Sdraiato a riposarmi al Sacro Monte, dopo la salita in bici, ho avuto il dispiacere di ascoltare, su una panca accanto, un uomo di mezza età (cioè la mia) dar prova di bassa umanità. Leggeva il giornale locale, e ha commentato alla moglie in modo ironico, sarcastico, penosamente disumano la notizia dei due amanti di Tradate, morti suicidi, drammatico tramonto di due vite. Tale ascolto mi ha disgustato.
venerdì 20 agosto 2010
Caterina
Se il vostro presente vi pare insipido, se non siete in grado di valorizzarlo, allora vi consiglio la lettura di qeusto libro: CATERINA diario di un padre nella tempesta (Rizzoli), scritto da Antonio Socci, noto giornalista e scrittore. Caterina, figlia maggiore di Antonio, a pochi giorni dall'agognata laurea in architettura subisce un arresto cardiaco. Coma profondo. Mesi di angoscia inenarrabile per un padre e una madre. Eppure il padre racconta, perché la scrittura può anche essere una medicina. Per sopravvivere scrivere può far bene. Caterina sta uscendo miracolosamente da questa prova agghiacciante, sta camminando verso la guarigione grazie anche alle preghiere, ai digiuni, alla fede di tanti suoi amici. Di questo è convinto l'autore, credente, appartenente al movimento di Comunione e Liberazione.
Ma torniamo al quotidiano e alla sua noia. Ecco cosa scrive l'autore, a pag. 127:
"Quanto desidererei la semplice bellezza di un giorno normale...Quanto siamo inconsapevoli della felicità della vita quotidiana su cui invece scivoliamo ignari. E come la rimpiango! Quanto la desidererei..."
Al grande passista-scalatore
Auguri, cara Dada
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