venerdì 26 marzo 2010

Opera d'arte

Da qualche anno faccio immeritatamente parte (non sono un grande esperto) della giuria popolare del Premio Ghiggini Arte Giovani. Stasera si è svolto il vernissage della mostra. Fra i nove giovani finalisti, più d'uno ha utilizzato il mezzo fotografico. La fotografia digitale permette infatti di manipolare la realtà, di 'piegarla' alle esigenze dell'arte. Come è noto amo la fotografia. Fra gli artisti in gara, una giovane ragazza milanese ha scelto il corpo femminile (oggetto del desiderio maschile) come soggetto della sua opera. In effetti, sostenere che un corpo di donna non sia opera d'arte mi pare un'affermazione del tutto insensata.

Il primo romanzo

Del 1989 è anche il mio primo romanzo, 'La Comune di Barbara'. Non potevo non cimentarmi nella narrativa, preso ormai dal vortice della scrittura. Erano i tempi in cui scrivevo prima a mano, su vecchie agende, e poi a macchina, con due o tre carte carbone per ricavarne subito due o tre copie. Quindi ero costretto a picchiare con forza sui tasti, tanto che le mie figlie ancora ricordano questo insistente, nevrotico ticchettare all'alba. Mi alzavo alle quattro, cinque del mattino per scrivere, ritmi per me oggi inconcepibili. Questo romanzo (termine sin troppo pretenzioso) è per un bel tratto autobiografico, e per il resto frutto d'invenzione. Tutto sommato, benché presenti i limiti di una prima, acerba scrittura, sono contento di averlo pubblicato, fosse solo per qualche giudizio positivo raccolto, e perché mette nero su bianco un'idealtà che, sebbene mutata nel tempo, non ho certo rinnegato.

Ma la notte.....

La nota canzone di Renzo Arbore in sostanza dice: durante il giorno può capitarmi di tutto, ma la notte no, non toccatemi la notte, luogo di delizie eccetera. Sappiamo bene che a volte la notte è invece momento di pena, spazio buio entro il quale i dolori si acuiscono, le preoccupazioni si ingigantiscono, i problemi ci tolgono il gusto del sonno. Per fortuna sappiamo anche che al risveglio, quando volente o nolente dobbiamo rimetterci addosso l'abito della vita diurna, questo vestito in realtà non ci sta poi così stretto, e i presunti buchi o non ci sono, o sono piccoli strappi, facilmente rammendabili.