mercoledì 31 dicembre 2008

Bilancio 2008


A dimostrazione che non sono superstizioso (lo scorso anno avevo scritto che il 2007 era stato un grande anno, e dopo pochi giorni mi sono ammalato), dirò che il 2008, a parte i primi giorni, è stato per me un buon anno. Dicendo 'per me' dico che lo è stato anche per le persone che mi sono più vicine e più care, perché non sono solo e la mia felicità dipende anche da quella degli altri. Se dovessi scrivere quale è stato l'aspetto più positivo dell'anno che muore, direi l'aumento del numero degli amici. Amicizie nate anche per merito di questo strumento che è il blog, diario via etere che scrivo da quasi due anni, iniziato per gioco e per necessità, e che aggiorno per necessità e per gioco.

Grazie, Silvia



Nel dicembre del 2002 ho frequentato un corso di aggiornamento di sci nordico, al Palù di Chiesa Valmalenco. Mia docente era Silvia Bossi (foto), che ora incontro spesso al Brinzio, mentre insegna la tec nica dell'alternato e del pattinato. Grazie a lei, nei due giorni al Palù, un giorno dedicato alla tecnica classica, un altro al pattinato, ho sgrezzato la mia tecnica piuttosto approssimativa. Non che oggi la mia sciata sia perfetta, per carità, ma cerco di mettere in pratica i consigli della maestra, e qualche passo in avanti credo di averlo fatto. La fatica si fa sempre, ma con una tecnica sufficiente se ne fa di meno, ci si diverte di più, si scivola meglio. Grazie, Silvia.

martedì 30 dicembre 2008

Il ritmo della vita

Una considerazione dell'amico Riccardo, il ben noto 'pirata' del Brinzio, sciatore insigne, mi porta a fare alcune riflessioni sintetiche su di un concetto che mi è caro. La vita ha un ritmo, il movimento è armonia perché segue una sequenza ritmica, e così la musica. Ritmo che trova nel battito cardiaco la sua più vitale primogenitura. Da qualche tempo correndo, nuotando e, ora, praticando lo sci nordico, non avendo più alcuna ambizione agonistica, ricerco il ritmo del movimento, un ritmo lungo, il gesto che si amplifica, che si sviluppa nella sua massima ampiezza. Quindi per lo più è un gesto lento, perché la velocità (tipica della competizione) mal si addice a questo tipo di gesto. Che è assai musicale, e nel gesto 'sento' la musica anche senza bisogno di auricolari e mp3. Chiudo gli occhi e scivolo in acqua o sulla neve. Silenzio. Pochi rumori, quelli essenziali del mio fiato e degli attrezzi che 'cantano' pizzicati dall'attrito.
in foto: il Monte Rosa come appare all'alba, da Brinzio: rosa, appunto.

lunedì 29 dicembre 2008

Cento chilometri


Stamani ho raggiunto il mio obiettivo sportivo stagionale: 100 km a nuoto in un anno più una traversata. La traversata l'avevo fatta ad agosto, sul lago di Monate (foto). Con i 1500 metri in piscina del 29 dicembre sono a 100 Km e 500 metri. In genere vado in piscina una volta alla settimana, 1500 metri a volta, e poi ci sono i molti chilometri a luglio e agosto sul lago di Monate.
Mi rendo conto che ultimamente faccio solo 'buoni' propositi sportivi, forse perché sono gli unici che riesco a portare a compimento. Su altri tipi di 'buoni propositi', di obiettivi, lasciamo perdere; dopo ripetuti fallimenti non me li pongo più nemmeno, sperando nel miracolo.

domenica 28 dicembre 2008

Poveri noi

L'amica Valentina Zolla mi manda questa brutta notizia: nella notte fra il 26 e il 27 dicembre, il presepe all'aperto, in frazione Maddalena di Morazzone, è stato 'vandalizzato' probabilmente da un gruppo (certe idiozie di solito si fanno in gruppo), che ha rotto le statue, spaccato qua e là e appeso anticipatamente in croce il Bambinello. Dunque: in altri tempi e forse anche attualmente nel contesto di altre religioni, un simile oltraggio alla sacralità delle immagini religiose sarebbe costato molto caro. Qui da noi non si rischia nulla. E tutti gli anni è la medesima storia, qualche presepe viene 'molestato' da mani imbrattate di stupidità. Non dimentichiamoci però che noi cristiani crediamo ad un Dio che è stato -Lui per primo- vilipeso, maltrattato, ucciso. In fondo i buontemponi di Morazzone si sono attenuti al Vangelo.

Il Natale di Gaspare


Il mio amico Gaspare Morgione, vignettista insigne, mi ha inviato questi auguri in pdf, questa cartolina natalizia anticrisi. Povero Gesù Bambino, subito costretto a lavorare. E poveri noi!

Un nuovo albero



Per rendere anche esteticamente più apprezzabile questo Natale 2008, abbiamo acquistato un nuovo albero, più alto e folto del precedente. Già: il Natale. Che non è fine delle ostilità, periodo di pace, cessazione dello scandalo del soffrire. E penso agli oltre duecento morti di Gaza. Penso anche che oggi la liturgia parla della strage degli innocenti. Come dire: dal Natale, dall'invidia di Erode, nasce altro dolore.
Per parte mia, chiedo a questo misterioso Bambino di non farmi smarrire la fede nella Sua presenza salvifica, incoraggiante, foriera di speranza in qualcosa di meglio della guerra, della fame, di ogni umana miseria.

Calicantus

Da molti anni ormai il pomeriggio del giorno di Natale, nei miei quattro passi verso il Sacro Monte, colgo un rametto di calicantus, che colloco vicono al nostro piccolo presepe. E' per me il primo fiore dell'anno, il primo profumo di primavera, benché sia appena iniziato l'inverno. Quel Bambino è la luce del mondo, ora che le giornate si stanno già allungando. Quel fiore è il buon profumo di una vita redenta.

sabato 27 dicembre 2008

Gli Zanzi

Come da tradizione, nell'incontro da mio padre di Santo Stefano scattiamo la foto di famiglia, il pater familias coi quattro figli: da sinistra il sottoscritto, Marco, papà Mario, Paolo e Guido. Sempre lì, allo stesso posto, nello stesso angolo, dove in antico c'era un letto a castello e dormivamo io e Guido, e poi divenne la camera di Marco e Paolo e ora di quel tempo resta un letto, le foto e quella, a me molto cara, che ci riprende tutti insieme in Val Gardena, mamma Ines e papà Mario col maglione giallo. La vita scappa, una foto blocca, sigilla il tempo, smorza la foga dell'attimo, ci dà l'illusione di poterlo in qualche modo gestire questo tempo anarchico, che non si riposa mai, nemmeno per farsi un sonnellino.

venerdì 26 dicembre 2008

La pazienza di Paolo



Una storia di Natale, che probabilmente durerà una vita. La vita di Paolo, ragazzo di terza media, di Venegono. Qualche mese fa il dramma, un tumore osseo, la paura, la rabbia, le cure, tanta tanta pazienza. Ardua, soprattutto per un ragazzo di quattordici anni. Poi il desiderio di condividere questa avventura inattesa: un blog, tante parole, amici che capiscono, che incoraggiano, che ringraziano. Anch'io ho incontrato Paolo grazie al suo blog (http://ilpaolino.blog.tiscali.it). Andate a fargli visita. Lui ha bisogno di voi. Voi, noi, abbiamo bisogno di lui.

Occhi da bambino

Di Pippo Gazzotti (primo a sinistra) già ho scritto. Di Fabio Piccinelli (al centro) dirò che è fra coloro che guidano il gatto delle nevi, provvidenziale 'felino' meccanico che permette di tracciare la pista dello sci da fondo: grazie. Non ho scritto neppure di mio padre Mario, ultimo a destra, 82 anni. Stamani, erano le 9.30, è arrivato a casa mia con i tipici occhi di un bimbo entusiasta, alla sua prima neve. Ripeto: 82 anni. Grazie.

L'incanto

Brinzio, ore 10 di venerdì 26 dicembre 2008, Santo Stefano. Ecco l'incanto dei primi passi sulla neve. Chiaramente Gesù è ancora bambino, un giorno solo, ma quando sarà grande e imparerà a sciare, sono certo che sceglierà Brinzio.

mercoledì 24 dicembre 2008

La vigilia

Sia nella mia famiglia d'origine che in quella attuale, la vigilia non è mai stata momento di cenoni a base di pesce eccetera. Per me la vigilia, dal punto di vista culinario, è soprattutto la preparazione del grande pranzo del dì di festa. Col rischio, vista la confusione in cucina, di mangiare ben poco. Infatti ora andrò a preparami il mio amato risotto. Meglio così, meglio stare leggeri, visto che andrò alla Messa di mezzanotte. Dopodiché sarà il tempo del panettone e dello spumante, della felicità e della speranza che, magari, si riuscirà a vivere un Natale che non si sgonfi subito.

martedì 23 dicembre 2008

Presepe dal vivo

Si è rinnovata oggi la tradizione del Presepe vivente in centro città. Il bue cerca l'asino, non lo vede, è alle sue spalle. Anch'io continuo a cercare questo Misterioso bambino fattosi adulto, ma ho l'impressione che non sia alle mie spalle: credo sia avanti, molto più avanti di me. O forse no, forse canta insieme alla mia felicità.

Pietro il temerario

Incredibile Macchione! Tempo di crisi, non si vende nulla, si tira la cinghia e lui che fa? Apre una libreria (libreria?!!) in via Merini 14. Anzi, una libreria+caffetteria, investe idee e denari, rischia non poco. Che Pietro amasse osare non è una novità, qui fa un ulteriore passo. La libreria-caffetteria, un unicum per Varese, sarà inaugurata in gennaio. Auguri caro Pietro, che più volte hai avuto fiducia nei miei libri. Non posso che restare a bocca aperta.

lunedì 22 dicembre 2008

Castroneria

I post bisognerebbe leggerli più volte. Per evitare castronerie. Nel post dedicato a Chiara Palumbo (vedi sotto, titolo L'amante di Pogliaghi) ho scritto un s'ha scandaloso, inusitato, incredibile, sconcertante. Donde sia nato non so.

Campanili

Ieri è stato presentato, nell'antica parrocchiale di Biumo Inferiore, un libro sulla storia della parrocchia e delle chiese biumensine. Non posso che gioire, anche perché a Biumo sono rimasto vent'anni. Tre, sino ad ora, i miei campanili: quello imponente del Bernascone, in centro, sino a 5 anni; poi quello più modesto di Biumo (foto) per altri venti, sino a 25, e da 27 anni quello di Sant'Ambrogio Olona, ancora più basso. Vado in calando.

Oro

Il sole al tramonto trasforma il lago in un crogiolo. Accoglie tutto l'oro del giorno che, galante, regala alla notte quella luce, perché abbia meno paura.

Tenerezza

L'alba nascente illumina la cresta sommitale del Monte Legnone, vicino alla Mottarossa. Da qualche tempo, osservando giovani innamorati, provo tenerezza più che invidia. Sarà l'età? Non lo so. Forse si tratta di un briciolo in più di consapevolezza, rispetto al senso dell'esistere.

L'amante di Pogliaghi

Non credo esista a Varese una maggiore esperta di Lodovico Pogliaghi di Chiara Palumbo. Probabilmente il Pogliaghi, artista poliedrico, eclettico, che ha operato fra la metà dell'Ottocento e i primi del Novecento, con residenza al Sacro Monte, era un tipo appassionato del suo lavoro, e certamente ha saputo trasmettere a Chiara la passione per l'arte. Bè, per farla breve, Chiara si può definire l'amante di Pogliaghi, tanto lo conosce, lo stima e fa di tutto perché si sappia chi è e cos'ha creato. Fra le tante cose, anche la Porta Maggiore del Duomo di Milano, inaugurata proprio cent'anni fa. Ecco Chiara lo scorso sabato, nella chiesetta dell'Annunziata al Sacro Monte, intenta a parlare proprio di quell'evento. Con lei l'attore Antonio Zanoletti. Chi ha passione per una cosa s'ha essere infettiva: come Chiara.

venerdì 19 dicembre 2008

Vutant'ann

Natale Gorini (primo a sinistra) compie oggi 80 anni. Ottimamente portati. E' -insieme a Speri Della Chiesa Jemoli e a pochi altri- il mio maestro dialettale. Ottimo nelle liriche 'serie', eccellente nelle bosinate (poesie di taglio ironico), attore in vernacolo dalla parlata inconfondibile, Re Bosino e tant'altro, mi ha regalato una dedica che mi fa onore: 'A Carlo Zanzi, primo Poeta Bosino della nuova generazione'. Ne approfitto per ricordare ai cinquantenni come me, che non hanno parlato il dialetto ma che lo conoscono per sentito dire, di non dimenticarlo, di scrivere poesie anche se alla buona...è una ricchezza, una lingua colorita, un suono amico, la chiave per entrare all'istante nel mondo della nostra giovinezza.

giovedì 18 dicembre 2008

Tramonto

Al tramonto della vita, ciò che conta è avere amato.

Concordo.

Detto natalizio

A Natale siamo tutti più buoni: mangiateci, sappiamo ancora di torroni.

Angeli a Varese

Come molti avranno visto, Varese è impreziosita da grandi pannelli raffiguranti Angeli, custodi della nostra municipalità, annunciatori di un Natale non solo consumistico. Il merito di questo tocco spirituale va soprattutto a Ferruccio Maruca (primo a sinistra) e a Paolo Zanzi (primo a destra). Maruca, presidente di AspeM-gas, ha avuto l'idea (meglio, ha riattualizzato un progetto rimasto nel cassetto), Zanzi l'ha realizzato col suo Studio e i suoi collaboratori. Bravi. Pannelli, calendario e una pubblicazione.

lunedì 15 dicembre 2008

Giulio, il domatore di incendi

Giulio De Palma è il più alto in grado, al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, ma per me è soprattutto un amico, compagno di Liceo, secchione ma non troppo. Spesso mi invitava a giocare a biliardo, nella caserma di via Legnani, che toccò a suo padre e che ora spetta a lui. Amico, quindi è stato per me un piacere e un onore consegnargli AgendaVarese2009. Eccolo in Salone Estense, insieme alla Miss Gloria Bertazzoni (foto Agenzia Blitz).
Che dire? Ogni volta che incontro un compagno di quegli anni vivo l'effetto gambero, trent'anni e passa si restringono ad un paio o tre, non si avverte la voragine di tempo e fatti che separa il 1975 (anno della nostra maturità) dal 2008. E' il più malandrino degli inganni, è la bugia più dolorosa. Ci sentiamo come allora: ma quando mai?

Spazio Lavit

E' stato inaugurato, con ampio concorso di varesini, circa 300, il nuovo Spazio Lavit, cioè il nuovo studio fotografico di Alberto Lavit, fotografo (vedi foto). Si trova in via Uberti 42, zona Conca d'Oro. Se penso ad Alberto, penso ad alcune belle foto che mio ritraggono, testimone, al matrimonio di Paola e Gigetto. Ma soprattutto ripenso al Liceo Classico 'Cairoli' che insieme, anche se non nella stessa classe, abbiamo avuto la ventura, la fortuna (e a volte anche la sfortuna, almeno per me) di frequentare. Dico sfortuna perché certe paure per le interrogazioni non le ho mai più provate, e così dicasi per certi timori giovanili, immaginando il futuro. Anche se qui c'entra poco la scuola, quanto piuttosto l'età.
Uno degli hobby di Alberto è la collezione di macchine a pedali, come si può notare a sinistra nella foto. Un modo per rimanere bambini, finché si può.

domenica 14 dicembre 2008

Per la prima volta Peugeot

Abbiamo rottamato la nostra vecchia Fiat Palio del 1999, con ben 173.000 km sul groppone, e abbiamo preso una Peugeot 206, anch'essa del '99, ma con meno della metà dei km (almeno, così ci hanno detto!), con un'ottima carrozzeria, che le nostre figlie alla guida segneranno nel giro di poco tempo. Per parte mia non ho mai avuto il culto dell'auto, certo, se è in ordine mi piace ma non ne faccio certo un dramma se si segna...per la prima volta abbiamo una Peugeot...dopo una Fiat 127 gialla (detta Primulina, e siamo nel 1981), una Fiat Panda marroncina, una Fiat Panda bianca, una Ford Excort bianca, una Fiat Palio bianca e una Kia Rio, anch'essa bianca.

Ciao, Gigi

Regalo al mio caro amico Luigi Alberti detto Gigi, che oggi è in festa per il compleanno, questa foto panoramica, Luino visto dalla cima del campo dei Fiori. All'età di Gigi, che è anche la mia, si dovrebbe (e a volte ci si riesce) viaggiare alti, gli orizzonti si allargano, si devono per forza tenere i piedi bene a terra ma ogni tanto è lecito staccarli. Si vede di più, si è anche un po' più felici.

mercoledì 10 dicembre 2008

Io non Ti capisco

Continua la mia riscoperta (diciamo pure scoperta) dei film di Ingmar Bergman. Ho visto 'La fontana della vergine'. Bello. Ho ancora dentro il grido disperato del protagonista: "Io non Ti capisco, io non Ti capisco..." Parla con Dio, che ha permesso l'assassinio di un'innocente e la cruenta vendetta di un padre sconvolto dal dolore. "Io non Ti capisco, eppure ho bisogno di Te, del Tuo perdono per continuare a vivere." E' anche mia questa bruciante contraddizione: il Mistero di Dio ci annichilisce, ci confonde, eppure abbiamo bisogno di Lui.

in foto: un altro incanto delle nostre terre, dal Monte San Giorgio (foto Marco Zanzi)

martedì 9 dicembre 2008

Ai piedi del gonfalone

So che mi ripeto. Del resto ho anch'io la mia bella età. Sono felice se riesco, ogni anno, a posare per questa foto, ai piedi del gonfalone di Varese, con in mano AgendaVarese. E anche in questo 2008 ciò è successo, quindi sono felice.
Nella foto Blitz, da sinistra: il sottoscritto, Gloria Bertazzoni (Miss Mondiali di ciclismo 2008), Angelo Puricelli e Domenico Ghiotto, fotoreporter.

lunedì 8 dicembre 2008

Il punto di rugiada

"Sai cos'è il punto di rugiada?" mi fa Pippo Gazzotti. Insieme stiamo scivolando, adagio, sulla pista del Brinzio. "Certo che no" rispondo. E lui: "Quando il primo sole tocca la neve, questa reagisce liberando freddo, quasi non volesse farsi scaldare. Tant'è che uno aspetta che il sole illumini la pista per scaldarsi, ma in realtà per una decina di minuti la temperatura si abbassa."
Non lo sapevo. C'è sempre qualcosa da imparare:ben sapendo che, anche a mettercela tutta, ce ne andremo conoscendo il minimo indispensabile di questo nostro mondo meraviglioso e tragico.

Stampa, sci ai piedi

La stampa varesina si ritrova casualmente al Brinzio. C'è quella professionistica (al centro, Gianni Spartà, con felpa della sua società ciclistica, la Sant'Ambrogio, adattata per lo sci nordico) e quella pubblicistica: il sottoscritto e, a destra, Riccardo Prando, il ben noto 'pirata' del Brinzio, senza bandana ma pronto all'assalto della nuova neve.
E' bello questo invernale ritrovarsi, questo scivolante dialogo lungo l'anello incantato del Brinzio.

ps le foto dei post si possono scaricare

Idem sentire

Dopo aver letto il mio post sulle bellezze paesaggistiche delle nostre terre, mio fratello Marco s'è premurato di farmi avere altri 'assaggi' del nostro eden, non appartenendo, Marco, alla categoria dei pazzi, nè dei ciechi nè dei fannulloni. Ecco una sua foto dalla cima del Campo dei Fiori.

domenica 7 dicembre 2008

Nuova stagione

E' partita la mia stagione sciistica al Brinzio. Confido che sia paragonabile alla stagione 2005-2006, tre mesi sulla neve. Le premesse sono ottime. Solo un pazzo, un cieco, un fannullone possono affermare che Varese non sia un eden. Vedere per credere.

Carlo, Silvano e Pippo

Da sinistra: Pippo (Gazzotti), sino a qualche anno fa uno dei massimi tecnici federali dello sci nordico; Silvano (Danzi), attuale tecnico nazionale della Federazione di atletica leggera, Carlo (Zanzi), gran pasticcione. Senza darci appuntamento, ci siamo ritrovati nel paradiso di Brinzio, spinti dalla voglia di sport, di natura, di imparare...almeno Silvano, che ha preso lezioni dal grande Pippo e poi, vista la parcella, s'è inquietato (scherzo).
Silvano e Pippo: due colleghi, ma soprattutto due amici.

Pedàla a Varès

Lidia e Antonio hanno cantato, sabato 6 dicembre al Palace Grand Hotel, nel corso della Festa degli Auguri, Valzer par Varès e, in anteprima, 'Pedàla', una nuova canzone dialettale con parole mie e musica di Antonio Borgato. Per il mio inno di lode a Varese non è la prima uscita, mentre l'esordio è stato per 'Pedàla'. In sintesi: la vita ci obbliga a pedalare, spesso in salita, e ci si lamenta di continuo, ma quando ci dicono che è ora di scendere di sella, quando si vede la striscia del traguardo nessuno vuole saltà bass du la bici. Così è la vita, che subit l'è naja, balosa e canaja!

Maroni al Calandàri

Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (con la moglie Emi e il figlio più piccolo, Fabrizio) ha dato lustro alla festa degli Auguri della Famiglia Bosina, festa che da tradizione prevede la presentazione del Calandàri dra famiglia Bosina par ur 2009, una sorta di 'bibbia' laica della nostra tradizione. Da qualche anno curo, sul Calandari, la Cronaca in sintesi, ho raccolto il testimone dal grande Mario Lodi, che la scrisse per ben 43 anni. E' per me un onore partecipare alla 'confezione' del Calandàri. E' per me un onore essere varesino.

in foto: il Ministro ascolta divertito Natale Gorini leggere una poesia di Speri Della Chiesa Jemoli, il maggior poeta in vernacolo della nostra città

venerdì 5 dicembre 2008

Roberto Acca

L'amico Roberto Bof ha regalato ai disabili che fanno sport e ai cosiddetti normodotati (che, come dice lui, a volte sono più disabili dei disabili) la tradizionale serata di informazione e di passione. Il generoso Bof non ha guardato l'orologio, ha tirato le ore piccole con immagini, musica e parole. Applausi a raffica. Una vetrina sulla e per la disabilità commovente e istruttiva. Un bravo anche al presidente della provincia Dario Galli, che ha fatto il 'valletto'. Che dire? Viva Roberto Bof detto Acca. Certamente ha trovato la sua strada, paladino di una comunità di fratelli diversamente ma più che egregiamente abili.

in foto: Roberto (ultimo a sinistra) presenta alcuni protagonisti delle Paralimpiadi di Pechino 2008

giovedì 4 dicembre 2008

Accettare

"...la vita ci spoglierà a poco a poco della nostra giovinezza..." canta il poeta spagnolo. Ci pensavo stamani... che poi io sono fra i fortunati, o almeno nella media, perché la vita sta compiendo in me quest'opera di spoliazione con tranquillità, senza troppa fretta. Altri sono stati costretti ad accettare un cambiamento meno graduale...il problema, comunque, non è di ritoccare, ma di accettare.

mercoledì 3 dicembre 2008

Gianni dei miracoli

C'era anche il Ministro degli Interni Roberto Ernesto Maroni detto Bobo alla Cena di Gala, organizzata al De Filippi per raccogliere fondi a favore di 'Varese per l'Oncologia-l'Oncologia per Varese' fondata dal mio amico Gianni Spartà. 238 invitati, vip e non vip, a dar sostegno ad una realtà che, da anni, lotta insieme a chi lotta contro il tumore. Novità: un day hospital oncologico a Luino. Bisogna avvicinarsi al soffrire per cambiare e costruire. Il mio amico Gianni così ha fatto, questo ha vissuto e sta vivendo. Tutti possono entrare a far parte del "popolo dei 30 euro" dice Gianni. La porta, ovviamente, è spalancata.

Neve

L'autunno si rinfresca sotto la prima neve dell'inverno. Che si sta sciogliendo in Villa Toeplitz ma non (promette il mio amico Pippo Gazzotti) sui prati del Brinzio. "37 centimetri" mi assicura Pippo. "La battiamo in questi giorni, sabato si scia." Non potevano farmi regalo migliore: la neve e Pippo, col suo gatto delle nevi. Se già non lo avete fatto, provato lo sci da fondo. E' una fatica per nulla sprecata.

lunedì 1 dicembre 2008

Semplicemente felice

Prima una correzione: nel post sottostante ho scritto che Guido Morselli chiamava la pistola'la sorella dall'occhio nero', ma devo aver sbagliato, perché credo sia 'la ragazza dall'occhio nero'. Cambia poco. E resto su Morselli. Sono contento di sapere che anche per lui lo scopo della vita era la ricerca della felicità. Tanto che è stato scelto questo titolo, come tema poer gli aspiranti scrittori del primo concorso 'Morselli'. A mio parere la ricerca (e la conquista, mai definitiva) della felicità hanno a che fare con la semplicità. Con l'accontentarsi. Con l'ammettere un limite, una dipendenza, una 'povertà' della nostra intelligenza. E', questa mia, una felicità facile, semplice, elementare, bambina come può definirsi la gioia dei miei alunni della Vidoletti (foto)? Forse, chissà, magari, ma (in tutta sincerità) la distinzione mi interessa poco: mi basta essere felice.

La sorella dall'occhio nero

Il 31 luglio 1973, a 61 anni, Guido Morselli, scrittore, utilizzò 'la sorella dall'occhio nero' (la pistola) per togliersi la vita. Vinto dalla sofferenza, dal male di vivere. Credo che tutti, di tanto in tanto, pensino al suicidio, non nel senso di riflettere su come metterlo in atto, ma come riflessione su un possibile esito della vita, estremo atto di libertà, somma pretesa di autodeterminazione. Nel corso degli anni ho mutato visione rispetto a questo esito esistenziale. Quando scrissi 'L'ultimo nemico', non che considerassi il suicidio in termini positivi, ma vi era in me una sorta di 'rispetto' verso un gesto che consideravo in fondo eroico. Nel caso del racconto citato, il suicida compie l'atto come gesto d'amore verso l'amata moglie, morta da poco. Ebbene, oggi credo sia più eroico continuare a vivere, accettare -sia quel che sia- la sfida dell'esistere, nonostante tutto.

carlo.zanzi@tele2.it

domenica 30 novembre 2008

Guido, l'infelice

Apertura, a Villa Recalcati, del Convegno su Guido Morselli, scrittore non vincente (almeno da vivo), uomo tutto sommato, da quello che ho potuto sapere, non molto felice. Quindi genio, perché sovente la genialità non collima con la felicità. Ecco la sua famosa Lancia, auto che spesso compare in compagnia del suo padrone, in fotografie ormai storiche. Per quel poco che so, sono certamente più le differenze che le consonanze fra noi due. Eppure mi sento suo fratello, nel desiderio costante e a volte pressante di mettere nero su bianco la propria vita, nelle forme letterarie più diverse. Guido era colto, leggeva come un matto, di tutto, curioso e inappagato. Ciò traspare con evidenza nei suoi libri, che sono libri che nascono da altri libri, ovviamente non nel senso di copiare, ma di succhiare la linfa creativa, la sostanza, dalla vita di carta. Per me è esattamente il contrario: scrivo della vita in carne ed ossa.

sabato 29 novembre 2008

E brava Elisabetta

Elisabetta Mannucci ha vinto la terza edizione del Premio 'Varese Città Giardino', istituito dal Consiglio comunale proprio per ricordare la prima riunione dell'assise bosina, datata 28 novembre 1816. Ne avrei parlato comunque, perché Elisabetta, allieva del Liceo Artistico 'Frattini' di Varese, è una ex alunna Vidoletti che si sta facendo onore nel mondo dell'arte. Ma ne parlo ancor più 'enfaticamente' perché è la figlia dei cari amici Carla e Paolo.
E brava Elisabetta: avanti così!

Un Duca a Palazzo

Il 28 novembre del 1816, probabilmente nello stesso Salone Estense, dove ammicca da sopra il caminetto il Duca Francesco d'Este, si tenne il primo Consiglio Comunale della neonata Varese, elevata al rango di Città. Sono affezionato a questo salone, dove per oltre dieci anni ho seguito, da giornalista, il Consiglio comunale, e dove ho presentato un certo numero di miei libri. Apprezzo Varese, mia città natale, e nutro profondo rispetto per le istituzioni, al di là della fallibilità degli uomini (della quale sono esempio significativo).

venerdì 28 novembre 2008

Ridicolo

Questa foto ritrae, per uno scherzo del destino, Silvio Raffo (a sinistra) e Romano Oldrini insieme. Dico scherzo del destino perché Romano Oldrini è il presidente dell'Associazione Amici di Piero Chiara e anima dell'omonimo Premio letterario, mentre Silvio Raffo ha inventato il Premio Morselli, che vedrà domenica un convegno ad hoc. E s'è aperta una ridicola polemica, che si crede interessi alla città ma che in verità coinvolge una decina di persone, non di più. Ma questo è il vezzo della cosiddetta cultura: credere di 'elevare' la sensibilità della massa, quando resta pane (e non si sa quanto raffermo) per pochi. Anziché applaudire alla nascita di una nuova iniziativa culturale, alla possibilità data a giovani e meno giovani scrittore di veder pubblicato un libro e di parlare di un personaggio come Guido Morselli, si inventano polemiche fra i due fratelli Mauro e Silvio Della Porta Raffo, si sta lì a dire che Chiara non amava Morselli e -probabilmente-viceversa. Amor di polemica niente affatto costruttivo. Ma si leggano piuttosto un bel romanzo di Chiara e un pregevole romanzo di Morselli, impiegando assai più produttivamente il poco tempo che abbiamo a disposizione.

Inverno

E' arrivato l'inverno. Prima un gran freddo e poi la neve. Oggi ho guardato gli sci da fondo con un cenno d'intesa: "Ragazzi, è arrivato il vostro momento!"

lunedì 24 novembre 2008

Non guardate 'Funny Games'

Per solito i film si vedono la sera e uno, infine, vorrebbe andarsene a letto contento e soddisfatto. Così si addormenta meglio e prima. Contento perché un flm deve avere il lieto fine. E' troppo facile rappresentare con troppa verosimiglianza la realtà. Lo sappiamo tutti che non sempre (quasi mai) c'è il lieto fine, nella vita reale (a parte il lieto fine, sperato, della resurerzione). A che serve il cinema (o un romanzo) se non ci regala ciò che noi speriamo? Parliamo pure dei cattivi, della crudeltà estrema, del male, ma che almeno alla fine trionfi la nostra giustizia interiore. Persino il Manzoni alla fine ha scritto: "La c'è la Provvidenza." Ebbene, se siete del mio parere, non guardate assolutamente 'Funny Games' di Michael Haneke, che è quanto di peggio abbia mai visto, peggio anche di 'Non è un paese per vecchi'. Qui abbiamo non solo la non soddisfazione della nostra voglia di lieto fine, ma addirittura la derisione dello spettatore che si aspetta (visto l'assurdità di ciò che appare) un finale decoroso. Guardatelo da solo, anzi, solo tu, mio caro Michael, il tuo bel film!

domenica 23 novembre 2008

La predica in sintesi

Don Walter, parroco alla Kolbe, è noto per la sua predica breve, fulminea, un solo punto e non i classici tre. A volte, a mio avviso, è sin troppo 'semplice', con cadenze un po' fanciullesche, ma nel complesso lo seguo volentieri. Ricordo ciò che ha detto, e questo è un buonissimo segno. Perché di solito (almeno parlo per me) non ricordo nulla. E poi ogni tanto la battutina, che a volte fa ridere a volte no. Però ci tenta quasi sempre. Come stamani. Parlava della nostra tendenza a santificarci, a dire: "Cosa mi manca? Vado a Messa, non ho ammazzato nessuno..." E don Walter ha concluso: "Se non accendiamo l'aureola è solo per risparmio energetico!" Insomma, questa non è certo una delle sue migliori, ma un accenno di sorriso me l'ha rubato.

Freddo

Eppure non eravamo in pochi, stamani, a sfidare il freddo, in bici verso il Campo dei Fiori. E in cima un'aria impossibile, che piegava l'erba e muoveva le acque del lago di Varese. E poi la discesa, temibile. Perché di questa stagione, e con questo freddo, il problema non è mai la salita.