mercoledì 17 marzo 2010

Due auto

Qui, in questo quartiere, ho abitato dal 1961 al 1981, vent'anni giusti. Ecco il cortile-campo da calcio delle nostre sfide. Allora si poteva giocare perché stavano in parcheggio (se c'erano) solo due auto, una NSU Prinz e una Anglia bianca (contro la quale andò a sbattere un mio fratello in bici). Oggi (e non è l'ora di punta) non c'è spazio per un campo da calcio in quel cortile. Il quartiere Garibaldi nacque per ospitare soprattutto famiglie di insegnanti (in anni fascisti), poi venne abitato da famiglie di varesini insieme ai primi fratelli del sud....oggi vi abitano anziani pensionati della nostra città, molti extracomunitari e tante, troppe auto.

In tuffo sui sassi

La vittoria di ieri sera dell'Inter sul Chelsea mi ha fatto pensare a quando davvero 'impazzivo' per l'Inter, negli anni Sessanta. Abitavo allora nel quartiere Garibaldi (ex Costanzo Ciano) in viale Belforte. In foto vedete la porta delle nostre sfide calcistiche. Io facevo il portiere, imitavo il grande Sarti e mi buttavo sui sassi. Mi chiedo dove sia andato, oggi, quel mio coraggio! Mi tuffavo anche per recuperare palloni a filo di palo (di pilastro) e voi capite bene che una craniata lì non era un piacere. Poi la palla finiva dietro la recinzione della Fondazione Abele Aletti, e il gioco era finito, a meno che qualche temerario non s'arrischiava e scavalcava. Credo di averlo fatto qualche volta. E allora ripeto: come mai si è immiserito quel mio giovanile coraggio?

Con il biglietto

Leggo che il Ministro Bobo Maroni è stato il primo a provate il body scanner del Terminal 1 di Malpensa. E allora me lo immagino col suo tipico sorrisetto, farsi 'scannerizzare'. Credo di conoscere un poco il Ministro-musicista, siamo quasi compagni di Liceo. Ecco, per me lui è l'esempio paradigmatico di chi non si pone limiti, di chi ha una gran fiducia nei suoi mezzi e nel contempo prende la vita sportivamente, minimizzando gli ostacoli e le paure. "Riesco a farlo perché ancora mi diverto" mi ha detto un annetto fa, riferendosi al suo lavoro oneroso di Ministro degli Interni. Indipendentemente dalle idee politiche (e non è affatto detto che io voti Lega), mi pare che Roberto Ernesto Maroni detto Bobo sia un buon esempio da imitare. Certo, poi ci vuole anche fortuna, che non guasta mai. Però quando passa il treno della fortuna (che non fischia tutti i giorni) bisogna farsi trovare in stazione, col biglietto in mano e la valigia vicino alle scarpe.