domenica 18 marzo 2012

Festa del papà


Auguri a papà Mario. Da lui ho senz'altro ereditato la passione sportiva.

Accadde...un anno fa



Domenica 20 marzo 2011 – variabile, sereno
Il vicario episcopale monsignor Luigi Stucchi ha dato l’annuncio, durante le Messe: don Peppino Forasacco, già parroco a Casbeno e da un paio d’anni all’Unità pastorale San Carlo Borromeo di Induno Olona, ha rassegnato le dimissioni, “per favorire il superamento di uno stato di prostrazione”, queste le ragioni.

Lunedì 21 marzo 2011 – variabile, sereno
Il presidente Giorgio Napolitano è in visita a Varese. Arriva verso mezzogiorno a Palazzo Estense, pranzo a Villa Recalcati, poi nel pomeriggio è all’Università dell’Insubria e in Camera di Commercio. Bagno di folla e qualche critica ai politici locali da parte dei varesini, in primis al sindaco Fontana, che non ha abbondato nei tricolori. In un primo momento manca anche sul balcone di Palazzo Estense, poi viene appeso.

Martedì 22 marzo 2011 – sereno
Il sindaco Fontana, attraverso una lettera, ringrazia i varesini per la calorosa accoglienza riservata al Capo dello Stato. E mentre a Varese compare il manifesto elettorale di Luisa Oprandi, candidata sindaco del Pd, a Gallarate (51mila abitanti) la Lega correrà da sola; ha candidato Stefano Gualandris, 33 anni, tre figli e assoluta fedeltà al Carroccio.

Mercoledì 23 marzo 2011 – sereno
Riunione al Pirellino, sede della Regione Lombardia sa Varese, che prende in esame due megaprogetti: unificazione delle stazioni Nord-Fs e parcheggi al Sacro Monte. Stando al secondo (che pare meno utopico), poiché abbisognano 300 posti auto, il progetto prevede di ricavarne 210 all’altezza della Prima Cppella, e i restanti 90 sotto il piazzale Pogliaghi. Presenti anche il Vicario episcopale e l’arciprete del Sacro Monte.

Giovedì 24 marzo 2011 – sereno
Sall Mame Yacine, assistente sociale del Comune di Varese, è stata arrestata con l’accusa di peculato, truffa e circonvenzione d’incapace. Secondo le accuse, la donna avrebbe intascato una parte dei soldi che il Comune erogava a una casa di cura, per contribuire alle spese mediche di un disabile. Pare poi che abbia rubato soldi anche dal conto corrente dell’assistito.

Venerdì 25 marzo 2011 – sereno, variabile
E’ in pieno svolgimento la rassegna cinematografica Cortisonici, che premia i migliori ‘corti’ provenienti da tutto il mondo. Stasera seconda serata, dopo l’esordio molto seguito di ieri. In pieno svolgimento anche Cortisonici giovani e il Premio Unicef, legato ai diritti dell’infanzia. Tre le Giurie: una di esperti, una di giovani e quella popolare, formata dal pubblico in sala.

Sabato 26 marzo 2011 – sereno
Commozione stamani nella chiesa di Gazzada-Schianno, per i funerali della professoressa Emilia Emy Martignoni, stroncata da un terribile male. Neurologa varesina, lavorava anche a Vercelli e a Novara ed era molto nota per la sua estrema generosità. Fra le tante cose, era molto vicina ai malati di Parkinson, ai quali infondeva speranza e prestava le sue cure. “Se n’è andato un angelo” ha detto stamani qualcuno, con le lacrime agli occhi.

Quasi amici 1


Ho fatto bene a seguire il consiglio del mio amico Roberto Bof (che ringrazio) e sono andato a vedere 'Quasi amici'. Andateci. Vi divertirete, troverete validi motivi per recuperare voglia di spontaneità, per ritrovarvi in atteggiamenti freddi e 'professionali' che danno noia e non aiutano chi è nel bisogno. Bisogno di umanità, di calore, di boccate d'aria, di ampi orizzonti per superare il trauma tremendo di un handicap grave. L'incontro fra due mondi, due culture, due stati sociali opposti si rivela dirompente, fa crollare schemi rigidi e regala speranza per il futuro. Si ride e si piange. Non ci si annoia di certo guardando 'Quasi amici'. Ho capito perché ha avuto tanto successo in Francia, Belgio eccetera e probabilmente anche in Italia.

Quasi amici 2


Il film regala giudizi taglienti, ironici, in certi tratti spassosi sul mondo dell'arte (soprattutto di quella moderna), della musica classica, della lirica. Il badante di colore resta stupefatto e divertito dal mondo della cultura paludata, fatto di apparenza, e regala alla classe in giacca e cravatta un po' di movimento e di passione. Naturalmente si calca la mano, si enfatizza un certo mondo ma in fondo non si è poi così lontani dalla verità.

Quasi amici 3



Il film è studiato bene, nei particolari. Il finale ha un po' il sapore della favola, tutto si ricompone, lieto fine, persino l'ovetto rubato torna al suo posto. Insomma, si sogna un po' ma dato il genere di film non guasta. L'amore vince sempre, la spontaneità anche sfrontata ha la meglio sulla rigidità e sulla freddezza.

Correva l'anno 1970


CORREVA L’ANNO 1970

Correva l’anno 1970: primavera. Al Palazzetto dello Sport ‘Lino Oldrini’, da poco edificato, la Ignis scendeva sul parquet con Vittori, Paschini, Flaborea, Jones, Meneghin, Malagoli, Consonni, Ossola, Bulgheroni, Raga, Rusconi. Lo so grazie al libro del mio amico Augusto Ossola. A maggio al Palazzetto si svolsero le finali provinciali di pallavolo dei Giochi della Gioventù. Frequentavo la terza media alla ‘Righi’, il prof. Secchia ci fece partecipare con una squadra dal nome evocativo: ‘Sghemba’. Perdemmo di brutto contro la Scuola Europea del mitico prof. Cattaneo. Ma ne sono certo: con il pallone di pallavolo avrò senz’altro fatto qualche tiro a canestro, non potevo non tirare dentro il cerchio metallico di quel luogo per me sacro. Avevo appena iniziato a seguire le imprese epiche della Ignis dei miracoli. Stamani, nel silenzio del PalaWhirlpool appena lucidato dal custode, in attesa che i miei alunni si cambiassero per disputare le finali provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di basket, ho preso un Molten bicolore n° 7 (quello che usano in serie A) e mi sono messo a tirare a canestro. I tabelloni non sono quelli del 1970 (allora erano grigio metallico), il parquet sarà stato sostituito molte volte ma la cupola è quella, le tribune sono quelle, il fascino della parabola che si conclude nel ciuff o sul ferro o sulla tabella è quello. E quel fascino (ne sono fiero) ancora mi appartiene. Per questo so bene cosa hanno provato i miei alunni, giocando al Palazzetto stamattina. Per questo li ho portati. Perché fra quarant’anni diranno a qualcuno: con la Vidoletti ho giocato al Palazzetto. La mia buccia (ohimè) è molto cambiata da quel maggio del 1970, ma la polpa (per fortuna) è la stessa.

La Provincia di Varese domenica 18 marzo 2012