lunedì 15 novembre 2010

Noli foras ire

Insomma, devo giustificare i soldi spesi dai miei per farmi fare il Liceo Classico, e allora citerò una frase latina che ho spesso in mente, retaggio delle lezioni filosofiche del prof. Cesare Revelli. Una citazione da Sant'Agostino, che dice: Noli foras ire, sed in te ipsum redi, quoniam veritas habitat in interiore homine'. Spero di averla scritta giusta. Ci pensavo stamani, perché a me sembra esattamente il contrario. E spiego. Certo, ci vorrebbe il mio amico vescovo Mons. Adriano Caprioli, grande cultore di sant'Agostino, per spiegarmi come intendere la citazione. E' vero, bisogna guardarsi dentro, la verità è dentro di noi, ma a me pare che proprio la lettura di noi stessi ci dica che in realtà dobbiamo 'rinnegarci', dimenticarci, perché la morbosa attenzione verso il nostro io è causa di malanni spesso presunti, di megalomanie ingiustificate, di clamorose dimenticanze e, alla fine, anche di tristezza. Per trovarsi bisogna dimenticarsi. Parrebbe una contraddizione. E' come se gli altri ci dicessero chi siamo.

Rughe

Si parlava l'altro giorno di rughe ed è tornata fuori la frase di Anna Magnani, che disse: "Le rughe? Non toccatemele, ci ho messo una vita a farle!" Dava importanza alle rughe la grande attrice, non so perché, forse perché intuiva che nel solco delle rughe ci stava l'esperienza, con tutto ciò che regala. Ho pensato che l'esperienza degli anziani non viene valorizzata mai abbastanza, neppure da me. Poi ho fatto dietrofront: in campo politico abbiamo esempi di grande attenzione verso gli ultrasettantenni!