lunedì 28 gennaio 2008

Piccolo mondo verde


Se la riuscita nella vita fosse in relazione all'ampiezza del mondo, entro la quale tale vita si svolge, sarei un fallito. Il mio è davvero un piccolo mondo. Lavoro dal 1984 a un chilometro da casa (e prima ero a 5000 metri), i territori del mio svago sportivo si spingono al massimo al lago di Monate. Se no sono il Sacro Monte, il Campo dei Fiori (vedi foto, scattata stamani, prima salita in bici del 2008. Si noti la pista innevata del Brinzio), Brinzio e Cunardo se c'è neve, la piscina di via Albani, le vie intorno a casa mia. Tutto qui. Viaggio pochissimo e non se ravviso il fascino. Sono un abitudinario che ama la sua zona, un piccolo mondo verde. Per andare oltre ho la televisione, ma soprattutto la preghiera e la fantasia, carburanti principali della mia scrittura. Mi bastano. Almeno per ora.

Cielle


Aggiungo altro, su quanto scritto ieri. Alcuni miei colleghi erano conviti che fossi di Comunione e Liberazione: si vede che ho la faccia da ciellino. Ma altri miei amici, che sono di CL e sanno bene che non faccio parte del movimento, mi fanno intendere: "Perché no?" Sono lusingato per l'invito, ma del movimento (che ha pregi e difetti, come ogni realtà umana) forse oggi mi appaiono soprattutto i secondi. Il movimento è una casa, anche una bella casa (vedi foto), accoglie, rassicura, scalda nei momenti di freddo. Ma un movimento ha regole da rispettare e idee da condividere. La possibilità di contestarle non è mai ampia, per limiti personali e per barriere che il movimento stesso si pone. Se aderisci ci stai. Su tutto. La forza del movimento svilisce la tua voglia di contestazione. Il singolo si perde un po'. Se uno dice: "Ma...veramente..." è assai facile che ottenga come risposta: "Su, su..si va tutti insieme per questa strada..." La strada del movimento, appunto. Così io continuo sulla mia. Però ho tanti amici di CL, e me ne vanto.