giovedì 31 marzo 2011

Certe sere

Ligabue canta 'Certe notti'. Ma la notte è buia, si vede poco. Io preferisco cantare 'Certe sere...'

Scoppio

Sta per scoppiare la magnolia, posta all'inizio di via Silvestro Sanvito, una fra le magnolie più imponenti di Varese. Vi consiglio di andare ad assistere alla deflagrazione.

La sua Varese, quella di Anna Maria

Era piena la Sala Morselli in Biblioteca, nel corso della presentazione del libro 'La mia Varese', della mia amica Anna Maria Gandini (eccola fra Fausto Bonoldi a destra e Giancarlo Angeleri). Conosco Anna Maria da molti anni; quando lavorava al Gazzettino Padano, io le portavo i miei libri e lei li recensiva, con grande gentilezza. Da anni e anni tiene la rubrica 'La mia Varese' su La Prealpina, e ogni tot anni raccoglie gli articoli in un volume. Questo dovrebbe essere il quarto. Ci racconta la Varese del passato, grazie ai suoi ricordi e ai suoi molti informatori d'antan, fra i quali il mitico Pedroletti. Anna Maria ha ricevuto da pochi giorni anche la medaglia d'oro, per i suoi 50 anni di iscrizione all'Ordine dei giornalisti. Un abbraccio, cara Anna Maria, e avanti con 'La mia Varese'.

Arpeggi di arpa

Che meraviglia gli arpeggi dell'arpa. Mi torna alla mente un Salmo, che recita 'Con l'arpa a dieci corde a Lui cantate'. Grazie ad Anna e Francesca, alunne Vidoletti, e alle loro pubbliche esibizioni (una anche ieri sera, nella 'mia' palestra) ho imparato ad apprezzare questo strumento fantastico. Ore ed ore di studio per queste due ragazze, ma ora le loro dita sono molto più di dieci, semplici dita.

Cronaca di un ritorno annunciato

Le aspettavo e non mi hanno tradito. Le rondini, appunto. Chi mi conosce sa che curo il loro ritorno, e segno la data della loro prima comparsa. E' avvenuta stamani, verso le 10.30, ero allo stadio 'Franco Ossola' con gli alunni della 3D, impegnati nel test del 1000 metri. Ne ho viste quattro, volavano intorno ai tanti fari dell'impianto di illuminazione. Ultimamente arrivavano ai primi di aprile. Siamo in anticipo. Meglio. Sono tornate in un cielo simile a quello della foto, nuvole della primavera 2010. Non è facile fotografare le rondini con la mia Nikon, a meno di accontentarsi di vedere dei puntini neri.

mercoledì 30 marzo 2011

I maghi di Maxim

Stamani, nell'ambito di Vidoleggiamo, ha portato la sua testimonianza di giovane scrittore anche il mio ex alunno Maxim Garavaglia, ottimo atleta e, oggi, anche promettente scrittore. Ha parlato ai ragazzi di terza media. Ho la certezza che è stato in grado di attizzare future velleità letterarie nel cuore degli alunni Vidoletti. Eccolo mentre mostra con più che giustificato orgoglio il suo romanzo 'I maghi del tempo'.

Vidoleggiamo

Stamani ha preso il via la Terza edizione di Vidoleggiamo, con svariate iniziative e il taglio del nastro, alla presenza di autorità e media. Stasera, ore 20.30, palestra della Vidoletti in via Manin, Concerto con il coro femminile THELYS di Ternate, diretto dal maestro Riccardo Bianchi. Si esibiranno anche alcuni alunni della Vidoletti, sotto la guida dei prof. Gazzotti e Fanello. Ingresso libero.

Pasticcione

Sì, cara mamma Ines, so bene che scrollerai la testa e mi darai del pasticcione. So che non approverai il mio metodo di studio dell'organo, imparare a memoria alcuni canti, senza lo studio della musica, senza la necessaria gavetta. Ma tu sai bene perché l'ho fatto, perché lo faccio ancora. Tu eri precisa, meticolosa, non amavi l'improvvisazione. E quel tuo primo, unico concerto al pianoforte, in Salone Estense, lo avevi preparato con anni e anni di studio. Tu sai perché mi sono messo a suonare, quindi mi perdonerai. Tre volte al giorno ti ritrovo lì, nella musica, nel suo potere evocativo. Le mie note elementari, zoppicanti, mattone su mattone, mettono in piedi la casa del nostro incontro.

in foto: mamma Ines, al tempo del suo primo, unico concerto al pianoforte

L'enfant

Ieri sera ho visto, su Rai 5, un gran bel film. Titolo: L'enfant, dei registi Jean-Pierre e Luc Dardenne, Palma d'Oro al Festival di Cannes 2005. Una drammatica storia d'amore e di malavita, la vicenda di Sonia, Bruno e del loro bambino di pochi giorni. Un film che ha ribadito alcune mie convinzioni: i francesi, al cinema, sono forti; spesso i dialoghi rovinano, quindi meglio i silenzi, e nel film molti silenzi parlano. Finale stupendo. Due giovani, ottimi attori protagonisti. Una decina di film così, è l'abbonamento Rai è belle che pagato!

martedì 29 marzo 2011

Kalòs kai agathòs

Tutti abbiamo bisogno di sentirci dire che siamo belli e buoni. Sempre. Ad ogni età. Ai tempi del liceo classico, ci veniva incontro Platone con il suo kalòs kai agathòs. Ma non basta. Abbiamo anche bisogno di dire a qualcuno che è bello e buono, sinceramente e spontaneamente, non per adulazione. Come per le carezze: amiamo riceverle ma anche darle, perché siamo fatti così, per dare e per ricevere. Fortunato quell'uomo (e quella donna, naturalmente) che può vivere questo rimpallarsi di bellezza e bontà.

in foto: il bello delle camelie

IL RACCONTO DEL MARTEDI': Giuseppe Garibaldi

Sono Garibaldi Giuseppe detto il numero uno (che, sommato agli altri novecentonovantanove fa mille). Proprio io, quello dalla gamba ferita, l’eroe dei due mondi, barba e capelli fluenti, uomo di gloria e di coraggio. Il mio ardimento, ohimè, non mi ha impedito di morire ma la gloria, balsamo portentoso che mi ha conservato integro sino ad oggi, 2 maggio 2009, mi ha suggerito di fare un giretto in uno dei luoghi che mi hanno visto indiscusso protagonista. Ho scelto Varese: per quel bravo ragazzo, il Cairoli, e perché ancora ricordo con nitidezza il paesaggio. Una meraviglia. Prati e colli, alberi e acque, fiori e tripudio di vita in quella fine di maggio del 1859.

Eccomi qua. Vengo a piedi da un malridotto castello di Belforte, rocca che ancora porta l’odore selvatico e straniero del maresciallo Urban. Una bella camminata di un paio di chilometri, certo non salutare se i cavalli di allora sputano, oggi, fumi urticanti e nauseabondi. Una piazza e mi siedo sul basamento di una lapide, in vetta alla quale hanno eretto una statua con le mie sembianze. Reggo un povero milite, morto per la Patria. Direi che la mia riproduzione è approssimativa, ma a conti fatti mi somiglia. Faccio, a vista, la ronda dello spazio circolare, che so chiamarsi piazza XXVI maggio e non a caso. Proprio qui ha fatto fuoco e fiamme l’epica battaglia di Varese; qui è morto Ernesto Cairoli, e qui mi accomodo in solitaria preghiera, un requiem che una volta avrei detto laico; oggi (visto ciò che ho visto) preferisco definirlo trascendente.

Mi si avvicina un tale. Certo m’avrà preso per un barbone. Cerca il cappello? Il piattino per l’obolo? Che vorrà mai?

“Senta, perché non va a sedere da un’altra parte? Qui ci sono ricordi di morti da rispettare.”

Direi che è un vecchio biumensino. “Ha ragione, ma…”

“Ma….niente ma e niente se, là ci sono le panchine” e allunga il braccio. Poi s’allontana.

Ecco due giovani, nemmeno mi vedono, per loro sono incolore, insapore, peggio, aria di uno sgradevole peto. Sento il loro dialogo: “Merda, qui Alessandro Ballàn era a un chilometro e mezzo dal traguardo, andava come una moto.”

“Per me era dopato come tutti gli altri.”

Il cielo è una sfolgorante lastra azzurra, lucidata da un venticello che mi regala sollievo. Mi ridico che sarebbe ora di tagliare la zazzera, di sfoltire un po’ la barba. Eccone un altro. Lo saluto? Perché no.

“Salve.”

Si ferma. Mi guarda, si fa ombra con la mano a visiera. “Ma lo sai che lei assomiglia a Garibaldi?” Fa su e giù, guarda me e guarda la statua bronzea. “Ha sentito della polemica su Garibaldi?”

La conosco, ma voglio che me la racconti lui. “Quelli della Lega ce l’hanno con Garibaldi, dicono che i terùn ce li ha regalati lui. Io voto Forza Italia, ma un po’ di ragione Bossi ce l’ha…Incredibile, ma non gliel’ha mai detto nessuno che somiglia a Garibaldi?”

“Qualcuno sì.”

“Mi pareva…ora il sindaco s’è messo d’accordo con il Comitato per i festeggiamenti. Vogliono ricordare, dopo 150 anni, la battaglia di Varese, 26 maggio 1859…Meglio così….faranno una bella festa poi chi se s’è visto s’è visto. A chi vuole che interessi, oggi, Garibaldi e i suoi Mille?”

“Novecentonovantanove, prego.”

“Scusi, ma chi le dà questa matematica certezza?”

“Io c’ero.”

“Lei c’era?”

“Certo, io SONO Giuseppe Garibaldi” e batto i tacchi sul SONO.

Mi attendo l’occhio di chi mi giudica pazzo, e invece il mio interlocutore sta al gioco: “Garibaldi? Capito subito che somigliava troppo al nostro Generale. E allora, già che siede qua, glielo dico in faccia: la battaglia di Varese è stata una bravata. Lei arriva, fa il duro, spara, ammazza, ordina, gli austriaci fanno dietro front, salvo poi tornare dopo qualche giorno a chiedere il conto. Salato assai. Lei e i suoi dove eravate? A sguainar spade da altre parti?”

In tutta franchezza non ho voglia di battagliare con questo varesino irrispettoso del passato. Sarà che non sono più abituato a farmi domande. E poi non potrebbe capire. Mai potrebbe accettare, per esempio, che oggi il mio miglior amico è proprio quell’Urban. Conosciuto meglio, l’austriaco sa essere davvero di compagnìa.

in foto: il monumento ad Ernesto Cairoli e a Giuseppe Garibaldi, piazza XXVI Maggio, Biumo Inferiore, Varese

Vidoleggiamo 2011


Inaugurazione domani, mercoledì 30 marzo (ore 11.15, palestra Vidoletti) per l'edizione 2011 di Vidoleggiamo, una serie di eventi (mostra del libro, presentazione di libri, conferenze, musica...) che ruotano intorno al tema dell'acqua. Titolo: ACQUA, LA TUA E' UNA SPLENDIDA AVVENTURA. L'iniziativa culturale durerà sino al 2 aprile. Il programma lo trovate qui sopra. Ce n'è per tutti.

lunedì 28 marzo 2011

Guido brevettato

Narrano le cronache che ieri, in un mar Ligure da tregenda, mio fratello Guido (secondo da sinistra in piedi) ha ottenuto il brevetto OWD (Open Water Diver), primo passo verso un'inattesa e sorprendente carriera di sub. Già soprannominato il Majorca della Padania, mio fratello pare abbia detto, ottenuto il brevetto, in un impeto di acceso giovanilismo: "E ora ci si diverte!" Attenti, pesci e creature degli abissi, mio fratello quando ci si mette non scherza....e quando mette pinne e bombole (ora ne è abilitato) non ce n'è per nessuno. Scherzi a parte, complimenti al 'vecchietto'!

11.000 giorni

Bene, e con oggi sono 11.000 giorni di matrimonio. Il prossimo 1 maggio saranno trent'anni. Che scrivere, per non essere banali? Secondo me basta scrivere 11.000 giorni insieme: vi sembra una banalità?

domenica 27 marzo 2011

Cimberio Varese-Lottomatica Roma: 84-78

Le luci del PalaWhirlpool hanno illuminato la vittoria di Varese. Abbiamo vinto di 6, ma potevamo anche perdere, Roma era arrivata a meno 1. Meglio così. Qualche nota. Il valore dei piccoli: Phil Goss (1.88) ha fatto molti punti e due schiacciate, una sulla testa di un avversario alto 20 cm più di lui; Rok Stipcevic (1.83), con un 8 su 8 dai liberi nel momento decisivo, freddezza assoluta. L'importanza degli arbitri: hanno 'favorito' la risalita di Roma (era a meno 16) e poi hanno 'favorito' noi negli ultimi secondi, forse per par condicio. Infine mi è tornata alla mente una frase, che si diceva sempre nelle nostre partite in oratorio, quando si poteva andare ai tiri liberi con decisione non giusta, e poi i liberi si sbagliavano. Allora dicevamo: San Giuàn, fa mia d'ingànn. Ma forse si dice anche oggi.

Marco detto March

Caro Marco, giungano a te, dal profondo nord alla tua riviera, questi miei auguri. Ma tu consenti che un riflesso della tua luce (sei o non sei il notaio del Festival di San Remo? Marco Avetà, come disse Pippo Baudo?), un riflesso della tua luce, dicevo, ci accarezzi. Fra un paio di mesi ci vediamo: spero di trovarti in forma come nella foto (ma soprattutto spero che porti con te anche le due 'ragazze') ciao ciao

Primavera al Golf Club

La Provincia di Varese domenica 27 marzo 2011

sabato 26 marzo 2011

Abuso di frase

Consideravo che spesso ho fatto uso di una frase, senza averne il diritto. La frase incriminata è la seguente: "I soldi non danno la felicità." Poiché sono convinto che solo l'esperienza abilita a lanciare massime, ebbene, questa frase la può pronunciare solo chi ha fatto l'esperienza dei soldi e della loro mancanza. Io, per fortuna, non sono mai stato senza soldi. Quindi non ho il diritto di dare simili giudizi.

in foto: posso invece affermare, per esperienza, che il cibo e la natura (quando è benigna) danno la felicità

La prima

E' mia abitudine fotografare la prima salita in bici al Campo dei Fiori dell'anno. Di solito fotografo solo la bici, in questo 2011 ho preferito aggiungere (con autoscatto) anche il sottoscritto. Chi mi conosce lo sa: i 9 km del Campo dei Fiori sono la mia salita, come Binda aveva il Cuvignone. Ci salgo anche 70-80 volte l'anno (record nel 2007, 109 volte). Ci salgo con la Decathlon gialla (in foto), con la Romeo (dono del mio amico Enrico) o con la mtb blu. Una volta all'anno anche con la city-bike.

La macchinina

Spesso uso la bicicletta anche quando devo scendere da Sant'Ambrogio, dove abito, in centro Varese. Ma ogni volta mi pongo una domanda: "Dunque, per la salute degli altri, il mio andare in bici è senz'altro un bene, ma per la mia?" Benché cerchi di scegliere le strade meno trafficate, mi faccio sempre ampie razioni di gas venefici. La qual cosa mi disturba. Se scendessi inscatolato nell'auto, probabilmente vivrei di più. Sogno strade percorse dal ronzio di auto elettriche, macchinine simili a quelle che scivolano lungo i prati del Golf Club Varese (in foto)

Tutto sull'acqua

Interessante mostra, realizzata dagli alunni Vidoletti, intorno al tema dell'acqua: foto, disegni, plastici, cartelloni....La scuola è aperta, la mostra pure, se gli alunni vedono interesse per i loro lavori sono contenti.

Era il primo ottobre del 1969...

Da qualche giorno, il modellino in legno della scuola media 'Vidoletti' (realizzato dal Gruppo Dau di Varese, diretto dall'architetto Carlo Segre) fa -come si usa dire- bella mostra di sè presso la mia scuola, inaugurata il 1° ottobre del 1969. Una struttura moderna per il '69, e ancora adeguata ai tempi, pur con i necessari e continui lavori di manutenzione. Nel '69 ospitava 510 alunni, in questo anno scolastico 2010-2011 vi sono 23 classi, e quindi un numero di alunni abbastanza vicino a quei 510. Sulla sinistra si nota la palestra, la mia seconda casa dall'anno scolastico 1984-85.

venerdì 25 marzo 2011

Buca 12

Ogni passo in più verso la meta ci rinforza nel pensiero che sarebbe da stupidi fermarsi, vista la strada già percorsa. E più si va avanti, più la rinuncia alla meta diventa improbabile, proprio perché non si vuole tradire il senso della fatica fatta. Poi, nei pressi del traguardo, il destino ci può riserva l'ultima sfida: superare anche quella può sancire la differenza fra l'eroe e il pavido, fra il tenace e il debole, fra il testardo e l'arrendevole.

in foto: la nota buca 12 del Golf Club di Luvinate, che presenta proprio in vista del green finale (sulla sinistra) un insidioso vallone (si noti sulla destra, in ombra) dove spesso vanno a cadere le palline

Auguri inferiori

La mia amica Chiara Zocchi odia l'ovvietà. Inoltre dice di avere qualche problema con la sua immagine. E allora certo approverà la mia decisione fotografica, in omaggio al suo compleanno. Delle sue scarpe non potrà certo lagnarsi, visto che è stata una sua scelta. La foto è del maggio 2010, inaugurazione ArtParty letteraria, una bella iniziativa che ci ha visti coinvolti insieme, su, al Castello di Masnago. A lei ho dedicato uno dei miei primi articoli su La Prealpina, la recensione del suo romanzo d'esordio, 'Olga'. Allora aveva 19 anni. Ho seguito la sua carriera letteraria, so che adesso -oltre che a scrivere- suona e canta, non ho avuto il piacere di ascoltarla ma mi sono fatto l'idea che sia una tipa alla Carla Bruni: voce sofisticata.
Auguri, cara Chiara: oggi gli anni sono qualcuno in più di 19, ma sempre pochi pochi.

Daniele, Daniele...

Le Iene sono delle iene, lo si sa, e il mio amico Daniele Marantelli (al centro, fra Giorgio Lotti e il Ministro Maroni) ci è cascato. Il video della 'fuga' di Marantelli è ormai molto noto. Alla domanda riferita al 17 marzo 1861, il pidiessino non ha saputo ammettere la sua dimenticanza. Non facciamo però tanto i saputelli, perché io lo ammetto: se non fosse stato per la Festa Nazionale, non sarei andato a ripassare quel capitolo di storia italiana. Certo, Daniele è un onorevole...In ogni caso, più passano gli anni più mi rendo conto di quanto sia vasto il sapere e immensa la mia ignoranza. Non posso quindi concordare con quanto afferma il mio amico Mauro Della Porta Raffo, che usa concludere le sue biografie così: "Da sempre studia con passione ogni giorno sperando (e gli manca ben poco!) di arrivare al livello di conoscenza a suo tempo raggiunto da Adalbert Posch, il maestro ebanista del giovane Karl Popper, che poteva tranquillamente sfidare l'allievo dicendogli: 'Mi chieda pure quello che vuole. Io so tutto (Ich weiss alles)!"
Per parte mia, preferisco la nota frase: So di non sapere.

giovedì 24 marzo 2011

Anniversario

Il 24 marzo del 1988 usciva nelle librerie cattoliche di tutta Italia (isole comprese) il mio primo libro, 'Papà a tempo pieno' (edizioni Paoline), il mio libro meglio distribuito e più venduto. Inizio spumeggiante, poi (almeno per ciò che riguarda le vendite) vi è stato un certo calo. Ma il sacro fuoco dell'arte letteraria, la vis narrandi non si è ancora demotivata. E' un osso duro.

Uno sport impegnativo

Come per ogni attività, nulla si improvvisa: neppure nel golf. Occorrono indiscusse doti psicomotorie per eccellere. Insomma: bisogna farsi due palle così!

Ferro tre

Osservando con attenzione l'armonico movimento di un colpo di golf (ecco una giocatrice in allenamento questo pomeriggio), ascoltando il rumore secco prodotto dal ferro contro la pallina, mi è tornato alla mente un film, che avevo visto anni fa, 'Ferro Tre' del regista Kim Ki-Duk: novanta minuti di film senza una parola. Un film affascinante.
(Si noti la pallina contro il cielo)

Niente alibi

E non prendiamocela sempre col ferro o col legno, con la pallina, la zolla, il vento e il mal di testa. Accettiamo i nostri limiti, senza far conto sugli alibi. Vi è una gradevole naturalezza
nell'imperfezione.

Sport d'elite

Non sono più i tempi di una volta. Mi è stato detto che oggi vi sono costi più ragionevoli per poter accedere a questa meraviglia. Non mi sono informato sui prezzi, ma ho l'impressione che si tratti sempre di sport d'elite. Certo, vista la foto, uno ci può fare un pensierino.

Sui prati del golf

Bisogna saper cogliere l'occasione giusta. Io questo pomeriggio, seguendo le buone indicazioni della primavera, ho completato una tessera del puzzle che ancora mi mancava: fotografare i prati all'inglese del Golf Club di Luvinate. Ero stato lì a cena più volte, ma mai sul green. Non avevo mai seguito i consigli dell'amico, il mitico prof. Enrico Arcelli che, conoscendo il mio amore per la corsa, mi invitava ad assaggiare la morbidezza di quei prati. Oggi l'ho fatto. E ho ritagliato in foto piccoli rettangoli di paradiso. Questo è uno.

mercoledì 23 marzo 2011

La sera

'Forse perché della fatal quiete tu sei l'immago/ a me 'sì cara vieni, o sera...'
Caro Ugo, tu avrai avuto le tue buone ragioni, e non discuto, ma affacciandomi a questa dolce sera di primavera a tutto penso, fuorché alla morte.

foto di repertorio: parco Mantegazza, primavera 2010

Vetrine tricolore

Purtroppo il nostro amato presidente Girogio (pare amato anche dai varesini) non ha avuto il tempo di girare per i negozi, altrimenti avrebbe ammirato molte vetrine tricolore, davvero suggestive. Eccone una, vicina all'ex ristorante Teatro.

Una sorridente Luisa

Ma che sorriso smagliante! Certo, fa quasi impressione vedere la mia amica Luisa appiattita così, pendere dai muri di Varese. Dopo la comune militanza al settimanale Luce ci siamo persi di vista, salvo ritrovarci da qualche tempo, quando Luisa ha aggiunto -al già oneroso mestiere di prof- anche quello di scrittrice e di politico semiprofessionista. E brava la nostra Luisa! Certo, 'rubare' acqua alla fontana varesina, che pare zampillare ancora con buon getto, non sarà facile. Ma Luisa, 'assetata' di buon governo, quanto meno ci prova. Magari l'effetto donna (sarebbe il primo sindaco rosa della storia di Varese) favorirà il cambio di borraccia! l

martedì 22 marzo 2011

Il coro di Riccardo

Il nostro ex alunno Riccardo Bianchi, avviato ad una brillante carriera musicale, ha voluto portare il suo coro, offrendo agli amici di Senigallia uno spazio musicale, completato dall'esibizione di alcuni alunni Vidoletti. E sotto le volte della palestra 'Mario Croci', si è sentito persino il dolce suono dell'arpa.

Con la mano sul cuore

Gli alunni della scuola media di Senigallia hanno cantato l'Inno di Mameli, e qualche ragazzo teneva addirittura la mano sul cuore.

L'albero marchigiano

Una roverella marchigiana è stata piantata nel cortile della Vidoletti, segno permanente del gemellaggio.

Vidoletti-Senigallia

Continua il gemellaggio Vidoletti-Senigallia. Il nostro Dirigente ha pensato ad alcuni divertenti giochi. Eccone uno. Nei giochi, Senigallia batte Vidoletti 2 a 1.

United color of school

Insegno da oltre trent'anni. E' ora di andare in pensione, lo so, ma non mi ci mandano. A parte questo, se mi dicessero di indicare qual è stato il cambiamento maggiore fra i banchi, direi senz'altro l'arricchimento multietnico. Ed io, come prof di ginnastica, ho una gran fortuna: il movimento parla con una lingua sola.

Festa dei poeti

Domenica 27 marzo, alle ore 15, nella Sala Superiore del Caffè Zamberletti (corso Matteotti 20), va in scena la tradizionale FESTA DEI POETI, organizzata dalla Famiglia Bosina. Sono invitati tutti i poeti che hanno partecipato al Concorso Poeta Bosino, ma anche chi ha una poesia in dialetto nel cassetto e vuole leggerla in pubblico, o chi semplicemente ama ascoltare il nostro bel dialetto in rima.

in foto: la mia amica Carla negli abiti tradizionali bosini, arricchiti dalla coccarda tricolore.

lunedì 21 marzo 2011

Ecco il Presidente

Grazie all'amico Antonio, ecco una foto del nostro Capo dello Stato Giorgio Napolitano, insieme ad Amoroso, presidente della Camera di Commercio di Varese. Una foto ricordo di questa storica giornata. Dieci anni fa arrivò Ciampi. Cossiga, amico di Cherubino, era spesso nel nostro nosocomio. Non ricordo altri. Forse è arrivato anche Scalfaro. Dovrei consultare le mie fonti ma è tardi, sono stanco e questo è solo un blog. Buona notte.

Un Napolitano a Varese

Oggi il presidente Giorgio Napolitano è venuto a Varese. Non sono riuscito ad andare a sventolare il tricolore, l'avrei fatto volentieri, Napolitano se lo merita, sta facendo il possibile per propagandare il bello dell'unità nazionale, per frenare l'esuberanza del nostro premier. Eppure alla fine si va sempre a scegliere per simpatia. E il più simpatico presidente resta per me Sandro Pertini. Sarà il suo passato di partigiano, la sua scelta di passare le ferie dai Carabinieri di Selva di Val Gardena (uno dei posti più belli del mondo), saranno i suoi occhiali, la sua pipa, la sua spontaneità...insomma, bravo Giorgio, ma Sandro resta il migliore.

in foto: il tricolore di piazza Repubblica

Sedersi

A volte viene una gran voglia di sedersi. E ci si siede. Ciò che ci aspetta ci pare troppo impegnativo. Non siamo 'degni' di tanta fatica. Si prende fiato. E c'è la tentazione di guardarsi alle spalle, di tornare sui propri passi: in fondo abbiamo lasciato perdere alcune occasioni. Dice il detto: 'Chi si ferma è perduto'. Non sono d'accordo: a volte la sosta è necessaria e salutare. Il problema è quando si torna indietro. 'Indietro non si torna!' ammonisce un altro saggio detto.

21 marzo

Ci conosciamo dalla primavera del 1974. Non è poco. Sei molto diversa da me. Ad esempio non sei megalomane e narcisista. Questa foto penso ti possa ben rappresentare. Guardi avanti. Sempre. Sei ciò che non sono. Molte volte sei ciò che vorrei essere. Il 21 marzo del 1974 non sapevo chi fossi. Il 21 marzo del 1975 ero già un altro. Figuriamoci il 21 marzo del 2011. Auguri.

domenica 20 marzo 2011

Non so che dire

Guerra in Libia. Il presidente Napolitano invita a non avere paura e a non farsi prendere da facili e ingiustificati allarmismi. I nostri confini non verranno scalfiti dalle bombe libiche. Gheddafi usa toni da Guerra Santa. Gli Usa, la Francia, la Gran Bretagna e anche noi stiamo intervenendo -si dice- per difendere la popolazione vessata dal tiranno, ma si sa che non è tutta la verità. Mi verrebbe da dire: MAI LA GUERRA ma anche questa è utopia e, in casi estremi, può persino essere il male minore. Diciamo allora che non so che dire, e per fortuna non dipendono da me decisioni cruciali. La vita è complessa, non ho a mia disposizione le risposte precostituite di chi parla per partito preso. Più che altro penso e prego, prego come fa anche il mio amico padre Angelo (in foto, al centro) abituato a convivere con popoli di diversa etnia e religione, essendo missionario nel nord del Sudan: dove la guerra è pane quotidiano.

Padre Angelo, un tipo in gamba

La Provincia di Varese domenica 20 marzo 2011

sabato 19 marzo 2011

Due supercolleghi

Non mancano mai alla biciclettata due miei amici e colleghi, Alberto (a destra, prof della Pellico) ed Eugenio (al centro, prof della Righi). Due superprof! A sinistra Renato Landini, fra i più appassionati cultori della bici.

Luigi, Roberto e il tricolore

Alla biciclettata di primavera erano presenti anche Luigi Barion (a sinistra) e Roberto Gervasini, del Comitato 'Varese 26 maggio 1859'. Roberto indica il tricolore persino sul telaio della bici. Roberto è un grande sportivo, Luigi un po' meno. Ha detto che in bici, normalmente, si fa portare sulla canna.

Felice pedalata

Non chiedono di meglio gli alunni: una bella pedalata, lontani dai banchi di scuola. E noi li accontentiamo. Ma al ritorno compare anche la seconda Esse della Vidoletti: la prima è Sport, ma la seconda è Studio.