venerdì 25 settembre 2009

Profumi d'autunno

Il mio amico-collega Enrico Piazza oggi mi ha fatto proprio un bel regalo. Mi ha omaggiato quattro boletus edulis (anzi, forse uno è un boletus pinicola), insomma, quattro bei funghi porcini da lui raccolti in luoghi segreti e inaccessibili ai più, che già vedo trasformati in funghi trifolati, ottimi per il mio amato risotto. E stasera sarò un po' più felice. Concluderò poi con le mie amate caldarroste, un sorso di lambrusco amabile e via. Si dirà che sono un goloso, meritevole di qualche girone infernale. In fondo si tratta solo di un paio di sapori autunnali. Basta ritagliarsi il tempo per gustarli.

E bravo Gianluigi

Campane a festa per l'amico giornalista Gianluigi Paragone. Le campane non sono state scelte a caso (foto), sono quelle della chiesetta di Torba, vicino agli studi della tele locale Rete 55. Dunque, Paragone è stato nominato vicedirettore di RaiDue. E' il giornalista varesino che ho visto crescere con maggior velocità e successi di carriera, grazie a doti e scelte politiche: collaboratore de La Prealpina, poi direttore di Rete 55, poi direttore de La Padania, poi vice a Libero e ora vice in Rai. E bravo Gianluigi!
Fra i ricordi, ne ho uno in particolare: quando collaborava alla Prealpina, fu lui a telefonarmi, annunciandomi che avevo vinto il premio Poeta Bosino. Doveva fare il pezzo e chiedeva lumi.

I due figli

Sempre il mitico prof. Zamagni (vedi sotto) ha citato Sant'Agostino, sul tema della speranza. "La speranza ha due figli, la rabbia e il coraggio. La rabbia, che ti fa vedere ciò che non va; il coraggio, che ti fa agire verso un mondo migliore. La speranza non ha niente a che vedere con lo stare con le braccia conserte ad aspettare." Insomma: aiutati che il ciel ti aiuta. Perché la crezione deve essere completata grazie al lavoro dell'uomo, lavoro (sempre parole del prof) che al tempo di greci e romani era destinato agli schiavi e non esercitato dagli uomini liberi, lavoro che (ora et labora) è stato poi equiparato alla preghiera, momento essenziale di libertà e di realizzazione. Quindi anche di felicità.

L'indice di felicità

Interessante incontro sull'enciclica pontificia 'Caritas in veritate'. Un grande prof Stefano Zamagni, economista, ha fatto rimpiangere chi non ha avuto docenti come lui. Fra le tante cose dette (che poi in sintesi è sempre la stessa storia, l'egoismo contro la carità, il cuore di pietra contro il cuore di carne, l'interesse personale contro una visione fraterna), Zamagni ha parlato di indice di felicità: "Dopo una certa soglia, la felicità non è direttamente proporzionale alla ricchezza. Diventa il contrario. Più soldi, meno felicità." Dopo una certa soglia, si capisce: chi non ha il minimo è molto infelice. Ciò è detto per chi, le ricchezze, le accumula, illudendosi che quella è la via per la felicità. Ma anche questo era già stato scritto. Sul Vangelo.