venerdì 16 ottobre 2009

Peccati

Un tempo i peccati si dividevano in mortali e veniali. Non so se sia ancora così. Come per i funghi, ci sono quelli mortali e quelli tossici. Ad esempio, l'Amanita muscaria (o ovolo malefico), vedi foto, non è mortale, è solo tossica, quindi è un fungo veniale. Stando ai peccati, so solo questo: con gli anni sono diventato molto più solidale con la nostra miseria, la nostra fallibilità. Ciò non vuol dire che capisca e solidarizzi con ogni episodio di peccato. Perché non tutti i peccati sono uguali; taluni sono davvero odiosi, e lì l'uomo smarrisce non solo la sua somiglianza con Dio, ma ogni sfumatura di umanità. L'uomo spesso si mostra elegante, come è smagliante l'Amanita muscaria, ma dentro è impresentabile. Diciamo la verità: vorremmo cambiare ma non ci riusciamo. E allora cambiamo solo il vestito.

Il tempo felice

La malattia, la sofferenza annullano completamente l'ottimismo. Il passato risulta insignificante, il futuro una pesante minaccia, uno spazio incolmabile, una pretesa di vita per noi impossibile. Eppure, a ben pensarci, per la maggior parte di noi sono di gran lunga superiori i momenti di felicità rispetto a quelli di infelicità. Normalmente stiamo bene: poi arriva anche la malattia, ma è un'eccezione. Io non concordo con Dante. Nel 5° canto dell'Inferno, il poeta mette sulla bocca di Francesca da Rimini la frase: '...Nessun maggior dolore, che ricordarsi del tempo felice nella miseria....' Niente affatto. E' proprio il tempo felice a darci la forza necessaria per superare la 'miseria'. E' il bello passato che ci trascina verso il bello che verrà.