mercoledì 21 dicembre 2011

Coro Val TInella


Domani sera, giovedì 22 dicembre, ore 21, chiesa parrocchiale di Velate, si esibirà il coro Val Tinella. Canta anche il mio carissimo amico Paolo. Una bella occasione per cantare al Natale Ingresso libero.

Lombardia, patrimonio dell'umanità


Davvero stupendo questo ultimo libro del fotografo Carlo Meazza, con brevi testi di Cesare Chiericati e Luciano di Pietro. Titolo: 'Lombardia, patrimonio dell'umanità. I luoghi dell'Unesco' (Jaca Book). Carlo Meazza è andato a fotografare i 9 luoghi lombardi, giudicati dall'Unesco patrimonio dell'umanità, e cioè: Monte San Giorgio, Arte rupestre in Valle Camonica, Siti palafitticoli preistorici nell'arco alpino, i Longobardi in Italia, i luoghi del potere, Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo, Mantova e Sabbioneta, Sacri Monti prealpini, Crespi d'Adda, il villaggio industriale e la Ferrovia retica del Bernina. Il volume-strenna si trova a 49 euro (un prezzo davvero buono) nelle migliori librerie varesine. Contatti: meazzacarlo@yahoo.it

La via di Vig e Tino


Non si capisce come mai abbiano voluto dedicare al Monte Tabor (montagna della Galilea dove, stando ai Vangeli, avvenne la Trasfigurazione di Gesù)la piccola via a fondo cieco che sale in zona Colle Campigli. Che si tratti di una collina è vero, ma...A parte ciò, è per me una via speciale perché vi abitavano due personaggi varesini, miei amici, che hanno contribuito a rendermi migliore. Il primo è Francesco Viganò detto Vig, mio collega giornalista al Luce, uomo dalla lunga barba bianca (quasi un profeta) e dal carattere esuberante: giovane dentro. Lo ricordo oggi perché per Natale si vestiva da Babbo Natale (non aveva bisogno della barba finta) e rendeva tutto più magico. Il secondo è Clemente Maggiora detto Tino, praticamente l'opposto del Vig: serio, carattere spigoloso, duro, grande amante di Varese, della sua storia ed in particolare del poeta Speri della Chiesa Jemoli, il mio poeta dialettale preferito. Vig e Tino: in un certo senso hanno contribuito a 'trasfigurarmi', rendendomi più luminoso!

Albarossa


Si è presentato davvero bene questo mercoledì 21 dicembre, quattro giorni al Natale: un'albarossa che ha acceso gli alberi della mia via.

IL RACCONTO DEL MERCOLEDI'



LA SCELTA IMBARAZZANTE

Ho le mie idee, come tutti. E ho le mie piccole manie, che mi prendono al cervello e se non le soddisfo mi turbo. Stamani mi sono alzato con un pensiero: verificare le reazioni della gente di fronte all’acquisto di una confezione di preservativi al supermercato. Direte che è una bischerata, una perdita di tempo, che dovrei lavorare di più e indagare di meno, avete ragione ma così ho fatto, sono andato nel mio abituale supermarket (dove mi conoscono bene) e ho iniziato l’indagine.
Primo: avvicinarsi allo spazio ‘proibito’ e vagliare le varie proposte commerciali, quello che sto facendo ora. Purtroppo non li hanno appesi in zona comoda, sono vicini alla cassa, credo per facilitarne l’acquisto, uno arriva, fa finta di avere già preso tutto, poi un’occhiata veloce, la mano che stacca, butta nel carrello come fosse una confezione di gomme americane…E la commessa che raccoglie con un certo imbarazzo. Ma così è troppo facile! Io allora chiedo spazio, scusate, devo vedere un attimo, permesso e ora sono qui, davanti alla scelta. A bellaposta perdo tempo, prendo una confezione, leggo le istruzioni per l’uso, la rimetto al suo posto, eccone un’altra rossa…no, questi sono da adolescente. A parte che a me non servono, sono qui solo per vedere le espressioni degli altri. Con la coda dell’occhio indago, guardo i volti incuriositi, uno ridacchia, l’altro fa finta di non vedere e vede benissimo, un marito tocca dentro la moglie e lei gli dice qualcosa, non so cosa ma immagino la frase ‘Voi maschi siete tutti malati!’. Infine scelgo, ringrazio, permesso, scusate e mi metto in fondo alla fila.
Ora ho in mano l’oggetto dello scandalo, la scatoletta che evoca atti impuri, il vituperato preservativo, che dovrebbe essere di moda come un pacchetto di sigarette o le Vigorsol alla menta e invece stuzzica ancora occhiate malandrine, occhi vogliosi e pietosi, fantasie. Volutamente faccio saltellare il pacchettino da una mano all’altra, leggo con attenzione le istruzioni, infilo gli occhiali per dare ancor più nell’occhio, registro le reazioni, è tutto un vedere e non vedere che mi fa scappare da ridere. Mi spiace solo che lì in fila non ci sia nessun mio conoscente diretto, gli avrei magari detto: ‘Come va, tutto bene? Oggi sono in cassa veloce perché avevo solo un acquisto!’ E l’amico avrebbe risposto: ‘Vedo, vedo!’
Eccomi infine alla cassa, la cassiera me la voglio godere. Lascio il pacchetto sul nastro, lei guarda lui e poi fa scivolare lo sguardo lungo il nastro trasportatore, sulla mia pancia e risale lentamente, senza il coraggio di arrivare ai miei occhi. Ma lo so cosa pensa: ‘To’, non l’avrei detto! Li userà con sua moglie? O va a puttane?’ Sorride con eleganza, ‘Sette euro’, pago e me ne vado. Ma voglio finire col botto. E allora esagero. Fermo la gente che sta raggiungendo l’entrata: ‘Scusi, ne ha bisogno? A me non servono, glieli regalo!’ Uno fa finta di non aver sentito, l’altro dice ‘No, grazie!’, una coppia mi guarda come fossi un demente, un altro si mette a ridere e dice all’amico. ‘Gente strana ce n’è!’ Sto per andarmene quando mi raggiunge un vecchietto, una settantina d’anni. Sorride con denti da adolescente. “Guardi, se non le dispiace, dia qui a me! Mi risparmia il viaggio. Ha detto gratis? Ma glieli pago, si figuri.”
Lo guardo con identico sorriso: “No, no, gratis. Oggi si regala.” Aggiungo: “Complimenti! Mi tolga una curiosità, di che anno è?”
“Sono del quaranta, anni di guerra!”
“Complimenti vivissimi!” Mai avrei immaginato di andarmene persino con un po’ di invidia.