domenica 8 giugno 2008

Parete di carta


Si dice che la sua libreria descriva un uomo. Questa è la mia, parete di carta che mi si para dinnanzi quando sto a letto. Al che uno pensa: "Mamma mia, che intellettuale!" Niente affatto. Di libri ne ho molti, anche in sala, grandi libri fotografici e altri, soprattutto su Varese. Libri che per la maggior parte ho avuto gratis, grazie al mio lavoro di giornalista e alla mia amicizia con gli editori. Molti li ho recensiti, ma non per questo li ho letti dalla prima all'ultima pagina. Insomma: non è che ho letto tutti questi libri. Di sicuro ho letto quelli nella terza sezione da sinistra, perché sono i miei. Poi ho letto quasi tutto Piero Chiara (sezione sopra la mia), poi ho letto qua e là, ma non sono certo un lettore vorace. Mi considero piuttosto ignorante. Quindi un consiglio: non giudicate un uomo solo dalla sua libreria. A volte, quando non so cosa fare o quando ho troppe cose da fare e non mi so decidere, mi piazzo in piedi davanti a questa parete di carta e sto in ammirazione. Respiro il profumo dei libri. Come una carta da gioco, sfilo dal mazzo un libro, gli tolgo la polvere, scorro le pagine, leggo qualche riga poi lo ricolloco nel mazzo. Mi perdo nei libri come Cappuccetto rosso nel bosco. Rincuorato, perché un libro ben difficilmente può essere un lupo cattivo.