago Maggiore (foto). Grazie, caro Paolo.

Gli angeli del fango

Il mio amico Franco HF mi ha fatto avere questa bella foto del nubifragio a Genova. Franco mi aiuta a non dimenticare. E se non erro, Franco è stato uno dei cosiddetti 'angeli del fango', volati a Firenze, nella tragica alluvione del 4 novembre 1966, 4 novembre come quella di Genova. Le disgrazie mostrano il volto debole e insieme grande dell'uomo, grande nella generosità. Qualcuno pensa che Dio mandi le calamità, per far emergere la bontà dell'uomo. Questa visione veterotestamentaria non è certo la mia, è però vero che il dolore aiuta la fratellanza. Lo sciacallaggio (fenomeno fra i più rivoltanti) è l'eccezione, non la regola. La regola sono gli angeli del fango: a Firenze, a Genova, nelle Cinque Terre.