sabato 30 agosto 2008

Faccia da prete

Mia mamma Ines non ha mai nascosto il suo desiderio che diventassi prete, e sosteneva che, a suo giudizio, ne avevo anche le caratteristiche. Si parla di quando facevo le elementari, soprattutto dopo il mio grande cambiamento fra la prima e la seconda. E forse, a quell'età, mentre servivo messa da chierichetto a Biumo Inferiore, ci ho pensato anch'io. Ero un bravo bambino e vincevo anche le gare di catechismo. Già alle medie sia io che, probabilmente mia madre, abbiamo cambiato idea. Se avessi fatto il prete, oggi sarebbe un guaio: perché mi piacciono troppo le donne, ma ancor prima perché oggi, tutto sommato, da laico, mi posso permettere i dubbi di fede. Come prete avrei qualche problema in più: o mollo (ma chi mi dà da mangiare) o resto (ma quanto potrei essere credibile?). Quindi meglio, molto meglio così. Credo di essere un protagonista in questo senso, diciamo, 'vocazionale' (vedi sotto). E poi, dite: ho forse una faccia da prete?

O protagonisti o nessuno

Oggi chiude il 29° Meeting di Rimini, assise di Comunione e Liberazione. Ci torno perché avevo fatto un accenno tempo fa e anche un errore. Titolo non è O protagonisti o niente (come scrissi allora) ma O protagonsiti o nessuno. Leggo un'intervista di Famiglia Cristiana al professor Vittadini, ciellino doc, che spiega (citando Giussani): "Protagonista non vuol dire avere la genialità o la spiritualità di alcuni, ma avere il proprio volto che è, in tutta la storia e l'eternità, unico e irripetibile." Continua (questo è Vittadini e non Giussani): "Essere protagonisti non significa essere vincitori, riuscire nella vita, essere i primi, ma realizzarsi rispetto al proprio destino."
Bene, sì, mi sta bene, anche se aggiungo due cose:
1) questa è una bella frase, poi declinarla nella vita è tutta un'altra cosa, perché è assai difficile scrutare fra le nebbie della vita qual è, con chiarezza, il proprio destino.
2) circa il fatto di non essere primi, per quel poco che conosco Cl mi pare invece che la tendenza sia a valorizzare chi riesce, a dar peso ai numeri, al successo anche mondano....mi posso sbagliare, si capisce, e del resto in questa aspirazione alla gloria anche terrena mi posso considerare in un certo senso ciellino.
Ps In foto Padre Mauro Serragli, missionario comboniano, a mio avviso un protagonista (oltre che amico)

Ultima fatica letteraria

Sono apparsi alcuni pezzi sui giornali locali relativi al lancio del mio CICALE AL CARBONIO e tutti i giornalisti hanno usato l'espressione 'l'ultima fatica letteraria di Carlo Zanzi'...i giornalisti, io per primo, spesso causa il poco tempo a disposizione, vanno per frasi fatte e questa della fatica letteraria è una delle espressioni più 'fatte' che esistano. In realtà per me scrivere è come vivere, o andare in bicicletta: fatica ma anche gioia, voglia di mollare tutto ma anche soddisfazione, depressione per sospetto di banalità ma anche moderata esaltazione. Quindi il mio nuovo racconto non è stato solo una fatica, né spero che diventi solo faticoso, per il lettore, passare da una pagina all'altra, saltellare fra le righe, scivolare da un articolo ad un aggettivo ad un avverbio.

giovedì 28 agosto 2008

Un sito web coi baffi

Come è noto, mio fratello Marco non conosce le mezze misure: o tutto o niente. Le cose o sono eseguite ai massimi livelli, o lascia perdere. Così è per il sito ufficiale del suo gruppo canoro (ecco Marco a destra con l'amico americano Ron Martin), da poco aperto, contenitore di ogni notizia e 'assaggio' relativi a questa sua attività musicale. Vi invito a visitarlo e a tenervi informati, perché presto si terrà un incontro-lancio del loro primo Cd. Indirizzo: www.piedmontbrothersband.com

mercoledì 27 agosto 2008

Dubbi


Questa è Luino, che ho fotografato con grande zoom dalla cima del Campo dei Fiori. Immagine sfocata, che ben si addice al tema del dubbio. Parlo spesso dei miei dubbi di fede, e qualcuno potrebbe pensare che ho vezzi da intellettuale che non ha niente da fare. Errato. Ad esempio ieri, pedalando sul Sasso di Gavirate, mi ripetevo, per l'ennesima volta: "Ma allora, è Dio che ha creato l'uomo o è l'uomo che ha inventato un dio?" Ma non ho più l'età per divagare in disquisizioni teologiche. Dopo 52 anni di pensiero e di esperienza in un ambiente cristiano-cattolico, la mia opzione fondamentale, alla fine, va sempre nella direzione di un Dio creatore. Però il dubbio ronza dentro, come una mosca fastidiosa. E però oramai non è più il tempo, stando comodamente seduti, di immaginare un mare in tempesta e tutti i modi per potersi salvare e magari anche la bellezza di morire annegati; ora è il tempo di trovare, e subito, l'asse di legno sopra il quale aggrapparsi, per non finire fra i pesci.

lunedì 25 agosto 2008

Niente foto



No, probabilmnente non metterò sul libro nessuna mia foto, né quella sotto né questa....prima pensavo di spararla a tutta pagina in quarta di copertina, poi ho pensato ad un formato più ridotto e ora sono dell'avviso che l'autore debba mettersi da parte, scomparire, lasciar parlare solo le parole scritte. La copertina di CICALE AL CARBONIO sarà grafica, non invadente, realizzata da mia figlia Valentina, l'artista di casa, che ha sudi di fotografia e di grafica alle spalle. Al 99% il mio nuovo racconto verrà presentato venerdì 19 settembre, ore 21, sala dell'ex Liceo Musicale vicino alla chiesa della Motta, nell'omonima piazzetta.
Per non mettere la foto, lo ammetto, ho dovuto fare un tuffo nella piscina dell'umiltà, lavando il più possibile rimasugli narcisistici. E non è detto che poi, alla fine, non ritorni sulla mia decisione. Quindi non mi sbilancio.

mercoledì 20 agosto 2008

Quarta di copertina



Bene, questa potrebbe essere l'immagine che metterò in quarta di copertina del mio romanzo breve. Non so ancora se si intitolerà LA GRANDE FATICA oppure CICALE AL CARBONIO. Non so ancora se verrà presentato durante la settimana dei Mondiali di ciclismo o la settimana prima oppure a ottobre. Manca ancora la copertina, ma almeno l'ho finito. E tutto sommato mi soddisfa. Protagonisti: Beatrice. Marco e la bicicletta. E poi tant'altro, compresa una grande sfida sulla salita del Campo dei Fiori. Ma non si pensi che sia un romanzo breve che può interessare solo gli amanti della bicicletta. Niente affatto. Scorrono due vicende parallele, ma altro non aggiungo.

sabato 16 agosto 2008

Lorenzo, gentiluomo

La sera di ferragosto ha portato con sè Lorenzo Morcelli, un gentiluomo. Più vicino ai novanta che agli ottanta, ci siamo conosciuti alla scuola media Vidoletti. E' stato il mio preside dal 1984 al 1990. Uomo colto, generoso, gentile, uomo d'altri tempi, fede profonda, ricercatore della verità, amante del bello. Non era certo un burocrate, credeva sommamente nell'importanza dell'insegnamento. Scriveva bene, è stato giornalista, direttore de La Prealpina del Lunedì. Molto ci accomunava, e non posso non essergli grato, per i giudizi positivi che regalò alla mia modesta narrativa. Un uomo esemplare.

venerdì 15 agosto 2008

Ferragosto


Tradizione rispettata. Dal 1996 a Ferragosto sono in bici al Campo dei Fiori, per la Messa al campo, organizzata dagli alpini di Varese. Prendo il mio cappello e via. Quest'anno, poi, ho avuto la gradita sorpresa del carissimo amico padre Mauro Serragli, vecio anche lui, che si è fatto prestare il cappello dall'altro amico Dimitri Simeoni (autore della foto) e così eccoci insieme. Mi ha fatto un bel regalo. Io tiro fuori il cappello alpino una sola volta all'anno, per questa occasione. Non sono un gran lavoratore come alpino, apprezzo molto le tante opere di solidarietà che i veci e i bocia varesini mettono in campo. Io resto ai margini, preferisco dare una piccola presenza in tanti ambienti, piuttosto che buttarmi a testa bassa in uno solo, giocando lì tutto il tempo libero a mia disposizione. Forse sbaglio, non lo so. Comunque ringrazio di cuore gli alpini della mia città, che mi regalano questa Santa Messa alle Tre Croci, più in alto possibile.

domenica 10 agosto 2008

Invidia n° 2

M'è venuta in mente un'altra categoria di persone che invidio: i coraggiosi. Un po' di prudenza è saggezza, ma quando è troppa diventa pavidità. E io sono lì, sul limitare, al confine, on the border line: un po' pavido un po' prudente, un po' saggio un po' codardo. Vorrei mostrare il petto alla Braveheart ma si vedrebbero, ohimè, pochi peli e pettorali piuttosto striminziti.

Dimenticanza

Torno ancora per un istante alla bella serata con gli amici della Shalom, don Angelo e padre Mauro, per segnalare una dimenticanza. Preciso: molti magari ci hanno pensato, ma sarebbe stato meglio ricordarci di loro anche pubblicamente, durante la Messa. Faccio riferimenti a chi, dei nostri amici, è già andato avanti (come diciamo noi alpini) o è già nel Regno dei Cieli, come sperano tutti coloro che ipotizzano una vita eterna: Silvana Castelli, Michele Casoli e Giorgio Volpe.

La villa del Pirata (e di Luisa)


Può apparire strano che un pirata (in questo caso Riccardo Prando, il Pirata del Brinzio) scelga di sistemarsi in una bella villetta, insieme alla moglie Luisa, tradendo le navi e le battaglie. Ma gli anni passano anche per Ric, che vede finalmente realizzarsi il sogno di una casa nuova di zecca, sulla terraferma di Brinzio. Eccolo, con comprensibile orgoglio, davanti alla edificanda magione, giunta ormai al tetto. Bravo, Riccardo, e vedrai che con i soldi del tuo nuovo libro (in uscita nel 2009) salderai tutti i tuoi debiti.

venerdì 8 agosto 2008

10.000 giorni

Oggi, venerdì 8 agosto, giorno d'inizio delle Olimpiadi di Beijing 2008, Carla ed io festeggiamo 10.000 giorni di nozze. Con noi Carla e Paolo, compagni di matrimonio. E poi gli amici don Angelo e padre Mauro. Che dire? Almeno altri 10.000, come minimo!

mercoledì 6 agosto 2008

White oleander


Ultimamente amo molto vedere film. Ne vedo circa uno al giorno, media per me altissima. Di recente ho gustato 'White oleander' con una Michelle Pfeiffer strepitosa. E soprattutto bella. Insieme a Sharon Stone, è fra le donne più belle, naturalmente secondo me. Amo i film perché messaggio completo, parole, musica, immagini. In un paio d'ore raccontano una storia che può lasciare il segno. Per i libri ci vuole molta più pazienza, e questo nostro tempo non ci educa alla pazienza, virtù rara quanto essenziale. Forse per questo io scrivo storie brevi, racconti lunghi o romanzi brevi, non più di ottanta pagine. O forse è solo perché non sono in grado di scrivere storie di maggior respiro.

In foto, l'oleandro bianco, padrone del giardinetto sotto il mio balcone.

Invidia


Mi sono fatto l'idea che l'invidia sia un peccato prettamente femminile. Noi maschi ci illudiamo che le attenzioni femminili siano indirizzate a noi, in realtà spesso la donna ha un diverso obiettivo: suscitare l'invidia di un'altra donna. Ciò premesso, ho cercato di capire di quali categorie io fossi invidioso. Sì, invidio chi sa essere generoso senza dare l'impressione di dibattersi all'interno di un buon proposito morale. Chi sa essere generoso perché dovrebbe essere naturale volere il bene dell'altro e quindi spartirsi i beni. In sommo grado, invidio chi sa essere generoso senza cadenze da primo della classe. So che stiamo sfiorando la perfezione, ma credo che debba essere spesa bene la propria dose di invidia.

La foto è per dire che, per contro, non invidio affatto chi ha una bici da corsa migliore della mia Decathlon gialla. In genere non invidio mai chi ha più beni di me.

Gruppone Shalom

Come promesso, e grazie alla foto dell'amico Bruno (accosciato, primo a destra) ecco il gruppone Shalom. Una bella famiglia davvero!

sabato 2 agosto 2008

Riecco don Angelo

Ieri sera, sabato 1 agosto, grazie all'accoglienza dei fratelli Alberti, abbiamo potuto vivere l'annuale momento di incontro con don Angelo Morelli (foto dell'incontro dello scorso anno, il don insieme a Franco Mannucci e Claudio Mazzoleni, in attesa della foto di questo 2008). Agli amici della Shalom dico che abbiamo avuto fortuna, o forse la fortuna non c'entra, conta don Angelo, lo Spirito, il caso, la nostra determinazione a non mollare e il fatto (non secondario) che la Shalom era una comunità giovanile di ragazzi e ragazze. Fattore assai aggregante. A chi invece non ha vissuto questa esperienza di Chiesa locale, vorrei far solo presente che siamo amici insieme da quasi quarant'anni (nel 2010 grande festa per i quattro decenni), la qual cosa non è indispensabile né per il Paradiso né per il godimento terreno, ma è una circostanza che fa piacere, che aiuta, che tiene compagnia, che permette di scacciare lo spettro della solitudine. Invoglia a far meglio, o meno peggio. Aiuta a pregare.

Grazie, Marco

L'amico giornalista Marco Giovannelli ha messo fra i blog amici del suo blog il mio, la qual cosa mi lusinga. Appena sarò in grado di aggiungere link a questo blog, metterò senz'altro quello di Marco, che comunque invito a visitare www.marcogiovannelli.it