sabato 12 giugno 2010

Giori l'idealista

Magie di Facebook. Ci eravamo conosciuti, Giori ed io, agli inizi degli anni Ottanta, docenti alla scuola media di Arcisate. Poi lui è partito per il Perù e, dal 2005, è in Nicaragua. Dopo decenni, grazie a Facebook, ci siamo ritrovati. In Italia per qualche giorno, Giori è passato a trovarmi. Dal virtuale al reale. Che bello. E che bella la sua carica ideale, la sua voglia di vivere e di aiutare chi soffre quando i più, alla sua età, hanno una modesta, avvilente voglia di pensione. Quasi che la pensione risolvesse i problemi di una vita senza ossigeno. Giori, che ha una potente gabbia toracica (ex giocatore di rugby), respira a pieni polmoni. Trasmette idealità. Invita a seguirlo.

Una palestra ristretta

"Ma com'è piccola la palestra!" ha esclamato ieri Nicolò Ossola (primo a sinistra), campione di nuoto, tornando dopo anni nella palestra della Vidoletti, la sua scuola media. Ha così esternato una sensazione che tutti proviamo, quando rivediamo gli ambienti della nostra giovinezza. Sensazione che avranno vissuto certamente non le due ragazze premiate (le sportive dell'anno), troppo giovani, ma gli amici in foto Riccardo Prando, Enrico Piazza e Vito Romaniello. Io, che in questa palestra ci lavoro da quasi trent'anni, non la trovo rimpicciolita. Si è invece incredibilmente ristretto, accorciato, il tempo che separa l'inizio dalla fine di un anno scolastico. Fra il tempo assoluto, oggettivo, e quello relativo, soggettivo, la differenza si sente e aumenta con gli anni. Lo si voglia o no, quando la parabola diventa discendente si va in discesa, si corre...si vorrebbe invertire il senso di marcia, girare la bici e riprendere la salita della giovinezza ma, come è noto a tutti, tale impresa è velleitaria.