mercoledì 29 dicembre 2010

Diari

Ieri leggevo sul Corriere della Sera che molti grandi scrittori tenevano un diario, e che oggi questi diari spesso sono sostituiti dai blog, che impazzano nel mare virtuale di internet. Ebbene, chi mi legge sul blog sappia che io non mi accontento certo di questo nuovo strumento, per lasciare traccia scritta della mia 'fuggevole' vita (per usare un'espressione niente affatto originale). Da oltre trent'anni tengo le agende, sopra le quali appunto giorno per giorno, con maniacale costanza, i fatti quotidiani. Poi ho un diario da molti anni, dove scrivo di tanto in tanto, e in genere lì scrivo quando sono molto felice o molto triste. Non è il diario della quotidianità. E poi c'è tutta la mia narrativa, dentro la quale mi camuffo, divertendomi a spezzettarmi nei diversi personaggi. Insomma, non sarà difficile ricostruire la direzione della mia vita. Le sue diverse fasi: salite, discese, pianure, vittorie e sconfitte. Sempre ammesso che a qualcuno interessi sapere chi sono.

Gente che sogna

Stanotte ho sognato che tornavo alla Società Varesina di Ginnastica e Scherma. La mia seconda casa per tanti anni, dal 1965 (quando la sede era ancora in via Paravicini) al 1984 più o meno, prima come ginnasta e poi come allenatore. Di quel periodo (soprattutto del primo periodo) ricordo anzitutto i sogni. Sì, sognavo di andare alle Olimpiadi. Così, senza mezzi termini. E ci credevo per davvero: già mi vedevo in maglia azzurra. Da questo sogno traggo la seguente conclusione: noi che abbiamo a che fare con gli occhi dei ragazzini, stiamo bene attenti, quella è gente che sogna.

in foto: giugno 2010, esibizione dei Truzzi Volanti, ginnasti ed ex ginnasti della Varesina