venerdì 25 marzo 2011

Buca 12

Ogni passo in più verso la meta ci rinforza nel pensiero che sarebbe da stupidi fermarsi, vista la strada già percorsa. E più si va avanti, più la rinuncia alla meta diventa improbabile, proprio perché non si vuole tradire il senso della fatica fatta. Poi, nei pressi del traguardo, il destino ci può riserva l'ultima sfida: superare anche quella può sancire la differenza fra l'eroe e il pavido, fra il tenace e il debole, fra il testardo e l'arrendevole.

in foto: la nota buca 12 del Golf Club di Luvinate, che presenta proprio in vista del green finale (sulla sinistra) un insidioso vallone (si noti sulla destra, in ombra) dove spesso vanno a cadere le palline

Auguri inferiori

La mia amica Chiara Zocchi odia l'ovvietà. Inoltre dice di avere qualche problema con la sua immagine. E allora certo approverà la mia decisione fotografica, in omaggio al suo compleanno. Delle sue scarpe non potrà certo lagnarsi, visto che è stata una sua scelta. La foto è del maggio 2010, inaugurazione ArtParty letteraria, una bella iniziativa che ci ha visti coinvolti insieme, su, al Castello di Masnago. A lei ho dedicato uno dei miei primi articoli su La Prealpina, la recensione del suo romanzo d'esordio, 'Olga'. Allora aveva 19 anni. Ho seguito la sua carriera letteraria, so che adesso -oltre che a scrivere- suona e canta, non ho avuto il piacere di ascoltarla ma mi sono fatto l'idea che sia una tipa alla Carla Bruni: voce sofisticata.
Auguri, cara Chiara: oggi gli anni sono qualcuno in più di 19, ma sempre pochi pochi.

Daniele, Daniele...

Le Iene sono delle iene, lo si sa, e il mio amico Daniele Marantelli (al centro, fra Giorgio Lotti e il Ministro Maroni) ci è cascato. Il video della 'fuga' di Marantelli è ormai molto noto. Alla domanda riferita al 17 marzo 1861, il pidiessino non ha saputo ammettere la sua dimenticanza. Non facciamo però tanto i saputelli, perché io lo ammetto: se non fosse stato per la Festa Nazionale, non sarei andato a ripassare quel capitolo di storia italiana. Certo, Daniele è un onorevole...In ogni caso, più passano gli anni più mi rendo conto di quanto sia vasto il sapere e immensa la mia ignoranza. Non posso quindi concordare con quanto afferma il mio amico Mauro Della Porta Raffo, che usa concludere le sue biografie così: "Da sempre studia con passione ogni giorno sperando (e gli manca ben poco!) di arrivare al livello di conoscenza a suo tempo raggiunto da Adalbert Posch, il maestro ebanista del giovane Karl Popper, che poteva tranquillamente sfidare l'allievo dicendogli: 'Mi chieda pure quello che vuole. Io so tutto (Ich weiss alles)!"
Per parte mia, preferisco la nota frase: So di non sapere.