domenica 15 gennaio 2012

Milan-Inter: 0-1


MILITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!

Bravo Alessandro


Alessandro Madron, giornalista, collaboratore a La Provincia di Varese e al Fatto Quotidiano, esperto di politica, è venuto da me qualche tempo fa, essendo l'unico che aveva scritto, prima di lui, un libro su Roberto Maroni. Mi ha parlato della sua biografia non autorizzata su Bobo, mi ha chiesto notizie, gli ho dato una copia di Maroni l'arciere e ho aggiunto: "Leggi, magari ti può servire." Fra dieci giorni sarà nelle librerie il suo 'Roberto Maroni-Una vita da mediano' (Edizioni Riunite) e devo dire che sono molto contento, perché Bobo se lo meritava un altro libro. Certo, questa è una biografia non autorizzata, e sottolinea l'aspetto del leghista di Lozza come di un politico d'alto bordo sempre sul punto di prendere il posto di Bossi, e sempre pronto a chinare il capo, ad obbedire, a rientrare nei ranghi. Farà piacere a Maroni questo taglio? Ma l'importante non è che il libro faccia piacere a Bobo, importante è che sia ben scritto, documentato...e sono sicuro che Alessandro ha fatto il suo dovere. Leggeremo.

in foto: il disegno sulla copertina del libro

Tenete da parte qualche soldino


Dopo la brillante performance a Lugano di venerdì scorso, la Piedmont Brothers Band (dove suona mio fratello Marco) si prepara a presentare il dvd dello spettacolo, proposto a Milano lo scorso mese di luglio. Tenete da parte qualche soldino: è un video musicale prezioso per gli amanti del genere country bluegrass. Per avere qualche assaggio del tipo di musica, vedere il sito ufficiale della band: www.piedmontbrothersband.com

Accadde..un anno fa



Domenica 16 gennaio 2011 – sereno
Giornata stupenda. Dopo le prodezze del Varese Calcio di ieri (3 a 0 al Torino), oggi la Cimberio basket, dopo 6 sconfitte consecutive, strapazza Cantù: 82 a 65. E in serata si rinnova la magia del falò di Sant’Antonio, con la gigantesca pira innalzata dai Monelli della Motta (capitanati dal presidente Giuseppe Redaelli), tantissima gente in via Carrobbio, i salamini e tutto il resto.

Lunedì 17 gennaio 2011- sereno
A febbraio dovrebbe aprire a Tradate un sexy-shop in via De Simone, dal nome suggestivo: ‘Bollicine’. Carte bollate in regola, pare, ma le bollicine scoppiano: perché il negozio è a 200 metri dalla chiesa parrocchiale di S.Stefano, e a 50 dalla libreria religiosa S.Carlo. Il sindaco Candiani fa sapere che si opporrà, avvalendosi della norma relativa ad esercizi che disturbano la quiete e il decoro pubblico. Ma i proprietari insistono: non ci sono vetrine, nessun disturbo, siamo in regola.

Martedì 18 gennaio 2011 – sereno
Una massima addirittura sopra i dieci gradi, mentre di notte le temperature calano assai. Il Comune di Varese (presenti il vicesindaco De Wolf e gli assessori Angelini e Navarro) ha consegnato una targa alla Cooperativa sociale Anaconda, da 30 ani a Varese a sostegno dei disabili. Motivo: lo spettacolo sullo Divina Commedia, realizzato dai ragazzi, con la regia di Luisa Oneto. A ricevere la targa, il presidente Segato.

Mercoledì 19 gennaio 2011 – sereno, poche nuvole
Sono 54 i volontari della sicurezza (le cosiddette ronde del pacchetto sicurezza Maroni, che tante polemiche hanno portato con sé) che, dopo un corso propedeutico, entreranno ufficialmente in servizio in alcuni comuni della nostra Provincia. Primi in Lombardia, i volontari della sicurezza varesini saranno ricevuti fra due giorni a Villa Recalcati dal presidente della Provincia Dario Galli e dal Prefetto Simonetta Vaccari.

Giovedì 20 gennaio 2011 – sereno, nebbia, sereno
Non c’è neve, ma sull’anello della pista di Cunardo –grazie a Nini Bossi e ai suoi aiutanti- è stato possibile predisporre un percorso di 2 km, sul quale stamani si sono svolte le fasi provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di sci nordico. Molti gli alunni presenti, soprattutto delle medie inferiori, rappresentanti della Vidoletti, della Pellico, di Cunardo, della Scuola Europea, di Lavena-Ponte Tresa e di Sesto Calende.

Venerdì 21 gennaio 2011 – sereno, freddo
Rinviato a giudizio (il processo inizierà il 3 maggio) l’ex sindaco di Varese Aldo Fumagalli. Accusa: peculato e concussione per una serie di favori concessi ad alcune donne straniere (in alcuni casi clandestine) da lui frequentate fra il 2002 e il 2005. Fra le contestazioni del pm Agostino Abate vi sarebbe quella relativa all’utilizzo improprio dell’auto blu nel corso di alcuni fine settimana.

Sabato 22 gennaio 2011 – sereno, freddo
Ieri verso le 11 un uomo di 69 anni è morto schiacciato dal trattore sul quale stava lavorando, in una zona boschiva di Cazzago Brabbia. Il mezzo agricolo sarebbe scivolato in una piccola riva, ribaltandosi. L’uomo, rimasto schiacciato sotto il rimorchio, ha riportato gravissimi traumi ed è deceduto dopo l’arrivo del personale del 118.

Il fiato caldo del falò


IL FIATO CALDO DEL FALO’

Lo ammetto: da bosino doc un po’ di senso di colpa lo provo, non rispetto la tradizione, quasi mai mi scaldo al falò di Sant’Antonio. Sarà perché i miei genitori (bosini doc) avevano quattro figli da tirar grandi e la sera del 16 gennaio erano cotti. Eppure dal 1956 al 1961 la mia residenza era in via Ugo Foscolo, il fiato caldo del falò arrivava sino alle mie finestre. Poi mi sono sempre più allontanato dalla pira: Biumo Inferiore e Sant’Ambrogio. Nei miei 55 anni raramente ho assistito all’evento, demotivato dal fatto che per avvicinarsi al fuoco bisogna arrivare molto in anticipo; mi sono sempre trovato lontano, all’imbocco di via Carrobbio, con tanta gente davanti e poche fiamme da vedere. Eppure è una tradizione varesina davvero di lunga data, molto sentita. La mia prima figlia, Valentina, è nata proprio il 16 gennaio, tenuta a battesimo dal falò. E fra l’altro ho saputo di recente, da confidenze di amici, che Sant’Antoni dul purscèll, di tanto in tanto, fa la grazia, soddisfa i desideri scritti su carta e inceneriti dalla voracità del fuoco. Dovrei tenerne conto, chissà mai che domani mi avventuri in centro, tenendo in mano speranze espresse in lettere. A proposito di falò, so bene che questa è una tradizione di tutto il mondo, è un’usanza diffusa: il fuoco che brucia in inverno, che dà calore, luce, che brucia il brutto, il vecchio e attira il bello, il nuovo. Ho anche avuto modo di assistere anni fa ai fuochi in uso in terra trevigiana. Loro li chiamano ‘panevìn’, sono di dimensioni modeste, più piccole del nostro falò della Motta, bruciano in tutti i paesi della bassa, scorre vino, pane salame e, naturalmente, grappa. Pur essendo un bosino non ligio al dovere, ringrazio i Monelli della Motta (in particolare l’amico Angelo Monti) per il loro impegno, che arde sempre.

La Provincia di Varese domenica 15 gennaio 2012