mercoledì 6 luglio 2011

IL RACCONTO DEL MERCOLEDI'

LA SFERA PIU’ BELLA

Il settimo giorno si riposò. E nella quiete del dormiveglia, Dio pensò alla sfera. A quella particolare sfera che si chiama pallone da calcio. Ho un dubbio, un ricordo impreciso, una mancanza nella preziosità di ciò che è stato il mio passato: il mio primo amore è stato una donna o una palla? Una ragazzina della scuola materna ‘Veratti’ di via Como o uno stinto e sgonfio pallone da football? L’una e l’altro, comunque, mi hanno fatto sfavillare il cuore, mancare il fiato, e direi che il fiato l’ho perso soprattutto correndo dietro alla sfera tanto amata. Niente di più entusiasmante e commovente vedere un bimbo che se la dà a gambe mentre rotola il pallone e lui vuole prenderlo e quello scappa, e vuole calciarlo dritto e lui va storto, vuole fare gol e lui cozza sul palo, sulla traversa o contro il vetro della casa vicina. E allora sono botte.

Quando la palla finiva dietro la recinzione dell’Asilo Nido di via Gondar, il signor Mario non ce la ridava più: se arrivava prima lui, perché il più delle volte lo sfregavamo, scavalcavamo e riportavamo a casa la sferica preda. Mario, con il suo ghigno, era l’antipatia fatta uomo: non si ruba una sfera a un ragazzo. Al massimo lo si ammonisce, cartellino giallo, ma lasciando chiara sulle labbra la traccia di un mezzo sorriso.

Mai nessuno voleva fare il portiere in quel cortile, ai primi numeri del viale Belforte. Come dar torto ai ragazzi? Il cortile era di sassi, lisce pietre simili a quelle della rizzàda che conduce alla Madonna del Monte. Così, per evitare porte vuote, mi ci mettevo io. E ho fatto la mia piccola carriera, mi chiamavano portierino. Ma ho perso un’amica, perché la palla tanto amata si è fatta sfera avvelenata, traditrice, da temere, da calciare lontano, nell’area avversaria. Un rapporto ambivalente: la baciavo se l’abbracciavo, la prendevo a pedate se mi tradiva, avvolgendosi nella rete, maglie solo immaginate, perché i pali erano due sassi e la traversa una linea invisibile nel cielo: “E’ gol!” “No, non è gol, è alto!” “Alza le braccia, portierino…sì, è fuori!”

Dio, nel riposo, soddisfatto per la perfezione creata, pensò ad una perfezione ancor più divina. Immaginò un bimbo desideroso di gioco, fece un paio di palleggi e calciò giù dal cielo la sfera più bella.


Per fortuna

A volte mi lascio affascinare da un pensiero direi 'blasfemo', soprattutto se generato da chi ha l'ardire di chiamarsi cristiano. Penso questo: che per fortuna non tutti credono in Dio, e di conseguenza dedicano ogni loro energia alla promozione umana, perché tutto si svolgerà sopra questa polvere. Vedo nella religione il costante pericolo della delega o, ancor peggio, della rassegnazione, in vista di una terra promessa extraterrena. Tanto c'è la preghiera -si dice- che medica la nostra pigrizia. Tanto tutto è imperfetto in questa valle di lacrime. Forse l'ideale sarebbe non crederci ma all'ultimo, quando suona la campana, alzare gli occhi al cielo, dire 'Ho fatto il mio dovere, ora pensaci Tu'.

in foto: campanile della chiesa parrocchiale di Goito (Mantova)

Dimenticanza

Pongo rimedio ad una dimenticanza di mio fratello Marco. Ieri sera, al termine del concerto, non ha ringraziato la figlia Cecilia, una delle cantanti della PBB. Lo faccio ora io, complimentandomi con la mia nipotina.

Lights of your party

'Vedo le luci della tua festa, tu sei dentro a divertirti, vorrei essere a quella festa ma il nostro dolce amore è svanito...' Questa la traduzione della prima strofa di 'Lights of your party', la canzone che dà il titolo al nuovo album della PBB. Ecco la versione 'italiana' del cd, che si può trovare in allegato alla rivista 'Tempi'. Abbiamo poi anche un cd edizione Usa. Per info e prenotazione: www.piedmontbrothersband.com

La Piedmont al 'Santuccio'

Bella serata al teatrino 'Santuccio' ieri sera, con la Piedmont Brothers Band. Musica country-rock di qualità, con Ron Martin, mio fratello Marco e tutti gli altri componenti della band. E stasera si replica a Milano (ore 21.15, Sala Fontana di via Boltraffio 21).

in foto: l'ultimo brano proposto ieri sera, Take it easy