domenica 20 giugno 2010

Anticipo d'autunno

Uno degli aspetti più 'dolorosi' di questo infame meteo di giugno è che ci sta rovinando (anzi, in pratica ci ha già rovinato) le giornate più cariche di luce dell'anno, le meravigliose serate, che tengono appeso a lungo il sole lungo il confine dell'orizzonte. Come si sa da domani, 21 giugno, la notte comincerà a mangiarsi pezzettini di giorno. Inizia l'estate, ma già la luce ci dice che ci si avvia verso l'autunno. Un po' come per la moda: inizia l'estate ma già si approntano i saldi e si inventano le vetrine autunno-inverno. C'è però anche il rovescio della medaglia, siamo onesti e non necessariamente pessimisti: quando portiamo ancora cappotti e sciarpe, in strada appaiono pubblicità di tal fatta (vedi foto), che lasciano a bocca aperta, per più ragioni.

Separati in casa

Sì, certo, lo so bene che siamo un'unità inscindibile, ma ditemi? Non vi è mai venuta voglia di mettervi seduti intorno a un tavolo, il vostro corpo e voi, cioè tutto ciò che corpo, materia non è? E la parte immateriale in protesta, a chiedere al corpo: "Però, potevi venire anche un po' meglio. E perché sei così dolente? Invadente? Lasciami agio, permettimi di dimenticarti, vorrei pensare anche agli altri."

Don Giorgio il giovane

Ingresso ufficiale in parrocchia a Sant'Ambrogio Olona per don Giorgio Spada (qui a sinistra, insieme a don Umberto Zerbi, parroco prima di don Giuseppe Cattaneo), giovane sacerdote con soli 11 anni di Messa e 36 anni di età. Messa solenne, con don Fabio Fantoni (ex santambrogino), don Ennio (parroco della Rasa), don Walter (simpatico parroco della Kolbe, che ha tenuto la solita, sintetica omelia) e don Giuseppe Bardelli, che con i suoi 64 anni di Messa ha dimostrato a don Giorgio che il suo ministero potrà essere davvero longevo. E ce lo auguriamo. Ci fosse stato ancora 'Sul Sagrato' (periodico parrocchiale) e l'entusiasmo giornalistico (ed ecclesiale) che avevo allora, avrei dato ampio risalto all'evento, con foto e commenti. Però con piacere, tramite questo giornale 'impalpabile', auguro a don Giorgio il meglio. Soprattutto che sappia regalare ai giovani non dico il dono della fede, ma quanto meno il gusto per la provocazione dell'Infinito.