venerdì 29 maggio 2009

Campioni italiani


Mai la mia scuola, la media Vidoletti, era arrivata così in alto, vincendo un titolo italiano di squadra. Perché a livello individuale, Nicolò Ossola aveva vinto i 50 rana alle 'nazionali', qualche anno fa. E in effetti la staffetta 4x100 di atletica leggera è una gara di squadra e, tutto sommato, anche fra le più spettacolari e coinvolgenti dell'atletica leggera. Migliorando di quattro decimi il loro record personale, bloccando il cronometro sul 49"46, battendo Roma (che ci aveva battuti a Gubbio dieci anni fa), Stefano Zampini, Nicholas Gigi, Sixto Noboa e Federico Broggini (da sinistra nella foto) hanno vinto il titolo italiano di staffetta ai Giochi Sportivi Studenteschi. Un prof. di educazione fisica dovrebbe rallegrarsi non tanto dell'eccellenza, quanto di avviare il maggior numero possibile di ragazzi alla normalità di uno sport da giorni feriali; ma la festa è festa, per me e più ancora per i quattro velocisti, che da Rieti hanno portato a casa una gioia rara.

Quarti in Italia

Questi sei miei alunni sono quarti in Italia, nell'atletica leggera a livello di scuola media. La Lombardia -che rappresentavano avendo vinto il titolo regionale- è stata battuta solo dal Veneto, dall'Emilia e dal Piemonte. Mi pare che abbiano difeso bene i colori di Varese e della nostra bella regione. Per certo, non abbiamo sfigurato.

martedì 26 maggio 2009

Rieti

Purtroppo non posso allegare foto perché non ho l'apposito cavetto. Siamo al terzo giorno delle Finali nazionali di atletica leggera dei Giochi Sportivi Studenteschi. I primi due giorni sono stati un calvario, ma lo sapevo di già. Accettando, sapevo le conseguenze. Il primo giorno: viaggio. Ore e ore in bus. Secondo giorno: inaugurazione dei Giochi, nel teatro di Ostia antica. Ore ed ore sotto il sole. Caldo vorace. Fischiata la ministra Gelmini. Grande emozione per l'inno e per l'entrata dell'Abruzzo, regione ferita. Ho ammirato la mia pazienza, ma ancor più quella dei ragazzi, ben più giovani e, quindi, meno pazienti di me. Terzo giorno (finalmente): le gare al 'Guidobaldi' di Rieti, prestigioso stadio di atletica (qui hanno stabilito alcuni record mondiali), pista veloce. I miei alunni si sono ben difesi: non hanno fatto sfracelli, ma non hanno neppure demeritato. Bene. E allora si va avanti, in attesa della staffetta 4x100, il nostro punto di forza. La nostra unica possibilità di salire in alto.

giovedì 21 maggio 2009

Distacco


Nel nostro incontro annuali di ex liceali, fra un discorso e l'altro, il tasto spesso batteva sugli anni, sulle rughe, sui malanni. Al che ho detto: "Bisognerebbe essere capaci di prendere distacco dal nostro corpo, che oggi comincia a tradirci. Sarebbe assai utile." Quasi fosse semplice, quasi fossimo due entità distinte e separabili. E' dura, soprattutto quando è con il corpo che esprimiamo qualcosa, non bastando -in questo caso- concetti astratti, chiacchiere da salotto, profonde riflessioni esistenziali. A noi uomini il corpo (certo, anche a 53 anni) serve soprattutto per fare, alle donne per apparire. Ma in ogni caso ne abbiamo, ancora, tremendamente bisogno. Lo spirito vorrebbe padroneggiarlo, ma lui sa bene come vendicarsi.

mercoledì 20 maggio 2009

Come dentro un film

Come i miei lettori sanno, ho preso parte alla cronoscalata Brusimpiano-Ardena. Ho mantenuto sulla Decathlon gialla il numero di gara, e adesso vado in giro immaginando di essere ancora in competizione. E mi pare, così, che la vita sia più avventurosa. Si badi che ho 53 anni quasi compiuti. Pensavo a questo bisogno di essere come dentro un film (ciò che si prova quando si va in auto con la musica), come dentro una vita più interessante e colorata. Un lieve ritocco alla quotidianità (come quando da bambini mettevamo la cartolina e la moletta sulla forcella, e la bici diventava un motorino) e ci si guadagna in entusiasmo. Non si cresce mai del tutto: per fortuna. Per fortuna invecchia solamente la nostra buccia.
in foto: l'emozione scivola dagli occhi delle ragazze di prima media, staffetta 4x100, alle recenti fasi interdistrettuali di atletica leggera.

martedì 19 maggio 2009

I vecchi

La foto è scelta per contrasto, perché intendo parlare della vecchiaia. Sto leggendo i libri che partecipano al Premio Chaira, facendo parte della giuria. In un racconto leggo una frase che vorrei fosse mia. Più o meno fa così: i vecchi non pensano alla morte, già un po' la vivono.
Penso spesso alla vecchiaia, perché mi ci sto approssimando e perché i miei parenti di riferimento sono anziani. Credo che con i 'vecchi' si possano rapportare meglio i giovani, perché aperta è la forbice che li divide. Per parte mia faccio fatica, perché chi ho di fronte (soprattutto se soffre e non è come mio padre, che è più arzillo di me) mi dice quale sarà il mio prossimo futuro. Il che un poco mi angoscia. Mi sbaglierò, ma penso di essere in buona compagnia. Non capisco altrimenti il gran uso odierno delle badanti.

domenica 17 maggio 2009

E tre

Per il terzo anno consecutivo, riunione sul Sacro Colle dei compagni di Liceo, foto di rito e poi pizza alla Rasa. Quest'anno eravamo in tredici, un buon numero dimostra di gradire questo ritorno al passato, un tempo di scuola che si ripresenta nei panni di più o meno arzilli cinquantatreenni con voglia di rivedersi, contarsela su, ridere prendendo a calci malinconia e grane quotidiane e traguardi che si approssimano.
L'appuntamento è per il 16 maggio 2010, consapevoli che un anno volerà...in 53 anni almeno questo l'abbiamo imparato tutti...e allora godiamocelo questo benedetto attimo, guardiamolo bene in faccia prima che ci mostri con spudoratezza il lato B.

Santa cronoscalata



Stamani i pedali mi hanno condotto in alto (come sempre) ma non al solito Campo dei Fiori, bensì al Santuario di Ardena, non proprio in mezzo alle nuvole ma comunque a picco sul lago di Lugano. Santa cronoscalata (perché mi ha permesso di pregare la Madonna di Ardena) Brusimpiano-Ardena: 3 km di ascesa che ho percorso in 11'20", un tempo medio, ma non mi lamento. Sono arrivato stanco ma non stravolto, e dopo pochi minuti avevo già recuperato, tanto che ho battagliato ancora sul Brinzio e sulla Mottarossa. Poi sono arrivato a casa, una bella doccia e via, come nuovo.

sabato 16 maggio 2009

Federico alla Scala



Federico Bianchessi, giornalista e scrittore, mio compagno di viaggio nel pomeriggio letterario 'Parole a pie' di monte' domani, domenica 17 maggio, ore 18, libreria Feltrinelli di corso Moro, presenterà il suo nuovo romanzo 'Un tetto alla Scala-Milano 1943-1944', edito da Zecchini.
Se passate da quelle parti, se siete incuriositi, se amate i pomeriggi letterari, entrate da Feltrinelli.
Il romanzo di Federico non l'ho ancora letto. E' sul comodino, ma ora devo dare la precedenza alla lettura dei libri del Premio Chiara, in scadenza. Lo leggerò con calma, quest'estate. Posso solo garantire che Federico scrive bene, e che il romanzo è di 300 pagine, una lunghezza che io non sono mai riuscito a raggiungere.

giovedì 14 maggio 2009

L'ansia di Paolo

Ci voleva Paolo Giordano, giovane scrittore di successo, per riempire il 'Santuccio'. Bene, i varesini si sono risparmiati una figuraccia. Non ho letto 'La solitudine dei numeri primi' ma lo leggerò. Uno che scrive non può ignorare un libro che vende un milione di copie, e forse anche di più. Paolo Giordano, 28 anni, è un giovane fisico che ha scritto un libro perché il futuro gli metteva una fortissima ansia. E' un giovane insicuro, che cade in una tetra depressione quando si trova davanti la noia del tempo libero. E' un giovane che vive nella sua carne la precarietà, e dice: "I miei genitori e quelli della loro generazione vivono un senso di sicurezza e, ohimè, anche di giustizia, nel senso che si credono nel giusto, mentre noi abbiamo davanti solo la miglior prospettiva possibile per metterci in salvo."
Poiché Paolo Girodano non è uno stupido, tale affermazione non può (a me, che potrei essere suo padre) lasciarmi indifferente.

Come si cambia

Stamani un mio alunno mi ha detto: "Ma come, prof, non è emozionato di andare alle Nazionali con i suoi ragazzi?" La domanda mi ha fatto riflettere. In dieci anni, dal 12 maggio 1999 ad oggi, la mia 'Vidoletti' si è qualificata 5 volte per le nazionali: tre con l'atletica leggera (due volte a Rieti e una a Gubbio), una con il basket (Cagliari) e una con il tennis tavolo (Gorizia). Certo, sono contento, ma in dieci anni le cose cambiano, le emozioni mutano, le tinte un po' si attenuano, prevale oggi forse un po' di più la preoccupazione di dover essere responsabile, per cinque giorni, di sei minorenni ricchi di ormoni e adrenalina. Posso però dire che oggi -rispetto ad allora- gioisco più per la gioia dei miei alunni, che per la mia gratificazione professionale. Il loro entusiamo, la loro paura, la voglia di sognare è contagiosa. Mi fa bene. Mi ringiovanisce. Mi cura.
foto: Lodi, martedì 12 maggio 2009, ore 15.30 circa, ecco lo squadrone della Vidoletti con il prof. Enrico Piazza (grande tecnico) e il sottoscritto, subito dopo la vittoria della staffetta 4x100, che ha dato la certezza della qualificazione alle nazionali.

martedì 12 maggio 2009

Staffetta stratosferica

Prima della staffetta 4x100, ultima gara delle Regionali di Lodi, la Vidoletti era prima a pari merito con Monza, ma dietro nel giro di pochi punti c'erano altre scuole. Sicché la staffetta risultava decisiva. Io e il prof Enrico Piazza abbiamo caricato a dovere, sino al limite di rottura, le molle nelle gambe dei quattro velocisti di via Manin, che sono partiti come saette, stracciando il precedente record della scuola e vincendo staffetta 4x100 e campionati regionali.
Di sin.: Noboa+Gigi+Broggini+Zampini= 49"74 (elettrico) Un gran tempo davvero!

Momenti di gloria


A dieci anni esatti da un'altra storica giornata (era il 12 maggio 1999), la Vidoletti ha vissuto un nuovo e meritato momento di gloria. I cadetti hanno vinto i Campionati regionali dei Giochi Sportivi Studenteschi di atletica leggera, disputati oggi a Lodi. Andranno alle Finali Nazionali di Rieti, dal 24 al 28 maggio. Ecco i campioni regionali. Da sinistra: Alessandro Bittante, Sixto Noboa, Nicholas Gigi, Filippo Boni, Federico Broggini e Stefano Zampini. Sale la coppa dentro i cielo afoso della bassa padana. Per questi ragazzi, una bella bevuta di emozioni.

Parole e musica



'Parole a pie' di monte' ieri sera, al teatrino 'Santuccio' di via Sacco, un happy hour in parole e musica. Come si può notare dalla foto, gli spalti di quella che un tempo era chiamata la 'fossa dei leoni' non erano gremiti, ma ci si contenta, in questi tempi di magra. Desidero qui ringraziare i miei compagni di viaggio, e cioè i narratori Federico Bianchessi, Annalina Molteni, Romano Oldrini, Riccardo Prando, Carla Rossi e Franco Tettamanti. E poi il poeta Natale Gorini, i cantanti Lidia Munaretti e Antonio Borgato, la presentatrice Mariangela Algisi e il lettore Stefano De Palma.

domenica 10 maggio 2009

Il pratone

Il pratone, altopiano dove riposa il vecchio maniero del Belforte, è per me un luogo della memoria. Un luogo antico, uno spazio della giovinezza, che oggi ho avuto la gioia di rivedere, dopo tanto tempo. Perché ci hanno costruito sopra il nuovo Centro parrocchiale del Lazzaretto, inaugurato in questa domenica 10 maggio. Alla fine degli anni Sessanta qui ci venivo a giocare al pallone. Poi, anni Settanta, lo vedevo da lontano, dalla chiesetta del Lazzaretto, ogni domenica, per anni. E poi ancora, per qualche tempo, è diventato un luogo d'amore. Arrivavo a piedi da Biumo, salivo per la mulattiera del Castello, sbucavo e, fra l'erba spesso alta, incontravo quella palazzina, all'estremità opposta del pratone. Se scrivessi che vent'anni si sono bruciati come una piuma di pulcino direi una banalità, banalità verissima, un po' malinconica. E, quando si è giù, persino angosciante.

Il dolore di Sarah

Sarah Maestri, luinese, trent'anni, attrice, grande successo con il film 'Notte prima degli esami'. Autrice di un libro che vi consiglio: 'La bambina dai fiori di carta' (Aliberti editore). Libro che non ho letto. Ma ce l'ho qui, davanti a me. E allora perché consigliarlo? Perché scritto da una ragazza, da una donna, che ha molto sofferto (il libro è un diario sincero), che ancora soffre, quindi opera di chi si è fatta plasmare, piallare, segnare, impreziosire dal soffrire. Ieri Sarah ha inaugurato, al Castello di Masnago, la rassegna letteraria AMOR DI LIBRO. Mi ha comosso. E ha confermato quanto già sapevo: solo il dolore è capace di farti crescere, di regalarti umiltà, attenzione agli altri.
Solo una trentina di persone ad ascoltarla: un peccato davvero.

sabato 9 maggio 2009

Natività

Nascono sempre meno bambini, e questo è un fatto. Grave. Qualcuno ha scritto che noi occidentali siamo diventati sempre più vecchi ed egoisti. Probabilmente ha un po' di ragione. Ma se i bimbi non fossero quasi tutti come quello in foto, ne nascerebbero ancora meno. E' la bellezza che ci rende capaci del rischio della vita. E' il bello a farci diventare temerari.

Cielo bizzoso



Amo questo cielo bizzoso di maggio, questo sporco cielo di primavera, che ammonisce: 'Occhio, dopo il sereno arrivano le nuvole' ma subito si corregge e precisa: 'Tranquillo, dopo le nuvole, ecco di nuovo il sereno.'

mercoledì 6 maggio 2009

Gianni e la sua Varese solidale

Gianni Spartà, noto giornalista e amico, mi è di esempio. La sua 'Varese per l'oncologia, l'oncologia per Varese' compie 5 anni, e seguita nel suo cammino di solidarietà, affinchè i malati oncologici possano soffrire il meno possibile. 100.000 euro sono stati raccolti dall'associazione, nel 2008, per favorire la formazione e l'attività di ricerca. Dal giugno 2009 partirà il 113 oncologico, un medico e un infermiere raggiungeranno a domicilio i pazienti con diagnosi incoraggianti, per offrire loro un servizio (prelievi, trasfusioni...) evitando di farli uscire di casa.
Chapeau, caro Gianni.
foto Silvia D'Ambrosio

Colori

I colori della Vidoletti (ieri, 5 maggio, ai Giochi Sportivi Studenteschi prima media, campo 'Bellorini' di Calcinate degli Orrigoni)
I colori della primavera
I colori dell'entusiasmo di chi, alle prime gare, ha anche un po' di fifa
I colori...mi verrebbe da scrivere 'della vittoria' ma mi trattengo, tenendo fede ad uno dei miei motti (che sa un po' di Ventennio ma va bene lo stesso), motto che recita: 'Umili nella vittoria, forti nella sconfitta'

lunedì 4 maggio 2009

Preghiera 'ambulante'



Prego molto. Non so quanto ne abbia il diritto, data la mia poca fede. Forse la mia è un'illecita invasione di campo. Ma non spetta a me giudicare, per fortuna. Prego soprattutto quando faccio le mie corsette. E allora è come se entrassi in un vasto camposanto, e i luoghi fanno memoria di persone. Data l'età, di amici ne ho avuti tanti, e tanti sono già andati avanti (come diciamo noi alpini). Ad esempio ieri, passo dalla chiesetta di San Cassiano (in foto) e non posso non pregare padre Adelio Lambertoni, Lam Pack Tung, che da quella chiesetta e da quella Madonna velatese è partito per la Cina. Poi passo dall'ospedale di Velate e rivedo mia nonna materna, Angela, e mia mamma Ines, morte entrambe in quei locali, l'una nel 1963 e l'altra solo 21 anni dopo, il 19 agosto 1984. Cerco di santificare così il tempo dedicato allo sport, perché non sia solo spazio riservato alla mia salute. Ho la propensione a sommare più cose nello stesso momento. Probabilmente mi verrà detto: "Mio caro, avresti dovuto scegliere."

domenica 3 maggio 2009

Parole a pie' di monte



Se non organizzo qualche incontro letterario, non sono in pace con me stesso. Ecco allora, nell'ambito di AMOR DI LIBRO, l'incontro 'Parole a pie' di monte', in programma lunedì 11 maggio, ore 18, al Teatrino di via Sacco, di fronte al Municipio. Il mio desiderio era quello di coinvolgere amici narratori, disporti a scrivere un raccontino (massimo 5000 battute), con riferimenti varesini. Non so ancora con precisione chi ci sarà; fra i sicuri, Riccardo Prando, Annalina Molteni, Franco Tettamanti, Romano Oldrini, naturalmente il sottoscritto e, forse, una assoluta novità, un interessante esordio, una new entry (si scriverà così?) nel panorama letterario di Varese. Letture del bravissimo Stefano De Palma. E poi la musica e le canzoni di Lidia Munaretti e Antonio Borgato. Insomma, una serata rilassante.
Prendete nota.
in foto: in allenamento sulle roccette del Campo dei Fiori. Per dire che la scrittura è un po' come una salita: dà fatica e viste più ampie.

sabato 2 maggio 2009

Una effe in meno

Mi scusi Roberto (vedi sotto) ma non ricordo mai se il suo Boff e con una o due effe. E' con una, quindi sotto ho sbagliato. La prossima volta, caro Roberto, scegliti un cognome che non presenti 'tranelli'.

Un Boff sociale

Roberto Boff (in questo bel primo piano della fotoreporter Silvia D'Ambrosio) è uomo dalla grande umanità. Il sabato (a partire da questo 2 maggio), ore 13.45, se vi sintonizzate su Rete 55 lo troverete, protagonista del suo programma 'Varese Sociale'. Darà il meglio di sè, presentando il generoso mondo del volontariato, i tanti che si danno da fare per chi ha bisogno di una mano.
Roberto è un amico che, senza dirmelo, in pratica mi dice: "Carlo, va bene scrivere, ma..."

Amici

Come ho già scritto, il termine 'amici' viene usato molto, a volte a ragione, spesso con eccesso di generosità (vedi trasmissioni televisive e facebook). Credo invece che davvero si possa parlare di nostri amici, alludendo a Carla e Paolo (sulla destra, qui con noi ieri, festa per il nostro anniversario di nozze). Anche perché, se è vero che l'amicizia deve sottostare alla prova del tempo, noi l'abbiamo superata: siamo amici da almeno 35 anni, se non di più.

venerdì 1 maggio 2009

Tutti al Santuario di Ardena

Domenica 17 maggio invito gli amici pedalatori al Santuario di Ardena. E' in programma la cronoscalata non competitiva Brusimpiano-Santuario della Madonna di Ardena (in foto), oltre 3 km di dura ascesa. Si parte 'alla francese', uno arriva a Brusimpiano (fra le 8.30 e le 12.30), si iscrive (10 euro, pacco gara e contributo per il restauro del piccolo e prezioso Santuario) e parte. Fra gli organizzatori c'è anche il mio amico giornalista e scrittore Paolo Costa. Leggende metropolitane dicono che lui abbia percorso la ripida salita in circa 9 minuti. Se così fosse, ha davvero una 'bella gamba'.
Vediamo di batterlo, quindi tutti a Brusimpiano!

Primo maggio

10266 giorni dopo sono ancora qui, appoggiato allo stesso tavolo intorno al quale ci siamo seduti Carla ed io, il giorno prima del nostro matrimonio. Stesso tavolo, stessa sala, stessa posizione, stesso panorama dal balcone. 10266 giorni fa, cioè 28 anni fa, avevo anche un po' paura di quell'avventura matrimoniale. Che, data la nostra educazione, avrebbe dovuto essere definitiva. Ora questa casa si è riempita (di là dormono Carla, tre figlie e una gatta), la mia paura è passata. Se Dio esiste, deve c'entrare in qualche modo con questa fedeltà insperata, con questa gioia duratura, con questa vicenda esistenziale che ha determinato la mia vita. E se Dio non esiste? Bè, allora ho avuto una gran fortuna.