lunedì 15 settembre 2008

Narratori

Questa è la squadra della Canottieri Aniene, che ha vinto la gara dell'Otto ieri pomeriggio, alla Schiranna, durante i Campionati Italiani Assoluti. La foto vorrebbe essere un simbolo della fatica, perché i canottieri fanno una gran fatica, come è anche faticoso scrivere un romanzo. E allora qualche considerazione sulla scrittura. Quando ho iniziato, gasato com'ero, pensavo che ciò che stavo scrivendo era così importante, che una sua mancanza sarebbe stata una grave perdita, per tutti. Così avevo il terrore di non riuscire a finire l'opera, causa morte, sempre possibile. Inoltre credevo che quel mio lavoro dovesse essere esaustivo e riassuntivo di tutto, una sorta di summa narrativa. Per fortuna non ho avuto successo, perché tali manie di grandezza avrebbero potuto continuare. Oggi credo che ogni romanzo o racconto siano solo la testimonianza di un piccolo tratto di strada, del credo di quel momento, della visione della vita di quell'istante. Ma soprattutto credo (cosa assai più importante) che tutti possano tranquillamente fare a meno delle mie pagine o, detto in un altro modo, che nessuno ha bisogno delle mie storie. Tanto che se qualcuno le legge, devo considerarmi fortunato. Il che mi pare sia un buon inizio, per lavorare con calma.
per il dialogo: carlo.zanzi@tele2.it